Mio figlio ha concluso una carriera scolastica eccezionale, sintetizzabile così: laureato alla Bocconi nel 2011 con 110 e lode, Master in Finance & Private Equity nel 2012 alla London School of Economics con massimo dei voti e primo premio Antoine Faure-Grimaud, come miglior studente del corso.
Neri compie 21 anni il prossimo settembre 2012.
In agosto comincia a lavorare a Mosca a Morgan Stanley!
Fin qui la questione resta comunque privata: dove diventa di interesse pubblico e sociale?
Si è laureato con lode presso la migliore università italiana (a meno di 20 anni), ha inviato decine di CV, e non ha ricevuto NEANCHE UN SOLO CENNO DI INTERESSE da controparti italiane, mentre sin dall’inizio del 2010 (quando ancora era al secondo anno in Bocconi) ha cominciato ad essere corteggiato da molte organizzazioni straniere quali Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan, Deutsche Bank e altre minori, in totale assenza di quelle italiane (notare che varie grandi aziende italiane sono finanziatrici di Bocconi….quindi pagano per formare cervelli e poi li “regalano” agli stranieri)
Nell’estate del 2010 Morgan Stanley ha fatto fare a Neri uno stage di 10 settimane a Londra, vero e retribuito (4.000 sterline nette al mese + costo appartamento, altro che stage sfrutta-giovani italiani!!!), lo ha assunto al termine dello stage, gli ha conservato il posto sino ad oggi e gli ha anche dato un premio una tantum di 5.000 sterline per avere frequentato il Master di LSE!
Allora le domande che sorgono sono:
Si fa tanto parlare di fuga di cervelli, ma le aziende/istituzioni italiane cosa offrono VERAMENTE per trattenerli?
Oppure, cosa offrono per indurli a tornare?
Siamo sicuri di avere strumenti ed aziende in grado di battere la concorrenza estera?
O siamo ormai in serie B?
Voi avete certamente argomenti per dissertare in merito: se volete usare questa esperienza come spunto, spero vi possa essere utile.
Con i migliori saluti,
Un padre orgoglioso (e arrabbiato)
Perdona il sarcasmo velato, ma, è una questione di soldi? perchè 110 e lode, e Morgan Stanley in russia, a me non dicono niente, se non sfruttamento.
Mi spiego, se fosse andato in USA, o in Francia o in Germania, capirei, cè talento, usato come grande cervello, ma in Russia, per quanto sia uno stato in via di sviluppo, che genere di talento viene sfruttato?
Fammi capire, l’Italia và a rotoli e pretendi che tuo figlio resti qui a fare cosa? le aziende, non solo italiane, cercano da sempre persone con poco coraggio e che dicono sempre di sì, allineandosi a filosofie aziendali di dubbia personalità; ora se và in Russia di coraggio di sicuro ce ne vuole molto, non solo per la lingua, ma anche per la situazione non tanto rosea dal punto di vista politico, ma avrà fatto le sue valutazioni, non lo escludo, ciò che non capisco, è, tuo figlio voleva o no restare in Italia? oppure era un tuo sentimento?
Ciao Fortemente, mi spiace che tu abbia scoperto in questo modo l’acqua calda. Anche io sono laureato, anche se durante il corso di laurea non sono stato un mostro di bravura come tuo figlio, terminati gli studi ho avuto gli stessi problemi, tanto che ho dovuto reindirizzarmi su tutt’altra attività lavorativa.
Questa è l’Italia e quello che offre. Non puoi fare paragoni tra Italia e Inghilterra, o Germania..Penso che parlando di aziende all’avanguardia, il rapporto tra Italia e Inghilterra sia di 1 a 500.
Noi stiamo all’Inghilterra, come l’Uganda sta all’Italia.
a Parcheggio fuori uso
Senza volere, forse, hai dato una spiegazione del perchè l’Italia è andata a rotoli e continua ad andarci: rassegnazione, pessimismo, passività sono il comune denominatore di troppi italiani.
Incomprensibile il tuo ragionamento su 110 e lode, soldi, talento e Russia: e ancora di più sullo sfruttamento, che non ha nazionalità.
Dove vuoi andare a parare?
Forse dovresti documentarti su cosa sia la Russia di oggi (fatte salve le riserve sul sistema politico, che però appare poco ortodosso a noi “occidentali” ma che sta portando la Russia ai vertici senza traumi sociali (siamo certi che le nostre democrazie applicate alla Russia funzianerebbero?)
