Ho voluto scrivere questa lettera per esporvi un quesito che da un po’ ho in testa e vorrei pareri al riguardo..
Oggi come oggi viviamo in una societa’ dove “l’aspettare” non e’ permesso.. o comunque e’ considerato come una cosa strana.. Premetto di essere stata in passato un po’ una che volesse passare al sodo, ma comunque anche crescendo e facendo esperienze sono cambiata.. Mi e’ capitato di uscire in questo periodo con alcuni ragazzi, con cui la mia intenzione e’ stata sempre prima quella di capire se mi piaceva il ragazzo e se ci fosse qualcosa in piu’ del “mi piace” fisicamente e dell’ amicizia, e molti ( non tutti) di loro volevano da me qualcosa di fisico, il mio quesito e’ : E’ normale che io voglia provare a basare una relazione sull’ intesa mentale anziche’ sul sesso, quindi preferisco prima aspettare( settimane) e vedere se mi piace o magari se ce’ un ‘intesa ed essere sicura invece di passare subito al sodo dopo la 1/2/3 uscita ?
Diciamo che e’ una cosa a cui penso perche’ ho parlato con alcune persone riguardo questo argomento e molte delle mie amiche sono d accordo con me.. altri mi dicono che i ragazzi non sono piu’ cosi’, che ormai il mondo non funziona piu’ cosi’.. ma sinceramente io non ci credo piu’ in una relazione se fin da subito si ha un rapporto completo perche’ appunto si basa la relazione sul sesso, non ci si da’ tempo di conoscersi.. e anche se si prosegue la relazione e ci si conosce e’ diverso..
Quest estate per dire sono uscita con un ragazzo di 29 anni.. e lui m ha detto di essere diversa, ( lui c ha provato e l ho rifiutato) ma non perche’ non mi piacesse, anzi mi piaceva molto, il fatto pero’ di dirgli di “no” subito l ha messo in uno stato confusionale, non capiva perche’ non volessi, forse xk non so tutte quelle con cui usciva c andava subito a letto e buonanotte e x dire lui di storie serie ne ha avute solo magari basava le sue relazioni amorose inizialmente sul sesso.
Aspettarsi questo tipo di approccio da parte di ragazzi e’ normale?Cosa ne pensate?
Grazie
Quello che sinceramente mi fa specie, della tua e di tantissime altre lettere, non sono i contenuti, quanto piuttosto la mancanza di decisione davanti a quelli che sono le VOSTRE aspettative, ammesso che ancora vi ricordiate quali sono.
Come fai a porti il problema su cosa “la società si aspetta da te” (e lo fai nel momento in cui chiedi un parere a noi su una cosa che solo TU puoi sapere, come se noi potessimo ergerci a giudici della tua interiorità e della tua scala di valori, dicendoti uso oracolo qual’è la strada giusta in assoluto da seguire secondo canoni di “normalità”) su una cosa del genere? TU sei TU, la TUA vita te la fai tu secondo quello che è giusto PER TE e non per la società. Uno dei problemi fondamentali di oggi, che tradisce la tremenda insicurezza in cui versano tantissime persone, è che si dà talmente tanta importanza a quello che la società ha stabilito come “comportamento corretto” da perdere di vista quel fantastico dono che è il libero arbitrio, per il quale solo NOI sappiamo cosa è bene per noi, cosa ci fa stare bene. Diamine, svegliatevi da questo torpore e iniziate a mettere davanti le VOSTRE aspettative rispetto a quello che la società “si aspetta da voi”.
Cosa cavolo cambia se la società approva o no? Che si viene trattati da pesci fuor d’acqua? Ma ben venga, meglio essere un lupo solitario individualista, sicuro e felice che un pecorone condannato alla frustrazione.
Peraltro, le pecore non fanno paura a nessuno, i lupi solitari ne fanno moltissima. E chi vuol capire capisca.
