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Lettera pubblicata il 1 Novembre 2008. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore angioletta.
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“Forse è il mio errore è che amo incondizionatamente e anniento totalmente la testa a favore del cuore…purtroppo è il mio carattere, sto cercando di limitare questo mio modo d’essere ma la vera natura di una persona non può cambiare…”.
In realtà si può sempre scegliere se non fumare, se fumare 10 sigarette o 50.
Una persona che fa tutto per te, comunque, può essere stanca e avere i suoi problemi, e non essere sempre “angioletta-centrica”.
Certo, c’è modo e modo di chiedere gli spazi, e se uno si comporta sempre in un modo e poi, all’improvviso, cambia totalmente registro è chiaro che ti suoni un campanello d’allarme. Però può anche accadere che una persona, pur amandoti, abbia davvero bisogno di comunicarti che il tuo amore incondizionato è un po’ troppo, per lui, in quel momento.
Che ha bisogno che gli dimostri amore sapendo fare un passo indietro, pur standogli vicina, piuttosto che standogli incollata.
bravo spectre la penso come te.
C’è il 3° incomodo? forse….ma spesso il 3° entra in scena quando un rapporto è logoro…la mia storia importante 6 anni fa finì x il 3° incomodo…ma ora a distanza di tempo posso dire che è stato meglio così perchè il nostro rapporto n fondo era già finito, si trascinava x abitudine…. anche io mi ero annulla IN LUI, VIVEVO, RESPIRAVO, SOLO SE C’ERA LUI… errore enorme!
esame di coscienza prima e accuse dopo….
Ciao a tutti io sono dall’altro lato, cioè sono quella che ha lasciato e dopo molti anni..Non sempre le storie finiscono perchè c’è una terza persona, almeno parlo della mia storia..Io ho lasciato perchè ero stanca di un rapporto che non mi dava più niente..non avevo più voglia di fare nulla e anzi, mi costava dover uscire con lui e ogni cosa era fatta con sforzo..il suo affetto mi soffocava e alcune volte mi mancava l’aria..Accortami di questa cosa ho cercato di superarla da sola perchè lui è troppo sensibile e temevo che fosse una cosa momentanea…però passavano i giorni e stavo sempre peggio così ho parlato con lui e gli ho chiesto un pò di tempo per stare da sola..perchè era un momento in cui ero particolarmente stressata (x la tesi etc..) e mi sentivo apatica anche nei suoi confronti..Lui però non ha capito..si è disperato e io non ce l’ho fatta..Risultato? Siamo stati insieme un’altra settimana ma non riuscivo a stare con lui..mi sentivo infastidita..Così ho preso in mano la situazione e gli ho detto che non potevamo andare avanti così..io mi distruggevo perchè non volevo fargli del male e lui soffriva perchè aveva capito che qualcosa si era rotto..Così gli ho ribadito la necessità di darmi del tempo per capire cosa volevo da lui e dalla nostra storia..però lui mi ha assillato!!Notte e giorno..Uscivo con le amiche e me lo ritrovavo dappertutto, anche sotto il portone di casa..Questa cosa mi ha allontanato ancora di più da lui perchè non mi sono sentita capita..Io gli ho spiegato che la colpa non è stata sua..che non ha fatto nulla di male, ma purtroppo era accaduta…Non è sempre vero che i problemi si risolvono insieme..perchè io ad esempio volevo stare da sola per pensare e per capire se il sentimento si era trasformato in altro..Da parte mia qualcosa era cambiata perchè non c’era nemmeno più la voglia di fare l’amore..Forse è stata la routine ad ammazzarci..perchè noi ci siamo fidanzati che eravamo piccoli e avevamo impostato il rapporto come dei ragazzini a quell’età..del tipo tu non esci con i tuoi amici..nemmeno tu con le amiche..Tu non fai questo tu non fai quello..Crescendo le esigenze cambiano..così io volevo che ognuno di noi avesse i propri spazi..io cinema lui calcetto..Però lui non ha mai voluto accettare perchè si chiedeva il motivo di voler cambiare l’impostazione del rapporto..mi ero montata la testa?Volevo fare l’alba? Niente di tutto ciò..credevo che un pò di indipendenza ci avrebbe aiutato…Quindi ciò che dice b80 è molto corretto: “’equilibrio di coppia risiede nell’esserci senza dipendere dall’altra persona; dall’amare senza divenire dipendenti, senza annullarsi, senza sostituirsi all’altro; dalla scelta di entrambi, comune e volontaria, di mantenersi in bilico su questa linea molto sottile e di lottare per mantenerla”.
