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Lettera pubblicata il 3 Dicembre 2010. L'autore, di_passaggio, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ah…dimenticavo: come ho fatto io, spiegatelo da solo perchè di altro,in certe situazioni,non si può trattare che non di aut-aut…
45 di vita, è un tempo sufficiente anche per soffrire, per soffrire davvero, e mi stupisce che tu ancora certe risposte, certe spiegazioni le chiedi ad altri…
Io di risposte e spiegazioni (su un sito internet,per giunta…)non ho da dartene amico…faccio già così tanta fatica ad affrontare i miei di tormenti….faccio fatica, anche perchè non parlo di oscillazioni…
Senza rancore,
Alessandro
la lettera iniziale è bellissima e toccante… peccato che anche qui è arrivato “lo psichiatra” a vomitare tutta la sua stupida spocchia.
Prima ringrazio chi ha compreso.
Poi mi rivolgo a Noway che ha chiesto se penso che chi si autocommisera sia felice di farlo. No, non lo credo. Ma sono passato attraverso tutto quello che hai descritto, e sono qui per poterlo raccontare. Ottimista lo sono diventato dopo, molto dopo. Credo solo che uno debba essere disposto a lavorare su se stesso. Se ci si rende conto di avere dei problemi tanto da piangersi addosso, allora si può trovare una soluzione. Tutto sta nel volerlo realmente.
Infine, gli ultimi due “commentatori”. Un po’ meno di astio no? C’è il depresso e il “depresso”. Il primo, come ha chiarito benissimo ventolibero, è quello che sta a letto tutto il giorno e fissa il muro o il soffitto. E non mangia. O dorme sempre. O non dorme proprio. Uscirne non è impossibile (ho passato anni così, senza fare altro che dormire perché i sogni erano migliori della vita, o senza dormire proprio). Il secondo tipo è… beh, chiunque dica “sono depresso”, a partire da chi non ha passato un esame a chi non è riuscito a uscire con la tipa che gli piace. Non è depressione, è solo un modo di dire.
Il problema con questo vocabolo specifico, è che l’accezione più ampia e generale non è quella corretta, quindi qualunque problema viene ormai catalogato come “depressione”.
In effetti il problema, TDSM, sembra essere più che altro un disturbo bipolare (ce l’ha il mio migliore amico, quindi ne so qualcosa).
La vita dovrebbe insegnarci tante cose, non importa la nostra età, importa solo quanto disposti siamo ad ascoltare e imparare. E voi due non vi state ascoltando. C’è tanto nelle parole di entrambi, basterebbe leggere tra le righe.
Ti ringrazio, di passaggio, per aver compreso il senso delle mie parole! Questo a conferma, che davvero, solo chi vive certe situazioni, o le ha vissute, come te, può comprendere realmente la portata di certe difficoltà. Tu dimostri anche, e ti ringrazio davvero per questo, per questa testimonianza che dai, che da uno stato come questo, davvero orribile, ce ne si può uscire!
Quanto alla tua situazione, nel post n° 4 ho già espresso, succintamente, il mio punto di vista!
Grazie ancora…
Con stima,
Alessandro
P.S Chiedo, io, scusa a te per aver contribuito al denegerare del discorso…Non è dipeso da me, come hai potuto vedere…e mi dispiace che ci siano sempre dei soggetti pronti a inveire e insultare ma mai capaci a confrontarsi realmente…si veda il commento 12, al quale proprio, dopo quanto detto, da te soprattutto, non vale la pena di replicare!