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Quella brutta bestia chiamata depressione

di vogliadivita

Eccoci qua, conosco questo sito ormai da due anni e non ho mai scritto, forse per paura di essere giudicata o forse perché non mi sento e non sono molto brava a trascrivere, in questo caso in una pagina web, le mie emozioni, sensazioni e paure.
Sono una ragazza che lavora, che apparentemente non le manca nulla, ma che dentro ha un grande vuoto da premettere che non ho un buon rapporto con mia madre.
Penso sia iniziato anzi credo sia iniziato tutto da giovanissima si parla dei tempi della scuola media, ero una bambina abbastanza estroversa, vivace con tanta grinta e voglia di fare, ero circondata da tanti amici, uscivo spesso nonostante l’educazione abbastanza rigida e severa nella quale io e le mie sorelle siamo cresciute. Poi… poi… non so cosa successe dentro di me, finirono le vacanze estive, ora non ricordo se in positivo o negativo, ma ricordo che il primo giorno di scuole superiori fu un trauma per me,
Nuovo ambiente, nuove amicizie, nuove dinamiche, ero appena entrata in punta di piedi nel “mondo adulto”.
Dall’oggi al domani mi sentii fuori luogo, i discorsi, i ragazzi, le ragazzine e i discorsi strani sulla bellezza, come piacere a quello piuttosto che a…. mi cadde il mondo addosso, mi sentii giudicata, mi sentii non accettata, mi sentii ferita, mi sentii sola.
Provai ad andare i primi giorni, ma niente il senso di inadeguatezza mi tormentava, ogni sguardo che incrociavo ogni sorriso forse anche fatto in buona fede e non rivolto a me mi mortificava.
Decisi di non andare più a scuola, ovviamente mio padre fu contrariato, persona molto conosciuta e affermata nel suo lavoro non poté né volle accettare una figlia senza educazione scolastica, i rapporti con i miei cambiarono, decisi con la benedizione dei miei (mia madre sopratutto visto che il babbo non mi guardava neanche) di trasferirmi dai nonni.
Iniziarono le giornate in solitudine, tv, letto e cibo.. era diventata la mia routine, giorni dove non aprivo bocca, giorni a porsi domande a chiedersi “perché??” perché mi sento così a disagio con la gente??. Passai più di 5 anni credo anche più a non sapere cosa succedesse fuori, e mentre io mi logoravo dentro fuori sentivo la vita in ogni forma.
Sentivo i miei quasi ogni giorno e vedevo mamma con molta frequenza, poi fu il turno del babbo.. mi perdonò, capì che il mio malessere non era un capriccio, e si riavvicinò a me, coccolandomi anche con regali che non meritavo.
Iniziai a stare molto male pensavo al suicidio continuamente, cercavo risposte, cercavo giustificazioni, cercavo un abbraccio un sorriso cercavo attenzione… volevo aiuto.
Diventavo sempre più chiusa, più introversa, non avevo voglia di alzarmi dal letto, la gioia degli altri per me era una sofferenza, desideravo maledettamente una vita normale, desideravo essere accettata.. iniziai ad odiare tutto e tutti… il mio animo iniziò ad “imbruttirsi” e anche l’involucro non era un piacere alla vista. Iniziai a ingrassare, a farmi del male con il cibo, mangiavo mangiavo e più mangiavo più mi sentivo bene, più mi sentivo bene più non mi importava del “fuori”.
Presi parecchi kg mio padre alla vista del mio declino morale volle intervenire, mi portò da svariati dottori, lo odiavo mi aveva strappato ad una realtà che avevo costruito io, il cibo riusciva a farmi star bene, eppure…. quando mi guardavo allo specchio… vedevo una persona che non mi piaceva, il dottore comportava uscire di casa e andare agli appuntamenti, stavo male solo al pensiero di metter piedi fuori ed essere giudicata dalla gente per il mio aspetto. , mi feci forza e andai.
Girai molti dottori, molti psicologi, ho preso tante di quelle medicine, con il tempo ho ripreso gli studi, mi son diplomata, son ritornata a casa, ho iniziato a lavorare, ho perso parecchi kg e anche lotto con la bilancia, mi sento brutta, osservata, derisa, , ma lotto… anche se mi sento così sola… non ho nessuno, a parte i miei fratelli, non esco a parte impegni lavorativi, se cerco di intraprendere una relazione di semplice amicizia mi sento giudicata, derisa, mi sento fuori luogo. Eppure dentro ho una voglia di vita, di vivere, di continuare a studiare, di lasciare questo paesino, di affermarmi… voglio una vita normale ma non ci riesco e lo dico con le lacrime agli occhi.
Ci sarebbe così tanto da scrivere, ma non riesco, vorrei ma non riesco….
vorrei smussare il mio carattere, migliorare, VIVERE… MA QUALCOSA MI BLOCCA
POCA AUTOSTIMA, POCA FIDUCIA IN ME, NON LO SO….
COME FACCIO A CAMBIARE?
IO PENSO DI IMPAZZIRE, TUTTO IL GIORNO A CASA, SOLA, SENZA NESSUNO, FRUSTRATA
SOGNANDO… DESIDERANDO… QUALCOSA O QUALCUNO CHE FORSE NON CI SARÀ MAI!
VORREI CAPIRMI, VORREI CAPIRE I MIEI SBALZI DI UMORE, VORREI AMARMI… VORREI.. ASSECONDARE QUESTA VOGLIA DI VIVERE CHE MI SCORRE NELLE VENE MA CHE È BLOCCATA DAL GIUDIZIO, DALL’APPARENZA..
Mi scuso se ho scritto male, con errori grammaticali, ho scritto di getto…