Voglio rispondere a quanti reputano che le persone che lasciano hanno già un sostituto/sostituta. e sono delle merde..non tutti sono così..Ci sono persone che lasciano anche per altri motivi..
monna83 sono perfettamente d’accordo con te. Io sono certa che il mio ragazzo non abbia nessun’altra. I miei dubbi sono scaturiti dal fatto che è sempre stato lui a voler limitare me, a comportarsi male nei confronti delle mie amiche, ad arrabbiarsi quando uscivo con loro… Io prima di stare con lui non ero così possessiva, nè tantomeno gelosa…niente di tutto ciò… Tutto è stata una conseguenza ai suoi atteggiamenti sopra citati…LO so, ho sbagliato a non impormi prima,ma non avevo considerato le conseguenze delle mie azioni…purtroppo in amore mi ritengo troppo debole…
Cara angioletta, il consiglio che posso darti è di crearti degli spazi tuoi, vai in palestra, esci con le amiche…realizza una tua indipendenza!Questo ovviamente non vuol dire che non puoi amare lui in contemporanea..Fai in modo che al centro del tuo universo ci sia prima tu..poi lui e tutto il resto..Amare in maniera direi quasi distruttiva non aiuta..te in primis che dipendi totalmente da lui, e anche lui che si sente soffocato da te..Almeno queste sono le sensazioni che ho provato io..poi ogni storia è a se..Un bacione
Ho letto tutto, e sto piangendo…. Io sto facendo tutto quello che sta facendo angioletta, e il comportamento del mio lui, è lo stesso identico del tuo ragazzo…. Devo fare come te? Sparire per un po di giorni? Mio dio è difficile… fa male… e il cellulare è sempre li che mi guarda in agguato 🙁
Ho trovato questo post per caso, cercando su google “se lui chiede i suoi spazi”. Ho letto quello che é accaduto ad Angioletta, ho letto tutte le risposte e ho pianto mentre leggevo, perchè mi rispecchiavo perfettamente in ogni parola, in ogni sentimento ed in ogni paura.
Piango da settimane ormai, e poi vago in internet alla ricerca di risposte, o meglio di spiegazioni razionali per quello che mi sta accadendo. Mi rispecchio totalmente in ogni singola frase che ha scritto Angioletta, perché vivo una situazione identica, persino i sei anni vissuti insieme coincidono nell’esperienza. Sei anni di convivenza, di armonia, gioia, di tante tappe e progetti isieme… Ed ora? Lui mi allontana, mi dice che ha bisogno dei suoi spazi, che vuole capire se gli manco. Ed io mi dispero, e nel contempo mi aggrappo ancora alla speranza che forse c’è un modo, c’é una speranza per uscire fuori da questa sofferenza e di salvare tutto quel che abbiamo vissuto insieme.
Il mio modo sarebbe quello di affrontare INSIEME questa mancanza di sicurezza, mancanza di interesse, cercando di ricreare occasioni per stare bene insieme. Ma lui non vuole.
Allora ho cercaro di rispettare le sue richieste, me ne sono tornata a casa mia e ci vediamo solo nel week end. E già da un mese che va avanti così ed io odio il doverlo fare, perchè so che non serve assolutamente a niente, se non a logorarmi lentamente dentro. Ho provato già due volte a lasciarlo definitivamente, ma forse dirglielo solo a parole non serve a niente. Mi ripeto che se mi rispetto e se ho un pizzico di dignità, devo andarmene e basta. E poi non ci riesco.
Ora lui mi ha detto che ha deciso di andare da uno psicologo per i problemi di coppia… da solo. Questa decisione é stata per me un’ennesima pugnalata al cuore. La terapia di coppia gliel’avevo proposta io, da fare INSIEME. Capite la differenza? Io vorrei affrontare il problema insieme, lui invece continua a pensare SOLO PER SE per questo SUO problema.
Mi ripeto che sono solo troppo stupida e debole per affrontare la realtà chiara ed evidente. Aspetto solo di rompermici la testa, solo cosí il dolore sarà grande abbastanza per scuotermi.
