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Cascioli multato: impudenza a chiedere della storicità di Cristo

di Yoel

Sentenza della Corte d’Appello di Roma sulla ricusazione del Giudice Mautone fatta da Luigi Cascioli il giorno 29/4/ 2005
:
LA CORTE D’APPELLO DI ROMA SEZIONE QUARTA PENALE
Composta dai Signori Magistrati:
Dott. Enzo Rivellese Presidente
Dott. Gian Paolo Fioroli Consigliere
Dott. Dario d’Onghia Consigliere
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ORDINANZA
Sulla ricusazione di luigi Cascioli in data 29/4/2005 da Cascioli Luigi nei confronti del Giudice Mautone presso il Trib. Di Viterbo.
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La richiesta di Luigi Cascioli non è accettabile:
1) Luigi Cascioli non può proporre ricusazione perché egli non è persona, come si è dichiarata, ma bensì parte offesa.
2) La sua seconda denuncia è uguale alla prima.
Comunque la Corte si sente in obbligo di sottolineare la singolarità, per non dire altro, delle denuncie del Cascioli, il quale tra l’altro, ha spinto la propria impudenza fino a chiedere che si procedesse ad accertamenti tecnici finalizzati a stabilire la storicità della figura di Cristo.
La totale inammissibilità impone una pena pecuniaria al massimo della legge.
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P.Q.M.
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Visti gli articoli 37 e segg. c.p.p. Dichiara inammissibile la ricusazione proposta da Cascioli Luigi nei confronti del Giudice Gaetano Mautone e lo condanna al pagamento della somma di Euro 1.500 in favore della cassa delle Ammende.
Così deciso a Roma il 26/05/2005
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L’ingiunzione di pagamento è pervenuta il 12 giugno 2006.
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TRIBUNALE DI VITERBO N° 633/05 REG.REC.CRED. INVITO AL PAGAMENTO
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Si informa che con ordinanza emessa in data 26/05/2005 Cascioli Luigi è stato condannato a pagare un’ammenda di Euro 1500 + spese di giudizio 16 = tot. 1516. La somma deve essere versata entro dieci giorni dalla notifica.
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Commento e decisione di Cascioli
Poiché ritengo che l’avermi sanzionato con il massimo dell’ammenda per aver chiesto accertamenti sulla figura storica di Cristo sia un vergognoso abuso di autorità contro ogni diritto di espressione e di libertà intellettuale, mi rifiuto di pagare. “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero” è sancito dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Gli sviluppi derivanti da questa mia decisione saranno puntualmente comunicati.
Luigi Cascioli

Lettera pubblicata il 22 Giugno 2006. L'autore ha condiviso 34 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 27 commenti

Pagine: 1 2 3

  1. 1
    ugo biheller -

    Yoel
    Mi pare di aver letto che questo signore citava in giudizio il parroco perché predicava su Gesú e non dimostrava che era esistito.(mi pare di aver letto una simile stupidaggine. Perché con tutti i problemi che avete lá in Italia ci mancava proprio questo!)
    Ma lo spunto é interessante per vedere di tentare di far chiarezza sulla storicitá di Gesú. Allego questo documento con il quale potremo iniziare il dibattito:

    La cornice temporale fondamentale (26-36 d.C.)

    I quattro vangeli, gli Atti, Flavio Giuseppe e Tacito concordano sul fatto che Gesù fu messo a morte durante l’amministrazione di Ponzio Pilato, il governatore della Giudea. Grazie a Flavio Giuseppe e ad ulteriori informazioni fornite da Filone, Tacito, Svetonio, Dione Cassio ed Eusebio, possiamo calcolare che Pilato detenne il suo incarico dal 26 al 36 d.C. (o all’inizio del 37 d.C.).

