Ciao a tutti…sono un ragazzo di 33 anni…e per lavoro sono stato trasferito in Sicilia in un paese da circa 3 anni. E’ stato uno dei periodi più belli e intensi della mia vita…ho vissuto una realtà completamente diversa dalla città da cui provengo…il mare, i ritmi tranquilli, tanti amici… la vita che mi si addiceva insomma… Da circa 1 anno e mezzo mi frequentavo con una ragazza che conosco da svariati anni come amica…lei di Torino (città da cui proveniamo entrambi)…e nella fase della mia permanenza in Sicilia abbiamo tenuto il rapporto a distanza…alcuni week end andavo io altri scendeva lei… alla fine ho voluto fare una scelta…lasciare la mia vita in Sicilia per avvicinarmi a lei…premetto che lei per motivi di lavoro non poteva trasferirsi in Sicilia…a differenza mia. Il ritorno a Torino è stato infernale…mi sentivo disadattato su tutto…non mi trovavo più…mi mancavano gli spazi aperti e selvaggi dell’isola…Ora a circa 3 mesi dal trasferimento mi sento ancora ingabbiato in una realtà che sembra non appartenermi…e il rapporto con la mia ragazza ne risente…è come se incosciamente dia la colpa a lei di questa mia scelta (forse troppo avventata!)…e capisco pure però che lei non ha responsabilità…
Ora vivo col rimorso e con attacchi di nostalgia…non faccio altro che sentirmi con i miei amici di giù…spesso sogno ad occhi aperti angoli di Sicilia…insomma mi sento un disadattato. Ora mi trovo davanti a un bivio…che fare?! provare a stringere i denti…e cercare di tagliare il cordone ombelicale con l’isola e con quella dimensione che sentivo mia fino in fondo…oppure…rimettere tutto in discussione e tentare di ritornare giù??? Sto vivendo nel più grande caos mentale ed emotivo…
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Categorie: - Amore e relazioni
Io penso che se si è infelici in un luogo e felici in un altro, la scelta sia obbligata… Andare (e restare) dove si era felici. Lì, prima o poi, si troverà qualcuno da amare. Il problema, semmai, di questa tua decisione in effetti troppo avventata (sarebbe bastato stare lì una o due settimane, periodicamente, poi magari un lungo mese – ma in periodi non di vacanza, per vedere la vita “vera” del posto – per renderti conto… E comunque un trasferimento da un “pianeta” così diverso da un altro, due vite completamente diverse, è veramente molto difficile da superare tranquillamente; capirei da città a città, Milano con Torino, per dire, ma traferirsi dalla Sicilia, come dalla Sardegna, per esempio, per andare in un’altra città del nord, è proprio cambiare pianeta… E se è una scelta in qualche modo “obbligata”, è una grande “violenza” su noi stessi…) è se potresti riavere il tuo lavoro. Questo non l’ho capito. Sarebbe già una grossa fortuna: poter così tornare indietro. Comunque direi che 3 mesi, per un cambiamento così traumatico, forse sono un po’ pochi, aggravati dal fatto che potresti sentirti in crisi con la tua lei. Direi che dopo 6 mesi potrebbe essere già diverso per te, e potresti sentire che inizi ad adattarti (a me è capitato), ed essendo poi convinto che la tua lei sia il tuo grande amore non pentirti della tua scelta.
Grazie per la risposta…molto utile. E’ vero quello che scrivi…ho sentito che ho fatto una vera violenza su me stesso. E ti assicuro che non è facile vivere con questo stato di disagio. Non c’è giorno che non ci penso…ogni mattina uscendo di casa è la prima cosa a cui penso… Sto facendo molto auto-convicimento ma ti assicuro che il cuore ha la meglio sulla razionalità… Comunque anche io pensavo ad almeno 6 mesi…per capire fino in fondo, per schiarirmi meglio le idee anche se ho paura di cedere e di non avere quella forza per rimettere tutto in discussione…però ho davvero voglia di riavere quella felicità che mi apparteneva fino a pochi mesi fa… Il lavoro? Non dovrebbero esserci problemi a riaverlo anche se molto probabilmente non nella stessa zona in cui stavo in precedenza…lavoro in una banca e di trasferimenti se ne chiedono sempre tanti…
Grazie….