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Lettera pubblicata il 19 Settembre 2005. L'autore, Marya13, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Hai 18 anni, è l’età dell’incoscienza e ciò spiega il tutto. Tutto il tuo discorso ha confermato le nostre conclusioni, per l’ennesima volta. Abbiamo il quadro completo della psicologia femminile, non ne sbagliamo neanche una. Di pugili ne ho visti, ma nell’uomo l’aggressività è innata, diventa ridicola nella donna. Ti ripeto voi donne da “l’invidia del pene”, come le militaresse, fareste bene ad accettare la vostra femminilità, senza violentarla, i militari uomini TUTTI da noi intervistati disprezzano le donne che ci vogliono emulare. Dal tuo scritto comprendo che conosci la differenza di genere e ciò dovrebbe farti riflettere, ma lo farai fra qualche anno quando sarete più mature e penserete alle str…..te che avete fatto, facendo BOXEEE. Dal punto di vista clinico non immagine cosa succede prendendo colpi al viso, tale “amore” è così grande da farti accettare fra qualche anno le deformità che il tuo/vostro sottocute subirà?
Di donne pugili ne ho viste in TV, sono proprio orribili, contente voi, rifletti un po’. Dalla lettera si evince l’enfatizzazione del rapporto con gli altri pugili e con gli allenatori, ciò conferma la necessità da parte di tutte le donne di trovare qualcuno (uomo) o qualcosa (sport maschili) che soddisfi loro l’elevato gradi di disistima che le donne provano. Hanno sempre bisogno di essere rassicurate e nel pugilato e soprattutto negli sport o professioni tipicamente maschili trovano “l’illusione” di sentirsi più uomini che donne. Infatti tali donne che rinnegano la propria femminilità si sentono superiori alle altre donne che da tali esperienze rifuggono. Avete bisogno di uno psicologo fino almeno i 24 -25 anni che vi aiuti ad accettare il vostro ruolo di femmine che la natura sapientemente vi ha donato, come a noi uomini quello maschile.
E’ la società consumistica attuale che vuole trasformarci tutti nel consumatore ideale, un essere ibrido che consuma prodotti sia maschili che femminili e per ottenere ciò la società deve imporre comportamenti e modelli adeguati allo scopo. La tua, le vostre gioie e passione per questo/i sport sono illusioni che vi siete costruite per “curare” le vostre insicurezza e siccome non trovate e non troverete più quello che definite “un vero uomo”, tutti oramai immaturi e femminizzati, vi rifuggiate in ambienti ultra maschili. Conoscendo la psicologia maschile, vi domando se avete mai sentito cosa dicono i pugili tra di loro delle pugilesse. Sono certo che vi disprezzano, allo stesso modo come il veri militari, i carabinieri, i poliziotti, i vigili urbani disprezzano le “colleghe psicopatiche”, ma non lo rivelano temendo di essere apostrofati di maschilismo e misoginia, come hai fatto tu con me. I finanziamenti ci sono e li trovi nelle precedenti leggi finanziarie e non servono a pagarvi i premi, voi siete proprio quelli a cui i finanziamenti non sono destinati. I soldi arrivano alle federazioni o qualcosa alle palestre. Quindi non te ne accorgerai mai, poi ti sembra mai possibile che somme c
continua … consistenti pubbliche vadano a finanziare ragazzine psicopatiche, immature, insicure che sono destinante a fruire del servizio sanitario causa le conseguenze dello sport. Quel poco che vi arriva, la medaglia di latta, il rimborso spese è pure troppo, perché fate un’attività che non ha un minimo di utilità sociale, neanche per voi stesse, per i maschi è diverso proprio per la naturale aggressività che un tempo trovava sfogo nelle lotte e guerre.
Ma voi? Per questo che il termine più consono è RIDICOLO. Ti/vi consiglio di non dire “noi pugili”, perché gli uomini ridono a crepapelle, mentre i veri pugili avranno una tale rabbia in corpo per l’offesa subita che davvero vi farebbero nere di botte. E non illuderti per le Marzia Davide in circolazione che mettono in difficoltà i maschietti nello sparring, sappi che le donne poliziotte le stanno mettendo negli uffici delle prefetture, perché non servono a nulla, non guardare i pugili maschi che sul ring devono seguire dei comportamenti e tecniche da disciplina. Chi ha affrontato la Marzia si rodeva il fegato per non poterla “squartare”, di voglia ne devono avere tanta ma gli è impedito di farlo.
