Nel fare i complimenti per il suo continuo e proficuo impegno, volevo scriverle di un argomento che mi sta a cuore.
Il tema e’ la cessione del credito fiscale da bonus edilizi.
Specialmente ora con la nuova direttiva UE sul risparmio energetico delle case.
Viste le crescenti difficoltà e un chiaro ostacolo da parte delle banche ultimamente,
perché non trasformare il credito in btp a 10 anni.
Se e’ importante efficentare e migliorare il patrimonio edilizio rendendolo anche più ecologico sarebbe un modo più semplice.
Lo stato incasserebbe tutti gli anni le tasse da chi ora compra il credito, le imprese costruttrici pagherebbero Iva e tasse sui redditi in maniera cospicua ( in fondo tutti i tesoretti accumulati ultimamente vengono dal mondo edilizio), avrebbe un senso adeguare le rendite catastali e il debito sarebbe spalmato in più anni
Vari studi ultimamente hanno evidenziato i molti risvolti positivi per lo Stato derivante dai bonus edilizi.vedi lo studio di Nomisma e quello recentissimo dei commercialisti italiani.
Le chiedo di farsi interprete di questo argomento molto importante per tante imprese Italiane e di molti condomini presso il Parlamento italiano.
buon anno nuovo
Tosi Gabriele
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Enrico Mentana
Non è chiaro, Tosi, proponi di pagare le imprese che fanno i lavori del 110% con i BTP? Oppure di finanziare con i BTP i fondi da dare alle predette imprese?
pagare i lavori con i btp
Complica il tutto. Poche imprese accetterebbero un pagamento in BTP.
Per finanziarsi basterebbe venderli sul mercato
Se intendi che l’impresa potrebbe vendere i BTP, non va bene. Innanzitutto l’impresa edile sarebbe costretta ad aprire un deposito titoli. Potrebbe guadagnarci dalla vendita dei titoli, ma anche perderci, soprattutto in questa fase di rialzo dei tassi di interesse, perché nel frattempo il prezzo di mercato dei BTP potrebbe essere calato. Anche se il prezzo fosse alla pari, dovrebbe sborsare le commissioni all’intermediario e la Tobin Tax. Inoltre molte banche chiedono commissioni per detenere i titoli sul deposito.
Inoltre lo Stato ci perderebbe in ogni caso, perché pagherebbe gli interessi sui BTP emessi per finanziare il 110%. Un’impresa edile non dovrebbe fare operazioni sui mercati finanziari, accollandosene il rischio. Le operazioni sui mercati finanziari non è il loro mestiere, come il mio non è costruire palazzi.
ovviamnete stiamo parlando di btp con interessi di mercato, nn inferiori, altrimenti è ovvio che il valore scenderebbe troppo, e cmq con scadenze massimo 10 anni. oggi il credito nessuno lo vuole, non vedo altre soluzioni, se si vuole che le persone continuino a ristruutarre le loro case ed efficentarle, potrebbe essere un modo per migliorare realmente il patrimonio edilizio, ma se si vuole bloccare il tutto, ci stanno riuscendo benissimo.
Gabriele, se domani la BCE alza i tassi, oppure il debito italiano viene percepito più rischioso di oggi, il valore dei BTP, con “interessi di mercato” scenderebbe. Il valore dei titoli con scadenza dieci anni hanno oscillazioni notevoli. La sensibilità rispetto ad una variazione dei tassi dipende anche dalla duration. Il valore può variare anche in tempi brevi. Una diminuzione del valore dei titoli sarebbe una perdita per la ditta che li vende. Non si può pretendere che un’impresa edile si accolli questi rischi sui mercati finanziari.
Mi sembra assurda la proposta della quale state discutendo, mi sembra assurdo anche solo pensarla una cosa del genere. Essere pagati con dei BTP… Ma stiamo scherzando? Bisogna abituarsi a pensare che le imprese pagano già un sacco di tasse, fra IVA e via di seguito, senza pensare che quando si effettua un intervento su un immobile per qualsiasi tipo di intervento praticamente, l’impresa ha degli oneri di sicurezza, giustamente, se venisse applicata questa iniziativa, la maggiorparte delle aziende edilizie che sono piccole, andrebbe fallita, perchè andrebbe in crisi di liquidità in un amen, se si dovesse stare ai BTP a 10 anni gli oneri come andrebbero pagati? in bitcoin? In tasso attivi? E chi li garantirebbe? Ma anche no scusate
Tra l’altro chi scrive la lettera dà per scontato che le aziende edilizie non versino tasse, e che facciano evasione su evasione, ma chi lo dice?
Bisogna sempre stare attenti alle scadenze e se e quando si avanzano crediti IVA
… che ci vogliono sempre anni per vedersi accreditati. Lei non ha mai avuto a che fare con aziende serie se pensa che l’edilizia sia tutta evasione.
Punto secondo, il Bonus al 110% non lo ha fatto il settore edilizio, e non serve per le nuove costruzioni, se non con requisiti molto restrittivi, ma dovrebbe servire ad ammodernare o ristrutturare diversi immobili ormai fatiscenti.
Senza questa misura in Italia nessuno praticamente penserebbe a ristrutturare una proprietà.
Se secondo lei i pagamenti in BTP sono uno strumento valido di pagamento, perchè non pagare anche il suo stipendio con questo metodo?
Gabriele, l’impresa li può vendere in ogni momento i BTP, non occorre che aspetti la scadenza. Il problema è che se il prezzo dei titoli è calato, non monetizzano la cifra nominale, ma di meno. L’impresa dovrebbe pure pagare le commissioni di compravendita. La mia banca mi chiede lo 0,2%. Inoltre si paga la tobix tax dello 0,1% per la compravendita dei titoli.
Venerdì ho comprato profittevoli titoli rumeni.