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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Golem,
non per mia scelta, il tuo “privato” è il più pubblico, il più rivisitato e il più discusso dell’intera vita storica di LaD.
pertanto è quello che meglio si presta alle mie scarse capacità dialettiche e di sintesi per evidenziare con chiarezza la tua attitudine a importi sul prossimo e a usare, nel concreto, persino nei confonti di chi più dichiari d’amare, i due pesi e le due misure che a ogni pié sospinto mi butti addosso, mantenendomi sempre al centro della tua illuminata CENSURA.
tu blateri su di me, sul mio modo di essere e d’interagire, su quello che scrivo o non scrivo, su chi scelgo o non scelgo come interlocutore quasi di continuo, da ANNI, tanto che mi ci sono del tutto abituata. da qualche mese io mi limito a esprimere le mie considerazioni su di te di tanto in tanto, quando se ne presenta l’occasione.
“Certamente la dottoressa Nearly aveva un’interpretazione del problema di Madame Bovary, ma c’è’ una grande differenza tra identificare un problema e risolverlo, tra saggezza e vita saggia. Siamo tutti molto più intelligenti che capaci, e la consapevolezza dell’insania di un amore non ha mai preservato nessuno da tale malattia.Forse il concetto di saggezza, o di amore completamente scevro di sofferenza, è contraddittorio quanto una battaglia senza sangue-convenzioni di Ginevra a parte, semplicemente non esiste. Il confronto tra Madame Bovary e Peggy Nearly è’ il confronto fra la tragedia romantica e il positivismo romantico. È il confronto tra la saggezza è il suo opposto, che non è la mancanza di saggezza (sarebbe facile, in questo caso, individuare dei rimedi) ma l’incapacità di agire in conformità a quello che si sa essere giusto. ” (da “Esercizi di amore” -De Botton).
Questo è esattamente quello che intendevo dire quando dicevo che pur conoscendo la “teoria” non riesco ad applicarla. Questa ossessione è’ qualcosa di viscerale che mi perseguita e dalla quale fatico a liberarmi.
Lo immagino, Lo desidero, Lo voglio !
È’ qualcosa di ineluttabile che prescinde dall’autocoscienza e dal livello di saggezza raggiunto.
Scusate se ho interrotto il vostro litigio con le mie solite pare. Beh, torno alle mie letture e mi mangio anche un cucchiaino di crema alla nocciola Venchi, in mancanza della Nutella.
PS Bentornato Markus!!! : )
Ho controllato: effettivamente dev’essere dai tempi di Giolitti che non si usava il termine adirato.. serata revival stasera! Evviva, apriamo un buon ramandolo che ce n’è sempre bisogno
Golem
“…a onor del vero, la sua dialettica MI appare più che chiara quando “predica” pomposamente sui massimi sistemi, con lo scopo d’inserirvi subito dopo i suoi minimi, confezionati ad hoc. molto meno quando contorce gli scritti svirgolando dagli enunciati a cui si oppone, divagando al fine di distogliere l’attenzione dal nucleo di riferimento per ribadire di avere ragione. classico arrampicarsi sugli specchi, che non porta a niente di concreto ma confonde sufficientemente chi legge, in particolare l’utente a cui i commenti sono destinati, che viene a trovarsi in difficoltà nella prosecuzione della discussione….”
Ma quanto é vero ciò che ti scrive Rossana! E che bella prosa ! Fluida, scorrevole e, nello stesso tempo semplice!!
Tu riempi gli scritti di massime, di citazioni, di nomi e date e, culturalmente in questo senso dimostri di essere persona preparata, nessuno te lo contesta. Poi però quando devi realmente rispondere alle opposizioni altrui, ti arrovelli, ti contorci, divaghi, vai fuori strada, tirando in ballo argomentazioni che non c’entrano nulla, allo scopo, molto probabilmente di confondere chi legge, utilizzando tra l’altro una prosa pesantissima e stancante per molti.
A me hai scritto se non so se esistono o meno decine e decine di “altri” che la pensano diversamente da noi sul tuo conto. E’ possibile Golem! Ma credo sia più realistico pensare che molti di questi “altri” ti “mollino” proprio perché sei estremamente pesante, prolisso da farli stancare al secondo, massimo terzo post.
Ma poi Golem, visto che continui a dire che per me sono importanti le opinioni degli altri, chiedo a te: ma che caspita ci vieni a fare in un forum a commentare e a scrivere post, che, per forza di cose andranno letti da “altri” se le opinioni di questi “altri” a te non interessano ?
Perché pretendi di giudicare gli altri, le loro emozioni e gli eventuali loro limiti se non accetti che gli altri giudichino le tue e i tuoi?
Così come ti ha scritto qualcuno, cerca di usare un po’ di più “Io credo”, “Io suppongo” piuttosto che dire “Io sono certo”. “Io lo so già”.
Vorrei citarti le parole di un ex grande calciatore: Marco Tardelli. Anni fa, quando nelle edicole si vendeva “L’intrepido” ricordo una sua intervista che mi rimase impressa perché cito’ un giornalista che, vedendolo giocare più volte, ne esaltava sempre le doti e le prestazioni. Finché un giorno lo stesso giornalista lo critico’ duramente perché, a suo parere, Tardelli giocò malissimo durante una partita. A quel punto Tardelli, che aveva sempre ringraziato il giornalista per le lodi ricevute, lo ringrazio’ doppiamente perché, gli disse, a quel punto dopo questa dura critica poteva essere certo che le lodi precedenti erano davvero reali, visto che il giornalista non si era risparmiato nella critica severa.
Suzanne, grazie per le tue parole. Mi interessa la tua opinione così come quella di Rossana e degli altri in genere. Gradirei anche qualche critica se la ritenete opportuna.
