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Lettera pubblicata il 3 Gennaio 2008. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore belinda victoria.
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La canzone l’ho architettata io, confesso. Purtroppo nel sito scorre troppo celere e non si odono le parole ma una serie di suoni vagamente umani che accompagnano la musica di sottofondo. Circa la petizione di firme… questo libro dovrebbe averlo preliminarmente letto mezz’Italia, ti pare, Fabio? Così fosse, non ci sarebbe bisogno della petizione di firme. Spesso mi vien chiesto se si tratta di un libro per adulti o ragazzi. Per entrambi, rispondo. Ma ho notato che gli adulti si divertono forse di più. Non è però assolutamente per bambini, come è stato scritto da qualche parte: in tal caso avrei qualcosa da spartire con re Erode. Basti pensare al numero delle pagine. Spesso mi si domanda anche da dove scaturiscano alcune situazioni decisamente grottesche. Al momento mi limito a rispondere: non so neppure io ma sarò un po’ meno stringata quando mi verrà a mancare la tortura del mal di testa che ho dall’altro ieri. Ho ricevuto anche delle critiche non propriamente esuberanti, comunque. Non avrei dovuto usare la parola “dagherrotipo”, ad esempio, perchè sono in pochi a conoscerne il significato, poi mi si dice che talvolta, l’avvicendarsi degli eventi, troppo rapido, appesantisce la narrazione. C’è poi chi vede dell’ambiguità nella scelta degli “Uccelli del Paradiso” come annunciatori di nascita quando, a mio avviso, “Uccelli del Paradiso” viene semplicemente riferito ad una moltitudine di uccelli che vivono e provengono dal Cielo… zona Paradiso, per l’appunto. A chi scorge il doppio senso, dico dunque: “Sii meno malizioso, Belinda Victoria non ha nulla a che spartire con un romanzo erotico”. O, forse, questa parte, me l’avrei dovuta tacere…. Chissà quanti, cercando in questo sito le intitolazioni dei vari argomenti e leggendo “Belinda Victoria” avranno pensato a qualche discussione circa chissà quale porno-star! In effetti, il nome della protagonista del mio romanzo era finito, ovviamente per sbaglio, come sottotitolo di uno dei siti riguardanti non so più quale diva… non porno, quello no, comunque una di quelle che forse posano per i calendari di Max o Vattelapesca. Pensavo ad una éscalation delle vendite del libro, seppur con susseguenti e ripetuti reclami da parte degli eventuali acquirenti. Invece ci si è accorti prontamente dello sbaglio e Belinda Victoria è stata fatta rientrare nei ranghi. Han fatto bene: non si cerchi di inculcare nelle anime linde dei bambini cose troppo grandi per loro.
Vorrei lasciare anch’io un commento a “Belinda Victoria” , perchè credo che sia un libro che merita un approfondimento critico.
Al cospetto del dilagare , nella letteratura di largo consumo, di tante saghe costruite attorno ad universi di pura fantasia , ci si sentirebbe tentati di ascrivere , o di ingabbiare, anche il libro della Bigottà in quell’ambito così vago, ma al tempo stesso così limitativo ( proprio perché lì tutto è possibile!) , che è quello del genere “fantasy”o della letteratura per bambini. Eppure leggendo le sue pagine ci si accorge che forse c’è qualcosa di più, che fra dialoghi spiritosi e bizzarri accadimenti che si susseguono con la grazia di un’ avventura disneyana , l’autrice non perde mai di vista il rigore proprio di chi non vuole soltanto “raccontare” , bensì di chi vuole “fare letteratura”. Fra animali parlanti, buffi personaggi, talismani e diafane fate evanescenti proviamo inizialmente il disagio o la diffidenza di chi pensa di doversi immergere in un universo nuovo, ma poi ci accorgiamo poco per volta che quell’universo ci è familiare , che va a solleticare e a risvegliare una memoria culturale collettiva, atavica , dove la componente fantastica si sovrappone al realismo di un’ambientazione comunale- borghese. In questo è la dimensione “letteraria” del libro della Bigottà che prosegue idealmente quella tradizione tipicamente italiana ( nata coi novellieri del ‘500) e diventata poi mitteleuropea, di impreziosire con una veste colta e di rigore stilistico il confuso coacervo di temi e moduli propri della narrativa fiabesca e popolare. Non soltanto i temi trattati ( quello della bambina che cresce in una famiglia non sua è tipico della fiaba popolare ) ma anche il tempo storico della narrazione , collocabile in un passato più o meno remoto ( quello dei nostri nonni o bisnonni) e la collocazione geografica ( che dai nomi ai colori al paesaggio riconduce a certi paesi dell’Est europeo) contribuiscono a conferire una ricercata e consapevole architettura stilistica all’opera.
