Ciao a voi tutti ed ecco pronto quel famoso post, che citavo in preparazione in uno dei miei interventi, commentando purtroppo disgrazie altrui.
Con questo articolo, senza neppure e spero tediarvi troppo, volevo introdurre una problematica sempre molto trascurata anche perchè sia la diffusione a mezzo stampa-televisivo, ben poco farebbe rientrare a livello pubblicitario, ma molto costruttivo sarebbe invece che avvenisse l’esatto contrario, visto che poi, noi che siamo presenti su questo sito, siamo le vittime di queste fenomenologie.
Il discorso parte dal concetto psico-analitico del:
“disturbo inerente alla disorganizzazione dell’attaccamento, ovvero la disorganizzazione stessa del sistema motivazionale dell’attaccamento tout cour”
Questa fenomeno comporta tante rappresentazioni opposte e non integrate per quello che concerne di “sè stesso con l’altro”, cioè rappresentazioni di Sè Oggetto scisso, perchè deficitario nelle funzioni metacognitive e di auto-regolazione delle emozioni.
Tutto questo per iniziare a capire come tanti soggetti, per lo più di sesso femminile e questo non per una forma di disitinzione maschilistica campata per l’aria, ma solo per la risultante data dalla statistica, che come scienza ha il compito di esprimere solo numeri.
Quindi partiamo dal soggetto “Io scisso”.
Questo soggetto è deficitario per quello che concerne l’insieme di se stesso ovvero è diviso in tanti “canali” ed ognuno a “sè stante”, quindi possiamo dire per fare esempi pratici e più comprensibili come l’individuo abbia il canale aimentare, il canale motorio, il canale del pensiero, il canale dei sentimenti, ecc…, ma non “fusi” in un contesto di “personalità completa”, ma come di tanti individui che compongono se stesso, spero di essere stato abbastanza chiaro.
In questo punto, appena esposto, si può capire come il soggetto non ha una determinazione di sè, dal punto di vista “relazionale ed integrativo” a partire da se stesso, quindi figuriamoci avere delle rappresentazioni integrative di sè-con-l’altro.
Dopo questa analisi generale volevo portarvi in quello che sono fenomelogie legate a queste persone, con cui di certo molti di noi e tanti altri, senza neppure saperlo, hanno avuto a che fare, pagandone poi le conseguenze, con interessi elevatissimi a livello sentimentale.
Per stabilire una diagnosi, inerente a questa patologia, bisogna però fare riferimento a i punti che vi riporterò adesso sotto, tenedo conto che seppur qualcuno di voi vedesse se stesso in qualche punto, cose che possono succedere, dovete sapere tutti che devono essere obbligatoriamente almeno 5 dei 9 punti riportati ad essere soddisfatti in pieno per essere certi di questa patolgia, ma penso che chi scrive qui in questo sito sia solo stato vittima di persone che avevano quasi certamente questa patolgia.
Andiamo ora a vedere questi punti:
1-forte sentimento di instabilità ed incertezza circa la propria identità(che cosa sono, che cosa faccio, a che cosa servo, etc…)
2-paura cronica di essere abbandonati( intesa anche come meno tempo dedicato a loro dove le cause possono essere ad es. il ritardo lavorativo come nelle attività autonomo-professionali, temporeggiare su altre cose al di fuori del contesto del rapporto etc…,) quindi ogni forma, come quelle citate e/o altre similari hanno, per loro, l’uguaglianza di un abbandono.
3-drammatica instabilità nelle relazioni affettive, perchè come detto prima ognuno di questi punti per loro è “un canale”.
4-marcata reattività dell’umore fra rapide oscillazioni del tono emotivo inteso come depressione, euforia, irritabilità ed ansia.
5-frequenti esperienze di collera immotivata da situazioni che effettivamente potrebbero scaturila.
6-cronici sentimenti di vuoto interiore.
7-transitori ma ricorrenti sintomi dissociativi come depersonalizzazione, amnesia lacunare, stati oniroidi di coscienza oppure ideazione paranoide, quindi la risultante sarebbe come se il soggetto avesse assunto sostanze stupefacenti tipo l’acido lisergico(L.S.D.).
A tal proposito avevo riportato una frase che rientra in questi stati particolari
“La vita è come una pellicola cinematografica e come tale va vissuta fotogramma per fotogramma.
8-comportamenti auto-lesivi impulsivi ed incontrollabili come piccole ferite “d’incisione”, con lama da taglio, nelle zone dei polsi e/o limitrofe, che poi vengono giustificate, a terze persone, come incidenti tipici di cucina, poi manifestazioni anche nella continua modifica della capigliatura, non intendendo l’acconciatura settimanale, ma la drasticità nei gesti ovvero taglio improvviso dei capelli, da lunghi a corti, per poi dopo un certo periodo applicare agli stessi le “extension” per poi dopo un mese rimuoverle.
