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Lettera pubblicata il 14 Novembre 2012. L'autore ha condiviso 7 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Elisabetta79.
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@In realtà nessuno ha la forza. Entrambi la vogliono, ed entrambi pensano di poterla acquisire nel rapporto.
assolutamente no, Kombo. Questa non è una regola, te lo assicuro. In alcuni casi può essere, vi è anche una dinamica molto più radicata e chiara vittima/carnefice, ma ti possono assicurare che non è la regola. Questo è solo un aspetto possibile e tu lo stai guardando, perdonami se sono molto diretta, in maniera semplicistica, pur se ti riconosco la volontà di guardare la dinamica in modo costruttivo.
@Se una dinamica del genere ha attecchito, può essere solo perché tutti e due avevano questa inconscia illusione.
Infatti, Luna, dimostri di aver capito il problema dicendo che l’origine della violenza può essere anche ricercata nella frustrazione perché percepiva lei più forte. Il passo successivo è capire che probabilmente entrambi pensavano una cosa del genere e che entrambi soggiacevano a una dinamica di dominanza.
Io il problema lo conosco molto bene, non lo dico per spocchia, lo conosco molto bene e sono abbastanza preparata sull’argomento nelle sue varie sfacettature e caratteristiche. E non in maniera proiettiva, te lo assicuro.
Come ti assicuro che può non fregartene un ciufolo della dinamica di dominanza, ma puoi incontrare chi non riesce a percepire le relazioni fuori da questo tipo di dinamica di dominanza. E’ un suo filtro (che sia uomo o donna) che legge la realtà e la relazione e il tuo modo di fare, essere in una determinata chiave. La cosa che ti disorienta è che tu non leggi la realtà con quella chiave, quindi all’inizio puoi fare molto fatica a capire cosa sta effettivamente succedendo. Anche perché tu, Kombo, immagini che una persona si presenti tirandoti quattro schiaffoni o trattandoti in una eclatante maniera. Invece non funziona così, nella maggior parte dei casi. Anzi. E molto spesso la cosa esplode in passaggi particolarmente importanti, convivenza, matrimonio, nascita dei figli, o in passaggi come la laurea, una promozione, o una difficoltà nel lavoro… C’è, tra tanti testi, un altro che spiega molto bene ciò, solo che al momento non trovo il titolo esatto. Beninteso, non sto parlando di teoria citando dei libri, sto parlando di testi scritti che decodificano in maniera più chiara meccanismi più complessi, e tutt’altro che ovvi. Io scema non sono, nè masochista, nè vivo le relazioni su basi di dominanza o sudditanza, ma ero disorientata, te lo assicuro. Certi meccanismi diventano chiari nel momento che li conosci, allora diventa chiara anche la tua parte, ma spesso in modo ben diverso da ciò che credi tu. E ciò è importante perché comprendi che in seguito non ti accadrà mai più. L’intuito si affina e io faccio informazione anche per questo, oltre per svelarli durante e per sostenere i recuperi dopo catastrofi interiori, ma non è così semplice individuare certe modalità se non le conosci, se non le incontri. E non perché prima tu vivessi sulla luna. Ma perché sono un’altra logica. Fidati 😉
“Anche io con i miei ex godevo di buona autostima e del loro rispetto, ma è successo anche di trovarmi davanti a una persona profondamente sadica che mi ha distrutta dentro, odiava il mio amore,il mio voler avere un’autonomia professionale e personale..e non ti dico come me lo ha dimostrato perchè non ci crederesti!”
Beh allora ti eri sbagliata su quella persona.
Quella persona alla fine non era quello che credevi e si è palesata come complessata e insufficiente e problematica nei tuoi confronti.
almeno per come la metti tu.
Può succedere per carità in quanto tutti tentiamo automaticamente di fare bella figura e di mostrare il meglio di noi stessi in un primo momento, nascondendo magari paure e complessi vari…o lati problematici di noi stessi che magari in molti casi non si ammettono o non si vogliono neanche vedere…
Ecco perché il conoscersi a fondo è un continuo scoprirsi nel tempo e soprattutto nei momenti di crisi.