Voi donne non immaginate il grado di violenza, l’intensità che può esprimere un qualsiasi individuo maschile che voglia aggredire, parlo di chi aggredisce, i delinquenti e non c’è boxe o arti marziali che possano difendere una donna e lo sanno solo quelle che hanno subito stupri ed aggressioni non a scopo di rapina, nelle quali interessano solo i soldi.
La vostra soddisfazione nel pugilare è solo l’alibi per nascondere il profondo senso di insicurezza e di disagio che vivono le donne e soprattutto le adolescenti.
Un consiglio! Accettatevi per quello che siete, delle donne, e non seguite gli stereotipi dei midia, le donne col “pis…llo” nessun uomo le vuole e rischiate seriamente di sprofondare sempre più nella solitudine, depressione pure se siete in mezzo alla folla. Per il nome che ho sbagliato e perchè ho tanto da fare che leggo velocemente ed il nome era marginale rispetto al contenuto.
Massimo
La tua analisi, da cartella clinica, in teoria non dovrebbe fare una piega. Io amo la boxe. Ecco qui. I motivi saranno quelli che hai detto tu.Che bisogna fare? Trovami un antitodo e non combatterò più. A meno che si trovi un antitodo alla passione. Avrò diciotto anni e sarò stupida ecc ecc (ma da maschilista è ovvio che tu lo pensi). Sarò tutto quello che hai detto. D’accordo. Ma che si deve fare? Io amo la boxe. A 24-25 anni se mi renderò conto che non potrò più partecipare a Miss Italia e esibire il mio bel visino agli uomini, smetterò. Ma non avrò sprecato tempo. Considereresti sprecato il tempo dietro una donna, che dopo anni e anni ti lascia? Non penso. Ecco. Ecco il giusto paragone. La boxe mi renderà stupida, brutta, non mi porterà soldi. Ma io la amo ADESSO. Eh già. A diciotto anni. Dopo tre anni. Da tre anni da agonista preferisco la compagnia maschile. Ma questa non è una novità. Ci sono un sacco di donne non pugili che apprezzano di più la compagnia maschile. E allora? Credimi, io davvero non riesco a capire che problema ci sia. Quando vedo in giro qualcuno che legge Moccia e va a vedere i suoi film, mi limito a dire che sono ignoranti, li attaccò un pò, ma poi fatti loro. Che leggano certe schifezze. Chissenefrega. Basta che non va a danneggiare me. Se la nostra situazione da invidia del pene ci rende felici, perchè non dovremmo continuare a praticare la boxe? Che fastidio ti dà? Non ti piacciono le donne pugili? Mica ti stiamo costringendo a sposarle!
In ogni caso non siamo mica stupide, sappiamo che i maschi hanno una struttura fisica che rende loro qualche vantaggio. Ma è così in ogni sport. Ad esempio quando praticavo atletica leggera era impensabile che nei 100 metri superassi un uomo. Non per nulla esistono le categorie. Maschili e femminili. La boxe è uno sport come un altro. Tu pensi che solo questo sport sia violenza. Io dico che tutti gli sport sono violenza. La boxe è violenza palese. La ginnastica artistica è violenza nascosta. Dove c’è voglia di primeggiare c’è violenza.
Forse sarà anche vero che abbiamo bisogno di riferimenti maschili, in un mondo di maschi che fanno la ceretta, sprecano ore a fare shopping ecc ecc. Non è che un pò è colpa vostra? Prima provocazione.
“Rischiate seriamente di sprofondare sempre più nella solitudine, depressione pure se siete in mezzo alla folla”. Siamo sicuri che, anche grazie a voi uomini, non ci finiremmo comunque nella depressione, con o senza boxe? Seconda provocazione.
Non mi diverto a venir considerata “cozza”, in ogni caso voglio capire cosa c’è dietro questa preoccupazione verso al boxe femminile. Chissà.
In ogni caso io il tuo nome non l’ho sbagliato. Anche nelle piccole cose ci vuole un pò di attenzione, per quanto si possano considerare inutili. Ma allora non capisco perchè continueresti nel dibattito.
Domani in palestra chiederò che fine fanno questi presunti finanziamenti, e se un pò di soldi potrebbero servire a metterci l’acqua calda in bagno.
Mariella
PS. “Voi donne non immaginate il grado di violenza, l’intensità che può esprimere un qualsiasi individuo maschile che voglia aggredire, parlo di chi aggredisce, i delinquenti e non c’è boxe o arti marziali che possano difendere una donna e lo sanno solo quelle che hanno subito stupri ed aggressioni non a scopo di rapina, nelle quali interessano solo i soldi”. No! Certo che non lo immaginiamo! Viviamo nel mondo dei sogni!