Abbuffate di cibo improvvise compulsive, diete a livello quasi anoressico, promiscuità sessuale senza neppur far caso al pericolo di infezioni e gravidanze indesiderate che potrebbero scaturire, fenomeni di cleptomania, abuso di alcool-vino-superalcoolici gravi, abuso di sostanze stupefacenti, con effetti minori, su loro, se non si aumentano le dosi.
Da aggiungere a questi anche spendere più denaro di quello che lo stesso “budget” potrebbe permettere in cose che neanche servirebbero, ma a loro utili per colmare un vuoto creatosi in quello stesso periodo.
9-minacce(questo quando di mezzo c’è qualcuno che sente) o tentativi di suicidio, dove fra di essi sono inglobabili gli incidenti automobilistici.
Bene questa tabella stabilisce che chi rientra in almeno ed obbligatoriamente in 5 o più di questi parametri elencati è affetto dalla ” Sindrome di Borderline”, che colpisce, come già detto, in maggioranza il sesso femminile ed è molto diffusa, ma ben poco se ne sà a proposito.
In clinica medica, neuro-psichiatrica, viene trattata con una serie di medicinali tipo litio ed ansiolitici come il Serenase, Largactil, Fargan-esse, ma il problema rimane e non è che la si risolva, sarebbe come fare un buco nell’acqua, rendendo la persona, a seconda dei dosaggi, in uno stato “limbico simil-vegetale”, ma invece aggiungendo la terapia psicologica i risultati farebbero sì che la miglioria, nel tempo, la si avrebbe, anche se non la certezza della risoluzione completa della stessa affezione.
Tante volte quella che “a braccio” si definisce come “immaturità ed instabilità” di certe persone, con le quali si ha avuto a che fare, potrebbe invece celare una situazione come appena riportata e purtroppo molte volte è così più di quello che si pensi.
Maxim.
Sì, sapevo della sindrome di Borderline. Non ho alcuna competenza medica, e svolgo un lavoro del tutto differente, però ritengo che alla fine della fiera i farmaci servano a poco, mentre la terapia psicologica sia essenziale.
Ad ogni modo, bisognerebbe fare attenzione a non deresponsabilizzare la gentaglia che c’è in giro, ipotizzando che in molti siano Borderline od abbiano altri disagi di carattere psicologico. Per me, Borderline o no, se una persona è stronza è stronza.
Confermo quanto scritto data la mia recente esperienza, infatti una mia amica è riconoscibile in tutte queste cose, in sostanza. Solo che lei si fa curare da qualche mese, è stata chiusa in clinica delle settimane per “staccare la spina” da tutta una serie di eventi, persone, condizioni, che l’avevano portata al baratro. Lei non si definisce immatura però, perchè sa di avere un grosso problema (direi che chi pensa di uccidersi ci mette poco a rendersene conto).
C’è invece un’altra persona, sempre donna, che mi spaventa un po’ ritrovare il almeno 6 delle 9 caratteristiche. Diciamo quelle meno d’impatto. Il fatto è che lei non si cura e, come in altre circostanze, vuole farcela da sola. Trovo sia ammirevole nel concetto, ma temo poco costruttivo nella sostanza. Spero per lei ne esca, ma, come dice l’altra amica in cura: “dovrebbe farsi vedere seriamente”.
Azzardo un’analisi da 4 soldi: colpisce di più le donne perché queste sono costrette a combattere con il difficile ruolo di donna/madre + donna/uomo “imposto” oggi. Crescere in una famiglia che non ti aiuta in questo cammino rende le cose molto difficili, ed i guai a livello emotivo escono fuori col tempo. Così… detta alla buona e senza nessuna pretesa di dare soluzioni.
Oggi la donna vuole, o quando non lo vuole si sente sotto la pressione di dover essere tutto quel che la società le mostra, compito assai difficile se non si ha un fortissimo equilibrio interiore.
si è vero confermo, è gente malata e di brutto,
Caro Maxim, credo che nel post che tu hai scritto e nello specifico ai punti 1/2/3/4/5/6, potrebbero riconoscersi molte persone. Tuttavia è bene chiarire che (senza entrare in campo medico/psichiatrico) queste situazioni vengono a crearsi nel quotidiano sia in ambito lavorativo, che sociale o familiare e toccano prevalentemente le donne, come sottolinei tu. Ed è la quasi normalità penso, senza voler parlare di disturbi comportamentali. A fare la differenza credo siano gli ultimi due punti, per i quali forse si può già parlare di patologia.
