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Lettera pubblicata il 20 Agosto 2008. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore tina.tina.
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@Isabella.57
Solo lei conosce il suo dolore e non mi permetto di giudicare o forzare le sue sensazioni.
Capisco quando affermi “Non ci si riesce”, ma non capisco quando affermi “non è sano”.
Come lei stessa ha scritto: [Certe cose non tornano più…la fiducia, la stima incondizionata si costruiscono negli anni ma si distruggono in un tempo molto più breve… e difficilmente si ricostruiscono.]
Posso solo augurarmi e augurarle che quel “difficilmente” non sia un impossibile. Il tempo rimargina le ferite, ma le cicatrici restano, quindi e purtroppo non dimenticherà mai quanto le è successo. Non credo però che sia insano sperare che, che se un domani riuscirà ad arrivare a desiderarlo, un giorno non possa tornare ad essere felice.
Tina, ho letto con molta attenzione la tua lettera e comprendo bene quanto il tuo percorso sia stato difficile (e lo sia ancora). Anch’io ho subito un tradimento dalla persona che mi stava accanto, anch’io ho voluto capire fino in fondo tutto quello che gli stava capitando e, tutta da sola, sono andata a cercarmi i segni tangibili della sua storia parallela, ricostruendola, tassello dopo tassello, notte dopo notte, sofferenza dopo sofferenza, lacrima dopo lacrima. Volevo sapere chi era veramente quel “soggetto” che mi dormiva accanto, credevo di avere il diritto di conoscere i suoi lati oscuri, volevo strappare la sua maschera di uomo modello che si era costruito con me per quasi 12 anni e riconsegnargli tutto il marciume che abilmente mi aveva nascosto per tanto tempo. Come un diligente e scrupoloso commissario di polizia gli ho consegnato tutto il mio lavoro, ad indagine conclusa, sulla sua vita parallela, aspettandomi (più che legittimamente) una sua reazione, una risposta ai milioni di interrogativi che popolavano la mia testa, ma ho ricevuto, ahimé, solo insulti, scenate, fughe pavide, negazioni evidenti della realtà, assoluta mancanza di assunzione delle proprie colpe. Ho aspettato per molti mesi una sua risposta, ma non l’ho mai avuta. E, allora, inevitabilmente, non l’ho più cercata. Mi sono interrogata infinite volte, allora, sul senso del perdono, chiedendomi, soprattutto, se sarei mai stata capace di perdonarlo. Ma ho ben presto compreso che il percorso che porta al perdono non può essere unilaterale, necessita dell’aiuto del “peccatore” che deve avere la forza di assumere su di sè i propri errori, senza lasciare che gli altri li portino al suo posto. Tu, a differenza mia, hai avuto, quanto meno, la possibilità di imboccarlo questo difficile percorso, non ancora conclusosi. So che è una magra consolazione, so che, in fondo, la strada più difficile non è per chi ha tradito la tua fiducia, ma per te, costretta, ogni giorno, a dover fare i conti: con le conseguenze di comportamenti non tuoi, con la tua convinzione, rivelatasi erronea, che mai ti saresti aspettata quello che ti è successo. Ebbene, ti attende ora la fase forse più complicata: imparare a convivere con le parti oscure di chi vive accanto, con i suoi difetti, con le sue ombre, con le sue imperfezioni, con i suoi sbagli. Non è forse questo l’aspetto più difficile dell’amore? Ti auguro, con tutto il cuore, di riuscire a trovarlo tutto questo amore, di cui avete bisogno, tutti e due. Per concludere, ti invito a leggere (qualora non lo avessi già fatto) un saggio molto illuminante sul tradimento, di James Hillman (lo trovi all’inizio del libro Puer aeternus). Spero possa esserti d’aiuto.
certe cose nn tornano più è vero ma magari tornano meglio di prima…tornano cose nuove…
Cara celine,
volevo leggere il saggio che mi avevi consigliato prima di risponderti, ma ancora non sono riuscita a procurarmelo. comunque ti ringrazio. mi ricordo della tua lettera e del tuo coraggio. io spero di averne sempre per andare avanti per la strada che ritengo giusta per me. comunque, quando parlavi di perdono e del ruolo del “peccatore” hai toccato proprio il tasto dolente della mia storia. lui non mi ha mai chiesto perdono per avermi tradito. perchè non ritiene di averlo fatto. mi ha detto che pensa di aver sbagliato solo nell’intensità con cui coltivava quel rapporto (le ore trascorse a costruirlo a discapito mio e dei bambini) ma che non ha mai fatto niente di male. ha rinunciato al loro rapporto solo perchè non potevamo andare avanti così, ma lo ha fatto ritenendosi una “vittima” di un’interpretazione ingiusta dei fatti….se ci penso mi sento male. ma spero che un giorno riuscirà a guardare al di là del suo naso.
magari…
tina , bel cog….e questo eh??