Non dovresti farti condizionare da un ideale di progresso che identifica il progresso con i debiti. Questa è la società della quale parli… insomma, anche se fosse meno paradossale di così saresti comunque tu a decidere per la tua vita. Non parli della tua età… beh, ti posso dire che alla mia età non ho in programma il matrimonio. Come vedi l’ho deciso io… tante altre donne se la sentono e lo fanno. Per quanto mi riguarda è diverso, mi rendo conto che ho meno pazienza di quando avevo vent’anni. In realtà fino a qualche tempo fa ero abbastanza aperta all’idea che un uomo avesse avuto delle esperienze… il punto è che non avevo idea che negli anni gli uomini avessero maturato l’abitudine di condividere con gli amici i dettagli della loro vita intima. Sinceramente mi mette a disagio la sensazione essere una sorta di sostituta, tanto più che ogni ragazza viene puntualmente presentata in famiglia e agli amici. Fin dalle prime battute ho sempre avuto il sentore che sarei apparsa come una che si vuole sistemare perché anche una madre fatica ad entrare nell’ordine d’idee che suo figlio potrebbe essere qualcosa di diverso da un segretario. D’altro canto penso il ragazzo in questione non riuscirebbe a vedersi nei panni del marito, alla lunga ti vivrebbe come un soggetto debole sotto tutti i punti di vista. Gli uomini danno molta importanza al loro istinto, “vogliono” quello che nella loro mente è la donna che presumibilmente potrebbe essere più ambita da tutti… la cosa poterebbe trarti in inganno perché obiettivamente sembrano concentrati sulla tua persona; non danno l’idea di soffermarsi su qualche particolare anatomico… insomma, ci crediamo? Mica tanto! A me sembrano due facce della stessa medaglia, con la differenza che è facile ingannarsi quando si fonda la propria vita sul sentimento. Lui innamorato cronico e lei compiaciuta… mi è capitato di sentirmi lusingata ma poi ho realizzato che un uomo non si accorge di tenere a te quando sta bene.
È normale aspettare e capire con chi si ha a che fare. Altrettanto normale è per un maschio provarci alle prime uscite, ma nessuno si scandalizza per un rifiuto. È il gioco delle parti. Per inciso: occhio alle malattie sessualmente trasmissibili, sono l’altra faccia della promiscuità imperante.
Quoto Harlock
Caspita che quesito.
Yog, io il tuo post l’ho capito, e anche quello di Harlok. Le vostre collane sono tenute insieme dai “fili”. Il numero due no. Perle, ma sparpagliate.
Peraltro, una volta tanto, farebbe piacere che le persone, anzichè stare a pensare a cosa la società si aspetta da loro, siano LORO ad aspettarsi qualcosa dalla società, ed iniziare a modificarla con le loro azioni e con il loro esempio.
Non vi sta bene, semplicemente perchè non lo sentite vostro, il fatto che alla prima sera già si debba arrivare al sodo? Bene, non fatelo, e ribaditelo con orgoglio, ditelo, urlatelo, “a me non sta bene!”, e agite coerentemente al vostro pensiero.
Forse all’inizio vi sembrerà di restare soli, ma vedrete quanti come voi inizierete ad incontrare. Alle volte le persone per parlare hanno bisogno di sentire qualcuno che lo fa per primo, e con decisione.
quoto Harlock (un piccolo capolavoro, che riscatta i batostatissimi “sfigati” e i “diversi”, sottoposti a perenne giudizio da chi è perfettamente integrato in questa DISGUSTOSA società, basata sulle apparenze, anche FISICHE, e sull’arrivismo),
ma anche Rossella (sempre interessante)
e Yog (sintetico, chiarissimo e pure giocoso, almeno là dove si può, finché si può…).
niente da aggiungere… nessuno da citare per rafforzare i concetti…
Io penso sia normale, che tu agisca secondo i tuoi parametri e che non ti lasci influenzare dalle opinioni di nessuno. Tu stessa devi sapere cosa sia giusto o cosa non lo sia, in base alle tue precedenti frequentazioni. Nella vita bisogna procedere, relazionandosi sulla base di ciò che uno/a desidera per se. Nessuno ha la palla di vetro per sapere come andranno i rapporti se ci si muove in determinati modi, devi assumerti la responsabilità delle tue azioni e rischiare anche di risultare diversa o noiosa se non ti va di concederti alle prime uscite. Non esiste una regola uguale per tutti,
che disciplini le aspettative; la normalità non ha un senso lineare che si adegua alla comprensione di chiunque, diciamo che te la costruisci tu a secondo il peso che dai ai valori in cui credi e la sua percezione varia per ogni individuo.
“…Ma ben venga, meglio essere un lupo solitario individualista, sicuro e felice che un pecorone condannato alla frustrazione”
Ok, co siamo, perché questo, contrariamente a quanto è stato detto, è un carattere vincente, non da sfigati. Sfigato è chi presume di conoscersi ma cerca continuamente conferme da terzi.
Rossella vola su pianeti distanti dalla Terra, forse quello del Piccolo Principe. È interessante per questo. Agli astronomi.