    Tenendo presente i dati delle lettere di Paolo, così come l’iscrizione extrabiblica di Delfi, che menziona Gallione come proconsole dell’Acaia, possiamo stabilire l’arrivo di Paolo a Corinto per il suo secondo viaggio missionario attorno al 49-51 d.C.; di conseguenza, se consideriamo tutti gli avvenimenti della storia della chiesa primitiva che si sono verificati tra la morte di Gesù e l’arrivo di Paolo a Corinto nel 50 d.C. circa, è quasi impossibile collocare l’esecuzione di Gesù alla fine del governatorato di Pilato. Gesù, quindi, morì approssimativamente alla fine degli anni venti o all’inizio degli anni trenta del I secolo d.C. In aggiunta, Flavio Giuseppe tende a confermare un’idea esplicitata in Lc 3,1, vale a dire che tutto il ministero di Gesù si svolse durante l’amministrazione di Ponzio Pilato, cioè tra il 26 e i primi anni trenta della nostra era.

    Restringendo la cornice temporale: Gesù muore tra il 28 e il 33 d.C.

    L’impressione che Gesù abbia operato, più o meno, verso la fine degli anni venti è rafforzata dal “sincronismo” in Lc 3,1-2, dove l’evangelista collega i regni dei vari governatori con l’inizio del ministero di Giovanni Battista: «Nell’anno decimoquinto dell’impero di Tiberio Cesare [che regnò come unico imperatore dal 14 al 37 d.C.], mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea [26-36 d.C.], Erode tetrarca della Galilea [governò dal 4 a.C. al 39 d.C.], e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturèa e della Traconìtide [dal 4 a.C. al 33/34 d.C.], e Lisània tetrarca dell’Abilène [date sconosciute], sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa [che fu sommo sacerdote dal 18 al 36 d.C.], la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto».

    All’altro estremo: Gesù nacque non molto prima della morte di Erode il Grande (4 a.C.)

    Sia Matteo che Luca – due fonti differenti – acconsentono sul fatto che Gesù nacque durante il regno di Erode il Grande (37-4 a.C.). Per questo Gesù non nacque dopo il 4 a.C.; leggendo poi i racconti dell’infanzia in Matteo, Gesù è presentato come un bambino di uno o due anni al tempo della persecuzione di Erode. Dunque Gesù nacque qualche anno – ma non molti anni – prima che Erode morisse. Il paradosso che Gesù sia nato un po’ prima del 4 a.C. è dovuto a un errore di calcolo del monaco Dionigi il Piccolo che nella metà del VI sec. d.C., calcolò male l’anno della morte di Erode e di conseguenza quello della nascita di Gesù. Dionigi pensava che l’1 d.C. equivalesse al 754 dalla fondazione di Roma, in realtà sbagliava di almeno 4 anni, perché Erode morì nel 750 dalla fondazione di Roma.

    Conferma da Lc 3,23

    Un indizio indiretto ma indipendente che la collocazione di Matteo della nascita di Gesù verso la fine del regno di Erode possa essere storica si trova nell’affermazione di Luca che, quando Gesù cominciò il suo ministero pubblico, «aveva circa trent’anni» (Lc 3,23). Se tale ministero ebbe inizio intorno al 27-29 d.C., l’espressione ci sarebbe di aiuto per calcolare la data di nascita di Gesù e di determinarla pochi, ma solo pochi, anni prima del 4 a.C.

    Conferma del quadro generale da Gv 8,57 e 2,20

    La tradizione indipendente di Giovanni, in due testi (8,57 e 2,20) può offrire una modesta conferma.

    Cercando di essere più precisi

    Il quindicesimo anno di Tiberio Cesare

    “Il quindicesimo anno di Tiberio” è un dato ambiguo e può riferirsi a qualunque anno tra il 26 e il 29 d.C. Tutti i più importanti storici romani contano dal 14 d.C., l’anno della morte di Augusto, il primo anno del regno di Tiberio. E’ quindi probabile che Luca calcoli il quindicesimo anno dal 14 d.C. e – come era comune nel mondo antico – utilizzi un calcolo inclusivo (cioè include nel calcolo i due anni della estremità della serie). Se Luca utilizzò il calendario giuliano, il 28 d.C. coincide esattamente con il quindicesimo anno di Tiberio.