Lettera pubblicata il 7 Gennaio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 15 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    feliz76 -

    In realtà questa che chiami depressione è un continuo ricatto a te stessa che perpetui giorno dopo giorno…nonostante anni passati reclusi dentro casa sei riuscita a diplomarti, a trovare un lavoro e persino ad uscire dalla dipendenza dal cibo e scendere diversi KILI…rileggi quello che hai scritto nell’ultima parte della tua lettera…sai cosa significa? che dentro di te hai una forza no grande ma ENORME,c’è gente che da queste dipendenze non ne esce mai ….in realtà tu hai già ripreso a vivere ma non te ne accorgi perchè dento di te non c’è un adulto accongliente ma un giudice rigido, perfezionista e moooolto esigente che vuole sempre di più senza apprezzare e godere di ciò che di meraviglioso già c’è…i giudizi, le derisioni degli altri non esistano se non nella tua testa, sei tu che le proietti sugli altri. Ti dico questo perchè anche io mettevo in pratica tali copioni e ti posso assicurare che la gente lì fuori non giudica, non deride nessuno, sono tutti chi più e chi meno presi dai propri problemi, ma pronti ad accoglierti con un semplice sorriso se provi a guardarli in faccia…te lo dico col cuore in mano perchè io c’ho messo 33 anni per accorgermi delle mie risorse e ti assicuro che tutto ciò che ‘è fuori è la proiezione di noi stessi, questo significa che per star bene con gli altri devi star bene con te altrimenti finisci per attuare quei meccanismi di cui ti parlavo sopra. Nella vita la relazione più difficile ma quella più importante non è fuori di noi ma quella che stabiliamo con noi stessi…io non ti conosco ma da dopo aver letto la parte finale della tua lettera ho pensato ‘wow che donna cazzuta’…sospendi ogni giudizio negativo su te stessa immediatamente e guarda sempre e solo a grandi e piccoli passi che fai ogni giorno. La vita è questa e tu la stai già vivendo, non pensare che gli altri facciano cose straordinarie e tanto diverse dalle tue, assolutamente no, solo che lo fanno col sorriso, senza pretendere troppo e volendosi bene….

