Tutto è iniziato il 14 febbraio scorso, quando lui, mi scrisse per la prima volta.
Ora, a distanza di tre mesi, nonostante sia tutto finito ieri, posso dire che mi ha cambiato completamente la vita.
Sono una ragazza di 19 anni e mezzo, che, a parte qualche fugace flirt, non aveva mai avuto una relazione (sebbene la desiderassi, e tuttora la desidero tantissimo) e non si era mai spinta oltre il bacio.
Mi scrive, mi interessa, mi chiede di uscire. Lo vedo, prendo un colpo. E’ bellissimo, persino più bello che in foto, e rispecchia tutte le qualità che cerco in un ragazzo: studioso, determinato, aperto mentalmente, affabile… sembrava un sogno! Alla fine del primo appuntamento dice che gli sono piaciuta, che vorrebbe rivedermi, però ecco che arriva la frase che ha infranto tutto: “Io non cerco una storia d’amore. L’ho già avuta, sono stato male, ora voglio concentrarmi su me stesso dato che mi laureo tra pochi mesi. Non cerco neanche un rapporto basato esclusivamente sul sesso, ma una frequentazione, insomma io mi sento solo con te però non parliamo di sentimenti”. E io, che volevo la favola…
Nella mia vita ho sempre razionalizzato tutto, i pro, i contro, tutto per raggiungere il mio obiettivo. Però quella sera, per la prima volta nella mia vita, ho deciso di seguire il cuore e l’istinto. Nonostante io desiderassi, al contrario, una storia d’amore, non avendone mai avuta una, ho deciso comunque di continuare a vederlo e di prendermi le mie responsabilità: di razionale in questa mia scelta non c’è stato niente, ma ho detto “mi butto”. In tutti questi anni, andando alla ricerca dell’ “amore perfetto”, mi sono persa un sacco di belle esperienze e occasioni. Volevo la luna, non mi accontentavo delle stelle. Non lo nego: io vorrei avere “tutto”, ma, piuttosto che non avere “niente”, ho preferito godermi questo “qualcosa”, con la speranza che prima o poi si sarebbe innamorato.
Dicono che chi nella vita si accontenta, gode “così così”: è certamente vero, ma piuttosto che rimanere chiusa in una campana di vetro per non soffrire, ho preferito darmi una opportunità per crescere, VIVERE le mie gioie, le mie delusioni e affrontare le cose con uno spirito da persona aperta a combattere i problemi.
Ci vedevamo, c’era sintonia, affinità, mi dava molti consigli sulla vita in generale, diceva che dovevo essere più sicura di me…lui mi prendeva sempre di più, tanto che ho deciso, senza essere forzata, di farlo con lui per la prima volta, il mese scorso. Sebbene io abbia aspettato per farlo con qualcuno che mi piacesse davvero, purtroppo non ho avuto la favola che sognavo e qualche giorno fa lui ha preferito chiuderla, perché si era accorto che mi stavo innamorando e non voleva protrarre ulteriormente la cosa, altrimenti avrei sofferto ancora di più.
Sin dall’inizio, come ho scritto prima, aveva messo in chiaro che non voleva una relazione seria, ma una semplice frequentazione senza sentimenti. Ma come era possibile, per una fragile e sensibile come me, non affezionarsi?
Io sono sempre stata una ragazza molto ambiziosa e determinata, mi faccio in quattro per raggiungere un obiettivo, ma purtroppo per l’ambito amoroso non esiste un manuale di istruzioni. I sentimenti non si comprano, puoi avere anche tutti i soldi del mondo ma niente: dura lex, sed lex.
Quando da piccola mi immaginavo la mia prima “storia”, di certo questo non rientrava tra i miei sogni…ma devo dire che non ho rimpianti. Tornassi indietro, rifarei tutto… Ho imparato tantissime lezioni: la prima, non si può mai giudicare una situazione o una persona finché non si è nei suoi panni. Poi, che l’apparenza inganna: una persona guardandomi da fuori potrebbe dire “Cavolo, la sua vita è perfetta!” Eppure sono profondamente infelice. Non voglio essere fraintesa né passare per bambina viziata, ingrata e capricciosa… ma se nella mia vita manca l’amore, è come se avessi tutto tranne l’unica cosa di cui ho bisogno e che desidero, ma sembra quasi che più la desidero e più, nonostante tutti i miei sforzi e fallimenti, non riesca mai a raggiungerla.. ho imparato anche che non esistono scelte giuste o sbagliate, ma scelte e basta.
Sono sincera: avrei sperato ci fosse il lieto fine, ma non rimpiango nulla, perché ho imparato molte lezioni di vita, mettendo in discussione tutti i miei punti di vista. Questa esperienza mi ha fatto crescere ed ho capito che ci dobbiamo liberare dalla vita che abbiamo programmato, per vivere la vita che ci aspetta. Quindi, seppur a malincuore, accetto ciò che la vita mi propone, perché insieme a questi momenti di sofferenza ci sono stati comunque bei ricordi e tanti motivi per crescere e maturare. Questi per me non sono giorni facili, ma ho capito che la vita è così: difficile da conquistare, ma bella e vivere da gustare. Nonostante tutto.
Margherita
Lettera pubblicata il 8 Maggio 2017. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore MargheritaF.
