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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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SUZANNE, in altre parole: l’ignorante sa molto.
L’intelligente sa poco.
Il saggio non sa niente.
Lo sciocco sa tutto.
La stupidità è difficile da definire. Lo stupido dovrebbe essere colui che danneggia qualcuno senza averne un vantaggio.
Più in generale, allo stesso modo per cui ci consideriamo intelligenti, ci consideriamo anche corretti moralmente. Nei confronti di ognuno di noi siamo indulgenti, mentre giudichiamo gli altri severamente. Poca gente ammette di aver sbagliato per propria colpa, si cerca istintivamente una scusa su cui dare la responsabilità dei priori errori. Io sono uno dei pochi capace di fare introspezione. Conosco i miei punti di forza e i miei punti deboli. È difficile vedersi da fuori.
Per quanto riguarda la stupidità e l’ignoranza, anche l’operaio con la terza media considera stupido lo scienziato con tre lauree che non è pratico nei lavori mmanuali
Inoltre, è anche una questione di carattere: una persona insicura farà delle azioni sbagliate…
A causa del suo timore, non a causa di scarsa intelligenza. Ci sono persone con bassa stima di sé che non sanno di avere un grande potenziale intellettivo. Al contrario, ci sono incapaci che hanno l’intraprendenza e la spavalderia di buttarsi a fare cose per cui non sarebbero capaci. E ce la fanno, sopperendo alle loro lacune con la caparbietà. Alla fine realizzano ciò che volevano, ma sono più intelligenti di quello che non è riuscito a fare altrettanto per paura, pigrizia o disinteresse, cioè per limiti caratteriali e non intellettivi? No, anche se il risultato dimostrerebbe il contrario. C’è chi ha la testa grande come un’oliva, ma si laurea, a furia di ripetere gli esami e studiare a memoria. E c’è chi, pur avendo attitudine allo studio, non ha studiato per altri motivi.
Suzy, è automatico non sentirsi di appartenere al folto gruppo degli stupidi, perchè tutto è relativo, ma nell’esempio fatto ieri non sbaglio se definisco stupido il gruppo che con tutto quello spazio a disposizione si piazza addosso a noi. Ecco, anche sotto un profilo matematico, una disposizione logica sarebbe stata quella equidistante tra due gruppi di ombrelloni, cioè a 15 metri e non a 2 e 28. Per questo “vedo” la visione di Odifreddi, mentre immagino che nella scelta del gruppetto del “vicini vicini” possa aver prevalso la “soggettiva” qualità dell’acqua o della sabbia. Difficile da individuare perchè lì è tutto bellissimo.
Ieri citavo una battuta del Candido, dove Martin gli spiegava il perchè del suo essere “amaro” col fatto che avesse vissuto, e quindi acquisito una consapevolezza che non può che dare quei risultati. Peraltro la morale del libro che citi era già stata dichirata con il socratico “so di non sapere”, e in effetti “capire” la “vera” realtà non è sempre foriero di gioia. E l’intelligenza in questo mondo può essere un…handicap.
Trad, lo stupido danneggia solo indirettamente l’altro, ma prima di tutti sè stesso, pur pensando il contrario. La stupidità, al contrario della consapevolezza di cui parla Suzy, crede di avere i mezzi per fare una scelta intelligente, ma non sa e non può collegare tra loro esperienze e cognizioni che gli mancano. Lo fa con quello che ha e spesso sulla base di reazioni istintive o come imitazione di quanto fanno gli altri. Molti anni fa cercavo parcheggio in un paesino qui vicino per il concerto della Mannoia. Qui al sud l’anarchia e la norma, quindi vedendo che tutti si disperavano per collocare l’auto lungo i bordi della strada, noto uno slargo che interessava la carreggiata che era del tutto vuoto, quindi decido di piazzare la macchina al centro di questo, sola, e dissi a mia moglie di tenerne a mente la posizione. Come previsto, finito il concerto almeno una decina mi avevano imitato, lasciando giusto la carreggiata per il traffico ordinario. Ecco un banale esempio di ragionamento e di imitazione non ragionata. Ma si deve conoscere la Prossemica per farlo, il ragionamento.
GOLEM “…tutto è relativo…”
In effetti non possiamo avere una visione manichea per cui si può essere solo intelligenti o stupidi. Ci sono le vie di mezzo, inoltre è tutto relativo. In confronto ad una persona messa molto male intellettivamente sono un genio, ma ad uno scienziato premio nobel per l’economia apparirei duro di comprendonio.
“…reazioni istintive o come imitazione di quanto fanno gli altri…”
In altre parole, lo stupido segue l’istinto come gli animali. Oppure si fa massificare, quindi non è originale, ma crede che la cosa giusta da fare sia ciò che fanno gli altri, perché lo fanno tutti. Penso che nell’imitazione intervenga anche la sfera emotiva, perché si imita chi stimiamo, ci sta simpatico. Si fa ciò che fanno gli altri per essere come gli altri e questo comporta l’approvazione sociale di chi ci circonda. Essere diversi dagli altri, essere una voce fuori dal coro, facendo scelte diverse, lo si paga in termini di relazioni sociali, sia che quelle scelte siano vincenti, sia che perdenti. Con questa considerazione sto divagando su un altro tema.
