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Lettera pubblicata il 15 Aprile 2010. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Mo.
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Il Tempo è troppo lento per chi soffre…Troppo breve per chi gioisce…Troppo lungo per chi aspetta…Per chi ama, non esiste.
Non è mia, e non ricordo dove l’ho letta. Ho voluto riportare e condividere questa frase in questa lettera, in effetti stiamo parlando del Tempo.
Ed è bello trovare in questa lettera dei post di persone di tutte le età. Sarebbe impossibile in qualsiasi altro luogo. Ho letto il libro che ha citato bauhas, e forse nella memoria è scattato qualcosa che ha in comune con la frase citata all’inizio.
Sono un divoratore di libri, la mia seconda passione da sempre, la prima è la Musica. Forse qualcuno lo ricorderà, anche se ogni tanto mi prendo delle pause da questo Forum, non sempre s’incontrano persone molto aperte al dialogo e al confronto fra le diverse vicissitudini.
Sembra di essere seduti intorno ad un caminetto, e raccontarsi i propri pensieri. Mi complimento con magirama, 28 anni e una maturità che incoraggia al confronto, al dialogo pacato e rispettoso. Dico questo perché molte volte ho abbandonato qualche discussione che sconfinava
nel cattivo gusto e si arrivava alla prevaricazione. Bello anche Geronimo, fratello di sangue e di Vespa 125! Anche se sono passato alla Harley 350 monocilindrica. Dicevo della musica, è stato il lavoro e lo studio di tutta la mia vita, non ancora concluso. Anche se ho preso le distanze da molte cose.
Oltre le parole, ci vorrebbe un sottofondo, ho in mente una musica ad hoc! Sopra di noi solo il cielo. E’ mia potete ascoltarla gratuitamente su questo link http://www.myspace.com/mariusmusica cliccate (se lo volete) e vi trovate sulla mia pagina, ci sono 10 brani, vi consiglio anche IN VOLO CON TE.
E’ una mia composizione mai commercializzata, la cosa più viscerale e personale in 30 anni di attività. La dedico a Mo, che mi ha dato un’idea per un prossimo brano. A presto, Ciao!
Oddio ragazzi così mi commuovo!!
Che bello tornare a casa la sera dopo una faticosa giornata e trovare tutte le vostre risposte!Leggo e rileggo ogni commento per poter esprimere al meglio quello che vorrei dirvi. Intanto grazie; detto con il cuore gonfio di gioia e gli occhi lucidi.
Oggi ho sorriso molto.Lo faccio sempre,ma da come avrete capito è un periodo cupo.Oggi il cielo era terso e di un azzurro davvero sorprendente;bambini allegri in giro,gite,volti felici.
Ho lavorato fino alle 5,all’aria aperta.Prendendo il solito autobus per tornare a casa ho incontrato la solita signora solitaria,colpita da un brutto Parkinson,che faceva i suoi soliti 3 o 4 giri consecutivi.
Chiede sempre se qualcuno ha delle caramelle,per la gola secca.Oggi non ne avevo.D’un tratto è salita una donna, che si è avvicinata subito alla nostra amica e le ha consegnato festosa delle coloratissime caramelle.Le aveva portate apposta.
Mi sono sciolta in un enorme sorriso e quando la benefattrice si è voltata verso di me ci siamo scambiate un complice sguardo carico di affetto.
Ecco, può sembrare banale,ma ancora godo del dolce riverbero di calore e amore che questo gesto mi ha fatto provare. Mi manca veramente qualcosa, e la spinta può venire soltanto da dentro di me.
Vi ho raccontato questo piccolo episodio perchè; amo la vita. Amo i piccoli dettagli e l’interezza.Mi commuovo davanti ad un albero in fiore e mi perdo a guardare le nuvole.
Ho 20 anni.
E mi rendo conto del vuoto che colma questa società, questo mondo, che come si suol dire va a rotoli…
Fortunatamente sono cresciuta con solide basi, la mia mamma, purtroppo da sola, ha dovuto tirarmi su con quello che aveva, senza farmi mancare mai nulla, ma insegnandomi il valore di certe cose e soprattutto che alcune cose sono incommensurabili.
Le più importanti, le meno concrete. Il rispetto per gli altri e se stessi, i propri sogni, i propri ideali…
continua…
Se fossimo veramente seduti intorno ad un camino con il fuoco scoppiettante, su morbide poltrone e soffici cuscini, suppongo che a questo punto, già che abbiamo la musica, sarebbe perfetto un tè, o cioccolata calda per chi preferisce, e da amante del tè quale sono, ci penserei io…
Il tempo… passiamo la nostra intera esistenza a combattere contro questo mitologico mostro dalle mille teste che riuscirà sempre e comunque a giocarci un tiro mancino e a farci finire con le gambe per aria.Inutile dire quanto poco fruttuosa sia l’affannosa ricerca di appigli…
Tornando a noi, Magirama,ho passato ore a ridere con Vianello e la Mondaini,a cercare di imitarla nel suo”ChebarbaChenoia”con l’imperturbabile(o quasi :p) marito che cercava di leggere l’emblematico giornale… Personaggi come lui e gli altri che citate, non ce ne saranno più. Non credo poi si voglia entrare nell’argomento politica, anche se sarebbe doveroso e necessario, ma
lasciamocelo da parte per altre occasioni. La mia riflessione ha toccato diversi di voi, e ne sono lieta oltre misura. Si respira una gran voglia di vivere dalle vostre parole, dai racconti.