Non per nulla la boxe è uno sport A PUNTI. Certo lo scopo non è ucciderci.
Se non siamo pugili mi chiedo allora cosa siamo. Casalinghe disperate?!? Veline? Attente osservatrici del fenomeno “Uomini e donne” della De Filippi? Donne di servizio? Prostitute?
Chissà che un naso rotto non sia il male minore.
Faresti piu favore all umanita a tornare a giocare con i lego…
non ti piacciono le donne pugili???
ma chi ti vuole…
vai pure e trovati la solita fi.. con un cervello pari a quello di una gallina…(senza offesa per la gallina)…
noi siamo fiere di essere come siamo..e nn dobbiamo dare spiegazioni a te…
“”ciò conferma la necessità da parte di tutte le donne di trovare qualcuno (uomo) o qualcosa (sport maschili) che soddisfi loro l’elevato gradi di disistima che le donne provano.””
CARO “SO TUTTO IO”…CHIEDITI PERCHE DURANTE I MATCH ALL’ ANGOLO CI SONO GLI ALLENATORI ANKE NELLA BOXE MASCHILE…
non di certo per dire le preghierine..ma forse per incitare..dare fiducia..
alla fin fine su un ring si e tutti uguali..
anzi…se vuoi puntualizzare..
in piu di noi avete solo un ucc….o!
E BASTA!!!!!!
Poh! Massimo la fai tanto lunga solo perchè la tua forza fisica è maggiore di quella femminile..mai sottovalutare l’avversario però!
Giocare con i lego è certamente molto più costruttivo che vedere donne pugilare. Il citare gli allenatori maschili nell’angolo dimostra che siete certamente scarse di quel senso critico e di coerenza. La sicurezza non né nell’allenatore in quanto professionista, ma in quella figura maschile che per natura è leadership, prerogativa sconosciuta nel genere femminile.
“alla fin fine su un ring si è tutti uguali” !!!!! ma riflettete prima di parlare e di scrivere.
“Anzi …in più di noi avete solo un ucc…lo! E basta!!!
Finalmente, faccio osservare l’ennesima pietra alle argomentazioni già citate su “l’invidia del pene”, se si trattasse solo di un pezzo anatomico in più, c’è da farvi notare, come scriveva Freud, che rilevate solo quell’organo in più nell’uomo ed in meno nella donna. Tale concezione nella mente femminile porta a considerare il proprio organo genitale come un’amputazione ed ecco che nasce in voi l’insicurezza. Se varrebbe il principio che formulate che trattasi solo di un qualsiasi pezzo di carne, appendice in più che hanno gli uomini, avreste dovuto di conseguenza osservare anche l’assenza, mancanza negli uomini di altri due “pezzi” appendice che hanno le donne, i seni.
In conclusione, si riconferma che l’invidia del pene (condizione psichica e non anatomica) è sempre più veritiera ed attuale nelle donne, anzi tale condizionamento si accentuerà sempre di più con le nuove generazioni, proprio per l’allontanamento delle donne da quella saggia consapevolezza del proprio ruolo di femmine nella società per cercare in vano di scimmiottare gli uomini pur di ritrovare un po’ di autostima che la storia riconosce di perenne carenza in esse.
Grazie per il grande contributo che state fornendo alle nostre ricerche e studi sulla personalità fragile e confusa delle donne.
Le vostre “confessioni” in questo forum rappresentano delle vere sedute di psico-analisi, le analizzeremo nei nostri incontri.
Grazie
PS per ChiaraMente ovviamente in quanto donna hai percepito solo l’aspetto testosteronico nelle argomentazioni fatte finora e ti è sfuggito di annotare, ma che conosci bene, l’essenza di tutta la questione: la netta ed antitetica differenza fra i generi sia morfologicamente (scontato) che soprattutto psicologica e quindi di personalità.
Hai una tabella con le differenze psicologiche tra generi in materia di aggressività perchè sei uno studioso delle differenze di genere o le stai sparando tanto per fare il qualunquista??
Perchè la personalità è altamente individuale, non di genere..eciò che a livello psicologico si differenzia tra uomo e donne son tante cose ma non ho mai letto la possibilità concreta di prendersi a pugni. Quello credo sia universale se hai da scaricare, in misura più o meno maggiore a seconda ..della personalità individuale. Ma non esiste una “personalità femmina”, ficcatelo in testa, come non esiste “una personalità maschio”.