Non che sia mai stato un tipo che come si dice nella mia citta.. Roma “tieni banco” ovvero, sei l’animatore della situazione… ma ho cmq sia sempre amato la discussione! in senso positivo, ma allorché essa diventi litigio uguale pazienza, si sarebbe meglio si rimanesse al civile scambio di idee ma se proprio fosse la apprezzo lo stesso fa parte del rapporto umano.
Così spesso quando ho tempo mi ritrovo ad uscire di casa, andarmene in giro per qualche bar, o piazza o luogo socialmente frequentato ma mi accorgo che non e più facile come prima non so, sembra che la gente non abbia più istinto di confrontarsi… parlare non dico di temi ” alti ” ma anche di ciò che succede nel mondo non so di qualcosa di attualità , masse di persone che camminano camminano con sguardi persi nel vuoto senza istinto di scambio di contatto… mi chiedo perché! … e poi ci ci ritrova qui a sfogare la nostra mancanza ovviamente su dei maledetti forum perché solo questo ci è rimasto dove poterci “pubblicare”.
Guardo la città di roma.. e mi accorgo che si siamo pieni di discoteche di negozi di bar ma forse non ce ne accorgiamo perché presi dal nome di roma che roma è roma! come direbbero molti.. ciò che manca è proprio questo… non ci sono più spazi veri e propri adibiti al rapporto umano.. i negozi non servono per fare conoscenza ma per comprare! i bar per consumare e i ristoranti per mangiare..
Pongo quest idea ad altri miei concittadini che leggeranno. Non sarebbe il caso di dare uno stop ai centri commerciali visto che ne abbiamo già 5 e iniziare a fare delle belle piazze architettonicamente studiate per creare enfasi sociale.. magari con anche dei schermi centrali visibili da tutti per far si che la gente possa veder anche la tv ma essendo seduti tutti insieme magari commentarne i contenuti tirare fuori idee discussioni, scambi di opinioni… o anche semplici cazzeggiamenti… vi sono innumerevoli laureati in architettura urbana i quali invece di chiedergli progetti per centri commerciuali gli si potrebbero chiedere progetti simili.. una nuova architttuta una nuova strutturazione di una citta atta a favorrire la conoscenza e la discussione..
Perché quello che era il FORUM nell’antica roma era la piazza di conoscenza del popolo come nell’antica grecia l’agorà, ed oggi devono essere ridotti a delle glabre piattaforme digitali dove gente annoiata va per sfogare la propria noia.. perché chiariamoci… così è!.
Questa deve essere per me la nuova “ecologia” creare un urbe che punti tutto sul sociale non inteso come welfare ma come rapporto umano architettonicamente strutturalmente ed anche magari nei luoghi di divertimento
Chiedo ai miei concittadini che leggono se qualcuno di essi concorda su questa cosa che manca in questa città che ho appena detto io e le sue opinioni….
Accette le risposte anche di chi non è di roma, la mia cittò era come esempio ma sicuramente il discorso è molto più generale di quanto sembra.
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Categorie: - Cittadini - Riflessioni
Vai in chiesa! Ce ne sono anche a Torino! È dintorni periferici!
dici sul serio? o stai ironizzando?
Sono abbastanza confusa. Ti consiglio vivamente di parlare con Rossella, tua simile.
perche mia simile?
Ciao,
non ti devi scoraggiare. Ci sono personaggi che alla radio sembrano strepitosi e alla conduzione ti fanno cadere le braccia. Le loro capacità non si discutono. Purtroppo non esiste un codice condiviso , cioè un linguaggio, che si presta a diventare comunicazione. La comunicazione è oggetto di studio, ma non esiste nessun segno in grado di trasmettere significati circa l’idea di uomo, natura e divinità elaborata da un popolo. Infatti in questi giorni una persona a me cara mi ha confessato che ha preferito non iscriversi alla facoltà di scienze delle comunicazione… punterà su un tipo di formazione meno accademica (corsi a pagamento con possibilità di stage ed esperienze che preparano a mettere a frutto il proprio talento in un occidente sempre più omocentrico.). Si tratta di un punto di vista. Io credo nella vocazione, ma il mio punto di partenza resta la cultura del tempo. Ti posso anche dire che m’ispiro ai modelli di scena egiziani. A quelle proporzioni. Non riuscirei a muovermi all’interno di una scena in cui la mia figura sovrasta il mondo. Non ho amicizie. Questo è un fatto. Ma non mi scandalizza che in televisione lavorino gli amici degli amici. Io comunico con le emozioni. Non ho dei denti bellissimi e la cosa non mi sembra affatto casuale. Si tratta di una battuta goliardica. Io mi riconosco nel popolo, ma non mi comporto come un tribuno della plebe.
Il mio nome (non avendo io scoperto la cura della penicillina)ad un certo punto mi potrebbe anche pesare (perché io sono così). Non sono stata a Bagdad, in Afghanistan o in Libia. Non sono presidente neanche di un gruppo su Fb. Fai tu. Non ho alle spalle un marchio di famiglia. Ci penso due volte prima di presentarmi come la Cleopatra della situazione. Quando un’amicizia non ingrana non drammatizzo perché la crisi dei modelli figurativi fa ricadere sul singolo la responsabilità di apparire integrato in un mondo fittizio. Il modello di scena di conta del bestiame esposta al museo egizio di Il Cairo è naturalistico. Sarà la vita a decidere se la mia presenza ha portato un valore aggiunto nella vita di mio marito, di quella famiglia, di quel giornalista emergente, ecc. Intanto io mi comporto come una semplice colonna. Il ché non mi sembra poco.