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Lettera pubblicata il 6 Luglio 2014. L'autore, Feanor, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Quando guardo le coppie, le immagino felici, sicure, in sintonia… Quando parlo con le coppie, mi accorgo che tutto questo spesso non c’è. Rancore, delusione, critiche… sono tante le problematiche. E’ così difficile stare assieme? E’ così difficile stare da soli, se non si ha trovato la persona giusta? E’ così difficile capire qual è la persona giusta?
La solitudine è triste, perché è trasparente, nessuno la vede, nessuno la sente… è un male invisibile. Ma c’è! C’è quando sei tra la folla, c’è quando sei a tavola con tutti i tuoi amici accoppiati, c’è quando non sai a chi raccontare qualcosa, c’è quando declini gli inviti, perché tanto quelle persone non ti stimolano, c’è quando esci con qualcuna e ti accorgi che non c’è sintonia. La solitudine c’è.
Settembre… settembre sarà un nuovo inizio, di cosa proprio non saprei…
Settembre è l’inizio dell’autunno, pioggia, freddo, foglie secche marcite dall’acqua. È la senescenza dell’anno.
Settembre – lo dice il nome – corrisponde ai 70, vuol dire prossima fermata all’inferno.
Non aspettarti nulla di buono, non è il caso, vendemmia a parte, quest’anno c’è qualità e grado.
Dobbiamo approfittarne, Domineddio lo vuole.
Feanor,
il tuo diario rimane uno dei pochi tread che più mi piacciono. Non commento ma spero di continuare a leggerti a lungo…
In realtà, a volte scrivo perchè annoiato dalla vita.
Quasi come fosse uno sfogo liberatorio, un urlo strozzato, in una vita reale che sta diventando sempre più amara.
Mi manca la novità, mi manca conoscere persone interessanti (sempre che ce ne siano), mi manca quello che non ho e che vedo spesso riflesso nelle vite altrui.
Lo so, l’abito non fa il monaco!
Ma fare un viaggio? Se te ne stai a casa a ruminare ovvio che ti annoi.
Non è che i viaggi in solitaria, per conoscere persone che mai più rivedrò e fare un pò di sesso con persone senza nome, siano il mio grande sogno!
Esperienze del genere, provate in passato, mi lasciano il vuoto… comunque non ho molto tempo da dedicare, ne ai viaggi, ne a ruminare, sono abbastanza preso dal mio lavoro.
A volte, la testa è piena di pensieri… e solo alcuni di questi, disegnano queste pagine! 😉
Vabbè, vieni nel mio monolocale a Quarto Oggiaro e ne parliamo meglio.
Eppure… eppure ancor ti penso.
Lo so che non funziona così, cosa credi?
Sono stato con diverse donne, storie lunghe, storie brevi… sono solo storie finite, storie trascorse, che come la cenere in un falò, si dimenticano presto. Si! Il falò è affascinante, tutti lo guardano, tutti si avvicinano, tutti si scaldano… poi diventa cenere e nessuno ci fa più caso. Cenere che il vento porta via, cenere leggera che non richiama attenzione, silenziosa e triste.
Invece tu splendi… io non lo so, se sei stata sincera oppure una falsa, non so veramente cos’hai pensato di me, ma non riesco a dimenticare il tuo splendido sorriso, i tuoi occhi profondi, il tuo modo di fare: a volte da maschiaccio da sembrare un amico ed altre volte sensuale come piace a me. Umile, gentile, ironica… sarai stata vera?
Non ha senso cercarti, perchè tu non mi hai voluto, non ha senso chiamarti, perchè tu mi risponderesti con gioia, con la tua voce e quell’accento, che a volte riecheggia nella mia testa.
A volte mi chiedo perchè ti ho vista, perchè ti ho incontrata e perchè non ti ho mai baciata, non me lo perdonerò mai… mai.
A volte mi chiedo perchè mi cercavi, perchè mi scrivevi, perchè tu e solo tu, mi hai colpito così tanto.
A volte, mi faccio delle domande a cui non so rispondere… Dio, le stelle e tu!
🙂
1/2
Le persone covano pensieri funesti, cambiano, mutano, si trasformano, fino a quando vomitano tutto.
Come un film, mi rivedo bambino, vedo scorrere le immagini di tutti i momenti di allegria passati assieme, a casa nostra o dai miei nonni. Siamo stati vicini, molto vicini, ricordo i giochi tra noi cugini, le risa, gli scherzi, le candeline sulle torte, le capriole nei prati, sento ancora adesso le risate, le urla, sento il profumo dell’erba, la gioia di tutti noi nell’essere assieme, la felicità dei miei nonni, la vera felicità, quella che non si compra, quella che tutti vorrebbero avere.
E poi, come spesso accade, di fronte al potere… di fronte al Dio denaro, la forza dell’uomo viene meno. Basta poco, basta un’eredità, basta un piccolo bottino e i legami di sangue si sciolgono, si perdono come lacrime nella pioggia.
Com’è possibile che l’uomo sia così miserabile, io proprio non lo so… provo pena, compassione, rabbia e delusione, nei confronti di una persona che si è sempre più allontanata, vuoi la sua fragilità, la sua insicurezza… si è perso in un mondo difficile ed ora, credo non possa più tornare indietro.