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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Certo Trad, la curiosità, la ricerca, è la benzina dell’intelligenza, e quello di capire l’origine del mio cognome mi ha assillato fin da piccolo, ma fin da allora ho sempre cercato e trovato la strada per avere le risposte che cercavo. Sino a quelle che ho riportato qui riguardo la mia coppia e che tanto ha fatto “adirare” gli esperti di coppie altrui.
Quanto alla presenza di fonemi di provenienza straniera sia nell’italiano che nei dialetti locali, questa è cosa nota. Ma in quell’area della cosiddetta Grecìa
(con l’accento sulla “i”) salentina, il dialetto è proprio di origine greca. Senza contare le decine di paesi di origine albanese, anzi “arberësh”, risalenti al XVI secolo nei quali i più anziani parlavano albanese sino tutti gli anni 70. Pochi sanno che molti paesi, tra i quali il mio, hanno quartieri “giudecca” dove erano insediati Ebrei che non erano accettati altrove. Non per caso la Puglia si è dimostrata la più “accogliente” tra le regioni. Chi ha visto nel ’90 lo sbarco a Bari delle migliaia di profughi albanesi lo sa.
Un conto è la libertà di movimento un conto è offendere le persone perchè magari non condividono il tuo pensiero.
E se dai dell’idiota a qualcuno prima o poi troverai quello che dell’idiota lo dà a te.
Poi si passa al turpiloquio.
In risposta al commento n. 12554
Si certo ma come andiamo a fare la spesa a piedi? Al lavoro?
Passà, non ci vuole un genio per capire che ci sono centinaia modi per dare dell’idiota ad uno, se vuoi te ne elenco venticinque che ti sembreranno complimenti. Io preferisco dirti in faccia quello che penso invece di trovare allegorie retoriche o, PEGGIO, fingere per “educazione”. Quest’ultima è una convenzione culturale ipocrita, che è servita a contenere i conflitti sociali, ma che invece non contiene un bel niente, perchè li “sposta” altrove, altrimenti nei cosiddetti paesi civili non esisterebbero delitti di nessun genere, invece le carceri sono stracolme e i tribunali traboccano di cause.
Io mi regolo con Totò, che è il mio filosofo guida, lui quando era arrivato “in fondo” pronunciava la sua famosa frase: “lei è un cretino, si informi”. E con quello diceva tutto, e onestamente, quello che si poteva comunicare a QUELL’interlocutore.
Se io ti dò del cretino ti
posso anche spiegare il perchè. Se tu me lo giri, puoi ribaltare la mia spiegazione? Solo così è ammessa la replica, sennò te lo tieni.
GOLEM, è interessante ciò che spieghi, non sapevo queste cose.
@Tommy
Per andare a fare la spesa, al lavoro o altrove sarebbe più opportuno utilizzare altri mezzi più sicuri che non dovranno andare nemmeno a 100 all’ora, ne tanto meno a benzina. Perché il problema è che ci sono macchine di grossa cilindrata che hanno una potenza da non sottovalutare. Quindi secondo me non dovrebbero mai più esistere !!
Trad, avevo aggiunto una ulteriore nota su una minoranza francofona in provincia di Foggia e come vi si sia insediata, ironizzando su queste mie conoscenze, macchè: censurata. Il perchè non si saprà mai. È vietato sfottere anche… sè stessi.
Se tu offendi qualcuno dandogli dell’idiota o facendolo in venticinque modi che sembrano complimenti e che pensi di conoscere solo tu, prima o poi troverai quello che dell’idiota lo darà a te sia direttamente che in altrettanti venticinque modi che sembrano dei complimenti.
Ma non si offende qualcuno solo perchè si hanno opinioni diverse.
Quindi bene hanno fatto gli amministratori a dare un giro di vite.
Dare del cretino a qualcuno e spiegarglielo non è garanzia di non ricevere lo stesso insulto con tanto di spiegazioni. Anche perchè le spiegazioni di un insulto dato in replica spesso sono anche piu efficienti delle “prime”. E su questo sito ne abbiamo avuto ampia testimonianza.
Nessuno ha il verbo in tasca, anche nel dare del cretino.
E lascia perdere le battute dei films che spesso sono belle e fanno ridere ma hanno valenza fintanto che fanno parte di un copione scritto dove non è prevista una replica.
Passy, in una discussione, l’appellativo di idiota -al netto di tutta l’ipocrita liturgia sociale di cui si è accennato- sorge spontaneo quando appare chiaro che l’interlocutore non ha i mezzi per comprendere il livello che si è raggiunto ma non se ne rende conto, e insiste cocciutamente con una tesi che omai non ha più senso. Come per la battuta di quel film, dove l’insistere sul collocare “banalmente” l’avversario al primo posto, ritenendolo -malgrado quel “particolare” contesto logico- superiore a “quel” secondo posto, significa inequivocabilmente dimostrarsi idioti. Quello è il punto.
La sicurezza del neo idiota di sentirsi “certo” del fatto suo -pur mescolando le logiche per mancanza di adeguati “recettori” discriminanti- non lo esime dall’esserlo per chi invece i recettori li ha e ha compreso il “senso” della battuta.
Basterebbe osservare che è stata inserita in una commedia dalla comicità paradossale, dove quella collocazione voleva sottolineare una tale idiozia del soggetto, che andava oltre i normali metodi di misurazione.
Ma che lo dico a fa.
@Massimo.
Fammi capire, quali mezzi ritieni essere più sicuri scusa? Non credi che basta essere prudenti senza ubriacarsi il sabato sera? Intanto dovresti sapere che la legge è diventata sempre più severa sulle patenti il che questo basta è avanza, ciao.