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Siamo diventati cattivi ed egoisti

di nico62
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 21 Ottobre 2010. L'autore ha condiviso 13 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 25 commenti

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  1. 11
    Marquito -

    @ Colam’s:
    Capirò quando i capelli bianchi ce li avrò anch’io ? Scusami la franchezza ma questa risposta mi sembra un boomerang.
    Evidentemente sono duro di comprendonio, perché non capisco cosa significhi “ammirare le generazioni passate” … Capisco che si possa ammirare un singolo individuo; non comprendo come si possa ammirare una generazione … a meno che, ovviamente, non si consideri un merito l’età. Quando ho citato le guerre e gli stermini di massa del secolo scorso l’ho fatto solo per evitare che si mitizzasse troppo il passato. Penso che in certi frangenti sia bene rinfrescarsi la memoria e rimanere coi piedi per terra. Il tuo discorso lo condivido in parte. I totalitarismi furono anche un fenomeno di massa. La schiavitù era condiderata ammissibile e “normale” dalla grande maggioranza dei nostri antenati. Ovviamente ci sono tante luminose eccezioni. In tutte le epoche ci sono state persone dotate di spirito critico e capaci di pensare con la propria testa. Non mi sognerei mai di generalizzare e di fare di ogni erba un fascio; anzi, sono stato proprio io a sottolineare la centralità dei singoli individui. Lungi da me criminalizzare in blocco le generazioni passate, ma per lo stesso motivo evitiamo di demonizzare quelle recenti 😉

  2. 12
    foxina -

    ho letto con interesse tutte le risposte,non c’è età nè generazione per il concetto di educazione,rispetto.C’erano,ci sono e ci saranno sempre individui corretti e no ma questo spetta solo a noi; non possiamo attribuire responsabilità ad altri,ognuno di noi dovrebbe capire e sapere come vivere o sopravvivere in una società ricca di contenuti ma povera di concretezza.Non possiamo puntare il dito verso nessuno ma possiamo analizzarci affinchè si possa migliorare la propria qualità di vita senza ferendo il prossimo.

  3. 13
    colam's -

    Marquito, ma come fai a non lasciare il posto a un vecchietto che sale sull’autobus ? E lo lasci ad una donna incinta ?

    Per il resto io trovo che delle considerazioni generazionali si possono fare, nel senso che sono statisticamente giuste. E’ secondo me statisticamente ineccepibile che la generazione dei nati negli inizi del XXmo secolo era diversa da quelle attuali. Era una generazione che e’ stata (forzatamente) indurita dalle dure esperienze della guerra e della fame, spesso e’ gente che si e’ fatta un mazzo tanto, e che non considerava il divorzio come una possibilita’. Io li ammiro.

  4. 14
    Marquito -

    Colam’s;
    Non credo che la questione sia così rilevante; ma per evitare equivoci ti rispondo volentieri.
    Mi capita abbastanza spesso di cedere il posto in autobus. Cedo il posto molto volentieri alle persone che ne hanno bisogno, si tratti di giovani, di vecchi, di uomini, di donne, di adolescenti o di bambini. Se ne hanno bisogno cedo il posto anche agli anziani, ma glielo cedo perché li vedo in difficoltà e non semplicemente perché sono anziani.
    Riguardo all’educazione si potrebbero dire tante cose. Io personalmente trovo sbalorditiva la maleducazione di certi vecchi. Qualche giorno fa, mentre mi trovavo in un autobus affollato carico di sacchi della spesa, una signora di circa 70 anni mi ha letteralmente travolto rovesciando tutta la mia roba e ovviamente si è guardata bene dal chiedere scusa;, anzi, ha cominciato a imprecare contro di me perché secondo lei avevo occupato troppo spazio. Fortunatamente c’è stato subito un giovane pronto ad aiutarmi e a raccattare le mie cose. Quello che voglio dire è che la maleducazione non ha età e la si trova diffusa tanto fra i vecchi che fra i giovani.
    A parte questo:
    Leggendo il messaggio di apertura, mi ha infastidito l’implicita apologia della famiglia patriarcale. Le decisioni venivano prese all’unanimità ? Bé; mi sembra piuttosto ovvio visto che le donne non avevano l’indipendenza economica ed erano facilmente ricattabili. Lo stesso vale per i figli, che erano soggetti ai loro padri-padroni e al loro insindacabile giudizio. Anche qui, ovviamente, ci furono tante splendide eccezioni … ma l’autore del messaggio faceva riferimento ad un modello di famiglia ben preciso.
    Più in generale, quel messaggio mi è sembrato terribilmente semplicistico; infarcito di retorica e di luoghi comuni. E’ solo per questo che sono intervenuto nel forum e che ho deciso di dire la mia .

