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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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LAD
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GOLEM, sembra che qua dobbiamo nascondere le nostre qualità. Tu eri un architetto, io investo, mica abbiamo detto che siamo dei criminali. Siamo trasparenti e non abbiamo niente da nascondere.
Invece sono pessime le persone ermetiche che non raccontano nulla di loro, ma criticano gli altri, come fa Bidet. Sono persone che non hanno niente da raccontare, delle nullità, ma sono dei presuntuosi che hanno il coraggio di giudicare ciò che fanno gli altri.
Trad, non faccio piu l’architetto ma lo resto, anzi lo sono più di prima per certi versi, perchè la professione era (ed è per i poveracci ci vivono) uno slalom tra i paletti della burocrazia, non certo un esercizio tecnico artistico. Quello è riservato alle archistar, che non raramente fanno cagate pazzesche che gli ignoranti che poi le scelgono non capiscono, fermandosi al “nome”. Tempo fa citai la chiesa di San Paolo Apostolo fatta da Fuksas a Foligno, come esempio di “brutture di qualità”, vattela a vedere su internet e vedrai che “capolavoro firmato” è. Eppure quello che l’ha pensata ha “un nome” e vive di quella rendita.
È un po’ quello che succedeva anche qua. Certi nomi erano garanzia di qualità. Come si diceva da me, la nel Salento, luogo di geni e di folli, “fatti il nome col vino e poi vendi aceto”.
Ma lascia stare Badducefalo, è un altro poverocristo che vive di illusioni. È illuso di avere carisma, è illuso di sapere, è illuso di essere vivo. È un cadavere che non sa di esserlo. Insomma: è un tarello. Lascialo dire, “ce serve per ride”.
Trader,
mai stata invidiosa di nessuno, e tanto meno di chi ama brillare nel virtuale.
parlare di sé, una o due volte all’anno, per presentarsi e dare testimonianze, ha senso e utilità pratica.
autoincensarsi ogni giorno, raccontandosi da mattino a sera, estate e inverno, in città e in vacanza, a letto e in bagno, un po’ meno. lascia dubbi su maturità psichiche vagamente inclini al narcisismo o al protagonismo.
ma hai ragione: basta evitare di leggere, soprattutto quando gli scambi avvengono di preferenza fra due utenti, dai simili interessi e simili temperamenti, che scrivendo qui quasi di continuo danno soprattutto un senso al loro esistere, sia virtuale che reale.
sempre legittima resta comunque l’opinione che via via ci si forma e che talvolta si osa esprimere.
In altre parole: non sono invidiosa, eh! Proprio no, nemmeno un pochino… GRRR… Però considero che chi esprime la sua felicità sia una persona con dei problemi psichici! E ci tengo a dire che non leggo i suoi commenti! No, no. Che sia chiaro, non li leggo! Mi dà fastidio leggere gli scambi di due persone che dialogano tra loro in tranquillità. Non è giusto! Ma non sono per niente invidiosa!
L’ultima frase è incomprensibile. Prima ci si forma e poi si esprime cosa? Sembra l’indovinello della sfinge.
Rossana, quindi hai cambiato atteggiamento rispetto a quello tenuto quando Maria-trader si vantava di fare cose impossibili. Bene.
“…gli scambi avvengono di preferenza fra due utenti, dai simili interessi e simili temperamenti…”
Oppure, come nel mio caso, quando gli scambi sono tra due utenti completamente diversi, come io e Bidet, in cui un utente (io) deve raccontare che faccia nella vita per difendersi dall’altro (Bidet) che cerca di sminuirlo.
Ma poi che ha detto il commissario?
“mai stata invidiosa di nessuno, e tanto meno di chi ama brillare nel virtuale…”
Mai. Siamo di fronte a un raro esempio di equilibrio, umiltà, modestia e sereno appagamento di sè.
E infine il top: “quando gli scambi avvengono di preferenza fra due utenti, dai simili interessi e simili temperamenti, che scrivendo qui quasi di continuo danno soprattutto un senso al loro esistere, sia virtuale che reale.”