A giudicare dalle date che leggo sotto i commenti, questo argomento risale almeno a novembre 2008. Oggi siamo a novembre 2012. Sono arrivata in ritardo di 4 anni, ma vivo la stessa identica tragedia. Mi chiedo come sia andata a finire poi per Angioletta, se ce l’abia fatta a ricostruire l’amore e la serenità. Saperlo mi sarebbe di gran conforto.
Ciao Katka…sono cambiate tante cose rispetto a 4anni fa. Comunque, io e il mio ragazzo riuscimmo a superare la cosa: facendomi da parte per un po’, dando dimostrazione che senza lui potevo stare (seppur non fosse vero), lasciandogli i suoi spazi, lui tornò da me. Quell’episodio e quel periodo fu però solo l’inizio della fine perchè col senno di poi ho capito che io non avrei potuto essere diversa da quella che ero, non potevo essere come lui mi voleva, e non potevo adattarmi al suo modo d’amare perchè avrebbe significato rinnegare me stessa. Una mattina mi sono svegliata e ho capito che dovevo troncare perchè non potevo amare una persona che non mi rispettava…Ora sono felice con un’altra persona e con altri relativi problemi ahahahah. Mi auguro per te che si risolva tutto per il meglio e che questi uomini rinsaviscano!!!:-)
Grazie Angioletta per avermi risposto, sei stata molto gentile.
Ora, tu puoi guardarti indietro e dire che è stato giusto che la vostra storia finisse. Io invece ci sono ancora dentro e non riesco ancora a vedere in maniera chiara.
Scrivi che non potevi rimanere con una persona che voleva che fossi diversa e che non ti rispettava. E questo è sacrosanto.
Il mio ragazzo non mi ha mai chiesto di cambiare, e mi ha sempre rispettata come persona. C’è (o almeno credo ci sia ancora) stima reciproca.
Il punto è che lui non sa se mi ama ancora oppure no. Dice che mi vuole un bene dell’anima e che non può vivere nè concepire una vita senza di me. Eppure mi allontana. Ha bisogno dei suoi spazi, ha bisogno che non viviamo più insieme ogni giorno (come è stato negli ultimi 6 anni). Dice che solo se mi è distante, può chiarirsi le idee.
Tanto ha la certezza che io ci sono, che non ci siamo lasciati. Perché se io lo lasciassi, si sentirebbe morire.
Io penso che sia troppo comodo così.
Perché mentre ha la tranquillità che IO CI SONO, lui piano piano, senza estremi traumi, può ritornare a se stesso, può ricostruirsi il suo mondo… e poi, eventualmente, decidere se vuole includermi oppure escludermi.
Io al contrario di lui sò che voglio una vita con lui, perché lui è la persona al mondo con cui io mi sento bene, libera, felice, appagata.
Lui invece dice che non riesce più a provare attrazione, non sente più la passione. Ma, mio Dio, la passione non può mica essere sempre la stessa e persistente nel tempo, con gli stessi brividi ed emozioni forti, come nei primi tempi!! Occorre trovare modi diversi per essere felici insieme, o no?
Ma lui non ci riesce.
Probabilmente perché non vuole. Perché non è con me che vuole continuare ad investire.
Cercando in internet ho trovato due definzioni di DIPENDENTE AFFETTIVO:
Gli OLA (Obsessed Love Addicts) sono coloro che non riescono a lasciar andare il partner, neanche se questi è: non disponibile, a livello emotivo o sessuale, impaurito di impegnarsi, incapace di comunicare, non amorevole, distante,ecc.
Gli RA (Relationship Addicts), a differenza degli altri dipendenti affettivi, non sono più innamorati dei loro partners ma sono incapaci di lasciarli andare, di rinunciare. Solitamente sono così infelici che la loro relazione mina la loro salute, il loro spirito e benessere emotivo.
Sono incapaci di rinunciare al rapporto. Hanno il terrore di rimanere soli. Hanno paura del cambiamento. Non vogliono ferire o abbandonare i loro partners. Tutto ciò può essere descritto come: “Ti odio, non lasciarmi”.
Ecco, io sono una OLA e lui è un RA.
Io non mi riesco a rassegnare che lui non mi ami più e ancora spero che ci sia qualcosa da salvare.
Lui è un RA, non mi sopporta più, non mi ama più, ma non riesce a lasciarmi.
Come se ne esce?