    Le date dell’ultima cena e della crocifissione di Gesù

    Tutti i vangeli collocano l’ultima cena alla sera del giovedì e la crocifissione, morte e sepoltura prima del tramonto del venerdì, come si ricava andando a ritroso nel calcolo, dal momento che tutti i vangeli affermano che il giorno dopo la crocifissione di Gesù era lo Shabbat giudaico, cioè, sabato. Specificando le date, si vede la discrepanza tra i sinottici e Giovanni: i sinottici descrivono la cena di giovedì come un banchetto pasquale (era dunque il 14 di nisan e Gesù morì il 15 di nisan, venerdì, pasqua giudaica, seguita dal sabato, 16 di nisan). In Giovanni, invece, nulla fa pensare a una cena pasquale, che doveva essere mangiata il giorno seguente: dunque quel giovedì era il 13 di nisan, mentre la pasqua cadeva tra la sera di venerdì 14 di nisan (giorno della morte di Gesù) e sabato 15 di nisan (e per questo era “un giorno importante quel sabato”, secondo Gv 19,31). La cronologia giovannea sembra, a tutti gli effetti, la più attendibile.

    L’anno della morte di Gesù e la durata del suo ministero

    Se la cronologia della passione di Giovanni è la più verosimile, ci fornisce l’anno esatto in cui Gesù morì? Certo, da quanto detto, la sua morte non avvenne prima del 28 d.C., inizio del suo ministero, ma va collocata tra il 29 e il 34 d.C. Ora, gli unici anni in cui il 14 di nisan cadde di giovedì sono il 30 d.C. (venerdì 7 aprile) e il 33 d.C. (venerdì 3 aprile). E il 30 d.C. sembra essere la data più verosimile della morte di Gesù, poiché il suo ministero non durò più di due anni e qualche mese.

    Riepilogo finale

    L’oggetto proprio della fede cristiana non è e non può essere un’idea o una ricostruzione scientifica, per quanto attendibile. Per il credente, l’oggetto della fede cristiana è una persona vivente, Gesù Cristo, che assunse pienamente una vera esistenza umana sulla terra nel I sec. d.C., ma che ora vive, risorto e glorificato, per sempre alla presenza del Padre. E tuttavia, la ricerca del Gesù storico ricorda ai cristiani che la fede in Cristo non è solo un vago atteggiamento esistenziale o un modo di essere nel mondo. La fede cristiana è l’affermazione e l’adesione a una particolare persona:

    Gesù di Nazareth nacque – più verosimilmente a Nazareth e non a Betlemme – nel 6 o 7 a.C. circa, qualche anno prima della morte di Erode il Grande (4 a.C.). Dopo una educazione non straordinaria in una famiglia devota di contadini giudei nella bassa Galilea, fu attratto dal movimento di Giovanni Battista, che cominciò il suo ministero nella valle del Giordano verso la fine del 27 d.C. o all’inizio del 28. Battezzato da Giovanni, subito, per conto suo, Gesù cominciò, agli inizi del 28, il suo ministero pubblico, quando aveva circa trentatré o trentaquattro anni. Alternò regolarmente la sua attività tra la nativa Galilea e Gerusalemme (inclusa l’area circostante della Giudea), salendo alla città santa per le grandi feste, quando grandi folle di pellegrini potevano garantire un uditorio che altrimenti non avrebbe potuto raggiungere. Questo ministero si protrasse per due anni e pochi mesi. Nel 30 d.C., mentre Gesù era a Gerusalemme per l’approssimarsi della festa di pasqua, evidentemente ebbe la sensazione che la crescente ostilità nei suoi confronti stesse per raggiungere il culmine. Celebrò un solenne banchetto di addio con il gruppo più ristretto dei suoi discepoli un giovedì sera, il 6 aprile secondo il nostro computo moderno, l’inizio del quattordicesimo giorno di nisan, il giorno della preparazione della pasqua, secondo il computo liturgico giudaico. Arrestato nel Getzemani nella notte tra il 6 e il 7 aprile, dapprima fu esaminato da alcuni capi giudei (meno verosimilmente dall’intero sinedrio) e poi consegnato a Pilato venerdì 7 aprile, di buon mattino. Pilato, rapidamente, lo condannò a morte per crocifissione. Dopo essere stato flagellato e schernito, Gesù fu crocifisso, fuori Gerusalemme, nello stesso giorno. Morì la sera di venerdì 7 aprile 30. Aveva circa trentasei anni.