  2. 2
    feliz76 -

    Ora respira, rilassati, dai un bel calcio nel sedere a quel giudice critico che ti porti dietro, sostituiscilo con quell’adulto sano e cazzuto che ti ha riportato alla luce e Goditi la vita,concediti questo LUSSO è un tuo diritto, stai già vivendo….La realtà è molto più facile, semplice e lineare di come la pensi, la desideri, la immagini, prova a viverla e te ne accorgerai. Un abbraccio enorme!

  3. 3
    Plinio -

    Ciao, leggendo le tue parole ho riletto quello che ero io… ai tempi delle medie, ho fatto un po’ il tuo processo all’inverso, anche se molti demoni ancora rimangono per altri motivi.
    Ho superato una forte depressione senza l’aiuto di nessuno e ti capisco perfettamente quando dici che “vuoi vivere”.
    Innanzi tutto, banalmente, ti posso dire che… sai scrivere, e non è poco, questo è sintomo di molti pregi che hai e che gli altri non dovrebbero giudicare (qualora lo facessero) ma piuttosto invidiare.
    Per uscire da queste situazioni devi trovare persone che ti capiscono, amici che ti trascinano fuori di casa e amiche che ti portano a farti bella perchè hai un gran bisogno di prendere coscienza del fatto che tu vali, non hai nulla in meno agli altri e se ti guardano non è per giudicarti, a volte le persone guardano giusto perchè hanno gli occhi.
    Devi convincere te stessa di non avere nulla di sbagliato, non lo hai, anzi… spesso è chi giudica ad avere molte cose sbagliate e chi invece viene giudicato non ha mai colpe o cose sbagliate.
    Hai aspettato ben 2 anni per scrivere questa storia che è incredibile e triste, devi capire che non è giustizia verso te stessa avere paura di fare ciò che ti fa star bene, non puoi rimandare nemmeno di un giorno la tua VITA.
    Concretamente… inizia da domani a metterti un bel vestito che ti sta bene e fai un giretto in centro al paese, un paio di vie, comprati qualcosa di bello, prendi un caffè con qualcuno o anche da sola.
    Io mi sono lasciato da poco con la ragazza e ho anche io serissimi problemi, ma ogni tanto esco con mia mamma, le offro il caffè e alle volte vado anche da solo al bar e anche se mi sembra una cosa stupida invece quando torno a casa mi sento veramente meglio.
    Fidati che funziona.

  4. 4
    Jean -

    Cara amica io mi chiamo Luca e se pur di sesso maschile mi rispecchio fortemente in te, i mille interrogativi che hanno sempre costellato la mia vita non hanno mai trovato risposta, purtroppo noi malati di depressione abbiamo il più grande ostacolo da superare per sconfiggere questa malattia letale, l’indifferenza di chi sta bene, purtroppo è così amica mia, chi al di fuori degli specialisti ha realmente intenzione di ascoltare il nostro dissidio che tedia ogni giorno della nostra terrena vita la nostra anima…..Nessun altro amica mia, di fronte ad una condizione così infelice però togliersi la vita sembrerebbe la soluzione che può garantirci la quiete eterna, io ho grande rispetto per chi sceglie o l’una o l’altra delle vie, se però posso dirti della mia esperienza ho preferito dare fiducia alla vita piuttosto che rifugiarmi nella morte semplicemente cancellando ogni tipo di stupido attaccamento a questa società che è colpevole senz’altro nell’aver generato le malattie dell’anima,sai nelle tribù primitive i suicidi sono inesistenti e credo che tu possa capire il perchè, perchè non c’è desiderio di sopraffazione del simile col proprio simile nè di accanimento per questa o quella cosa…..perciò amica cara sìì primitiva nel considerare ciò che ti circonda, non pensare minimamente a quello che avresti potuto fare, essere o altre sciocchezze, fà che la vita segua il suo corso naturale e vedrai che anche la tua mente si alleggerirà da questo insopportabile peso……buonanotte amica…..

