Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 1.082 1.083 1.084 1.085 1.086 … 2.322 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 1.082 1.083 1.084 1.085 1.086 … 2.322 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
È incredibile questo posto. Un caso umano come Baddu -che qui rappresenta quotidianamente la sua continua contraddizione tra quello che sostiene e quello che pratica- che viene preso in “seria considerazione” da Rossana che cita Rossella come riferimento, estrapolandone una frase che si riferiva a chissà cosa.
C’è tutto il non sense della realtà “parallela” di questo forum.
Ogi, ti puoi chiedere quello che ti pare perchè io scriverò sempre quello che voglio quando lo desidero. Puoi usare tutta la retorica aulica che ti piace che con me non serve. Tu sei uno dei tanti spostati che diffondono idee che sarebbero vergognose se non fossero comiche per il modo come le esprimi. Sei il solito caso umano che vive con in testa il metaforico scolapasta in la paranoica convinzione di essere “qualcuno”. Il tuo camerlengato oggi e l’identificazione con un samurai di fantasia basta e avanza per confermare la psicosi che ti caratterizza, e questo te lo ripeto “da anni”. Inolyre, come puoi constatare, qui ti scodinzola solo chi è alla ricerca di un miserabile appoggio come può essere il tuo, pur di sentire qualcuno, e se è necessario, al diavolo il femminismo e le lotte per l’emancipazione delle donne.
Anzi, adesso voglio godermi anche questa liaison “contro natura”.
BUG: “Queste sono le uniche due alternative nella tua vita?”
Mai detto questo. No, ho molti interessi nella vita. Ma posso coltivarli nel tempo libero, non nelle ore in cui lavoro o studio, non so più come spiegarlo. Questa è la vita, BUG. Se lavori e hai impegni anche tu, capisci che non puoi fare vita sociale tutto il giorno.
“Sei obbligato a rispondere?”
No, potrei anche subire in silenzio le tue aggressioni verbali, invece ti rispondo.
Mi sto accanendo sul nulla? Io? Tu ti accanisci contro di me, io mi sto solo difendendo.
ROSSANA: “è dal tempo e dall’importanza che affidiamo allo strumento che nasce la patologia”
Certo, ma resta il problema di stabilire i limiti di tempo e di importanza dedicati allo strumento oltre i quali si configura la dipendenza.
GOLEM, hai ragione, sembra che BUG parli di se stesso. La sua faccia tosta è sconcertante.
…Intanto il titolo sta riprendendo quota. Pausa finita, torno al lavoro!
Trader, è inutile cercare di Rossana è capace di trovare la “lettura” che più le fa comodo, anche di un concetto negativo che in realtà la vedrebbe come protagonista. Si esclude a priori dall’eventuale coinvolgimento negativo. Qui è così, c’è chibsibfa la realtà che più piace. Vedi Baddu e le sue coerenze rispetto a quello che rimprovera agli altri per farti un’idea della qualità dell’utenza, e trai le conclusioni.
“Ciò che si pensa dovrebbe coincidere con ciò che si è. Altrimenti abbiamo pensieri inconsistenti o una vita inautentica”.
Esatto. Ma la cosa patetica è cercarsi le giustificazioni, “strappando” concetti casuali e senza nesso tra loro per dare senso ad un vissuto solo immaginato. E Ogi, che vorrebbe avvertire i “beta” di stare alla larga da certe donne… Ma chi ha incontrato questo soggetto?
Suzanne,
– “Poi, se ci sono donne che sarebbero felici di vivere in un mondo con un pensiero Itto-dominante, bé allora non c’è molto altro che si possa aggiungere. In effetti credo che esistano per davvero, ahimé.”
Ti stavi riferendo a me? Mai immaginato di vivere felice in un tale mondo.
– “Credo che il problema di noi donne sia principalmente chi tra di noi giustifica questo tipo di pensiero…”
In questo caso non c’è dubbio su chi fosse la destinataria del disappunto.
– “Ciò che si pensa dovrebbe coincidere con ciò che si è. Altrimenti abbiamo pensieri inconsistenti o una vita inautentica. Non vedo questa controtendenza; giá solo su questo forum le opinioni in merito al rapporto uomo-donna sono molto spesso sulla falsariga di questa lettera.”
Benché non sia precisato, credo di essere anche in questo caso l’utente privilegiata, e quindi confermo: ho pensieri inconsistenti e per di più ho vissuto e vivo una vita inautentica, on line e nel reale.
Tranquilla: non saremo costrette a trovarci insieme per un caffè…
Finalmente Rossana fa dell’ironia.
Cara Rossana,
Non mi sembra che le accuse di cercare consenso che ti vengono mosse siano legittime.
In primis perche’ la massa di opinionisti del sito, quantomeno quella avversa a me, si rimpalla ogni post facendosi i complimenti l’un l’altro per le loro fesserie. Poi gli stessi, quando un utente anche solo temporaneamente, si allinea su un concetto da me espresso, viene attaccato e massacrato di improperi. Non accettano la par condicio. Secondo ho notato che mostrano piu’ o meno tutti la patologia di esternare accuse di tipo medico scientifico/ diagnostico sulle altre personalita’. Ma loro non ne hanno alcun requisito. E’ come se dai la tastiera a dei matti in un ospedale psichiatrico e questi si divertano a commentare sui siti straparlando di psicologia e animo umano. Li puoi definire “il branco” e li noti subito perche’ gli utenti normali, anche dissenzienti, commentano in modo piu’ moderato e rispettoso.
Ho notato inoltre che specialmente quello che il branco definisce il maggior pensatore e’ un idiota patentato. Se lui ti ha visto usare l’auto gialla e lui odia il giallo, inizia una menata stellare, una litania di insulti, sempre collegata all’auto gialla anche se l’utente ne ha comprata una verde. Non esistono piu’ ragioni, ne’ opzioni, ne’ aggiornamenti. Il gran somaro ragliera’ senza fine continuando a stressare per il colore dell’ auto. Ricorda la scena di Johnny Stecchino in cui un vecchio continuava a ripetere a Benigni la parola “assassino” lungo tutto il film. Si tratta di un decerebrato all’ennesima potenza, pieno di se stesso e delle sue convinzioni, a tal punto da essere perfino simile ad un malato psichiatrico. D’altra parte il sito limita le possibili cure. Ad esempio non si puo’ rispondere in modo troppo forte, e nemmeno si ha l’occasione di ridere di persona vedendo il soggetto nel suo habitat, la stanzetta del manicomio. Provero’ una nuova terapia versus gli utenti depensanti.
Rossana, hai giustamente difeso la libertà di espressione e ora ti offendi perché gli altri la utilizzano? Ho risposto in merito a ciò che hai scritto tu, con concetti generici che per me sono fondamento di coerenza. Non mi riferisco mai al vissuto delle persone e l’ unica battuta che mi sono permessa era quella del caffé con Itto, che tu hai ripreso riferendola a te. Leggendoti negli anni in effetti mi sono chiarita diverse idee, che preferisco tenermi per me. Buon caffé con Itto allora 🙂 è una battuta, cerca di farti una risata!