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Lettera pubblicata il 5 Febbraio 2010. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore natonel1983.
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…gli spiegherò le origini del nostro cognome e gli spiegherò come difendersi, non dovrà soffrire come me.
Ho divagato…invece che rispondere a chi ha scritto la lettera mi sono messo a parlare di me…e me ne accorgo ora che sono stato costretto a fare un’altra pagina…
Beh…chiedo scusa.
Non posso darti un consiglio se non questo:
Se non puoi superare un ostacolo..aggiralo… ora hai 26 anni e sei una persona intelligente, puoi superare “diplomaticamente” ogni avversità..
A tutti dico…chiedete aiuto e non vergognatevi di chiedere…qualcuno da fuori con la mente lucida può aiutarvi…
SAM,
sono ammirata, e dispiaciuta, per quanto hai avuto il coraggio di scrivere sul tuo passato di bambino e di adolescente, ma sono lieta di sapere che sei stato in grado di superare tutto il male che ti è stato fatto, senza restituirlo più di tanto, e di essere oggi consapevole di te e di quanto di positivo potrai dare alla tua compagna e al tuo bambino.
resto sempre di stucco nell’apprendere come sia difficile per un piccolo comunicare con gli adulti su una realtà che gli appare come più o meno normale, non avendo altri termini di paragone.
un mare di auguri di bene, per tutti e tre!
Grazie Rossana… Mi ha fatto molto piacere leggere le tue parole 🙂
per SAM: 🙂
Sono l’autore del post in questione. Non scrivo su questo sito da due anni e m’ero promesso di non farlo + perchè non m’andava + di fare la vittima e di piangermi addosso ma anche perchè ho smentito me stesso.
Cercavo conforto e amici e ho finito per maltrattare delle persone che avevo conosciuto proprio qui per via del mio strano carattere modellato in modo assurdo e cannibale per via delle mie esperienze negative che m’hanno reso permaloso,ipercritico e asociale (che però non voglio usare come giustificazione).
Oggi,due anni,dopo la vita è stata assurda e spietata con me. Alcune esperienze (su tutte perdite di amici) m’hanno spinto a fare una sorta d’opera di redenzione. Togliermi quei pesi dalla coscienza che avevo messo da solo difendendo i miei difetti confondendoli come punti di forza e difesa del mio carattere.Se passeranno su queste frasi che ho scritto spero che sappiano che ho sbagliato e sono pentito, non cerco il loro perdono e che mi ricontattino ma voglio solo dire che è stata colpa mia nel non capire e apprezzare l’amicizia sotto altri aspetti diversi dal mio punto di vista.
Forse solo perchè cercavo attenzione e non aiuto,forse volevo solo farmi notare. Chi lo sa… non mi capirò mai.
Per tutti quelli che hanno scritto i commenti più recenti sono felice che abbiate tirato fuori quel male che avete dento e spero che sarete sempre più forti dei mali che la vita ingiustamente vi riserva. Un saluto a tutti.
Natone,
premetto che non ho letto le altre tue otto lettere, che sono tante e che probabilmente denotano il tuo bisogno di confronto e di conforto.
visto il tuo percorso di crescita in ambito sociale dalle elementari al liceo, e considerando i tuoi scarsi e sofferti risultati scolastici, mi sembra purtroppo normale che il tuo carattere si sia formato in modo instabile, suscettibile e diffidente oltre misura e portato piuttosto a respingere l’amicizia anzichè imparare a coltivarla.
secondo me, se ti è possibile, anche frequentando psicologi che offrono supporto gratuito, potrebbe esserti utile seguire una breve terapia d’appoggio. se avessi la fortuna di trovare il professionista giusto per te, l’aiuto che te ne potrebbe derivare ti sarebbe di certo di grande supporto.
su un forum è molto difficile trovare amici che restino tali anche nella vita reale. la comprensione e la condivisione qui sono temporanei, volti a dare un parere o a suggerire la soluzione che a chi legge appare migliore. nel tuo caso, temo che questo non possa bastare e che tu abbia bisogno di un percorso più profondo, da fare innanzitutto con te stesso e soprattutto da seguire in modo più continuativo.
non ti perdere d’animo e cerca la strada più adatta a te per poter superare almeno la maggior parte delle tue difficoltà.
