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Lettera pubblicata il 17 Agosto 2018. L'autore, carlo 2, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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>>> Se questi sono “annegati” all’interno della “pelle” di cemento, come appare, e questa “pelle” viene a sgretolarsi anche in maniera invisibile, quel “ferro” perde le caratteristiche meccaniche in modo esponenziale, e ovviamente cede. Per dirla in maniera “popolare” con un esempio di facile comprensione, quel ponte aveva “l’osteoporosi”, per mancanza di competenza alla valutazione dello stress nelle condizioni di utilizzo, e per manutenzione insufficiente, e sicuramente “arronzata” del tipo “mettiamoci una toppa e poi vedremo”.
Quel ponte lo rifaranno in acciaio. L’ho detto a me stesso il giorno dopo l’incidente è lo ribadisco. L’acciaio ha bisogno di manutenzione costante ma sopporta meglio le sollecitazioni a flessione. Golden Gates docet.
Non sono le case ad esser state costruite sotto il ponte, ma il ponte sopra le case. Perchè? Perchè siamo in Italia, e abbiamo una classe dirigente di incapaci, per ragioni di opportunismo politico economico. Anzi: una classe “digerente”. Termine a me caro.
Su zanne, il discorso rimane pure se l’abitato era preesistente, si tratta di una infrastruttura importante, che allo stato attuale è posta sopra l’abitato e che è crollato. Se fosse stato un periodo dell’anno diverso e più intenso, ci sono giorni dove ci code anche su quel ramo di autostrada, i risvolti di un eventuale crollo sarebbero stati molto drammatici. Oltre tutto, una strada così come una qualsiasi infrastruttura deve poter essere camionabile sempre ed in tutte le condizioni: non si può dire che il crollo è stato causato dal traffico intenso perché non è vero.
Gli incidenti sono SEMPRE causati da una serie di motivi, mai uno solo. Il traffico è uno di questi in quanto azione meccanica ripetuta milioni di volte, la struttura in quanto non più rispondente a quelle (ed altre) sollecitazioni oltre all’invecchiamento dei materiali, e infine il monitoraggio del manufatto non all’altezza ha completato l’opera. Non dimentichiamo che tutto ciò che è “energia”, anche quella “contenuta” in un ponte essendo “energia” di contrasto alla forza di gravità, risente del Secondo Principio della Termodinamica in termini di Entropia, dove tutta l’energia tende a ritornare allo stato di equilibrio originario. Il ponte sul Polcevera lo ha fatto. Come succederà all’Universo un bel dì. Sperando che prima di quel momento l’inter vinca uno scudetto.
C’è chi dà la colpa
alle piene di primavera,
al peso di un grassone
che viaggiava in autocorriera:
io non mi meraviglio
che il ponte sia crollato
perché l’avevano fatto
di cemento “amato”.
Invece doveva essere
“armato”, s’intende,
ma la erre c’è sempre
qualcuno che se la prende.
Il cemento senza erre
(oppure con l’erre moscia)
fa il pilone deboluccio
e l’arcata troppo floscia.
In conclusione, il ponte
è colato a picco
e il ladro di “erre”
è diventato ricco:
passeggia per la città,
va al mare d’estate
e in tasca gli tintinnano
le “erre” rubate.
Il ladro di “erre” –
Gianni rodari 1962
Gabriele, il ponte è stato costruito in un periodo in cui il traffico di autoveicoli non era certamente quello odierno, così come il peso di camion e altri vari mezzi, senza contare le code ferme a stazionare sul ponte per lungo tempo. Ovviamente questo provoca usura in tempi più rapidi, come fai a dire che non è vero? Se fossero transitate solo biciclette sarebbe durato molto più a lungo, per questo ho parlato di ricalcoli e modernizzazione: se cambiano gli utilizzi, necessariamente cambiano anche le strutture.
Beetlejuice, inquietante…
Essì. Arriverà il giorno in cui l’intero Universo collasserà. Daranno la colpa al piddì, e faranno bene perché è vero, ma non vi sarà rimedio. Il disastro sarà colossale. Domineddio revocherà la concessione all’umanità dell’Orbe Terrarium, ma noi gli chiederemo un bilione di risarcimento. I nostri avvocati hanno già impugnato il secondo principio citato dal Dottore, ci hanno fregato in primo appello (quello di Apelle, figlio di Apollo), abbiamo trionfato nel secondo grado e non dubitiamo della Cassazione. Il Beddu è introdotto e, seppur interdetto, ci darà una mano, seppur livida e fredda.
Atlantia continua la sua discesa…, per gli azionisti si prevede la stessa fine di quelli del Monte dei Paschi… si ritroveranno con un pugno di mosche in mano. Mi auguro che l’incauto Yog abbia seguito il mio consiglio di giorni fa e abbia venduto… ma ne dubito.
Essì Carlo. Ho venduto in perdita, ovviamente avevo fissato una stop-loss prudenziale che mi ha evitato il peggio, ma non ho certo bissato il guadagno del primo rimbalzo. Facendo la somma algebrica, ho guadagnato nel complesso pochissimo e pazienza se la TV 4K ormai la avevo comprata (a questo punto, per la maggior parte, a spese del mio normale stipendio). E’ comunque tecnicamente interessante guardare i filmati del crollo del ponte su uno schermo gigantesco affisso nella parete del soggiorno con un nero eccezionale.
In Borsa mica si può sempre vincere alla grande, basta saperlo.
Yog, ma il rimbalzo è stato minimo e: o hai investito tanto e perso tanto pure per rimediare quel poco alla perdita durante il rigurgito o hai perso lo stipendio di sto mese. Ma non potevi coprirti? Comunque, si sa che i giocatori mentono sempre, portaci le prove del gain, o non ti crederemo mai!
Interessante questo post sul ponte, ora mi ci faccio una cultura. L’osteoporosi dovevano prevederla. Danno troppe cose per scontate. Anche Yog, ha dovuto scontare le sue azioni! Ahahahahahah
Esther, se con il primo rimbalzo (oltre il 5%) ho preso un TV 4K di generose dimensioni da Mediaworld, fai presto a farti un idea di quanto avevo investito e di quanto ho perso dopo fino allo stop-loss di venerdì scorso.
Lo stipendio è salvo, non temere, anzi ti ringrazio per la empatica preoccupazione, ho chiuso comunque in (modestissimo) guadagno, so che poteva essere molto di più perché io ho fiducia nel titolo Atlantia (e non la ho persa), e ciò è abbastanza irritante, ma qualche scivolata è sempre in agguato, fa parte del gioco. Potevano essere due TV e ne ho ottenuto solo una: me ne farò una ragione.