Ciao a tutti,
Da circa 3 anni lavoro in un azienda con un buon contratto a tempo indeterminato stipulato prima dell’entrata in vigore del job act e la paga non è male.
A lavoro mi trovo bene, sia nelle attività che con i colleghi.
Qualche settimana fa un amico di vecchia data mi ha contattato informandomi che la sua azienda stava cercando una figura da inserire nel reparto IT e ho sostenuto il colloquio. Successivamente il mio amico mi ha contattato e mi ha anticipato che a breve mi faranno la proposta economica e il contratto naturalmente sarà un indeterminato (anche se con il job act che ormai è in vigore)
Anche se ancora non ho nulla di scritto sto valutando i pro e i contro:
Nella nuova azienda perderei circa 150€ nette al mese, inoltre per raggiungerla impiegherei 40 minuti in più e dovrei prendere treno, metro e autobus, mentre attualmente faccio solo 20 minuti di treno.
Già con le condizione peggiorative che ho scritto qualcuno di Voi potrebbe prendermi per pazzo a cambiare, ma la cosa che mi spingerebbe ad accettare è il settore in cui opera la nuova zienda, un settore che non sarà mai in crisi anzi col tempo può solo crescere (attualmente è già una grossa azienda); mentre la mia attuale azienda, pur non essendo in crisi, non ci scommetterei tanto nel lungo periodo e a volte penso che tra 10 anni potrebbe entrare in crisi e io mi ritroverei a 46 anni (adesso ne ho 36) a cercare lavoro e con una famiglia più ampia alle spalle.
Avete qualche consiglio?
Ah, quasi dimenticavo, per quanto riguarda le attività lavorative sono paragonabili, sarei sempre nel reparto informatico, con la differenza che attualmente sono un “puro” tecnico, nell’altra svolgerei un ruolo un po’ più funzionale.
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Categorie: - Lavoro
Solo un particolare.
Alla tua età non contare di rssere troppo sicuro di continare a fare lo stesso lavoro fino alla pensione.
Prova a chiede come ècambiato il tuo lavoro a persome che sono in pensione da poco e che faceva un lavoro simile al tuo. Ad esempio sai che cosa era una scheda Hollerith? Non cercare in rete 🙂
Se cambi avrai stipendio inferiore e molto più stress quotidiano. Inoltre non sei sicuro che la tua attuale azienda chiuderà i battenti né che l’altra, così promettente da fuori, da dentro sia stabile. Tuttavia puoi informare il tuo attuale datore di lavoro della proposta e chiedergli un leggero aumento dato che sei richiesto sul mercato, ma questo solo se l’ambiente in cui lavori lo consente.
Io resterei. È l’azienda che ti ha assunto per prima, che ha investito su di te…
Ciao Pax,
capisco a cosa ti riferisci lo noto sugli attuali colleghi prossimi alla pensione. Però tutti i miei dubbi si focalizzano sul settore in cui operano le due aziende. L’attuale opera nel settore finanziario, l’altra nel settore sanitario.
Ti auguro un buon weekend.
Ciao,
penso che dovresti decidere da solo perché ogni persona conosce il suo senso dell’orientamento. Faccio un esempio. Sono fidanzata e mi viene fatta una proposta per andare a studiare all’estero. Io rifiuto la proposta. Ma si tratta di una scelta che nasce dal fatto che non sono capace di conservare continuità nella discontinuità. Un nuovo ambiente significherebbe nuove abitudini e anche una certa freddezza da parte mia, un distacco mentale e fisico che nel mondo in cui viviamo non sarebbe tollerabile neanche dalla persona che mi sta accanto, visto e considerato che la carriera non viene concepita come il luogo in cui si sacrificano le ambizioni personali. Ci sarebbe da capirlo. Non c’è differenza tra un manager e un principe e le differenze tra un principe ed una star non sono talmente evidenti da farti capire che in effetti quel manager e un capo di governo, tra gli altri, possono permettersi di vivere come un pacha perché gli garba, come direbbero a Firenze. Non è che a me non garbi… non ho un giudizio morale. Infatti anche la chiesa ha i suoi principi. Le dita della mano non sono tutte uguali. L’importante è riuscire a ritrovarsi nella folla. Ci sono scelte che ci disumanizzano… perché effettivamente ci sono uomini che non ti vedono. Questa è l’etica. Anche questo discorso va bene.
silvestro81
il mio intervento non era un consiglio, una considerazione che pur restando nel tuo settore cambierai tipo di lavoro.
Hai messo un particolare in più, i settori dove operano le aziende, e forse è un particolare importante. Valuta se la possibile nuova azienda abbia un piano di sviluppo certo o quasi, e se ti offre più spazi di incremento di reddito e responsabilità. Mi sembra che i due settori non abbiano problemi nel breve e medio periodo. Il tutto dipende dalle singole aziende. Sei fortunato che il tuo lavoro non è legato al settore dove operi e sei riciclabile in quasi ogni tipo di settore. Quindi eventuali sbagli possono essere corretti.
Vabbè, ma di che stipendio parli? 150 euro possono essere nulla. O molto. Che consigli vuoi al buio?
Non credo sia l’occasione giusta.
1)Forse, Il settore potrà non andare mai in crisi,ma del futuro a medio/lungo della singola azienda non avrai mai certezze. (gli esempi di aziende passate da leader a fallite in poichi anni sono infiniti)
2)In + Un’azienda che ti offre meno della tua RAL attuale è davvero un brutto segnale (se il delta è significativo)
3)Sulla carta puo’ sembrare gestibile ma 40minuti in piu di tragitto ogni giorno rischiano di diventare insopportabili
Resta dove sei ma guarda ed attivati con forza sul mercato se vuoi cambiare.