Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Febbraio 2006. L'autore, Catia, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 8 9 10 11 12 … 39 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 8 9 10 11 12 … 39 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
Caro Alberto
Ho letto con attenzione quanto hai scritto. Io sono abituato a prendere i pareri, siano essi positivi che negativi sempre con un certa distanza, perché poi alla fine quello che conta è il mio di parere. Io ho un figlio in Australia, io sono stato tre volte in Australia, per brevi periodi. Quanto affermi mi viene detto anche da mio figlio specialmente sul fatto dell’uso di alcolici, sulla scarse possibilità di legare con gli Australiani e sul fatto del rispetto delle regole.
Non sono da quanto tempo tu non vieni in Italia o se sei venuto per brevi periodi ma ti posso confermare, ma basta aprire un qualsiasi giornale, che qui è tutto l’opposto di quello che succede in Australia nel senso che in Italia non ci sono più regole. Omicidi, gente che uccide per banalità, aggressioni emigrazione clandestina , per non parlare della situazione politico-economica. Ascoltare un TG sta diventando veramente penoso. L’Italia è diventata il paese dei furbi, un paese per tutti coloro che non vogliono regole . Per non parlare dei problemi cronici, l’ uso di sostanze stupefacenti, alcool etc etc.
Io penso che per gradire una situazione ognuno di noi deve immaginare di avere davanti a se una bilancia sulla quale pone da una parte le cose buone e dall’altra quelle meno buone o cattive e vedere da quale parte pende la bilancia e di conseguenza prendere una decisione.
Io questo calcolo l’ho fatto e spero quanto prima di raggiungere ,insieme al resto della mia Famiglia, mio figlio in Australia !!!!! Ciao a Tutti !!
Ciao Alberto,
sento tanta amarezza nelle tue parole e penso che siano causate da una serie di fattori sommati insieme.
Non posso, però, non dire cose che ritengo fondamentali:
1. soprattutto per chi ha bambini si sente l’enorme differenza tra l’Italia e un paese come l’Australia. Solo per dare un esempio: appena ti siedi in un ristorante e vedono che hai un bambino ti portano un disegno e quattro colori così il bambino ha qualcosa da fare, anche se per poco. Qui come entri in un ristorante con un bambino ti guardano subito male perchè pensano che potrà dare fastidio.
2. Ci sono pochi altri paesi al mondo che danno altrettanta assistenza sociale: assegni di disoccupazione, per studenti, per madri, per vedove. Non esistono poveri che dormono sotto un ponte o che chiedono l’elemosina. Dici che ci vogliono tanti soldi per vivere là? Beh, il mio stesso lavoro è pagato 3 volte di più (stesso!), ci sono tantissime offerte di lavoro (basta andare su seek.com.au), le case costano come qui. L’Australia non è l’Eldorado anche lì la vita ha un costo ma il rapporto qualità/stipendi/costo non ha paragoni.
3. Infine, io sono fortunata perchè posso andare in Australia con mio marito e con il visto. Non è facile per niente averlo. Fra poche settimane inizierò la mia vita lì e sarò felice di descrivervi in diretta quello che accadrà.
Un saluto a tutti
Secondo me, alla fine basta solo prendere la propria valigia e andare a vedere di persona… Ognuno di noi noterà degli aspetti diversi in base alla propria esperienza.
Io, ad esempio, noterò di più l’aspetto naturale e paesaggistico, l’educazione al rispetto dell’ambiente, ecc.
Il rapporto umano ci sarà, ma non sarà così preponderante perché sono una persona che sta bene con se stessa (o con pochi amici) e non ha bisogno di centinaia di amici.
A differenza di Stefano e Paola, io sarò da solo. La mia ragazza, oltre ad essere troppo giovane (21 anni), sta studiando all’università e quindi non mi seguirà in nessuna avventura (servizio civile in Kenya o in Australia). Diciamo che parto svantaggiato da un lato, ma avvantaggiato dall’altro. Nel senso che sarò costretto a socializzare con qualcuno per riuscire a cavarmela, ma del resto sarò penalizzato in tutti i momenti di sconforto, nostalgia e malattia.
Una curiosità, può essere che Alberto, vivendo nel western Australia, abbia incontrato una realtà che può essere diversa dalle altre zone?
Sarebbe un pò come paragonare uno spagnolo con un russo, data la grande estensione del continente Australiano.
Paola , Manuel , Stefano,
mi piace scrivervi in quanto abbiamo posizioni diverse .
Riguardo al punto 1 di Paola , si e’ vero che al ristorante quando vedono un bambino lo assistono….ma lo sai perche?Xche’ le madri/padri australiani sono inesistenti !!!!….infatti a 16/18 i ragazzi se ne vanno di casa.
