Al Sig. Direttore
Mi pare di aver sentito durante una trasmissione serale che le attività turistiche, che proprio in questi giorni si mettono in moto, incontrano difficoltà ad avviarsi per mancanza di lavoratori che preferirebbero il reddito di cittadinanza all’occupazione. La notizia così come comunicata era un atto di accusa ad un intervento ( il reddito di cittadinanza ) che doveva concorrere a far conquistare un minimo di dignità a chi la aveva perduta per il divaricarsi a dismisura della forbice fra ceto medio e povertà. Durante la trasmissione si diceva che i lavoratori del settore turistico rifiutano i contratti ma, ad arte, da chi interveniva nel dibattito, nessun riferimento veniva fatto alle retribuzioni proposte che verrebbero rapportate a poche ore giornaliere, senza diritto a riposo settimanale, senza ferie e per soli 40 o 60 giorni e senza adeguate ed effettive coperture assicurative. Qualche operatore del settore lasciava intendere che stando così le cose avrebbe dovuto far ricorso a lavoratori reclutati fuori mercato. Di fronte a questa situazione sarebbe così difficile un intervento normativo che possa permettere senza eccessi di burocrazia la percezione in automatico del reddito di cittadinanza durante i periodi di disoccupazione con sospensione in presenza di un contratto stagionale o a tempo determinato ma con retribuzione adeguata e prevista dai contratti collettivi?
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Categorie: - Lavoro
“Ti pare di aver sentito”. Ma di che parli? La guardi la TV o ci dormi davanti? Circostanzia meglio, così non va.
Se ci fossero solo il personale ed i contratti del “settore turistico” da regolamentare,tralasciando tutto il resto che non funziona nel Bel Paese(esempio:tasse alte,lavoro in nero e conseguente Evasione fiscale)saremmo una SUPERPOTENZA MONDIALE!
PS:ovviamente i”mi pare di aver sentito”in questo caso sono(a mio modesto parere) STUPIDITÀ(per non dire di PEGGIO) da evitare assolutamente come la peggiore SFORTUNA!