Buonasera,
questa e’ più una richiesta di info, per cercare di capire:
lavoro da quasi 4 anni con contratto inderminato per una catena come store manager, mercoledì scorso mi è stati comunicato che a novembre scadrà il contratto d’affitto e, visto l’aumento dello stesso, il negozio verrà chiuso. Questo essendo nel commercio lo capisco. E’ stato anche comunicato l’impossibilità di proporre trasferimenti in altre zone d’Italia in quanto le posizioni in negozio sono tutte occupate. Quindi a novembre a casa. Mi è stato detto che oltre al TFR mi verrà riconosciuta una piccola liquidazione per gli anni di servizio.
Sto cercando su internet in attesa di poter parlare con un professionista, i miei dubbi derivano dal fatto che non propongano il trasferimento e questa fantomatica liquidazione che verrà data alla fine del contratto (mi spiace pensare male, anche perchè mi sono sempre trovata bene), ma non vorrei che si tratti di un contentino seguito da una firma per evitare denunce al provveditorato o altro.
Qualcuno più esperto può consigliarmi?
Grazie mille.
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Categorie: - Lavoro
l’ accordo di buonuscita è una faccenda molto delicata e richiede sempre l’assistenza da parte di un Avvocato.
è indispensabile verificare le modalità di risoluzione del rapporto di lavoro , i tempi di preavviso, e a quale titolo vengono erogate le somme.
Ovviamente occorre non manifestare il desiderio di uscire dall’azienda perchè attratti da un compenso agguntivo, perchè ciò si rivelerebbe controproducente.
Tieni conto che l’Inps non eroga indennità di disoccupazione per i casi di inoccupazione volontaria, ne si potrà procedere contro il datore di lavoro qualora si accerti l’illegittimità del licenziamento.
Per contro c’è anche da dire che se l’impresa ha meno di 15 dipendenti anche se il licenziamento risultasse illegittimo non c’è l’obbligo di riassunzione poiché il datore di lavoro può scegliere di pagare una indennità che varia da un minimo di 2,5 e un massimo di 6 mensilità dell’ultima retribuzione.
Concludo con un consiglio spassionato che può tornare utile in tanti casi, se le somme ricevute “in dono” dal datore di lavoro non ci cambiano la vita.. molte volte è meglio rinunciarci, perchè fanno parte del gioco dei ruoli..
Grazie Nicola, oggi ho fatto una ricerca, in attesa di poter parlare con un professionista, al momento le mie sono solo deduzioni, e per quel che ho capito dalla mia ricerca l’azienda vorrebbe arrivare ad una risoluzione consensuale con un incentivo all’esodo.
Non voglio rinunciare alla possibilità di poter ricevere, se non dovessi trovare un’altra occupazione immediata l’indennità di disoccupazione.
Consultare un professionista è la scelta migliore. se mi posso permettere un consiglio non sottovalutare anche la possibilità di un trasferimento in altra sede di lavoro. Queste situazioni le conosco bene da spettatore, e ti assicuro che non c’è valore più prezioso di una retribuzione regolare anche se comporta dei sacrifici iniziali. Qualche migliaio di euro in più di buona uscita incidono poco o nulla nel nostro quotidiano, senza una pianificazione razionale si finisce per sprecarli.
Sinceri auguri.
Sì, devi farti assistere da un avvocato specializzato in diritto del lavoro. Il TFR ti è dovuto in ogni caso, ma sta attenta alla risoluzione consensuale, forse non riuscirai ad evitare la perdita del posto, ma potresti patteggiare un uscita a condizioni più favorevoli. Però questa è materia – peraltro complessa – da avvocati.
Grazie a mille ad entrambi, oggi pomeriggio andrò alla sede UIL della mia città per avere delle prime informazioni, sapere come muovermi, informarmi meglio, ecc…
Io Nicola, sapendo le difficoltà aziendali (e nazionali), speravo in una proposta di trasferimento, anche con un ridimensionamento di ruolo,anche perché, appunto, la buonuscita non sarà certo una cifra che potrà cambiarmi la vita, ma quando mi è stato detto che al momento non è possibile, e’ stato un colpo duro. (Anche perché presumo sia dovuto al fatto che non vogliano più in azienda la mia collega, che ha un’anzianità lavorativa superiore alla mia, quindi (sempre presumendo), credo che per legge dovrebbero dargli la precedenza.
Un abbraccio