Un momento Trad, non confondiamo l’istinto animale con il nostro, e non pensiamo di essere più furbi degli animali, che nel loro ambiente ci superano in tutto. L’uomo ha la coscienza e la capacità di astrazione ma non sono sicuro che gli animali non abbiano l’una e l’altra. Se dovessi pensare agli animali che ho avuto potrei dire che alcuni di questi erano più intelligenti di tanti colleghi, anche laureati. Perchè Caio, il mio cane “canuro”, (meticcio, mezzo cane e mezzo… canguro, per la somiglianza del muso con quello del marsupiale) capiva tutto, e non si sentiva chissà chi nè credeva di avere carisma. Era cosciente dei suoi mezzi canini e li esprimeva in piena autorevolezza. Sapeva sempre come comportarsi, non si illudeva, non toccava il cibo sul tavolo e rispettava la privacy. Anche alla fine della sua vita ha avuto una dignità che io stesso non credo che avrò. L’ho già detto, la stragrande maggioranza di noi “presume” di sapere è fa stupidaggini, gli animali sanno sempre quello che fanno, gli uomini no.
》Ieri sera siamo stati a vedere uno spettacolo in un paese non lontano dal mio. Tornando, quando ormai era buio, su una strada tortuosa di mezza collina con scarso traffico, mi si accoda un’auto a 3/4 metri, coi faroni che seppure sugli anabbaglianti mi disturbavano la guida. Strada vuota e questo sempre attaccato al culo. Gli faccio freccia a destra per fargli capire di sorpassare (cosa che Caio avrebbe capito) e questo niente. Rallento, freccetta a destra per dirgli “dai passa su”, macchè, rallenta pure lui. Allora sterzo sulla banchina e mi fermo alzando una nuvola di polvere. Quel pirla ancora non capiva, si è quasi fermato prima di sorpassarmi…DA FERMO, e mentre lo mandavo affanculo pensavo al discorso che stiamo facendo.
Riprendo il viaggio e tre minuti dopo stessa scena: un altro co...... mi si accoda attaccato al culo, coi faroni, e mi resta incollato. Rallento, niente, freccia, niente, mi fermo col polverone…e fa come l’altro. Risultato, 2 macchine in 20 km, due co....... Vuoi vedere che “quella” percentuale è del 99,9 periodico percento?
Ehhhh adesso non esageriamo; tutti siamo protagonisti di comportamenti stupidi, nemmeno Dio ne è esente.
Ieri sono rimasta chiusa fuori di casa, ho chiamato il sindaco per farmi portare col trattore una scala lunghissima ed arrampicarmi sul balcone. Tanto furba non sarò sembrata, ma alla fine ridere sopra la propria stupidità è curativo. Ahhhh, essere stupidi in un piccolo, splendido paesello è un godimento rispetto ad esserlo in una tecnologica, asettica, fredda metropoli.
Dai Suzy, sai bene a cosa mi riferisco. Le stupidaggini a cui penso sono ben altre, e riguardano errori di giudizio per carenza di cognizioni e di mezzi intellettuali per elaborarle, che però lo stupido CREDE di avere. La Società se cambia, cambia grazie a un ridotto manipolo di persone straordinarie, “campioni”, anche nel loro piccolo, che sanno cambiare il loro destino con volontà e, appunto, intelligenza. Il resto si aggrega supinamente, interpretando le cose, nuove e vecchie con i proprio scarsi mezzi, quasi sempre ritenuti “buoni, ma senza dare nessun contributo reale se non per riempire quei luoghi dove giace in rovina tutta l’arte della cucina. Il mondo potrebbe sopravvivere bene con 1/10 della popolazione totale. Per bene intendo in modo intelligente e sostenibile, che poi è sempre un modo intelligente di vivere. Il resto…Tarpea.
Dio? Figurati, uno che è cresciuto senza una guida familiare e si è fatto da solo. Sai che Ego.
SUZANNE, nessuno è perfetto, quindi nella vita capita di fare qualche fesseria. Se Tizio su cento azioni fa due fesserie, non è uno stupido, se ne fa novantotto, si, è stupido. Inoltre chiudere la porta di casa dimenticandosi le chiavi non è un’azione da stupidi, ma da distratti. Potrebbe succedere anche ad Einstein. Se a Tizio capita ogni giorno, è uno svampito, ma ciò non toglie che potrebbe essere intelligentissimo. Anche in questi casi bisogna considerare la frequenza in cui ci accadono: una volta nella vita può succedere alla persona più attenta.
Se abitavi in una metropoli, dovevi chiamare i pompieri, che, in assenza di una situazione d’emergenza che richiedesse il rientro in casa rapido (come una pentola sui fornelli accesi), ti avrebbero fatto chiamare un fabbro. Ti sarebbe costato l’intervento, cinquanta, cento Euro. L’aiuto del sindaco ti sarà costato un caffè pagato al baretto della piazza, che, oltretutto, immagino costi anche meno che nel bar del centro di una metropoli. Beh, questo dimostra che in città la vita è più costosa che nelle zone rurali!