Circa il sentimento di restare in Italia, solo chi è stato a lungo all’estero (come ha fatto anche mio figlio) sa benissimo che il desiderio di tornare e costruire qualcosa a casa propria (anche e forse soprattutto quando il paese va male) non viene mai del tutto represso.
Ma forse tu non hai mai provato…….
a Andrea, che l’Italia sia diventata un paese di serie B è purtroppo un fatto, ma non è così catastrofica. Io vorrei fortemente che giovani come e mio figlio potessero esprimersi al meglio in casa propria. Italia, Inghilterra e Germania non sono entità gerografiche, ma sono popoli. La differenza sta nel fatto che noi siamo milioni di individui (egoisti ed in gran parte asociali) e loro sono popolo, nazione, patria uniti nell’interesse e nell’orgoglio nazionale.
Se la nuova generazione non si impegna e non inverte la rotta, allora sì che finiremo anche in serie C…..
@fortemente
Forse io ho dato l’idea pessimistica dell’Italia, ma tu, hai dato l’idea elitaria dell’Italia.
Io all’estero non ho lavorato, diciamo con un gioco di parole, che quando ho potuto non ho voluto, e quando ho voluto non ho potuto, mea culpa d’accordo, niente recriminazioni su questo, però, io sono fra quelli che lo studio non ce l’ha, ho 42 anni, vecchio per trovare un’altro lavoro,troppo giovane per andare in pensione o usufruire di qualsivoglia altro tipo di garanzia, anche le cosiddette cooperative verdi, eppure non ho problemi a lavorare, anche se limitato, nel senso che la forza dei 20 anni non cè più, miracoli non ci sono per nessuno.
Sono pessimista, ma non verso i giovani in sè, di quelli se ne parla anche troppo, ma di quelli come me, che sono tagliati fuori in ogni senso, lavoro finchè posso e ce nè nella mia situazione, poi sono fuori, e dovrei arrivare alla pensione come tutti, e l’unica idea che ho al momento è dimenticarmi la pensione, per la situazione attuale, per la presa di posizione politico-economico attuale.
Se sono stato troppo confuso, me ne scuso, sia per prima che per adesso, ma chi tutela le menti eccellenti, dovrebbe tutelare anche le menti ignoranti, per una questione di rispetto della persona, ed al momento non cè verso!
Ma scusa , stiamo parlando di un Paese in cui i peggiori sono al top level, anche nelle realtà piccole .
Incapaci , parassiti ,demagoghi , impuniti e faccendieri.
Ovvio che non ci debba essere la concorrenza dei capaci , meritevoli , ed innovatori .
Noi rappresentiamo un sistema . Noi siamo il pozzo che ingoia soldi e produce debito. Tuo figlio và fuori a guadagnarsi un signor stipendio , per 10 che rimangono quà e guadagneranno il doppio senza merito alcuno .
Voi avete investito tanto ed è comprensibile che si sarebbe preferito che guadagnasse un po’ di meno ma che vivesse almeno in Italia.
In ogni caso , in questo momento , è una fortuna avere opportunità fuori di alto livello.
Magari tra 10 anni potrà permettersi di scegliere dove poter vivere.
E non è detto che sarà quà in Italia.
Fortemente per farti capire, giusto l’altro giorno parlavo con una persona a capo di un piccolo progetto che coinvolge alcuni piccoli comuni e finanziato dalla Regione, che va avanti da anni (e pressochè inutile).
Questa persona e i suoi collaboratori lavorano alcuni mesi all’anno ma sono retribuiti per quasi l’intero arco dell’anno, con stipendi comunque medio alti. Capisci? Nei mesi in cui non hanno nulla da fare ricevono comunque uno stipendio pieno! Come se io fossi pagato per stare a casa a far niente.
Nel periodo di crisi in cui ci troviamo direi che è abbastanza scandaloso, eppure è così.
In tutto questo la bravura nel proprio lavoro è relativa, direi che conta circa al 30%, il resto è bravura di altro genere..saper arruffianarsi persone importanti e leccare culi. Ed è così sia che si parli di progetti regionali sia di aziende private.
L’Italia è in gran parte questa. Parti dal piccolo progetto per arrivare a quelli faraonici senza che cambi il sistema, così ti spieghi gli enormi buchi nella sanità, trasporti, ecc. Comuni senza più soldi e lo Stato che paga finchè ce ne sono.