    Non ho peró la pretesa né m’interessa molto per la mia fede di dimostrare scientificamente la sua esistenza anche se quello che ho citato confermerebbe la sua storicitá.

    Ugo

  2. 2
    Yoel -

    Caro Ugo,
    Penso che ormai sai cosa ne penso…
    Al prescindere di questa assurda sentenza, personalmente penso che oltre il 95% dei vangeli sono pure invenzioni umane. ( figuriamoci se lo denuncio al tribunale…forse rischierò l’ergastolo)!
    Il Sig. Cascioli parlava di “diritto di espressione e di libertà intellettuale”…il diritto di libertà di pensiero e i diritti dell’uomo è il nostro bene fondamentale!
    Ho voluto pubblicare questo articolo in quanto ci sono alcuni che credono ancora che lo stato Italiano è laico!
    Cari Saluti

  3. 3
    filippo -

    dal testo proposto si deduce solo che questo tal Cascioli sia un tantino esaltato e surreale.
    va bè che la costituzione riconosce la libertà di pensiero, ma da qui a pretendere la perizia tecnica sulla realtà di Gesù ci corre ben più di un paio di canne!
    quanto al resto, se lor signori mi permettoro l’osservazione, fideismo e negazionismo sono due atteggiamenti che non consentono discussioni oggettive: credere tout-court perché la cosa corrisponde ad una aspettativa personale ideale senza che la cosa abbia un minimo riscontro concreto è un diritto come mangiare la cioccolata o farsi una canna, ma non consente di discutere il tema con oggettività; dire che una cosa è mera invenzione umana solo perché si rifiuta un concetto e se ne persegue un altro è sempre un diritto, ma ancora non qualifica per una discussione oggettiva.
    i 3 vangeli sinottici (detti così per la loro sostanziale equivalenza) sono senza dubbio l’esito quasi univoco di manipolazioni postume e di certo non riflettono pienamente la verità storica.
    ciò appare evidente dopo un paio di letture.
    il IV vangelo è quello considerato storicamente più vicino alla realtà della predicazione e dei fatti e anche lì bastano poche letture per rendersi conto che senza dubbio alcuno è il più autorevole.
    Gesù è figura storica per qualche decina di buone ragioni che non si può certo riassumere in questo ristretto contesto, a meno che un buon numero di redattori e qualche centinaio di ricercatori abbiano cospirato nei secoli per raccontare una fandonia che però contiene l’assoluta verità.
    bisogna tra l’altro tener conto del fatto che non si sta parlando di Adamo, o Noè, o Abramo o Giacobbe, per i quale si può anche rettamente dubitare che siano stati tribù e non persone, ma di un individuo che dista da noi solo l’infima durata di 2000 anni e che ha avuto a disposizione i mezzi di comunicazione di massa dell’Impero romano.
    ciò che può essere ragionevolmente discusso non è se sia vissuto davvero, ma solo quanto di ciò che è stato scritto di lui corrisponda a verità e non piuttosto alle mitizzazioni emotive e/o strumentali di quelli che sono venuti dopo.