  5. 5
    toroseduto -

    Allora cerchiamo di riflettere assieme sulla tua situazione, anche se
    hai impiegato 2 anni, finalmente hai deciso di confrontarti con altre
    persone. E’ ancora possibile recuperare il tempo perso. I tuoi genitori hanno una grossa responsabilità, dovevano capire subito il turbamento che hai avuto quando hai cominciato le scuole superiori,è il momento più difficile nella vita di tutti noi. Ho provato qualcosa del genere anche io, ho provato un forte disagio, mi sentivo più piccolo degli altri,parlavano di cose che non conoscevo,la mia fortuna è stata quella di incontrare un ragazzo forse più timido di me,e abbiamo legato subito.Parlai con mio fratello più grande e mi disse che in pochi giorni mi sarei abituato, e tutto sommato andò proprio così.Invece tu non hai parlato, non hai descritto il tuo malessere,ti sei tenuta tutto dentro. Ma questo non assolve i tuoi genitori, ti hanno lasciato dai nonni per 5 anni a vegetare.
    Forse questo è stata la causa dell’accentuarsi del tuo malessere.
    Ora ti consiglio di mettere una pietra sopra a tutto il tuo passato,
    di buono c’è che sei arrivata a prendere il diploma e adesso lavori.
    Comincia a pensare innanzi tutto ad amare te stessa, finché hai questo
    conflitto interiore, difficilmente riuscirai a rapportarti serenamente con gli altri. Migliora la tua cultura, l’arricchimento interiore è un
    ottimo stimolo a rafforzare la personalità, vai in libreria,scegli un libro che ti interessa, ti consiglierei I PILASTRI DELLA TERRA di KEN FOLLET. E’ un romanzo avvincente e molto intrigante. Sono sicuro che è
    molto adatto a te, ma se hai altri interessi, puoi scegliere da sola.
    Non credere di risolvere in fretta, scegli un programma di recupero
    facendo piccoli ma costanti passi ogni giorno, non correre,e non avere
    fretta. Se sei in sovrappeso, vai da un dietologo, se hai la possibilità, fai esercizi fisici, anche in casa, puoi cominciare con la ciclette, ma sopratutto devi essere convinta che vuoi migliorarti.
    un passo al giorno. Ciao

  6. 6
    Vogliadivita -

    Ragazzi siete riusciti a farmi piangere, non che ci voglia molto :p
    Cerchero’ di rispondere a tutti , scusate ma non ricordo i nick e scrivo da un cellulare non ho la possibilita’ di rispondere individualmente.
    Io non sono una ragazza con le “palle’ o cazzuta, anzi penso di essere la ragazza più fifona della terra, ma piena carica di voglia di fare, di sentimenti, di vita io sento questa voglia scorrermi nelle vene e mi viene in mente un testo del mio cantante Ligabue ” e le senti le vene pieno di quello che sei e ti attacchi alla vita che hai ” anche se ci son momenti , attimi nella quale la mia gioia quello spirito da ribelle e combattivo senza nessun motivo da un momento all’alltro si spegne, entro in un tunnel nerissimo : vedo tutto nero, sono intrattabile, mi odio ma fortunatamente questo stato “negativo” dura tipo un giorno e grazie a Dio a volte ore.
    Si sono leggermente sovrapeso, e da quasi 2 anni frequento una palestra e seguo una dieta 🙁 e sgarro qualche volta ( ma son troppo golosa , ormai il cibo non e’ più una droga psicologica ma un piacere ) per adesso ho interrotto la palestra , ho preso la patente da poco e ho preferito seguire le lezioni di guida, ma spero e penso di riprendere prossima settimana.
    Per chi mi consiglia la lettura rispondo :IO AMOO LEGGERE, magari da come scrivo non si direbbe ma leggo con piacere e passione!
    Mm per chi comunque dice che i miei son stati “duri”con me lasciandomi dai nonni per 5 anni beh io riferei tutto, nonostante il dolore , ho capito quanto ami mio papa’non che prima non lo sapessi , ma la solitudine , ti fa riflettere, pensare, meditare.. E pensadoci adesso non aveva poi tutti i torti nel trattarmi cosi.
    Io non rimprovero nulla ai miei, anzi hanno sempre cercato di aiutarmi di stimolarmi, anche quando io non ragionavo .
    Credo che il mestiere del genitore sia il più difficile in assoluto , nessuno ti spiega come si fa, credo e penso si faccia tutto spinti dall’amore per i figli a volte sbagliando, ma son essere umani anche loro. Mi son messa nei loro panni tante volte chiedendomi : e io al loro posto cosa avrei fatto?? Chi sono io quanto so più di loro per dire che e’ giusto o sbagliato il loro “consiglio, imposizione, pensiero” magari loro ne sanno più di me…
    🙂 son stata sempre una bambina ribelle, amante della liberta’ e sogni, sognatrice e cresciuta sotto ferree regole e educazione ho sempre preteso la perfezione e forse la pretendo ancora, non so se mai riusciro’ a vivere come voglio, realizzare i miliardi di sogni che ho, pero’ci provero’.
    Il cammino e’ veramente lungo, non amo il mio corpo, non amo niente di me , e non nego di sentirmi a disagio se qualcuno mi guarda inistentemente divento rossa quasi come una bambina, pero’ la voglia di cambiare c’e’….
    Serve , penso, solo qualcuno che creda in me tutto qui.
    Mi riscuso per eventuali errori, mamma che vergogna , ma quando inizio sono un fiume in piena, spero di non aver scritto troppe bestialita’.
    siete meravigliosi davvero

