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Lettera pubblicata il 14 Gennaio 2015. L'autore, LAD, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Hahaha, “Sentenza”. Ti assicuro che uno come te non l’ho mai incontrato, e ne ho incontrati tanti di tonti. Ma cosa ti è successo per essere ridotto in quello stato? Ma non hai un amico normale che te la spieghi la ragione di quella posizione che ci continuino a confermare? E sei pure contento di “quel” secondo posto. Sei incredibile. E ti dirò che per quegli sprazzi di empatia che mi ritrovo inopinatamente nel cuore di creta, e che resiste persino alle evidenze come la tua, mi sento in imbarazzo per quanto sei ottuso. E per quello straccio di umanità che mi ha trasmesso il rabbino Ytzak Berkowitz che mi fece nella Sinagoga di Praga, provo persino un po’ di dispiacere per come devi vivere male con quella testa che ti ritrovi.
Ma resto pur sempre un automa di terracotta e comunque ti adoro per tutte le gioie che qui dispensi, dopo “l’acqua carda”. Sono qui per quello.
Ciao.
(Ha capito il senso della battuta. E chi lo schioda, Professore.)
A buon rendere,demente utente Cyber-bullo!
“SENTENZA”, tu scrivi falsità: non ho scritto in altre sedi. Ho scritto su questa chat, ma rivolgendomi ad altri, visto che mi hai chiesto di non parlare più con te. Posso parlare con chi voglio e di chi voglio?
Non ho vinto niente, non sto facendo una competizione o la guerra con te. Sono qua da poco e volevo solo capire che tipo di persone siete e come interagite tra voi, ma non sono riuscito a farmi dire un granché.
Qua più di qualcuno è andato in acido, utenti che sclerano per poco e non si calmano più.
YOG e GOLEM, meno male che ci siete voi per farsi due risate in questo delirio. Se fossi un vostro antagonista, non riuscirei ad arrabbiarmi, perché avete un modo divertentissimo di prenderli in giro.
Mentre “Sentenza” persevera sulla battuta, in altre sedi (cioè in altri forum, non qua, come intende “Sentenza”) discutono seriamente sul Btp. Vedremo cosa succede allo spread bassissimo e alle quotazioni alte dei titoli di stato con la spada di Damocle del lockdown.
ACCOLTO il ricorso presentato, il 29 agosto 2019, dal sig. Emanuele Chiaretti nei confronti della Commissione Agenti Sportivi operante presso il CONI e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) per l’annullamento della delibera di rigetto della domanda di iscrizione nel Registro Nazionale degli Agenti Sportivi assunta, a carico del ricorrente, dalla suddetta Commissione nella seduta del 30 luglio 2019, per carenza del requisito del superamento di una prova abilitativa diretta ad accertarne l’idoneità, nonché di tutti gli atti presupposti, connessi e/o conseguenti al gravato provvedimento; ha, altresì, disposto l’integrale compensazione delle spese del giudizio
Tornando un attimo al discorso di prima. E’ necessario fornire precisazioni e dettagli su discorsi e offese. Non basta fare generiche accuse tipo “Tizio insulta, è arrogante” per permettere a chi vuole farsi un’idea, di formare giudizi obiettivi sulle persone. Anche per configurare un’ingiuria o una diffamazione, bisogna specificare le parole esatte che sono state dette e il motivo della reazione. Gli insulti hanno pesi diversi. Per esempio dire “insulso” non è nemmeno da considerare un’offesa, anche se chi la subisce la percepisce come tale. “Scemo”, “stupido” o “cretino” sono chiaramente insulti, ma “figlio di p…” è più offensivo. Più grave ancora le minacce (qua io le ho subìte). Non è stata fatta chiarezza, anche se, insistendo a chiedere, qualche aneddoto è stato raccontato, per esempio i precedenti tra Golem e Rossana. Pazienza, io ci ho provato.
“SENTENZA”, non scrivo qua per vincere qualcosa. Non ci guadagno nulla e quindi pensa ciò che vuoi, che ho vinto io oppure che hai vinto tu, tanto in palio c’è solo il mongolino d’oro.
“SENTENZA”, tu scrivi falsità: non ho scritto in altre sedi. Ho scritto su questa chat, ma rivolgendomi ad altri, visto che mi hai chiesto di non parlare più con te. Posso parlare con chi voglio e di chi voglio?
Se parli di me ti rivolgi a me, altrimenti io ti rispondo e tu non mi riprendi !