  4. 4
    virgilio -

    In risposta a Ugo Biheller, circa la storicità di Cristo. Giuseppe Flavio, nelle Antichità Giudaiche libro XVIII,109/119, parla di Giovanni il Battista e della sua morte, certamente avvenuta non nel senso romanzato che danno i Vangeli;qui abbiamo un dato storico: fu ucciso da Erode nel 35 d.C.; il ministero di Gesù durò tre anni ed iniziò pressapoco con la morte del Battista. Ponzio Pilato lasciò il suo incarico in Palestina nel 36 d.C.- Quindi Gesù non “Patì sotto Ponzio Pilato”…Chissà come andò veramente…

    Virgilio

  5. 5
    filippo -

    benedetta sia Internet e il suo creatore!
    ecco qualche dato sulla questione Cascioli:
    “Luigi Cascioli, dopo aver dimostrato in maniera indiscutibile nel suo libro ‘La Favola di Cristo’ che i fatti presentati come veri dalle Sacre Scritture sono in realtà dei falsi, primi fra questi quelli inerenti la figura di Gesù detto il Cristo che è stata costruita sulla persona di certo Giovanni di Gamala, figlio di Giuda il Galileo della Casta degli Asmonei, sedicente discendenti della stirpe di Davide, conclude i suoi studi con una denuncia contro la Chiesa Cattolica, nella persona di Don Enrico Righi, parroco-rettore della ex. Diocesi di Bagnoregio (VT), per abuso della credulità popolare (Art. 661 C.P.) e sostituzione di persona (Art. 494 C.P.)”
    il testo è tratto da “Ateismo contro Cristianesimo” (http://www.luigicascioli.it/home_ita.php) e, se corrisponde al vero, non fa che confermare che il sig. Cascioli è molto, ma molto peggio di Dan Brown!
    uno che possiede dati scientificamente inconfutabili sulla tesi della inconsistenza storica di Gesù di Nazareth, secondo voi si perde in una coglionata come quella di denunciare la Chiesa Cattolica con motivazioni così futili?!
    la chiesa cattolica, secondo me, sta ancora ridendo e, mi spiace dirlo, il sig. Cascioli (glielo direi in faccia se ne avessi l’opportunità) fa fare una pessima figura all’Ateismo, che è una cosa molto più seria, importante e costruttiva di questo.
    un vero Ateo la chiesa cattolica, nel contesto delle professioni di derivazione paolina, non la considera neanche, per una serie piuttosto nutrita di validissime ragioni, delle quali la proclamata fede in un Dio personale è perfino l’ultima, manco la prima.
    quanto poi al laicismo, se er Cascioli è un esempio di laico liberale lo credo che questo paese non si risolleverà mai dal clericalismo!
    ma cose dell’altro mondo!

  6. 6
    virgilio -

    Vedo che il tema della storicità di Cristo, naturalmente, appassiona;è con sincero dispiacere,in quanto credente in Dio, che scrivo quanto segue; parto da lontano:

    c’era un articolo, apparso sul N.Y. Times il 9 marzo 2002 di Michael Massing, intitolato:” Se i rabbini guardano in faccia la realtà, i racconti della Bibbia appassiscono” Si spiegava lì che i rabbini conservatori americani ora tranquillamente spiegano ai loro fedeli ebrei che non c’è stato nessun Esodo dall’Egitto, che Abramo o Mosè sono personaggi di fantasia.. e via di questo passo. C’è anche un’edizione della loro Torah, intitolata “Etz Hayim” che mette nero su bianco quanto sopra. Chi vuole può leggere il libro di due archeologi israeliani, Israel Finkelstein, Neil Asher Silberman, intitolato: “Le tracce di Mosè” oppure dello storico Mario Liverani il libro: “Oltre la Bibbia”; ambedue confermano che fu tutta una storia inventata.