Ma le altre cose, oddio mi sembrano oggi talmente ovvie.
Chi, in questa società che va di corsa, e dove non ci si può permettere di rimanere al palo, non ha a volte crisi di identità o vuoti interiori da colmare?
Chi non soffre di collera e amnesia? Lo stress insegna no?
Cambiare spesso e drasticamente il look poi, non penso possa essere visto come sintomo, allora le attrici e la maggior parte delle persone del mondo dello spettacolo sono tutte disturbate?
Spendere denaro oltre il budget consentito per colmare “vuoti interiori”, ora e in questi ultimi anni è in auge il minicredito al consumo, e dalle statistiche pare che un 68% degli italiani, ricorra a questo tipo di finanziamento per potersi permettere il “superfluo”.
Tuttavia il quadro che hai esposto è esauriente e abbastanza vicino al vero, e si avvicina molto al quadro del disturbo Bipolare. (Che siano la stessa cosa?)
Per Spectre:
Purtroppo queste situazioni colpiscono anche gente che sta a casa tutto il giorno a fare un c….o e che avrebbe mille motivi per stare bene…eppure no, vattelapesca anche loro ci cascano.
Ciao Monk,
con questo non intendo depersonalizzare, giustificando, la gentaglia che c’è in giro, ma solo grazie all’osservazione, fatta da chi vive assieme ad una persona, potrebbe cominciarsi a fare delle domande inerenti se effettivamente si coabitava con una/o benemerita str…oppure con chi invece aveva ed ha tutt’ora problematiche psicologiche.
Ciao Spectre,
fare il medico di se stessi vuo dire andare nel baratro, ecco perchè le “terze persone” ed in questo caso non “terzi incomodi” devono entrare in azione.
Ciao Guerriero,
in giro ce n’è di gente che “fà la matta”, poi potrebbero anche trovare scusanti inerenti a fenomeni psicotici, ma devono esserci anche dei punti cardine per ogni diversa patologia e lì “esce il topo a mangiar il formaggio posto sulla trappola”, poi come vedasi in diverse circostanze c’è anche, purtroppo, gente matta sul serio.
Ciao Lipsia,
volevo dirti subito che il disturbo bipolare, veniva un tempo, addebitato a questa patologia…errore grave che portava snche ad uno sviluppo terapico erroneo, poi si è determinata la patologia Borderline che colloca la stessa in un quadro ben preciso.
E’ bene aggiungere come anche tu hai detto replicando a Spectre, che queste patologie non “guardano in faccia nessuno” sia che tu sia direttore di un’azienda, come pure una “tranquillissima casalinga”, in quanto l’elaborazione continua a livello psicologico di queste persone è sempre in fermento, anche per inezie che non avrebbero nessun conto, nella normalità, ma per loro rappresentano “imput” provocanti la concezione del “tutto bianco-tutto nero” altro che la scala dei grigi compensativi che abbiamo noi, spero definibili ancora, normali.
Maxim.
saranno ovvie , ma chi le possiede tutte è da ricovero
Ok, Maxim, ma secondo me tutti abbiamo più o meno problematiche psicologiche, non credi? Ovvio, ci sono quelle gravi e quelle meno gravi anzi quasi fisiologiche all’essere umano in quanto soggetto senziente, ma ci sono in tutti gli individui. No?
Domandina…ma se persone del genere perseguitano un ex…come si fa a provare che soffrono di borderline syndrom…senza precedenti visite mediche?
Ho il sospetto ceh causa du tante rogne sia una persona del genere… ovvero so per certo ceh è lei ma no sono del tutta sicura che sia Borderline
@Isis: se persone del genere “perseguitano” nel vero senso della parola, basta rivolgersi all’autorità di pubblica sicurezza. Smetteranno di perseguitare.
La diagnosi è difficile, spesso viene affibbiata perchè non si sa cos’altro dire di fronte a comportamenti devianti. Altre volte è un tratto di personalità che si struttura su un disturbo organico in asse I. Altre volte è un disturbo puro. Ma se la persona non dimostra di essere cosciente di sè e di non volerlo essere perchè occuparcene noi? Lasciamo il lavoro agli psichiatri e agli psicoterapeuti e stiamone alla larga senza impuntarci a fare i salvatori della situazione. Troppo spesso ci rendiamo conto di avere a che fare con persone troppo problematiche e anzichè tirarci indietro ci intestardiamo ancora di più. E allora chi è il matto, noi o loro? Almeno loro non sanno quello che fanno, noi dovremmo!