Conoscere non solo l’altro ma anche se stessi…
Voglio dire quando tutto va bene, “fila liscio” da se non ci son problemi ma quando le circostanze diventano difficili o problematiche, allora forse si vede anche “il vero” volto di qualcuno…
Ecco perché è bene non correre troppo con le nuove conoscenze, il rischio è di finire dalle stelle alle stalle in men che non si dica…
questo non vuol dire essere diffidenti in partenza ma neanche regalare completa fiducia senza prima aver sondato “il terreno” in momenti o su questioni problematiche…
Detto questo si sa…l’amore rende ciechi (varie salumerie sugli occhi 🙂 e può facilmente portare a idealizzare una persona facendone un immagine che non per forza corrisponde al vero..o al vero al 100% diciamo…
Poi è anche vero…e qui viene il bello che uno/a magari per anni si mostra per qualcosa e poi di colpo può pure cambiare…per vari motivi, per sua frustrazione, per una sua rivoluzione interna o per agenti/effetti esterni che la causano…e qui può cambiare anche magari “ruolo” sia in bene che in male, relativamente, sia in senso verso se stesso che verso gli altri che erano abituati a vederlo in un certo modo o in un certo ruolo appunto e ora si accorgono che “non torna” più, qualcosa è cambiato…
Concordo con kombo sull’ambiguità di fondo che può instaurarsi fra vittima e carnefice laddove effettivamente entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro.- dipendenza.
Infatti in molti casi non sono neanche posizioni così rigide ma possono scambiarsi i ruoli …nel senso il “carnefice” può diventare “vittima” in altri ambiti del rapporto….o anche semplicemente considerando un altro punto di vista, un’altra prospettiva…
È bene tener in considerazione tutto questo…
discorsi complessi certo e ci sarebbe molto da aggiungere…
Concordo con Kombo cmq sul tono di certi interventi, è un peccato veder a volte questa ma anche altre discussioni venir “rovinate” da commenti fuori luogo o eccessivamente rabbiosi e poco riflettuti.
Comprendo che qua ci stanno anche molte persone ferite e incazzate a loro modo e ne hanno pure tutto il diritto di esserlo ma si potrebbe fare forse a meno di attacchi diretti o indiretti personali gratuiti e fini a se stessi.
@LUNA:
Nel penultimo intervento fai riferimento due volte a un vuoto logico nel mio ragionamento senza però argomentare oltre. Cioè sembra che io non sia in grado di calarmi nel problema e capirne la natura. E fai riferimento a ”dell’altro” che spiegherebbe invece come stanno le cose (ma non dici cosa).
Nell’ultimo intervento in sostanza affermi che ho semplificato troppo col discorso dominanza/sudditanza perché non è la regola e ci sono anche altri elementi. Però non specifici quali; anzi in realtà l’unico riferimento che fai è personale e riguarda il fatto che eri disorientata.
In ultimo mi suggerisci di fidarmi.
Sicuramente mi fido, e sicuramente sei più preparata di me sull’argomento, ma dammi argomentazioni più convincenti.
@elisabetta:
il primo intervento che ho fatto era effettivamente più pungente, ma non era mia intenzione insultare. Se ti sei sentita attaccata o risentita mi dispiace, e ti chiedo scusa.
Se ti va di parlare del momento di amarezza e di difficoltà che puoi avere, io ci sono e ti ascolto.
@COLAM’S: la storia è lunga e molto molto complicata. In realtà non ho molto tempo per leggere tutti i commenti, prometto che lo farò piu tardi e risponderò a tutti come è giusto che sia, però in breve posso dirti solo che 2 anni fa mi ha lasciata lui (e non ti dico come!) poi siamo tornati insieme e l’anno scorso l’ho lasciato io.. Perchè? Perchè semplicemente lui era tornato per darmi il colpo di grazia!! Quindi all’atto pratico se proprio vogliamo essere precisi e pignoli è da 1 anno che non vivo! E’ difficile riprendersi soprattutto per le conseguenze disastrose che ci sono state dal punto di vista fisico, economico e morale sino ad oggi.. e forse anche domani..
E il bello è che siamo ancora contatti su fb senza parlarci ..
Scappo, ci sentiamo dopo o domani..