Io non parlo di te con altri ! Ti è chiaro questo concetto o ti va ripetuto come tutti gli altri concetti che continui a far finta di non capire ?
“Non basta fare generiche accuse tipo “Tizio insulta, è arrogante” per permettere a chi vuole farsi un’idea, di formare giudizi obiettivi sulle persone. Anche per configurare un’ingiuria o una diffamazione, bisogna specificare le parole esatte che sono state dette e il motivo della reazione”
Ti ho riportato i commenti contro Mariella, una utente che non aveva mai scritto qui. E ti è stato specificato tutto. Smettile di scrivere FALSITA’
Anche io mi sono fatto un’idea su di te Trader: sei solo uno che scrive falsità e fa finta di non…
Trader, io ho impiegato un anno e forse più per intuire il “registro musicale” di questo sito, che troppi prendono troppo sul serio e per le cose sbagliate. Noterai che mentre l’uso dell’ironia è limitatissimo, c’è una sovrabbondante tendenza alla drammatizzazione di ogni caso che qui viene esposto, a riprova che la visione che si ha del proprio ruolo nelle vicende raccontate risente di una particolare opinione che si ha di sè stessi, non riconosciuta come si vorrebbe che fosse. E si viene qui per cercare conforto o conferme, ma con tutti i limiti che obbliga quella particolare opinione. Il caso di “Sentenza” SCAM è esemplare per i limiti di senso critico che evidenzia nelle sue interrelazioni, dove emerge evidente il ridotto panorama esperenziale umano -per qualità e quantitá- col quale deve aver avuto a che fare. È evidente che il fragile equilibrio che questi soggetti hanno sì e no guadagnato, viene sconvolto se arrivano tipi come te, me o il Professor Yog. Ma il perchè, col tempo, lo capiscono solo questi ultimi. E per questo che si è fondata la LaD HCC Gmbh.
CLAUDIO: quando la persona non vale niente, l’offesa è zero.
“SENTENZA” 10210: “Basta lo dico io e non tu!”, “non hai vinto tu”
Senza offesa, ma sono espressioni puerili, come dire “non è giusto”, “E invece si”, “io con te non gioco più”….
“SENTENZA” si esprime come un bambino, quell’altro si definisce vittima di bullismo. Ma non siamo mica su una chat di bambini di otto anni.
“A me non interessa dialogare con te e non vado a romperti le scatole neanche per interposta persona”
E intanto continui a scrivermi. Va bene, basta. Ops… Ah, no, basta lo dici tu!
Dai, non te la prendere!
Io invece ho incontrato te, il Primo degli Imbecilli !
Un amico normale che mi spieghi la ragione di quella posizione vero ?
Sinceramente non credevo che tu fossi ancora più idiota di quello che pensavo !
Golem, la mia risposta alla tua battuta è vecchia come Matusalemme. Solo tu non la conosci !
Durante questi mesi quando mi trovavo a scherzare con diversi miei conoscenti (“normali”) mi è capitato di provare ad apostrofarli dicendo ad ognuno di loro: “Se si facesse una gara di deficienti arriveresti secondo”
Quasi tutti mi hanno risposto, tra pause e sguardi che erano tutte un programma, con frasi tipo la mia, ma ti riporto la più colorita “E te credo ! Le vinceresti tutte te sto genere di gare ! Pure quella degli stronzi!”
Giuro che a questa battuta non c’ero arrivato altrimenti te ne facevo collezionare due di Primi posti !
“Sentenza”,
per poco che qui si seguano gli interscambi, appare evidente che:
– finché si è in sintonia, tutto fila liscio;
– appena sorge un conflitto, si leggono e si comprendono solo le parti che si possono controbattere o si interpreta, travisando, quanto utile a proprio favore, finendo col portare avanti un dialogo più con l’utenza in generale che con l’interlocutore;
– si esprime spregio per le “cordate”; infatti, sarebbe preferibile non intromettersi nei diverbi di altri ma… per gli utenti abituali è lampante una particolarità: quasi sempre quando Gianni annaspa o tace, il provvidenziale “rinforzo” arriva da Pinotto.
Per involontaria esperienza diretta, ritengo che un confronto non dovrebbe mai sfociare nell’intento di prevalere ad ogni costo, magari solo per superiorità verbale o per maggior tempo da sprecare con eccesso di commenti.
Secondo me sarebbe di buonsenso, intelligenza e saggezza evitare le polemiche rispettando fin dall’inizio le opinioni non condivise, con un minimo di correttezza formale.