Invece è uno splendido artificio dialettico Rossana. Un ottimo modo per dare una “certa informazione” alle new entry. Potevi candidarti alle presidenziali americane.
Peccato per te che mia moglie non é stata assoggettata da nessuna azione coercitiva. É intelligente e sa capire quando vale la pena di vedere come stanno realmente le cose. Quindi hai usato una notizia di cui tu stessa non puoi avere certezza, e che sicuramente non puoi dimostrare. É una tua supposizione. Vedi tu le figure che fai.
Come ho avuto modo di dire più volte, le cose certe hanno una collocazione diversa rispetto alle supposte.
Acquacalda.
“La consapevolezza dell’insania di un amore…”.
Arriverà il giorno in cui la chiameranno “l’incontrollabilità dell’istinto sessuale”. Non cambierà niente. La testa la si perderà allo stesso modo. In fondo, a te che ti fregherebbe di chiamarlo Amore o Peppino pur di “giacere” con lui, no?
Certo, “mi sono impeppinata di te” non suonerebbe benissimo, ma sarebbe il termine corretto in quel caso. Che non è “amore”. Quello scatta quando é avvenuto il passaggio dal “volere AVERE” al “voler DARE”. (Non a “volerla dare” neh. Quello rientra ancora nel primo caso)
Vedo che ti serve De Botton.
Susanna piantala di fare la vittima e non dire cazzate!
Non hai mai subito nessuna offesa da maria grazia! Sei te che non hai mai capito cosa voleva dirti! Piantala su’!
È una bella prosa perchè esprime quello che ti piace sentire Markus, non perchè dica necessariamente cose vere. Visto che ci tieni tanto alle statistiche ti rammento che c’è e c’è stato chi capisce chiaramente la mia “prosa”, come la chiami tu. Ma sono solo degli scemi probabilmente.
Se non fossi inviso a Rossana potresti scommettere che direbbe il contrario di quello che ha scritto di me. Vale per l’aneddoto di Tardelli, che però non capisco cosa c’entri nel nostro caso. Noi non ci capiamo e basta.
Markus, continuo a giudicarti un brav’uomo, in buona fede, ma continui a rimpoverare a me la stessa sicumera che hai tu, ma di cui non dubiti minimamente.
Vedi solo quello che ti confermi le tue teorie e neghi tutte le evidenze contrarie, anche quando ti sono presentate sotto il naso. Ad ogni post di replica ignori tutti le incongruenze logiche che ti faccio presente, senza alcun problema.
Markus, sia chiaro una volta per tutte, io non giudico le emozioni di NESSUNO, sei tu che ti ci immedesimi nelle analisi che faccio di certe “emozioni” che investono tutti, ma di come li valuti tu per quanto ti riguarda, Rossana o chiunque altro non mi interessa, lo capisci? Io ne discuto in GENERALE, ma c’è gente come te o Rossana che reagisce come un Talebano se si dubita della esistenza di Allah. Se ci pensi bene, solo tu e la talebana dell’ammore avete scatenato la Jihad in quel senso, con una visuale assolutista che non ha niente da invidiare a quella che rimproverate a me. Ma non ve ne accorgete. Infatti tu soprattutto, non ti poni minimamente la domanda che anche a te si potrebbe consigliare di usare il “forse”, “credo”, “suppongo”. Tu sei convinto, ma non hai mai replicato adeguatamente alle argomentazioni che proponevo. C’era sempre il “comune sentire” che confortava le tue credenze.
Suzy non ha voglia di entrare in un vespaio e la capisco, ma puoi star certo che ha capito perfettamente quello che scrivo e come lo scrivo
>>>
>>> e come lei anche Rossana.
Caro Markus, a ogni piè sospinto viene fuori la tua “dipendenza” dal giudizio altrui: “perchè scrivi se sai che leggono?” mi chiedi. Questo dimostrerebbe anche a un salumiere acuto che per te vale il giudizio del “gruppo”, e da questo trarne un tuo “indice di valore”. Più sono uniformato, anzi, più ritrovo nel gruppo il mio modo di vedere le cose, più sono sicuro che siano giuste. È frequente, anzi è il modo più frequente di orientarsi. Io non la vedo cosí, cerco condizioni e risposte più “oggettive” agli eventi, informandomi quanto più è possibile, come farebbe uno scienziato, e non fermandomi di fronte alle “credenze”, e neppure davanti ai comò e ai controbuffet.
Acqua sta leggendo uno dei libri che le ho consigliato, scoprendo cose che non aveva riflettuto. Questo dimostra due cose per il momento, che nulla è sempre come lo immaginiamo se si va a “cercare”, e il secondo è, contrariamente a quello che dice la talebana ondivaga, che esiste pochissima “originalitá” nelle nostre emozioni, che anzi sono pressochè dittatoriali nel pilotare le decisioni in una certa e precisa direzione, e di conseguenza le “storie”. Siamo noi che vogliamo vederle “uniche”. Non diversamente da quando si pensava che la Terra fosse al centro dell’Universo. Siamo tutti” ego-centrici” bene o male.
Quindi Markus, io sono qui per discutere e migliorare le mie cognizioni, e perchè mi piace scrivere altro che non siano perizie o relazioni tecniche, che stranamente, da trentanni risultano chiarissime a tutti quelli che le leggono, soprattutto ai giudici, visto che non ho perso una causa da quando faccio il CTP (consulente tecnico di parte). Per cui, ma non per questo, so sempre quello che dico. Se tu non mi “capisci”, ci sarebbe anche la remota ipotesi che, “forse”, “credo”, “suppongo” che il problema possa non essere io.
Un ciavone. Vado dal barbiere.