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Lettera pubblicata il 8 Aprile 2015. L'autore, 375 Stasis, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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ciao Stasis!
come in tutte le community, anche qui ci sono principalmente due categorie di persone: quelle che prendono queste piazze virtuali per quello che sono ( semplici “luoghi” di sfogo e di cazzeggio ) e quelli che invece ne fanno uno dei baluardi della loro vita, trasformandolo assurdamente in un mezzo atto al rilancio della loro immagine sociale attraverso astuti sodalizi, a trovare il consenso popolare, e a cercare di riciclarsi come persone utili e autorevoli, non essendoci riusciti nella vita reale.
a ognuno il suo..
E’ un pò come lo “Psychiatric Help: 5 cent.” di Lucy nei Peanuts, di Charlie Brown.
Ma Lucy ne sapeva di più però.
Sintesi di un “supporto virtuale” fra i tanti:
– una ventina di mail, per un impegno approssimativo, in difetto, di almeno una ventina di ore;
– costo: ZERO!
– uno fra i tanti apprezzamenti (forse solo opportunistici) dell’utente interessato:
“hai scritto una quantità di concetti così interessanti e profondi che ancora una volta mi rendo conto che non ci sarà nessun professionista che possa superare la dedizione di una persona amica quando hai bisogno di confidare qualcosa di importante.”
ovvio che non tutti gli interscambi sono stati altrettanto valorizzati, benché sia stato quasi sempre riconosciuto il valore dell’attenzione e dell’ascolto. se e quando mi sarà possibile essere di sostegno, continuerò a farlo nei limiti delle mie capacità, sul sito o in privato, senza attendermi niente in cambio.
Che non ci sia nessun professionista che possa sostituire una persona VERAMENTE amica, lo dico da tempo immemorabile a proposito della bassa qualità di questi, ma che la psicanalisi sia una scienza è indubbio. Purtoppo non si trovano facilmente i Freud, Jung o Adler che seguono i “pazienti”. Diciamo che il supporto psicologico estemporaneo appare più un bisogno di chi “esercita” in questa maniera che non il contrario.
Oggi c’è una tale “solitudine” in giro che appena si trova un appiglio lo si afferra al volo, in dare e in avere, e di qualunque natura essi siano. Ma l’estemporaneità “amicale”, adulta non supportata da una VERA conoscenza dell’altro, non potrà che avere l’effetto Peanuts, che non a caso Shulz, il papá di Charlie Brown, ha riportato nei suoi adorabili personaggi che sono bambini, ma ripropongono tutte le debolezze degli adulti. Infatti LORO fanno tenerezza, ma se fossero rappresentati come adulti provocherebbero un sentimento simile, ma che non fa sorridere.
Lucy, che ha sei o sette anni, è realmente convinta di essere una psicologa. Ma è un fumetto.