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di LAD
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  • 15951
    Bombardino -

    I problemi sono i nostri non della Russia. I sovietici sono abituati alle steppe e noi altro che un maglione in più.
    La guerra, oltre che all’Ucraina, sta facendo danni al popolo occidentale. Benzina e gasolio a oltre 2 euro e addirittura pellets più che raddoppiato. A livello di riscaldamento tiene solo la legna nelle comunità montane. Chi quest’anno si scaldava con 700/1000 euro deve arrivare ad almeno 2000 se va bene. Senza che contare che i generi alimentari sono aumentati minimo del 20/30%. E gli stipendi sono gli stessi.

  • 15952
    Golem -

    “I problemi sono i nostri non della Russia. I sovietici sono abituati alle steppe…”
    Hahaha. Certo. E mangeranno rape e borsh a non finire se non gli arriva la grana occidentale. Nella steppa ovviamente. Compenseranno con la vodka, quegli ubriaconi.

  • 15953
    rossana -

    Trader,
    per me, non è tanto questione di scegliere dove si vive meglio ma di comportarci nello stesso modo nei confronti di tutti i Paesi aggrediti e non di intervenire soltanto quando immaginiamo di essere minacciati.

    “Se si vuole la pace non vi è altro strumento che quello di richiederla, accettando tutte le condizioni. Esattamente come fecero i dirigenti bolscevichi a Brest Litovsk, il 3-3-1918, nei confronti delle armate austro-ungariche, germaniche, ottomane e bulgare. – Pace che costò ai firmatari russi la Polonia Orientale, la Lituania, l’Estonia, la Finlandia, l’Ucraina e la Transcaucasia. Complessivamente strappando alla Russia 56 milioni di abitanti (pari al 32% della sua popolazione), privandola del 75% della produzione del carbone e del ferro, del 32% della produzione agricola e di circa 5.000 fabbriche, ma firmata per sospendere un conflitto di cui quasi nessuno in Russia voleva la continuazione”.

    Mi dispiace non ricordare l’autore del virgolettato che ho riportato, pubblicato su un quotidiano all’inizio di marzo. A proposito dell’ubi maior…

  • 15954
    rossana -

    Segue per Trader

    Quanto al resto, non amo la competitività che stravolge le esistenze, non amo il consumismo che riduce le persone a oggetti e non amo il conformismo che si ottiene imbambolando le menti, senza neppure bisogno di guerre, dittature o lager. Considero illuminante per la cultura di un Paese il facile accesso alle armi.

    “La strage di Higland Park, alle porte di Chicago — 7 persone uccise e oltre 30 ferite da Robert Crimo che sparava dai tetti sulla parata del 4 luglio — ha fatto notizia in tutto il mondo, ma ha anche oscurato il fatto che nel week end dell’Independence Day ci sono state ben 500 sparatorie con 220 morti e 570 feriti. 11 gli attacchi in luoghi affollati con più di 5 morti o feriti. Il bilancio delle vittime del 4 luglio a Chicago (8 morti e 68 feriti) è addirittura superiore a quello della strage di Highland Park.” (Massimo Gaggi, Corriere della sera”)

    Se avessi una decina d’anni di meno, sarei già emigrata lontano dall’Italia, in cui da anni non mi sento più rappresentata.

  • 15955
    Dante -

    .. “Considero illuminante per la cultura di un Paese il facile accesso alle armi”.

    Io invece considero illuminante gli arsenali di armi nucleari e chi minaccia di usarle dovrebbe beccarsi una condanna alla galera finché campa.
    Ma purtroppo Golem ha ragione quando dice che la moratoria sulle armi nucleari non si farà mai.
    Sono sconcertato.
    Perché l’idea di doverci convivere mi fa stare male, molto male.
    Le armi da fuoco sinceramente mi preoccupano meno, a parte che ho la passione fin da piccolo. Poi cerchiamo di essere realisti, se un pazzo ha intenzione di fare una strage basta che prende la macchina o un camion, mai sentite polemiche sulle patenti di guida facili, che a mio modesto parere sono peggio delle licenze di Porto d’armi.
    Sul discorso di emigrare lontano dall’Italia sono d’accordo con te, rossana, non mi sono mai sentito rappresentato nemmeno io.

  • 15956
    Golem -

    Trad, diciamo però che se la logica fosse quella di Brest Litovsk, si dovrebbe restituire la Russia alla Mongolia e ai tanti discendenti di Gengis Kan che ne ha sparpagliati a milioni in giro.
    Ma in definitiva, quel “costò”, riferito a tutte quelle nazioni con nomi storici risalenti a centinaia di anni prima, quindi etnicamente distinte dalla Russia, che significa? Che forse la Russia zarista aveva allargato i suoi confini con gli stessi metodi odierni? Chissà, magari non sarebbe male informarsi meglio.
    Non serve copiare pari pari interi periodi della storia di una nazione che vorrebbero giustificare certe azioni, se non si conoscono i precedenti che li hanno prodotti.
    Non avere il libero accesso alle armi (ufficialmente) non rende un regime illiberale violento e autoritario come quello russo migliore di quelli di zio Sam, nè lo giustifica quando le armi le usa per invadere un paese confinante, uccidendo migliaia di civili per la sola pretesa di rivendicare un territorio non suo, e che non lo è mai stato se non assoggettato con la forza.》

  • 15957
    Golem -

    》Sulla pace di Brest Litovsk, del 1918, si può leggere tutto quello che serve andando su Wikipedia, e per onestà storica di informazione, e non far apparire come vittima di soprusi la Russia, riporto un piccolo stralcio della descrizione relativa alla “perdita” di quei territori, con antichi nomi che di russo non hanno nulla se non che furono assoggettati con lo stesso criterio che oggi subisce l’Ucraina.

    “…A parte l’Ucraina, che costituiva la zona più grande ed era la culla dell’impero russo, il resto dell’area strappata al precedente Impero russo era costituita da territori che la Russia aveva assorbito e conquistato, abitati da popolazioni che non parlavano russo…”
    “Assorbito”… “che non parlavano russo”.

    Spero che basti per capire che la Russia non ha nessun credito da esigere con la Storia. Forse il contrario.

  • 15958
    Trader -

    Rossana, tocchi temi interessanti e dibattuti. Domani, dedico anche a te delle risposte.

  • 15959
    Golem -

    “Sul discorso di emigrare lontano dall’Italia sono d’accordo con te, rossana…”
    E dove andresti Dante, anche tu nel meraviglioso mondo di Amèlie?
    Per sapere com’è ormai identico in ogni suo angolo, il mondo bisogna averlo almeno visitato un po’, non sognato. Coi sogni si può immaginare di fare tutto, con la realtà solo quello che questa consente.

  • 15960
    Dante -

    Ogni volta che succede un fatto di cronaca dove un pazzo squilibrato prende e spara, subito polemica sulle armi facili, bisogna fare una legge che rende più restrittivo l’acquisto e la detenzione di armi da fuoco, dicono. Ah si ???

    E le armi di distruzione di massa come i missili a testate nucleari multiple che possono causare la fine della vita sulla terra quelle vanno bene, vero?
    No, questo è inaccettabile, io non ci riesco è più forte di me.

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