I social, il pensiero dominante, ormai la fanno da padrone. Non si distingue più nulla, tecnici dissenzienti o semplicemente critici vengo travolti come slavine da battaglioni di comunicati, dove la sola differenza si concretizza nella loro inesistenza.
Praticamente sembra di assistere, come spettatori non paganti, ad una nuova Caporetto dove graduati di ogni ordine e grado vengono calpestati da un esercito in rotta.
Le analisi più critiche e distaccate vengono spazzate via dal vento. Le incongruenze vengono spianate dagli schiacciasassi e uniformate nell’impasto generale.
Tutti sanno tutto ed il dubbio, ormai, non attanaglia più nessuno. Esistono solo certezze assolute.
Si attende il puntuale briefing delle 18 del “Generale di Corpo d’Armata”, Borrelli, appuntamento ormai atteso più del mitico Carosello degli anni ’70, per conoscere il numero di nuovi decessi, ovvero dei nostri connazionali caduti nel tentativo di respingere il nemico lungo fossati, canali, boschi e pianure.
I morti aumentano, colpiti dai proiettili e dalle granate del nemico arrembante, ma eroicamente i nostri resistono tenendo alta la bandiera della nostra amata Nazione.
Che importanza può avere se il sacrificio di tutte queste vite avviene durante una controffensiva, davanti ai reticolati o protetti dai carri armati al grido di W l’Italia, W i Savoia, oppure perché hanno contratto la difterite, la sifilide, la tubercolosi o altre stramaledette malattie nelle umide retrovie. Sono comunque tutti eroi, caduti davanti allo spietato nemico.
Se poi “erroneamente” accade che qualcuno voglia mettere in dubbio certi dati, recandosi di persona nelle retrovie, oppure voglia anche solo semplicemente indagare per comprendere meglio la validità di tutti questi numeri, allora verrà deferito d’ufficio alla Corte Marziale rischiando la fucilazione per complotto con il nemico, anzi peggio, verrà additato come membro di una ipotetica Terza colonna, infiltrata tra le schiere dei nostri eroi che combattono impavide e coraggiose, sprezzanti della furia del nemico.
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Categorie: - Riflessioni - Salute
Chiunque abbia amici o parenti medici, infermieri oppure oss, saprà che la situazione è forse ancora più drammatica di quel che appare a molti. Forse smettendola di polemizzare e di cercare complotti ove non esistono e responsabilizzandoci una volta tanto, prendendo seriamente una situazione critica, potremmo fare la nostra piccola parte.
Boh, stasera al bar da Dino (alle 17:00, poco dopo chiude) si era solo una trentina a prendere lo spritz, stando bene attenti a non avvicinarci l’un l’altro a meno di un metro, nel caso ci si mette la FFP3 che garantisce l’immunità come dice mi’ cuggino di Vergate, e c’era un tipo di etnia non troppo tipicamente iafetica che ogni tanto springava candeggina sul bancone e passava uno straccio bisunto indossando una maschera NBC forse già usata dagli ascari nella presa di Ar’Shallabat. Basta adattarsi ed essere abbastanza responsabili da non bere uno spritz pieno di ipoclorito di sodio.