  5. 15
    colam's -

    Ok – per finire sull’esempio del bus pero’ io penso che un vecchietto (diciamo over 75) sia per definizione in difficolta’ nello stare in piedi in un bus pubblico, dunque abbia sempre comunque più diritto lui ad un posto seduto rispetto ad uno più giovane, il quale per definizione sara’ meno in difficolta’ nello stare in piedi. Questo credo sia ovvio e non transpare nei tuoi interventi.

    Per il resto io ho, da figlio di divorziati e neo sposo, ci tornerei eccome alla famiglia patriarcale. Non e’ la panacea e la soluzione perfetta ma ora mi sembra che le coppie scoppiano, gli uomini fuggono dalle loro responsabilita’, e le donne pure.

  6. 16
    Marquito -

    @ Colam’s:
    Bé; in quest’epoca così barbara e incivile l’età media delle persone si è innalzata in modo sbalorditivo e il tenore di vita degli anziani è sensibilmente migliorato. Conosco vecchi di 75 anni che sprizzano energia da tutti i pori e che avendo raggiunto l’eta della pensione sono più freschi e riposati di un cinquantenne 🙂
    Per quanto riguarda la famiglia patriarcale:
    Secondo me è una questione di priorità. Se l’unità della famiglia viene messa al primo posto quel modello presenta alcuni innegabili vantaggi; se al primo posto mettiamo la felicità dei suoi membri lo ritengo un pessimo modello; una fabbrica di nevrosi, di rancori e di frustrazioni segrete. Le separazioni e i divorzi erano destinati a aumentare nel momento in cui le donne avessero raggiunto l’indipendenza economica e avessero potuto disporre liberamente della propria esistenza. Questo fatto depone decisamente a sfavore della famiglia patriarcale. Molte famiglie si reggevano insieme con lo sputo e il loro unico collante era la soggezione della moglie all’autorità del marito.
    A parte questo, credo che la famiglia patriarcale sia in stridente contrasto con quei principi di libertà e di uguaglianza che sono il fondamento della nostra Costituzione. E’ per questo che il diritto di famiglia è stato riformato. Il vecchio sistema ledeva palesemente quei principi. Con questo non dico che si debba per forza condividerli; se tu la pensi diversamente da me rispetto la tua opinione. Io però in quei principi ci credo e non sarei mai disposto a rinunciarci.
    In ogni caso la questione è troppo complessa per essere affrontata in poche righe. Se qualcuno aprisse un forum dedicato all’ argomento ne potremmo riparlare.

  7. 17
    colam's -

    Sicuramente, anche perche’ a me della Costituzione non me ne frega un fico secco !

  8. 18
    Marquito -

    Ne avevo avuto un vago sentore :))

  9. 19
    colam's -

    Eheh 😉

    Bene tornando al tema ho letto in un’altra lettera che “prima” esisteva diffuso il rispetto verso le donne sposate (cioe’ un uomo non doveva corteggiare una donna quando veniva a sapere che era sposata) mentre oggi vige il cinico “se lei ci sta ci sto pure io”.

    Percio siamo diventati più cinici ?

  10. 20
    Noway -

    E’ un po’ vecchio questo post..però rispondo lo stesso.
    Io ho 25 anni, sono nel pieno di quella generazione di cui parlava nico62, è brutto ammetterlo, e quasi mi da fastidio, ma è vero.
    E’tutto tristemente, irrimediabilmente vero.
    Tra le persone non c’è quella voglia di aiutarsi, di sostenersi..è tutto un “morte tua, vita mia”.
    Io non sto bene in questa società, tutti troppo presi da se stessi, dai problemi, ci mancava solo questa crisi economica. Mi sento spaesata, non ho più interesse a conoscere le persone, anche perchè, non mi sembra mai di far parte di niente o di sentirmi accettata, e scattano quei meccanismi..di sopravvivenza..ognuno ha il suo, c’è chi pur di voler essere qualcuno accoltella alla schiena il suo vicino, chi si approfitta delle persone che hanno bisogno..io mi isolo, e vengo giudicata, ma almeno non faccio male a nessuno (neanche psicologicamente).
    Io quando vedo una persona anziana in piedi mi alzo e la faccio sedere, ma non perchè ha i capelli bianchi, perchè penso che può fare il doppio della fatica a stare in piedi alla sua età, e me ne dispiace.
    Forse vivo ancora in un mondo diverso, penso sempre che vorrei diventare più cattiva e non farmi problemi, perchè soffrirei di meno, ma sono così e non posso farci nulla.
    Questo mondo così com’è..proprio non mi piace.

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