Io come italiano medio ci penso a mia figlia e non ho bisogno dei 3 giocattolini del ristorante . Me li porto da me con un’ altra borsata di roba .
In generale l Australia non mi sembra l’ ELDORADO…ha tanti problemi. Si guadagna 3 volte rispetto che in Italia….ma si spende anche 3 volte , e’ tutto proporzionato .
Quindi solo se uno vive in una gabbia senza spendere niente puo risparmiare un po’ , altrimenti vivere e venire qua e’ a saldo ZERO ,cambierete solo aria.
Riguardo all assistenza sanitaria che e’ a pagamento non sai mai se e’ necessaria o no , in quanto e’ un guadagno x loro .( io ho avuto questa esperienza ) Ti propongono test su test….x avere il 100 % dei controlli….ma poi hai speso 1000 dollari solo per la statistica .
Riguardo a criminalita…starei molto attento….la percentuale di violenze alle donne e’ molto piu alta che in Italia ( in quanto l alcolismo e’ una piaga sociale )…..non a caso vengono fatti anche controlli la mattina alle 8.00 . Furti in casa ce ne sono tanti ….addirittura anche di auto e la cronaca ne e’ piena .
Scuole….magari organizzate meglio….ma costano 4 volte .
Asilo….sto pagando 100 $ al giorno x mia figlia ….( circa 70 euro , ovvero 1500 euro al mese , fate voi )
Case….qua costano molto e sono anche scadenti .
Comunque se avete deciso di trasferirvi e’ la vostra decisione .
Io dopo tanti anni fuori ( sono anche tornato a casa tante volte ) me ne torno molto contento .
A Firenze ed in Toscana….ci ritorno molto volentieri , non c’ e’ paragone con questi posti ( non e’ nemmeno cugino di sesto grado ) . L’ assistenza sanitaria e’ efficiente , discreta organizzazione e disoccupazione sotto la media.Citta molto bella e discretamente pulita .
Come me altri italiani ( trasferiti x alcuni anni ) sono molto contenti di ritornarsene a casa .
La vita e’ piatta qua, senza emozioni , tutto e’ programmato e schedulato dalle regole senza iniziativa personale .
Ciao ed a presto
Alberto
P.S.
Parlando di regole e schemi della societa australiana……non so se sapete…che qua c’e’ l’ assicurazione che si chiama “Funeral Plan”. E’ l assicurazione che serve a coprire le spese del funerale…..altrimenti se non ci fosse…tanti non avrebbero soldi!!! Se vi piace veniteci pure qua !!!!!!
Dunque. Io vivo in Australia da sei anni, con una pausa di un anno e mezzo passata in Italia. Ho sposato un’italo-australiana e abbiamo due bambini di 2 e 5 anni. Ho letto il commento di Alberto e anche se può apparire esagerato e fuori dalla realtà devo constatare di essere abbastanza d’accordo purtroppo. Forse è stato troppo diretto nell’esprimere i suoi concetti tralasciando diversi lati positivi ma NON HA DETTO BISCHERATE se è quello che volete sapere. Purtroppo è la conclusione alla quale si arriva dopo aver DAVVERO conosciuto questa cultura (?). Non la si potrà mai conoscere venendo in vacanza 3 settimane, non la si potrà conoscere nemmeno rimanendo in Australia due o tre mesi. È solo vivendo, lavorando a lungo, frequentando famiglie, utilizzando servizi, andando dal dottore, all’ospedale, pagando le bollette, parlando TUTTI i giorni con gli australiani che si può davvero entrare a contatto con la realtà di questo posto. Una cosa è certa: l’immagine che si ha in Italia dell’Australia è totalmente sballata e fuori dalla realtà. Su questo non ci piove. Molti vengono in vacanza da queste parti e tornano a casa convinti di aver scoperto il paradiso e decisi a lasciare tutto per trasferirsi qua estasiati da quella che poi sarà una pura illusione. Potrei farvi tanti nomi di gente che ci ha provato ma che alla fine del Working se ne è tornata a casa contenta. È tutto vero il discorso degli stipendi alti ma la vita costa MOLTO di più e alla fine è quasi la stessa cosa. Questo mese ho pagato 1000 dollari di bolletta della corrente (725 euro, tre mesi famiglia di 4 persone), internet NON è illimitato, ho 50 giga e pago 80 dollari al mese (60 euro). Se chiamo un’ambulanza devo pagare circa 800 dollari. Un caffè costa 2 dollari e 80, un cappuccino 3 e 50. Pago 360 dollari di affitto alla settimana per una casa in mattoni esterni e cartongesso interno (freddissima d’inverno e caldissima in estate, è come i fabbricati per i terremotati da noi). Sono 1050 euro al mese. Non esistono termosifoni, tutto ELETTRICO con una dispersione ENORME di energia. NON ESISTE SENSIBILIZZAZIONE AL MANGIARE SANO O AL RISPARMIO ENERGETICO, CULTURA INESISTENTE, NON C’È REGOLAMENTAZIONE NELL’USO DEI PESTICIDI NELL’AGRICULTURA E NEI SUPERMERCATI E MOLTO FACILE ACQUISTARE OGM. La gente mangia SENZA SAPERE CHE COSA. Le regole sulle etichettature sono pressoché inesistenti così le aziende sono molto libere di fare quello che vogliono con i prodotti. Risultato ? Mortalità dovuta al cancro molto superiore alla media mondiale. Attenzione quindi. Tutto vero sui soldi e gli stipendi MA TUTTO DIPENDE DAI VALORI DELLA VOSTRA VITA e soprattutto DA COSA LASCIATE IN ITALIA. Il mio consiglio è assolutamente quello di provare, certo, ma solo se non si rischia di perdere qualcosa in Italia. Altrimenti state molto attenti. L’Australia è un paese molto contraddittorio e complicato. Se avessi lo stesso benessere economico sarei già tornato da un pezzo in Italia anch’io.