MONICA, ciao 🙂 poi non ti ho risposto direttamente. Ho letto la tua storia, e la lontananza dai tuoi cari purtroppo avrà fatto il suo. Per ragioni sulle quali non ha senso che mi dilungo. Son contenta che guardi avanti 🙂 l’ansia e lo stato d’allerta sono fisiologici ora, comprendo, penso (a meno che, ovviamente, un valido specialista non lo ritenga necessario in determinati casi) che il tuo affrontare l’ansia sarà positivo per te 🙂 ti rassicurerai vivendo, ricostruendo i confini della tua identità ecc. Anche su ciò non mi dilungo. – colam’s, ovviamente lascio che ti risponda elisabetta, per sè. Con la sua storia, il suo modo di essere, il punto a cui sta del suo percorso, specifico e generale. – non è un caso, comunque, se la sindrome da shock post traumatico di chi esce da una forte (per intensità e durata) esposizione alla violenza morale, fisica e psicologica sia stato paragonato a quello dei reduci del vietnam o da catastrofi naturali. Detto così può sembrare una bestemmia e un insulto per un paragone improprio. La cosa però si riferisce all’esperienza di shock, adattamento, ‘incasinamento’ delle difese, dell’identità, ansia, insonnia, depressione. La reattività dell’individuo non è connessa solo al suo carattere e al suo equilibrio ‘base’, ma anche al tipo di violenza, alle conseguenze sulla vita in genere, alle contingenze emotive quando c’era la violenza etc etc. Chiaro che indugiare nel malessere bene non fa, tuttavia il malessere è anche un sintomo, una diretta conseguenza. Caso per caso. A Elisabetta posso dire che non giudico assolutamente se dopo due anni sta male, ma che spero, mentre convive con dei punti deboli che percepisce ancora in ‘riparazione’, com’è naturale percepirli,
@LUNA ti ringrazio, davvero. @mony solo 2 mesi? sei una tigre! mi ricordo io 2 mesi dopo quello che era successo, ero totalmente cambiata, mi aveva distrutto… poi piano piano mi sono ripresa, adesso ho ancora qualche ricaduta ma va molto meglio. Per esempio una volta ero con il mio ragazzo in un supermercato e l’ho visto: mi è venuta tanta paura. Se poi un uomo alza la voce o le mani, cerco di andare il più lontano possibile @kombo no non l’ho denunciato, mi sono sentita con un amico carabiniere sulle modalità per denunciarlo, mi disse che ci volevano le prove, ma io non avevo niente per vari motivi. Il primo è che ho reagito troppo tardi, i lividi e gli ematomi se ne erano andati. Sono stata stupida, lo so, ma non riuscivo a reagire, avevo una paura e un confusione dentro che non sapevo cosa fare/pensare. Il secondo è che non volevo e non voglio mai più avere a che fare con una persona simile. Poi non c’era nessun tipo di gerarchia, certo litigi ma solo parole, normale, a volte avevo torto io come l’aveva lui. E no, non accetto in nessun modo e per nessun motivo di essere trattata così. Io sono una persona che va con i piedi di piombo, vedevo sia i difetti che i pregi e mi andava bene così, se mi fosse arrivato un campanello d’allarme, sarei scappata immediatamente. La mia teoria è che in amore bisogna rispettarsi e se uno domina e l’altro è sottomesso, non è amore per tutti e due. Capisci la mia rabbia quando leggo quella cosa del preparargli il campo dopo che ho sostenuto, aiutato e mi sono confrontata alla pari con una persona che in un attimo si è trasformata in un mostro? E’ difficile da capire (se non ci si passa è davvero difficile) però @kombo, prima di andare a dire una cosa del genere ad una persona che già si sente in colpa verso di sé e verso chi la ama (ci sono “conseguenze” che mi porto addosso e quindi dentro la mia relazione, fortuna che ho una persona che mi capisce) prova solo ad immaginare di amare una ragazza o donna, di darle tutto, di sostenerla, di aiutarla e che lei faccia lo stesso con te. Immagina che ti tradisca solo per soddisfare una voglia, come ti sentiresti? Non credo come uno che le ha preparato il campo, forse molto arrabbiato (io mi sono sentita così, mi sono odiata quando ad ogni carezza delle persone che mi vogliono bene mi stringevo).
che coltivi il suo bene, non tappando la parte che prova ancora rabbia, incredulità, frustrazione, anche per i possibili e incontrollabili rimandi e flash back etc, ma che coltivi la parte positiva, che guarda se stessa e avanti affrancandosi dall’esperienza negativa. E guardando in modo costruttivo la sua parte nella vicenda avvenuta. Ora, elisabetta, mi pare, hai ancora le difese alte (vedi l’interpretazione data ai commenti positivi che hai letto come ironici) e forse non ti fidi di saper riconoscere amici o nemici e di saperti proteggere adeguatamente. E lui diventa anche un simbolo di un genere. Lui però più che un uomo, donna o paguro era un individuo che funzionava in un certo modo. Anche con questo farai pace, nè essendo tonta nè girando col fucile. Saprai riconoscere tanto più cosa non vuoi e non va bene e non va bene per te tanto più perché hai vissuto una certa esperienza e non di meno. Però sei tu che devi e puoi levarti di dosso la sensazione (se ce l’hai, magari no, eh) che si percepisca che se una volta uno é entrato con una mazza da baseball nella tua casaidentità la porta è rimasta aperta e si annusa che vaiconlamazzadabaseball. Non te lo sei andata a cercare e non sei riuscita a difenderti adeguatamente non perché sei scema o masochista o perché giocavi a braccio di ferro. Non ho problemi a crederti. Esiste un modo costruttivo per guardare la tua parte, dove si è incastrato il meccanismo di difesa, sia per ragioni personali, sia semplicemente perché in quella logica altra tutto diviene estremo. Che i manipolatori e i vampiri psicologici annusino dei punti deboli, oltre a crearli, e non è un dato irrilevante quest’ultimo, che isolino le persone (impegnandole nella confusione, allerta etc) e che convertano la qualità in difetto (lì casca la logica, perché la risposta anche all’assertività è contraria), che manipolino la realtà in maniera financo fantascientifica è vero. Però non sempre quei punti deboli propri, su cui in seguito si ha cmq l’occasione di lavorare, erano estremi o patologici. Potevano essere anche normali piccole ombre, peculiarità, nevrosi che sono esplose a contatto con qualcuno che ha disfunzionalità di comportamento e logica, essere e non fare, gravi e patologiche.