    In effetti non esiste un singolo coccio, un papiro, un geroglifico, una incisione su tavolette, come facevano Assiri e Sumeri, un osso,una pentola, una qualsiasi cosa materiale che provi l’Esodo di 650.000 ebrei dall’Egitto alla Palestina. Lo zero assoluto .Le famose mura di Gerico, il bellissimo palazzo di Salomone (la sua sapienza!)
    niente; Davide risulta un capobanda che compiva azioni di guerriglia anche per conto dei Filistei.Le battaglie di Giosuè tutte inventate.

    Arriviamo ora a Gesù Cristo: dai Vangeli apprendiamo invece che Gesù citava spesso Mosè, Abramo ecc. Risulta un personaggio “costruito” su quei fatti narrati nel Vecchio Testamento. Ora se lui era veramente il Figlio di Dio avrebbe dovuto sapere tutto quanto sopra e non basarsi su delle fantasie! Questo discorso qualcuno lo potrebbe definire un po’ “naif”, ma, quando si parla di religione, niente è naif.

    Ora, se gli scrittori biblici hanno lavorato di fantasia nel Vecchio Testamento, perchè non avrebbero dovuto farlo nel Nuovo? Come si fa a dire che quelle erano tutte balle e queste qui nò??

    Gli Ebrei ortodossi americani rispondono a quelli conservatori:” Se non c’è stato Esodo non c’è nemmeno l’Ebraismo” Noi, cosa diciamo?

  7. 7
    ugo biheller -

    Per Filippo

    Se adesso alcuni rabbini conservatori dicono che Mosé, l’esodo ecc. non sono mai esistiti c’é da chiedersi perché ció avviene soltanto nella nostra epoca basata sul relativismo filosofico e metafisico e sul concetto della non esistenza di Dio. Sarebbe troppo lungo per spiegare l’esistenza di Gesú storicamente, peró diró una cosa solamente per quel che riguarda l’ebraismo le cui radici sono le radici del Cristianesimo: se dopo 3500 anni, grosso modo, nel momento in cui al tempo di Salomone si trascrisse la Bibbia dagli autori el yawista e l’Eloista alcuni si pongono il problema che si trattó di una favola, allora non c’é piú certezza di nulla. Del resto sulla teoria evoluzionista dell’universo si parla del Big Bang. Per me va bene, anche se tuttavia non l’hanno dimostrato. Alcuni come Hawking addirittura assicura che nel vuoto assoluto o dal nulla cosí semplicemente si condesnsó un microcosmo di particella che poi scoppió nell’ esplosione iniziale. Pura teoria, nulla é spiegato scientificamente. Le stesse teorie della relativitá generale e speciale di Einstein non sono state sperimentate che pure é stato una delle grandi menti del XX secolo. E allora che dire di tutto questo?. Sono convinto che su Gesu si é scritto e cercato piú di qualsiasi personaggio storico. Quindi? il problema é che in un mondo che nega Dio nega anche Gesú, ma questo é un problema di chi non crede.
    Ciao
    Ugo

  8. 8
    filippo -

    lo spazio concesso mi consente di ribattere solo con queste 30 righe:
    – la Torah è un trattato di metafisica, redatto +-nel IV sec. a.C., con elementi di cronaca e tardi di religione. Gli elementi di cronaca sono incerti ma tale non è la metafisica. Tale componente è esatta (dire perché richiederebbe molto tempo e molto spazio), per cui la parte storica è non-falsa, ossia sarà un misto di realtà e di simbolo. Idem per Gesù di Nazareth.
    – La radice della Torah e quindi dell’Ebraismo, ossia della mistica di Abramo, è in Genesi e non nel resto. I rabbini moderni possono dire tutto quello che vogliono, a me poco interessa.
    – il Big-Bang è solo una delle teorie cosmogoniche, risale a Lemaitre e a Gamow e non è neanche la più accreditata. Un meccanismo esplosivo non è concepibile dove non esistono né Spazio né Tempo (la Torah et al. descrivono una cosmogonia più realistica; Eraclito addirittura il modello dell’Universo pulsante di Einstein).
    – la Rel. generale tratta il rapporto tra luce e gravitazione ed è stata dimostrata a sufficienza, ma non esplorata del tutto, mentre la speciale è usata comunemente nelle esperienze sulle alte energie.
    – questo non è tanto il tempo del Relativismo, ché anche per questo ci vorrebbe cervello; questo è solo il tempo della GRANDE CRETINAGGINE, indotta da troppa industria, troppa urbanizzazione, troppa devastazione, miseria, fame, tecnologia e consumismo. La Chiesa cattolica ha di fatto cooperato a quest’inviluppo, però adesso essa lancia anatemi contro tutto ciò invocando il Grande Satana del Relativismo Etico, perché il casino rischia d’intaccare anche il suo potere. DEJAVUE!
    In tutto questo, il Cascioli rimane uno che vuol fare il Dan Brown senza l’apparato pubblicitario del “Codice da Vinci”!!
    non a caso è stato recensito su Hera!!