Ciao Rossana. Inanzitutto grazie per avermi scritto e per le belle parole spese. Scrissi per la prima volta su questo sito che avevo la varicella che mi costrinse a stare a casa per 3 mesi di fila. Allora non avevo più amici (quindi nessuno che mi chiedesse “come stai?”,”come va?” e cose simili durante la mia convalescenza). La varicella mi constrinse,tra le tante cose,a sospendere una terapia psicologica che porto avanti da 4 anni sino a oggi. Me la posso permettere per tirata di capelli visto che tra le tante mie frustazioni sono senza lavoro,i soldi me li passano i miei a cui ho nascosto per 2 anni questa mia decisione di andare da una psicologa perchè ero certo,e ne ho avuto la prova,non avrebbero sopportato il peso di un ulteriore fallimento nella loro vita. Nonostante io abbia avuto dei giovamenti in questa terapia tutto è come voler riempire un oceano con un secchiello. La mia povera terapista (a cui voglio un bene che non può immaginare) è troppo sola nel recuperare una persona ridotta a polvere come me. Il guaio è che io dovevo andare in terapia molto ma molto prima,quando ogni danno poteva essere riparato. Ora penso sia tardi.
Per il fatto delle amicizie perse è che oggi io ho represso ogni mio sentimento positivo:amore e amicizia. Chi amo se non ho nemmeno amiche donne? a chi voglio bene se sono senza amici?. Gli unici sentimenti che provo sono odio e rabbia che “diluisco” nell’indifferenza. Indifferenza con cui affronto ogni giorno della mia vita,sapendo che sono solo in qualsiasi cosa e allora dovrò stare attento a ogni “minaccia” o cambiamento improvviso che possa destabilizzare le mie certezze e la mia stabilità precaria. Ovvio la vita non è solo guai e dolore ma credimi,intorno a me,ci sono soltanto queste 2 cose con me in mezzo a cercare un senso a tutto questo.
ciao Natone,
mi fa piacere sapere che per qualche anno ti sei fatto aiutare da una psicologa. purtroppo, a mio avviso, lei ti può indirizzare, se è brava nel suo lavoro, ma chi deve fare lo sforzo maggiore sei tu. devi voler procedere in avanti, verso l’equilibrio, anche a piccoli passi, e non scoraggiarti se, a volte, dopo 3 passi in avanti ti può succedere di doverne fare una decina all’indietro.
se fossi in te, non penserei al momento ad avere amici o amiche ma piuttosto ad esercitarmi a star bene con me stesso, senza nemmeno troppo preoccuparmi di dare o meno gratificazioni ai miei genitori.
ti suggerisco alcuni orientamenti di base, terra a terra, sperando ti possano servire almeno un poco:
1) stabilisci una routine giornaliera, fatta di piccole azioni quotidiane ripetitive, da assolvere più o meno a ore fisse, in modo da trovare in esse un briciolo di stabilità pratica;
2) prova a trarre soddisfazione dalle piccole cose salutari che puoi facilmente trovare, come ad esempio un buon caffè in un bar elegante, un pezzetto di pizza o di dolce, di tanto in tanto, ma non mandando giù come se fossero bevanda o cibo scontati ma assaporandoli e pensando alla fortuna che hai di poterli avere quasi sempre a portata di mano. io provo piacere nell’esaminare in ogni stagione fiori o piante sul solito percorso, notandone i cambiamenti a seconda dei momenti: aiuole fiorite dai diversi colori o rami nudi in inverno; goccioline di pioggia che brillano al sole; l’azzurro del cielo a primavera o le nebbie umide in autunno… per me significa sentirmi viva e percepire la vita all’intorno, vita che non aggredisce ma accarezza…
3) impara a riflettere su di te, sul tuo passato e ad elaborare a poco a poco i vissuti più dolorosi vivisezionandoli. cerca di capire quanto avevi torto tu, quanto hanno sbagliato i tuoi genitori e perchè, quanto invece e perchè gli altri si sono accaniti su di te. fa male, lo so, ma finchè si nasconde il dolore sotto il tappeto non se ne viene fuori. bisogna purtroppo viverlo e riviverlo, parlarne magari qui in modo e con sfaccettature diversi, come credo tu già faccia, ma soprattutto scriverne su un quaderno per te, per poter rileggere e magari modificare. a poco a poco ti dovrebbe coinvolgere sempre meno e dovresti potertelo lasciare alle spalle.