Quando mi si ripeteva “in bocca al lupo!”, mai avrei immaginato che si trattasse di parole talmente propizie. Ricordo che rispondevo: “Basta non faccia la fine di Cappuccetto Rosso!” Non l’ho fatta. Eppure, ecco il Lupo, sul mio tragitto. Ma non un lupo a quattro zampe ma lui!, il Prof. Pierpaolo Lupo, il genio delle recensioni. Come ogni essere intelligente, il Prof. Lupo è umile e sta sovente nascosto, usando pseudonimi per quanto scrive. In sintesi: ha fornito uno spaccato del libro che mi ha mozzato il fiato: il tempo storico della narrazione, la collocazione geografica… azzeccatissimi. Non penso però di aver fatto della letteratura, ritengo debba imparare ancora molto, a riguardo. Cosa dire? mi sento onorata, sono contenta, ho le ali ai piedi, sulla schiena, sto volando. Questi pareri così entusiasmanti, positivi, mi incoraggiano, mi rinnovano le cellule, mi spronano a continuare, a non abbandonare la storia, attenta però non montarmi la testa, come mi accorgo che sto invece facendo. Calma, Daniela, mi dico, torna coi piedi per terra. E, come al solito aggiungo: “Ma tieni la testa nel cielo”.
Ringrazio tanto Daniela delle belle parole, ma io non sono un professore…
Perché, come ho saputo, non hai scelto l’insegnamento nonostante una splendida laurea in letteratura? L’umiltà è una caratteristica molto pregevole, propria della persona intelligente. Dunque, anche se non insegni, ti chiamo ‘professore’ ugualmente.
Non so più nulla della nostra eroina Belinda Victoria. Ha già iniziato la missione che le ha affidato Artemisia? Non posso certo sapere qual è ma almeno dimmi se il secondo libro è in cantiere. Bravo il dottor Lupo. Se sapessi scrivere come lui, ci farei un articolo di 15 pagine. Ciao!
Mi spiace dare a Fabio una notizia che, da quel che intuisco, non gradirà. Anche se, con ogni probabilità, continuerò a scrivere la seconda parte di Belinda Victoria, aggiungo che la giovane protagonista è stata rapita non solo nella fantasia, ma anche nella realtà. Scrivete comunque alla posta della fata Artemisia, che dovrebbe essere accessibile tra qualche giorno, e chiedete il suo prezioso intervento. Sono certa che qualcosa farà.
Ho appena finito di leggere “Belinda Victoria” e devo dire in tutta sincerità che non ho mai letto un fantasy tanto originale. Ho trascorso delle ore bellissime su quelle pagine, piene di ironia, fantasia ed anche contenuti morali. Non penso sia una lettura solo per ragazzi, infatti io non lo sono e per me è stata una piacevolissima sorpresa. E speravo potesse continuare…Ma, leggendo qui sopra, l’ultimo intervento dell’Autrice del libro, devo dire di essere rimasta a dir poco sconcertata!!! Ma che significa – “la giovane protagonista è stata rapita non solo nella fantasia, ma anche nella realtà”??? Forse che Belinda Victoria non potrà avere un seguito? E da chi è stata rapita? No, no, …io mi rivolgo a Daniela Bigottà : Belinda Victoria non deve finire qui! Non può finire così!!! La pregherei di farni sapere qualcosa in merito, qui, poichè, nonostante io abbia cercato di comunicare con la Fata Artemisia attraverso il sito belindavictoria.com ed anche ripetutamente, non ho mai potuto scrivervi qualcosa, poichè là non vi è possibilità di accesso in questo senso!!! Come mai???
Gentile sig.ra Bigottà, io spero di aver inteso male le sue parole che qui sopra ho riportato fra virgolette, poichè se Belinda Victoria finisse qui, sarebbe un terribile errore e una gran perdita per la letteratura fantasy e non.
Ossia? E’ uno scherzo, vero? Sono rimasta di pietra. Non capisco, vorrei saperne di più. Una volta tanto che il mercato editoriale italiano sforna un bel libro, sparisce, anziché viaggiare nel mondo? Ho lodato nell’altro mio messaggio il fatto che in Belinda Victoria non ci siano combattimenti ma, se è il caso di farne, si conti su di me. Aspetto di sapere. Ma presto!!!!!!!!
La posta della fata Artemisia è lì lì per essere aperta. Per ora non posso dire quel che è capitato a Belinda Victoria. Ma lo si saprà abbastanza presto perchè intendo mantenere fede a quanto dichiarato a molti e anche alla gentilissima dott.ssa Berrino, di Radio Montecarlo (se pur si chiama ancora così). La saga avrà infatti un suo seguito e non ci vorrà poi così tanto tempo poiché è già in cantiere. Lì si saprà pressoché tutto di quel che è accaduto nel mentre alla protagonista. Un po’ più realistico, forse, questo prossimo libro, un po’ meno fantasy. Ogni promessa va mantenuta. un abbraccio.