Egregio direttore,
La droga è più vicina di quanto i tg ne parlino,
la droga è più vicina di quanto la politica ne discuta,
la droga è più vicina di quanto le scuole ne affrontino l’argomento,
la droga è più vicina di quanto un genitore pensa…
Dov’è l’interesse per non farla diventare una priorità?
Se maggiorenne un drogato è libero di scegliere se andare o no in comunità; ma un drogato è in grado di intendere e volere?
Quando è lucido!?
E, quando è lucido?
E non è forse risaputo che anche nella lucidità un tossico non è più sè stesso?
Però è libero di scegliere, quando ormai tocca il fondo, quando ormai ha già ucciso mentalmente, moralmente o magari fisicamente chi lo ha amato;
Parlo da madre, da sorella, da figlia, da zia, da nipote, da cugina..un drogato, porta solo tanta tanta sofferenza, e l’unica via non è quella della volontà personale, ma dell’obbligo di cura, anche con mezzi non convenzionali, perchè diciamolo, con tutto questo buonismo, di risultati non ce ne sono stati poi molti.
L’argomento è duro, importante, non bastano poche parole, sono consapevole, ma sempre più giovanissimi stanno cadendo nel baratro della droga, svegliamoci, salviamoli e, iniziamo anche ad avere misure più drastiche per chi spaccia e per chi usa..
Grazie per la disponibilità e l’attenzione.
Lucia Greatti
Baratro senza fine
di
Lucia Greatti
Lettera pubblicata il 24 Aprile 2019. L'autore, Lucia Greatti, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.