4) se già non ce l’hai, cercati un passatempo di tuo gusto: che so, una collezione, una partita di calcio, al limite anche un puzzle. tutto può andar bene purchè ti piaccia e tu lo possa gustare come un piccolo premio, che ti arrechi soddisfazione e serenità. non è necessario che sia costoso, basta che possa essere per te una piacevole evasione da altre cose più impegnative.
al momento non saprei cosa altro aggiungere. il mondo delle collezioni offre la possibilità di farsi “amici di superfice”, o meglio compagni con cui si condivide il solo interesse in comune. rappresenterebbe un buon inizio per avere relazioni “leggere”, dove l’interscambio avviene senza problemi, alla pari.
segue…
segue messaggio per Natone
perchè scrivi che i tuoi genitori “non avrebbero sopportato il peso di un ulteriore fallimento nella loro vita.”?
loro dovrebbero poterti sostenere e non contribuire a renderti tutto più difficile.
quanto poi al “troppo tardi” per la terapia, non è mai troppo tardi per “volersi bene e cercare di migliorare la propria esistenza”, in qualsiasi modo si possa provare a farlo. tu, poi, devi essere molto giovane!
secondo me, quello che conta è volere davvero voltar pagina e sforzarsi nell’intento. domina la tua mente, se puoi. non permetterle di continuare a farti del male. convincila che il passato è passato e che adesso tu desideri essere sereno, al riparo da quanto ti ha ferito, che ora potresti fronteggiare molto meglio di un tempo.
il cuore è quasi sempre sincero; la mente no: ha bisogno di un padrone, e il suo padrone sei tu, con quello che desideri e a cui aspiri. se non la metti di brutto sulla giusta strada, la tua mente continuerà a ostacolarti il cammino.
in definitiva ognuno è quello che vuole essere, quello che la sua mente lo porta a diventare.
spero di essermi spiegata e ti auguro buon lavoro!
Cara Rossana,grazie ancora per le tue parole. Mi spiace “deluderti” (lo metto tra virgolette perchè ti devo deludere ma positivamente). Io dal settembre del 2009,mese e anno in cui dopo quasi 10 anni rimasi solo e senza amici,invece di piangermi addosso decisi di “ricominciare da me”. Iniziai a uscire da solo,a andare allo stadio da solo,a farmi lunghe passeggiate sempre da solo. Cose che prima facevo con delle gente ma che poi ho ripetuto con la mia forza e il mio coraggio per conto mio. Ho alternato alti e bassi visto che tante volte mi sono sentito solo e disperso e la voglia di “mollare” e rinchiudermi in casa era tanta. Ma oggi anche nella solitudine ho trovato una stabilità tranquilla anche,come dici tu,in tanti piccoli gesti quotidiani e non che ripeto per colmare le mie giornate e i miei vuoti. Ne sono felice perchè ho messo del colore dove gli altri hanno messo del nero. Solo che questa stabilità è discretamente fragile,basta un po per sfasciarla e tanta per recuperarla.
Poi ho anche passioni come la musica e la foto e la solitudine mi permette di dare solo a me le emozioni che esse danno. Compongo con i suoni e catturo con le foto quel che di bello il mondo ci riserva.
Per i miei conti col passato,cara Rossana,io onestamente penso che ho pagato i miei conti e scontato la mia condanna solo soffro che chi ha sbagliato con me non ha avuto minimo risentimento e rimorso. Sappi che non cerco più vendette ma chiarimenti e scuse da dare e ricevere.
Per me al momento è molto difficile dare ascolto al cuore poichè è ancora inquinato e vuole andare per conto suo nel male che ho intorno a me,la mente mi aiuta a non sbagliare ma giuro che una volta che avrò (spero) quella pace in me e intorno a me lo libererò (il cuore) da ogni catena che gli ho messo. Ma credimi per ora per me è difficile farlo.