Credo che solo con-appunto- il tempo e l’esperienza si acquisisca quella saggezza e serenità d’animo che rendono un anziano una persona venerabile e un modello. Il mio sentirmi vecchia non ha ovviamente nulla a che fare con le rughe e la saggezza;forse mi sento semplicemente un po’stanca di gente che non ha voglia di lottare e mi fa perdere la strada…
Vorrei tanto che più persone la pensassero come voi e si svegliassero dal torpore in cui si macerano per vivere veramente…
La canzone, Toroseduto, è bellissima. Grazie.
E grazie ancora a tutti.
Un abbraccio
Mo
Mo, ho riletto con molta più attenzione la tua lettera. Poi ho capito il senso di quello che mi era sfuggito, il grande dolore che ti porti dentro. Ho scambiato la tua tristezza, pensando ad una donna sui 35, 40 anni. i tuoi toni crepuscolari… E’ brutto leggere un libro o una frase e scoprire che hai confuso tutto, forse per superficialità o per esserti lasciato influenzare da chi ha risposto prima.
Sono andato a leggere la tua lettera di circa un mese fa. E mi sono vergognato di aver frainteso assieme a qualcun’altro, il peso reale delle tue parole e la tua età. 20 anni. Ti dice qualcosa, se faccio riferimento al libro che ha vinto il premio Strega “La solitudine dei numeri primi”? Se l’hai letto naturalmente. Credo di si, una che scrive come te dev’essere una grande lettrice. Credo che tu non sia un “numero primo”
Forse lo era lui. Glosstar aveva visto giusto, lui ha vissuto quasi la tua stessa esperienza, non ti è rimasto niente delle cose che ti aveva predetto e messo in guardia? Da questa lettera, penso di no. Forse è giusto che ognuno viva le sue esperienze e speranze, ora a circa un mese di distanza, non credo che tu ti possa imporre un repentino cambio di direzione, almeno dall’intensità del rapporto che hai vissuto. ho il triplo dei tuoi anni,
alla tua età ho vissuto qualcosa di simile. Forse anche più drammatico, mi sono autoescluso dalla vita per 9 anni. Poi senza sapere perché e da dove è arrivato quello in cui non speravo più. Se non avessi tribolato e sofferto come un appestato per tutto quel tempo, non sarei stato in grado di cogliere quella grande luce che mi correva incontro. Non è un tentativo di consolazione, è andata come doveva andare, ero pronto a pagare il prezzo più alto,
l’ho fatto e rimanendo immobile, passivo e senza speranza, ho avuto quello che sentivo di meritare. Ora, più di quando ho scritto senza sapere, la musica IN VOLO CON TE è tua. Scaricala e ascoltala più volte, è una cosa che arriva fino in fondo all’anima. Scrivi ancor
Ci insegnano a esser giovani a tutti i costi, giovani di una gioventù che attraversa il solo corpo e sfiora l’anima senza mai raggiungerla. Come scimmie ammaestrate inseguiamo una giovinezza sintetica sui pedali della cyclette di qualche palestra dove l’orgoglio trasforma il sudore in lacrime alla vista della ruga–ferita aperta sul viso–che creme cosmetiche e unguenti balsamici non sono riusciti a cauterizzare.
Così mentre alcuni tentano di rallentare il tachimetro del tempo, io ne accetto l’ineluttabile scorrere. Dei miei –enta non sono i folti e lunghi capelli a essere il rimpianto ma soltanto quell’ingenuità, quello stupore che accompagnava un’esistenza fitta di sogni, di attese, di desideri.
Oggi che sono le rughe a definire i confini del mio sorriso, a esse riconosco il merito di appartenermi come medaglie guadagnate nel quotidiano viaggio del vivere. Un viaggio nel quale lo sfogliare di ogni pagina del calendario ha invecchiato il corpo ma ha dato un senso alla mia vita aggiungendo quel distillato di esperienza e spero di saggezza, che e’ il valore aggiunto che io posso oggi donare a chi mi vive intorno.
Un viaggio lungo qualche decade, speso su sentieri spesso accidentati ma che ha cominciato ad avere un senso solo quando, smesso di preoccuparmi per le buche, ho finalmente alzato lo sguardo e ho iniziato a godermi il panorama che questa unica e straordinaria avventura mi stava regalando.
In fondo l’immortalità appartiene agli dei. Per noi mortali e’ tutta un’altra storia, ma se riusciamo a VIVERE tutti i sessanta minuti che compongono ogni ora della nostra esistenza, beh vivere una sola volta e’ più che abbastanza.
G.