Ciao Enrico ,
mi fa piacere una persona che concordi .
Come hai detto te ed anche io in precedenza 1 vacanza o qualche mese qua non basta . La situazione va vissuta giorno x giorno come stiamo facendo . Spero che chi ha deciso di venire qua non lo faccia definitivamante ……della serie avere il piano B . Grazie anche ………che NON HO DETTO BISCHERATE….noi fiorentini diciamo cosi .
Ma di dove sei ?
A
Caspita, non l’immaginavo così…
Diciamo che il vostro intervento cade come una doccia fredda in inverno… Posso comunque assicurarvi che nessun luogo sarà mai un paradiso, perché ci sarà sempre qualcosa che non funziona.
Pensate che in Argentina (dove son stato nel 2009) la polizia è corrotta e sei praticamente costretto a pagare un pizzo se non vuoi vederti sequestrata l’auto…questo è solo un piccolo esempio di quello che ho appreso in soli 15 giorni di permanenza.
Se dovessi andar in Kenya devo entrare nell’ottica di metter da parte le mie regole morali perché il disagio sociale è elevato, la corruzione e i furti sono all’ordine del giorno… però voglio andarci, perché comunque ci sarà sicuramente un qualcosa di positivo per cui valga la pena andarci… Se dovessimo guardare tutto non usciremo più di casa.
Il fatto di pagare l’ambulanza lo proporrei anche qui da noi.Sopratutto nei casi non necessari. Da volontario posso assicurarvi che un 40-45% dei casi non è necessario l’intervento del’ambulanza perché la persona può andare in ospedale con i mezzi propri. Ma è gratis e le persone ne approfittano come se fosse un taxi…
Il lavoro…purtroppo io ho 27 anni, una laurea, e il massimo a cui posso ambire ora è di lavorare in fabbrica (sempre che lo si trovi), come precario perché nessuno assume più a tempo indeterminato, magari assunto da una cooperativa, con lo stipendio medio di 900 euro al mese…e se va male non li percepisci neanche…i sindacati hanno paura, i dipendenti stanno zitti…dopo 5 mesi non ce la fai più e ti licenzi per disperazione.
Ora percepisco la disoccupazione, non mi lamento per carità, ma gli stipendi arretrati mi sa che non li vedremo per molto tempo…
Mi dispiace, ma questa non è vita…Le cose cambieranno in futuro, ma io non posso restar qui ad aspettare passivamente che si sistemino. Ho solo una vita da vivere e voglio farlo nel modo migliore possibile.Per ora vedo solo l’estero come possibilità.
Magari l’Australia sarà il primo passo, forse non sarà quello definitivo, ma serve sempre un inizio per cominciare un cammino…
Rispettabilissimi i pareri di Enrico e Alberto. Ma ci sono organizzazioni che ogni anno analizzano la ” qualità della vita ” nelle principali città nel mondo. Queste aziende analizzano tantissimi fattori per raggiungere le loro conclusioni. Conclusioni che vedono sempre ai primi posti città Australiane e Canadesi. Se non vado errato quest’anno la città dove la qualità della vita è la migliore in assoluto, è Melbourne, seguita da Vancouver. La prima città Italiana e Bolzano o Parma mi sembra al trentesimo posto. Roma molto ma molto più giù senza parlare di Napoli. Non sono uno studioso di analisi ma credo che questi tecnici per stilare queste graduatorie passano a tappeto innumerevoli elementi. (servizi,scuola,ambiente,lavoro,tasse,alimentazione,sanità etc etc) Quindi non possiamo non tener conto di queste classifiche. Ci forniscono delle ottime indicazioni per una valutazione più generale. Un saluto A Tutti !!!!