  9. 9
    virgilio -

    La risposta N.7 di Ugo Bieheller penso che venga a me e non a Filippo e rispondo:

    non è solo da adesso che si dice che Mosè, Abramo ecc. siano personaggi di fantasia. Quattro secoli fa Spinoza diceva, e mise per iscritto, che Mosè non scrisse nemmeno una riga del Pentateuco; per questo dovette fuggire dalla Spagna in Olanda poichè i suoi correligionari volevano ucciderlo.
    Di Voltaire riporto solo la famosa frase:” Se Gesù, dopo la risurrezione, si fosse presentato nella piazza di Gerusalemme ,anch’io crederei”.

    Cascioli nel suo libro parla degli Esseni e li indica come i fondatori del cristianesimo; non è una novità; Jean Danièlou, dopo aver consultato i famosi Rotoli del Mar Morto (Qumran), scoperti nel 1947, scrive, nel 1957, il libro:” I manoscritti del Mar Morto e le origini del Cristianesimo”.

    Il libro di Cascioli è un copia-incolla di tutta la critica neo-testamentaria del primo novecento: Guignebert, Loisy, Fau ecc.

    La novità di quel libro, quella sì, è la tesi , suggestiva, che si sia utilizzata la vicenda di Giovanni di Gamala per impersonare la figura di Gesù Cristo.

    Ho riletto, qui sopra la N.1, le “contorsioni” che fa Ugo per cercare di collocare storicamente Gesù nel giusto posto e nel giusto periodo. Qui ha ragione Cascioli, e quelli prima di lui; Nazareth dista quaranta kilometri dal lago di Tiberiade e, a quei tempi, non c’era il bus che portava al mar di Galilea ove invece ci sono stati importanti avvenimenti descritti nel Vangeli: i pescatori che diventano apostoli, la pesca miracolosa, il camminare sulle acque, il dirupo ove vengono buttati, mi pare, una mandria di porci, ecc. Nazareth è in pianura, non ha montagne. Gamala, in effetti, ha più chance di essere il posto giusto.

    Trascuro di parlare della collocazione temporale, aspetto che Ugo mi risponda sulla data della morte di Giovanni il Battista.

    Virgilio

  10. 10
    Yoel -

    Non dubito sul esistenza di Yehoshua (Jeshuah, Iasous o Gesù), infatti è stato considerato (forse) il 1° Rabi della storia Ebraica, (RABBIH JESHUAH A NOZRI’) ovvero IL RABBINO GESU’ DI NAZARET.
    Ho tanti dubbi su quello che hanno scritto su di lui nei vangeli….
    Arthur Binstead diceva …”Il dubbio più serio mai gettato sull’autenticità dei miracoli biblici (Vangelo) è il fatto che la maggioranza dei loro testimoni erano pescatori”…Di certo uno che sia abbastanza intelligente da tradurre la Bibbia in inglese o Italiano dovrebbe essere abbastanza intelligente da capire che non si può camminare sull’acqua.

    Non credo ai miracoli: ne ho visti troppi. Oscar Wilde (1854-1900)
    Cari Saluti

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