Invece essere qui da oltre vent’anni, non rientra in quel “dare un senso sia virtuale che reale all’esistere”? No?
Insomma, siamo sempre alle visuali fatte “su misure”. Due ovviamente. As usual.
Eddai, Rossana, facciamoci una risata ogni tanto. La vita è bella. Oggi è anche una bella giornata, un po’ freschina, ma c’è bel tempo. Tanto io sono contento anche con la pioggia.
GOLEM, si, in Italia c’è troppa burocrazia, che scoraggia gli investitori. Tu sarai in pensione, ma hai fatto l’architetto ed è giusto riconoscerlo. Due miei conoscenti sono architetti, ma non li vedo da molto tempo.
Vero ciò che dici degli architetti che di grande hanno solo il nome e questo fenomeno ricorre in tutte le professioni. Purtroppo, spesso conta più l’immagine della sostanza e avere un nome è più importante di essere bravi.
Trad, un’attività deve piacere per essere svolta bene e se non c’è più quel certo piacere, e non si ha la stretta necessità di sopravvivere economicamente, meglio lasciar perdere. Quella dell’architetto peraltro è una professione dove tutti credono di poter dire la loro, cosa che non succede ai medici o agli avvocati, per esempio, ma la massaia che ti dice “io avrei fatto così invece”, senza sapere che quella scelta ha tenuto conto di un’altra decina di condizioni che non si vedono ma che quella scelta la condizionano, è la situazione più frequente che può capitare, e alla fine è snervante, specie con un carattere come il mio, non particolarmente paziente. Quindi basta, due anni fa ho restituito timbro e tesserino all’Albo e ora me la godo. Peraltro mi sono tolto anche la soddisfazione di fare il cultore della materia per alcuni anni per il corso di Laboratorio di progettazione Urbanistica al Politecnico, e ho girato tutta l’Europa e un pò di USA, gratis, con i viaggi di studio, che voglio di più? So accontentarmi.
Auguri alle mamme ed a chi é in procinto di esserlo,con l’auspicio che questa festa,a loro dedicata,coincida con un miglioramento della “complicata”situazione generale di cui ne conosciamo le cause e(chi più,chi meno)le sue” pesanti”conseguenze!
PS:So di aver fatto un pensiero retorico(o,se volete,di pura demagogia o,all’estremo, Utopistico),ma credo che anche una piccola iniezione di Ottimismo(pur condita di semplice retorica)sia sempre Fondamentale.
GOLEM, si, è fastidioso il tipo ignorante che obietta il tuo lavoro senza sapere perché lo hai fatto in quel modo. Un po’ in tutte le professioni trovi chi pretende di insegnarti il mestiere. Esistono troppi tuttologi che parlano a vanvera. A capita che un conoscente ignorantissimo nel parlare del più e del meno mi tenga lezioni di economia dicendo con aria saccente banalità tipo:”Se la gente compra, poi i soldi girano e anche il negoziante può andare in pizzeria…”.
Claudio,
grazie per il pensiero, che in questo momento mi ricorda una collega di tanti anni fa.
aveva un bimbino di pochi mesi, e continuava a truccarsi e ad acconciarsi i capelli come se fosse in cerca di un nuovo spasimante.
qualcuno glielo fece notare e lei rispose, molto semplicemente: “lo faccio per mio figlio. voglio che fin da piccolissimo abbia un bel ricordo di me”.
in effetti, senza trucco e cure all’immagine, la giovane mamma non era un granché… ma voleva che il pccolo la vedesse e la ricordasse bella!
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Trader,
hai ragione: che senso ha rispondere al rancore di forma e alle provocazioni con rancore di sostanza e provocazioni? all’intolleranza con osservazioni malevole su soggettive vicendevoli gratificazioni?
non so bene di cosa dovrei ridere… ma ci provo lo stesso!
PS: sembri non voler tener presente che l’intervento nella “discussione” fra te ed Esther aveva il fine primario di smussare la tua aggressività nei suoi confronti, indipendentemente da chi avesse o meno ragione. niente a che vedere con professioni e diari di ordinaria quotidianità.