@kombo senza offesa (davvero) tu non sei in grado di calarti nel problema e capirne la natura, semplicemente perchè non ci sei passato. E’ talmente disarmante una cosa simile, ti distrugge e ti spacca dentro. Non so nemmeno io come spiegarti bene: il giorno prima credi di avere qualcuno accanto che ti ama, poi questo il giorno dopo ti distrugge, non una volta col tradimento, ma ben due. Ti senti perso, non sai cosa fare, dove andare e a chi rivolgerti. Ho avuto anche un sacco di problemi, nelle interrogazioni scolastiche con professori maschi, con i ragazzi non riuscivo a starci, nemmeno un bacio. Prima pensavo:” se uno prova a picchiarmi lo rovino” poi quando è successo, non potevo fare niente. Non si può capire una cosa del genere se non si è provata. @LUNA vorrei chiederti una cosa a proposito dei flash back, però in privato se puoi, qui c’è la mia mail kiky93a@hotmail.it
PASSANTE, LUNA..: quanto avete ragione!! Il bello è che la mia o la storia di chiunque racchiude uno o più aspetti di quelli elencati finora, quindi benedico il giorno che ho postato sta lettera perchè sto imparando a conoscere gente nuova e cose nuove. Più pareri ci sono, meglio è! Sto scoprendo cose e aspetti caratteriali (non solo miei!) che gettano luce su alcune ombre e di questo sono contentissima.
@LUNA: io non so che lavoro tu faccia, però per quanto ne so e per la profondissima conoscenza dell’animo umano e delle dinamiche relazionali che dimostri, potresti essere uan psicologa! 🙂
“Però sei tu che devi e puoi levarti di dosso la sensazione (se ce l’hai, magari no, eh) che si percepisca che se una volta uno é entrato con una mazza da baseball nella tua casaidentità la porta è rimasta aperta e si annusa che vaiconlamazzadabaseball.”
Credo di aver capito il concetto, sì, ho le difese alte purtroppo è vero, ma deriva dal fatto che in qualsiasi occasione decida di abbandonarle puntualmente mi ritrovo fregata. E allora li scatta un altro meccanismo che si chiama sfiducia in se stessi perchè se sono sulla difensiva allontano la gente, se mi apro e do me stessa a qualcuno rimango fregata uguale! Si chiama “non sapere piu come comportarsi!” Ed ecco la confusione!
Io ti dico una cosa però Luna, una cosa che ho imparato da questa storia:semmai conoscerò di nuovo qualcuno in difficoltà (come il mio ex quando ci siamo consociuti) non mi riterrò in dovere di stargli accanto, ma non per cattiveria, anzi sono sicura che mi piangerà il cuore, ma perchè una storia non si può basare sul bisogno di uno dei 2 di stare insieme e per guarire le ferite, bensi sulla pariteticità di intenzioni e progetti e punti di partenza.
E’ come se due macchine partissero dalla strada, ma da distanze diverse e a velocità diverse pretendendo di camminare una al fianco dell’altra.. E’ la stessa cosa..
C’è una frase che odio per quanto è vera: “L’amore immaturo dice ti amo perchè ho bisogno di te, l’amore maturo dice ho bisogno di te perchè ti amo!”
E la mia storia, molto semplicisticamente, si riassume proprio in questo.
Gli sono servita per scampare al pericolo di morte che stava correndo, punto.
Mi diceva “sei un angeo venuto dal cielo per salvarmi!” Me lo diceva lui, io non ci davo peso, ma pensandoci bene ora tutto torna!
Ha continuato a prendere tutto da me, proprio tutto, e quando ha deciso che ormai aveva bisogno di aria fresca e che io non gli servivo piu da tutti i punti di vista..allora è venuto fuori con tutto il suo odio, la sua invidia e il suo senso di inferiorità che aveva ben celato in quegli anni, sebbene ci siano stati episodi che avrebbero potuto farmi riflettere.. Ma sai, io non concepisco l’amore come rivalità, per cui mi era impossibile credere di essere stata scelta come vittima di uno strano piano diabolico che mirava a distruggermi nel profondo per permettere a lui di sentirsi migliore. Mbah, cose da non crederci! CONTINUA DOPO