  7. 7
    Plinio -

    Vorrei concentrarmi sull’ultima parte del tuo intervento perchè molte cose ci accomunano: il fatto di non amarsi e la ricerca di qualcuno che crede in te.
    Ovviamente le cose sono legate, nel senso che inizieresti ad amarti se qualcuno credesse in te.
    Io non ti dirò frasi vuote tipo:”devi amarti te stessa per prima, non dipendere da altri” o altre banalità che di solito dicono le persone apprezzate appunto da altri, io ti dico che è vero, per amarsi bisogna essere apprezzati, in fondo viviamo su questa terra.
    Ma posso dirti che al contrario della mia situazione (senza speranze…) tu hai un grossissimo vantaggio, non ti sei ancora messa in gioco, e sono sicuro che per le qualità che hai quando supererai la paura di affrontare il mondo e accettare uno sguardo o essere giudicata allora arriveranno anche per te quegli apprezzamenti che ti renderanno sicura.

  8. 8
    simone -

    Per voglia di vita
    Ciao!Inanzitutto mi piacerebbe sapere se c’è stato qualche problema in particolare o se questo situazione di malessere si è creata pian piano nel corso del tempo..Io ormai è da molto tempo che convivo con problemi in tutti gli ambiti della mia vita, negli ultimi due anni si sono aggiunti problemi di salute e una storia di due anni che è finita: questo mi ha dato il colpo definitivo, gettendomi in depressione..ma ora pian piano ne sto uscendo, con le mie forze, senza assumere farmaci o andare da psicologi..E ti assicuro che la mia situazione è brutta, quini se ce l’ho fatta io hai moltissime probabilità anche tu. Basta sapere come fare..

  9. 9
    Vogliadivita -

    @ Simone : no non so’ dirti quale sia stato il fattore scatenate di tutto, potrei fare mille ipotesi dal rapporto non molto felice con mia madre, al non accettarsi e d conseguenza mancanza di fiducia e autostima , paura di esser giudicata..non lo so’..anche io mi faccio spesso queste domande! Chissa’ cosa sara’ scattato dentro di me.
    So solo che non vivo appieno i miei anni, ho sempre paura di fare qualcosa di nuovo anche se lo desidero fortemente. Boh
    @ Plinio : mi consola un po’ e mi dispiace allo stesso tempo di sentire qualcuno che possa capirmi, che non sono poi cosi diversa agli altri. Ti ringrazio e ti mando un abbraccio “virtuale”

  10. 10
    Seiofossi -

    Lasciami la tua mail, se vorrai ti scriverò in privato, capisco tantissimo la tua situazione, in parte è la mia storia…
    Solo che non mi và di parlarne pubblicamente, ciao.

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