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Categorie: - Me stesso
Che dire? Nel mondo di oggi, te lo dico in tutta onestà, non me la sentirei di seguire qualche indirizzo umano anche nel rispetto di una persona che si assume una così grande responsabilità. Io seguo quello che chiamo istinto, ma che in realtà coincide con il desiderio di sognare ad occhi aperti, ma non concludo… voglio dire: ci sarà un perché? Ad oggi ho trovato i miei punti fermi perché penso di essermi accostata alla perfezione di un amore in cui non hai la necessità –perché di necessità di tratta- di controllare l’altro. Ad una donna che non ha una relazione stabile direi: -attenta!- Senza moralismo. Perché è naturale stare bene quando ci si ricostruisce un modello di castità artificiale. Nel mio caso si tratta di una casta amicizia. Nella vita capita anche questo. Quando un uomo realizza che la sua strada non è il matrimonio si trova ad essere un punto di riferimento anche per altri. Sicuramente non m’illudo neanche di essere stata la prima. Qualcosa ho visto… altri hanno visto! Questa storia non si può raccontare perché il protagonista piace così com’è o non piace. La seconda è la più accreditata. La storia in sé diventerebbe alquanto banale se traslata in un contesto in cui tutto è a portata di mano. A quel punto neanche ti accorgeresti di lui. La dimensione religiosa ha sicuramente un suo peso. Per una semplice ragione: a pelle lo vivresti come il marito di un’altra e anche da marito non ti direbbe niente di ché perché al di fuori del sogno appare come un uomo che vuole farsi servire… ma non è che ti svegli una mattina e stiri la camicia al primo che incontri. A parte che, secondo me, se la sa stirare anche da solo… ma poi ti farebbe venire proprio l’ansia da falsa piega. Perché al di fuori del sogno ha un’aria meticolosa… praticamente lo guardi e pensi: -‘sto qua non me ne farebbe passare una buona!
Capito cosa intendo? Ci vuole un po’ d’incoscienza. La conoscenza rende possibile l’impossibile… perché l’incoscienza non dipende dal carattere. Avviene una sorta di parto… ed è tutto immediato, spontaneo ed estremamente chiaro. Basta una virgola fuori posto per farti cadere le braccia. Secondo me è importante tenere presente il dritto e il rovescio perché nel tuo profondo c’è il desiderio di prenderti cura delle persone che ami. Quando hai tutti gli elementi puoi fare la tua scelta in assoluta autonomia. Devi essere libera. Questa è la cosa più importante.
Vabbè. Hai fatto una scelta assolutamente edonistica che sicuramente nella vita ti aiuterà, soprattutto nella riduzione della pressione sistolica. Importante, come dice Rossie, è tenere presente il diritto e il rovescio (e anche il bordo, aggiungo io). Ma che vuoi da noi? Il certificato di qualità?
E mo sono propri c…. tua.
Ora il tuo futuro marito se geloso retroattivo non ti vorrà, in quanto già stata con un altro.
Peccato, hai fatto la tua scelta. E ora arriva il prezzo da pagare.
Il grande Itto Ogami ha già scritto a proposito:
http://www.letterealdirettore.it/lo-so-che-ho-sbagliato/
MargheritaF
per fortuna nostra di gelosi retroattivi ce ne sono pochi,… gelosi tanti.
L’idea che mi sono fatto? Hai imparato a vivere nel presente e non in un lontano ipotetico futuro. Continua così e se sarai fortunata i giorni felici saranno molto di più di quelli tristi.
Si, per tua fortuna. Io comunque sto lavorando perché il numero aumenti.
ah ah ah
Nel frattempo gustati la mia ultima lettera:
http://www.letterealdirettore.it/sesso-prematrimoniale-grave-peccato/
Se ti riferisci a me l’ho vista e l’ho commentata brevemente. La aspettavo visto che la tua precedente si era arenata
Credo che da come l’hai impostata la rissa sarà più violenta di altre. Lo scrivo qui fuori dalla rissa. Hai/avete ragione su un punto, chi si ritiene cattolico non può scegliere o scartare i petali della marrgherita che desidera. La margherita cattolica è intera. Ve l’ho già scritto stamattina in un’altra discussione che ci troviamo di fronte alla categoria degli eretici erotici.
MargheritaF scusami per il fuori tema rispetto alla tua lettera e ribadisco che è importante vivere nel presente e se si riesce sia con sentimento sia con razionalità.
A dire il vero era dedicata all’autrice della lettera, dopo “il grande dono”.
Io ci tengo proprio a comunicare che a molti uomini non frega assolutamente nulla di tutte le motivazioni mentali che una donna può aver fatto per concedersi a qualcuno.
E’ la decisione stessa di concedersi che determina il rifiuto da parte di altri. Si è vergini una volta sola, e se si “spreca” questo dono, poi si può fare solo mea culpa (ammesso che si consideri di aver perduto qualcosa).
Non sarò io a sottolinearlo nella vita futura dell’autrice della lettera, saranno i suoi stessi partner, e in special modo, quell’unico che sarà giusto, ma inarrivabile perché lei ha concesso a qualcun altro ciò che era suo di diritto.
E ce ne sono davvero tante di donne che poi diventano 40enni arroganti, insoddisfatte, per le scelte fatte da giovani. Se anche qualcuna è “perduta” per noi gelosi retroattivi, ce ne sono altre che leggendo questi commenti potrebbero decidere di non fare le stesse scelte. Ed è proprio per questo che scrivo, non già per disturbare il sonno dell’autrice della lettera (che vivrà benissimo senza di me o i miei scritti), ma per tentare di “salvarne” altre.
Tutto ciò che ho espresso è frutto di pura opinione personale, e non è diretto in minima parte a stabilire un principio di correttezza o giustizia. Ogni mia espressione è opinabile, così come quella prodotta da altri. Nessun esempio è riferito a persone o fatti specifici.
Ho scritto anche altro:
http://www.letterealdirettore.it/author/itto-ogami/