Cara Tina hai proprio scritto bene: un’osservazione molto sottile ed efficace: quelli che se ne vanno piano piano,senza nulla dire….Che schifo! Ma come si può mai giustificare o perdonare chi si comporta così? Io non lo farò MAI. Ma che ci vuole a dire “quarda che le cose stanno cambiando , parliamone, discutiamo, prendiamoci a capelli, quello che vuoi, ma PARLA! No. Devi essere tu a capire e se sollevi qualche dubbio, ti rispondono ” ma cosa pensi, sei matto! io sto benissimo con te! ” Mi fermo altrimenti dico qualche cattiva parola e non voglio diventare volgare. Scusate ho troppa amarezza. Scusate il mio eccessivo sfogo.
Cmq grazie tina,tina e a tutti Voi.
Ciao Tina, sai che è una domanda che spesso mi rivolgo ql del “ma se torna? come sarà? come si farà a ricostruire una fiducia che sembra irrimediabilmente frantumata?. Tu ce la stai facendo anche perchè, come hai detto, sei molto credente e la fede, si sa, ti da quella forza in più. Anche mio marito mi ha lasciata ormai da un anno (dopi più di 20) durante il quale, però, spesso dormiva a casa facendomi dimenticare per una notte la tragedia che stavo vivendo, ma poi andava via ancora… un anno così, ti rendi conto?! Questo è un altro tipo di tradimento subdolo che si aggiunge al probabile tradimento tradizionale. Lui nega l’evidenza, dice che non mi dirà mai se ha un’altra o se convive. Non so se non vuole ammetterlo per il fatto che non vuole darmi ulteriori colpi, ormai sono uno straccio da raccogliere col cucchiaino, oppure se è per non spezzare mai quella cordicina che lo tiene legato alla sua famiglia, al suo passato. Non so se sperare che torni, oppure se è meglio sperare che non torni più. Ciao da una tua nuova amica virtuale.
PER CELINE
Sono una nuova “amica virtuale” che, come tante persone qui presenti, soffre ormai da molto tempo per una grande, immensa, indicibile, delusione d’amore, di ql amore che, sin da bambina, credevo unico, indissolubile e soprattutto fedele. Anche io ho cercato di smascherare concretamente i tradimenti che sono sicura mio marito mi ha riservato, ma ho sempre voluto credere alle sue negazioni (dell’evidenza!) perchè avevo paura della verità. Ma adesso mi sono tolta ql classiche “fette di salame” dagli occhi, ma per il bene della mia salute non voglio andare troppo a fondo, nel senso che mi basta avere le sue negazioni all’evidenza, mi basta vedere che quando viene in casa per i figli spegne il telefono, mi basta sentire il suono degli sms che arrivano quando per sbaglio non spegne il cell, mi basta vedere impronte di scarpe femminili sul tappetino della macchina, ecc. Insomma mi basta sapere che qualcuna lo sta già consolando senza andare più in là. L’unico motivo che, a volte, mi spinge a volere fotografarli insieme, è il togliermi la soddisfazione di dirgli quanto è stato crudele, infimo a venire ancora a letto con me. Ho sbagliato io, prima di tutti, a consentirglielo ma, credetemi, io non vedevo l’ora di averlo ancora vicino, anche solo per poco. Alla fine IO ho dovuto dirgli di non venire più a casa a dormire, IO ho dovuto dirgli di non mandarmi più sms della buona notte, IO ho dovuto dirgli di portare via tutto da casa. MA TI SEMBRA GIUSTO? Io sono stata lasciata e io ho dovuto prendere qs piccole ma pesanti decisioni. Ciao cara, stringiamoci tutte virtualmente e reagiamo, le donne hanno risorse straordinarie dobbiamo solo cercarle nella ns profondità.