Stefano,
le agenzie di rating come quelle che dici….spesso sono slegate dalla quotidianita e dalla realta…..un po come il calcolo dell’ inflazione……si prende un paniere di prodotti….ma che non sono necessariamente tutti, per fare il giusto prezzo.
E’ giusto che qualsiasi persona faccia le proprie esperienze e ne tragga le conclusioni .Magari a te va meglio . Pero’ ci devi stare anni x capire . 1 vacanza o 2/3 mesi non bastano.
Quello che io ed Enrico ti abbiamo fornito e’ la percezione di anche tanti altri italiani e non ,che poi come me se ne tornano ed anche molto contenti . ( comunque io non volevo emigrare…sono stato solo trasferito qua x 4 anni )
Ho viaggiato tanto nella mia vita ( lavoro all estero da 17 anni ), sono stato molto volte residente in tanti posti…. e ti posso assicurare che mi sono ricreduto su quello che offre e puo offrire il nostro paese ( l’iTALIA ). Non c’e’ paragone .
A presto
Alberto
Ciao a tutti, io sono stato uno dei primi a scrivere in questo topic, parlavo della mia esperienza da universitario di uno stage in Australia e di come abbia dovuto finanziarmi io al 100% per una cosa che era la mia università a rendermi obbligatoria. Ebbene io rientro in quelle persone che in 5 mesi si sono fatti l’idea del paradiso; sbaglierò xkè forse non avrò vissuto la vera realtà tuttavia ho notato come le divergenze tra i due paesi (Italia e Aus) sia abissale. Gli stipendi sono più alti però anche la qualità di vita xò sinceramente io ho sempre trovato servizi offerti dallo stato ineccepibili. I bus puliti, puntuali e persino addobbati durante le feste natalizie, taxi, forze dell’ordine (hanno multato centinaia di connazionali di 100$ alla festa nazionale australiana xkè consumavano alchol in un prato sotto casa mia dove facevano picnic), uffici burocratici, cinema, guarda spiagge tutti servizi da almeno 4 stelle. Ed io sinceramente sono più contento di pagare quel sovraprezzo per un servizio del genere. Qui in italia tutto è lasciato al caso e alla decadenza. Sul bus tutti devono pagare il biglietto perchè lo fa l’autista e i taxi sono organizzati a gruppi nel caso più persone abbiano la stessa meta. Cioè non ci sarà spirito di iniziativa o quant’altro xo’ io ho visto collaborazione e rispetto delle regole (tutte da parte di tutti) ed è per questo che lo Stato può garantire una qualità dei servizi ottima. Mi ricordo che ho partecipato ad una giornata dell’ambiente dove centinaia e centinaia di persone (turisti e residenti) si sono riversati nelle strade, nei parchi, nelle spiagge con sacchi e guanti a fare pulizia della città senza che nessuno li pagasse, semplicemente xkè li c’è un’altra mentalità. Avete mai provato a vedere una piazza dopo una mattinata di mercato per esempio?? In italia sembra che vi sia stata aperta una nuova discarica, in Australia non una buccia, oppure se ci fosse qualcosa per terra prima o poi qualcuno l’avrebbe raccolta, senza avere il timore di rischiare la morte. I carrelli al supermercato non vanno a monetine, li puoi anche portare a casa per scaricare la spesa e lasciarli fuori sul marciapiede, basta chiamare il numero verde che è scritto sul carrello che un auto con apposito rimorchio li viene a recuperare dove sono…e per il cittadino è gratis!! Come mai quello stato funziona cosi e il nosto no?? Abbiamo un debito pubblico di 2 mila miliardi di €, lo stato non copre il 25% del servizio sanitario nazionale (il nostro tuttavia è un servizio invidiabile per come è strutturato) però 25 miliardi di € scoperti sono sulle nostre spalle, l’1% del PIL è dedicato alla ricerca e all’università, che progresso possiamo mai aspettarci?? In un paese dove tutti si lamentano di tutto? I giapponesi lavorano sodo e per poco, sono robot xò sono appagati e conquisteranno tutto così. Noi rischiamo il crollo come la Grecia e dietro di noi la Spagna. Sono parole di un ragazzo laureato senza lavoro che è stato 5 mesi in “paradiso”