Ciao ragazzi,
e ciao soprattutto a Fred ed Agata. Pur avendo letto i vostri commenti, ho aspettato un pò a rispondere perchè ero troppo amareggiata. Purtroppo lo sono ancora. Anche se mi sento (ed è assurdo) più leggera. Gli ho infatti detto tutto quello che provo e non provo per lui (io sono dell’idea che anche se la verità ferisce, l’altro ha sempre il diritto di saperla…)e che adesso ha finalmente quello che voleva: una moglie che comunque gli rimarrà sempre al fianco e che forse finalmente lo ama come lui dsiderava: lasciandolo libero. Gli ho spiegato anche che non è il “passo avanti” che lui mi ha sempre chiesto di fare. Per me è un grande passo indietro.Una grossa sconfitta. Ci riesco solo perchè non “sento” più dentro di me quella sensazione che mi ha spinto per mesi a combattere, a urlare, a piangere perchè lo “rivolevo” al mio fianco. Ci riesco solo perchè per tutelarmi ho costruito un bel muro impenetrabile attorno al mio cuore che mi permette di ascoltare lo squillo del suo cell. o la notifica di un sms senza che mi tremino le ginocchia. Gliela avevo anche prospettata questa ipotesi mesi fa: se tiri troppo la corda…poi può darsi anche che non si spezzi ma dall’altra parte del capo non mi ci trovi più in anima e corpo…e alla fine così è stato.
Ed è successo perchè è stato “costretto” (da me, come al solito!) “a nascondermi di nuovo la verità” (io uso il verbo mentire, lui gli eufemismi).
Questa volta mi sono cadute proprio le braccia…
Che il Signore mi aiuti a guardare sempre alle cose di lassù.
Cara Agata, ti posso solo dire quello che mi ripetono da mesi, ormai: pensa prima di tutto a te stessa e riserva per te quell’amore che fin’ora hai riservato a chi non lo meritava. perchè in fondo siamo nati soli e moriremo soli.è brutto, è triste ma purtoppo è la verità.
spero di tornare al più presto con un pò di ottimismo in più.
Tina…
sono sonvolta dalle tue parole, dai tuoi sentimenti, dalla tua tristezza…perchè sono esattamente le stesse, identiche, precise cose che vivo io, oggi.
Sono nella fase del raccoligere i cocci, del cercare disperatamente di salvare qualcosa che hai ragione, si, forse è solo dentro di me.
Dall’ altra parte c’ è un muro però…c’ è una persona che non riconosco, piena di rabbia, piena di voglia di sbattermi in faccia ogni mia frase pronunciata per trovare il pretesto per dirmi che il mio carattere fa schifo, che non me ne rendo conto, che il mio non è un modo di fare ma un modo di essere!
Ti racconto, tutto è cominciato a giugno, lui sotto esami di maturità (2 anni di sacrifici, economici e non solo…2 anni chiusa in casa io e il bimbo perchè lui doveva studiare)…comunque dicevo, la settimana prima degli esami lui per lavoro va a fare una presentazione con questa collega.
Io la conosco per sentito dire, so chi è ed ho sempre sentito parlare di lei come una rovinafamiglie, una che è giovane in un ambiente di adulti, una a cui piace farsi diseiderare e fare girare la testa a tutti, una che con il pretesto dei suoi problemi con il suo fidanzato (ora marito) piace farsi compatire insomma.
Io ho semrpe detto a mio marito di lasciarla stare, di evitarla, e lui così ha fatto, fino a giugno.
Poi improvvisamente comincia a parlarmi di lei, di quanto è brava, intelligente, una persona con dei valori, una che si che si sa divertire e godere della vita, una veramente giusta…
E lo fa di continuo, quando esce dagli scritti ogni giorno andiamo a cena e mi parla di lei, insiste perchè vuole che usciamo con lei e con il marito, e così facciamo, una paio di volte.
poi la cosa mi diventa troppo sospetta, parlano con lo stesso accento, dicono le stesse frasi, insomma, c’ è un po’ troppa intesa…e allora faccio quello che fanno le persone disperate. Registro la sim del telefono e controllo le sue chiamate. Tutti i giorni, anche la sera, 20/30/40 chiamate, esce dagli esami e chiama prima lei, la sera scende con il cane e le telefona.Sono morta. Mi sono sentita tradita nel peggiore dei modi. Allora li prendo entrambi e chiedo loro spiegazioni. ovviamente negano di avere una storia, e mi dicono che fra loro è solo una grandissima amicizia….
E io dovrei crederci? Non ci riesco. Lui mi promette di non sentirla più e di evitarla, ma lavorano insieme, insomma sono tutto il giorno attaccati…come si fa? E così partiamo per le ferie, lui sempre nervosissimo i primi 6 giorni, poi si calma e ritorna normale, torniamo e andiamo solo io e lui al mare senza pupo, e stiamo benissimo.Torniamo a casa e dopo una settimana di ripresa del lavoro mi dice che non ce la fa più che vuole mollare tutto, che garantisce la presenza al bambino ma che non mi ama più, che io sono troppo gelosa ed ossessiva e che non cabierò mai, e che lui preferisce la sua serenità, perchè fianlmente è libero di esprimere i suoi sentimenti verso i miei difetti..