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Lettera pubblicata il 4 Febbraio 2018. L'autore ha condiviso 17 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore maria grazia.
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Ciao Mariagrazia mi hanno colpito ma non sorpreso il tuo post e i successivi commenti.
Ti ho sempre letto con piacere apprezzando i tuoi interventi mai banali che evidenziavano sia una capacita’ introspettiva non comune sia una passione nel portare avanti una idea senza pero’ prevaricare mai quella dell’altro ma con l’intento ,sempre sincero,di far capire quello che era il tuo pensiero.
Quindi questa tuo”cambiamento” come viene giudicato in alcuni interventi un po’ ironici per me e’ perfettamente coerente con la tua personalita’ e si inserisce in un quadro di lenta e costante ricerca di risposte e e di riposizionamento delle priorita’e dei valori .Non sei stata folgorata sulla via di Damasco o non sei stata colpita all’improvviso da qualche fatto(mi vengono in mente alcuni cambiamenti diciamo radicali e i primi nomi che mi vengono in mente sono Claudia Koll e Paolo Brosio).E neanche credo che conti il pensiero degli anni che passano che puo’ indurre a riconsiderare certi aspetti.Semplicemente hai sempre avuto dentro di te una volonta’ di capire gli altri e te stessa (anche se forse conducevi una vita in parte diversa)che nasce con se stessi e che si evolve e questo purtroppo non e’ priviliegio di tutti..Per…
Professore, però dobbiamo considerare che oggi a causa del fenomeno della globalizzazione la patata è inflazionata, questo può portare signore e signorine a fare poca selezione e quindi a congiungersi carnalmente con uomini dall’alito sgradevole, le ascelle fetide, la peluria in eccesso, l’aerofagia: e i modi buzzurri, rendendo questa esperienza di scambio alquanto traumatica. Alle donzelle suggerisco per cui di adottare metodi alternativi per l’ approvvigionamento scorte.
Mah. Cara MG, le problematiche rilevate sono indubbiamente pesanti e, a mio modesto avviso, potrebbero suggerire in molti casi di ricorrere alle transazioni in contanti.
In effetti il baratto ha dei forti limiti.
Alberto, ti ringrazio per il tuo bellissimo intervento. Non lo dico perchè mi esprimi degli elogi, ma perchè mi dai modo di dibattere seriamente dei temi in argomento. Conosco bene la storia di Claudia Koll attraverso le sue testimonianze reperibili anche in rete. La mia vicenda per molti aspetti è simile alla sua. A portarmi alla convinzione di dover ritrovare la fede e la ricerca spirituale, sono stati un concatenarsi di eventi e situazioni che riguardano la mia vita. Non si tratta però di una mia presunta insoddisfazione per la mia condizione presente, come qualcuno ha azzardato. Tuttaltro. E’ stato proprio in un momento di particolare appagamento materiale che ho avuto questa sorta di “risveglio”, che mi sono resa conto che dovevo abbandonare alcuni tratti del mio essere che gravavano su di me ( come l’ orgoglio, la rabbia, il risentimento, il concentrarmi unicamente sui miei interessi personali ) perchè questo stava minando tutti i miei rapporti con gli altri ( comprese le persone che mi erano più vicine ) e senza che me ne rendessi conto stavo piano piano distruggendo tutto ciò che di buono e di positivo cercavo di costruire nella mia esistenza..
..L’ uomo moderno di oggi è incredulo di fronte a chi afferma che bisogna abbandonare gli egoismi per poter essere felici, perchè la società attuale ci insegna a perseguire solo i nostri obiettivi personali. Eppure io ho scoperto che quella è una convinzione del tutto fuorviante, ho avuto le PROVE CONCRETE che è così. Pazienza se quasi nessuno mi crederà.. se ne renderanno conto da soli “strada facendo”, come me ne sono resa conto io osservando e “respirando” il deserto esistenziale che si erano formato nella mia anima e che si poteva “toccare” e avvertire anche nelle stanze vuote e silenziose della mia elegante casa. Non ho mai sentito di appartenere del tutto a questo mondo e alle sue cose terrene, mi sono sempre sentita in qualche modo un “pesce fuor d’ acqua”, una persona che sente il bisogno di andare “oltre” quelle quattro cosucce che ci hanno messo lì per tenerci buoni e “al caldo”. E ultimamente certe situazioni mi hanno condotto a riflettere ancora più approfonditamente e attentamente su determinate cose, a tornare con la memoria anche molto indietro nel tempo ( a quando cioè avevo circa 12/13 anni ) per farmi comprendere cosa ho smarrito nel corso del mio cammino, perchè ho fatto determinate scelte…
MG, non so cosa hai smarrito lungo il tuo camino, però ti dico che ieri sera mi è capitata ‘na cosa che m’ha strammato. Sono nescito con una tipa trintina e la ho portata al cocktail bar qui a Quarti, dove ci è pieno di soggetti extracom che spacciano, ma basta non farci troppo caso e comunque non c’entra con ‘sta storia di agape fraterna, e ho fatto il piddino sotto il tavolo. La trintina veloce come un seppente mi ha schiaffato in faccia. Eppure il piddino o lo fai sotto il tavolo o meglio che fai a meno, sennò ti vedono e dopo il 4 marzo son legnate. Cheddici?
Ciao Mariagrazia., sono contento che tu abbia apprezzato quello che ho scritto.Posso solo aggiungere che dal tuo modo di esprimere concetti e stati d’animo traspare un’assoluta trasparenza,convinzione e sincerita’di quello che ora stai provando.La realta’ e’ che il bisogno di darsi delle risposte,interrogarsi sul senso della vita e’quasi una necessita’.Il problema e’ che i ritmi delle vita e i valori(finti)con i quali dobbiamo convivere non ci permettono di fermarci e di riflettere.Manca il concetto del tempo.Si evita con finto pudore di parlare di certi argomenti.Si arriva pero’ prima o poi a delle svolte.Ognuno puo’ trovare una strada diversa da altri ma non e’ questo il problema.Oggi nella pausa pranzo ero con una collega buddista .Abbiamo parlato poco di lavoro e molto di scelte personali e mi ha raccontato il suo modo di pensare e di vivere rimanendo sorpresa del fatto che io fossi ricettivo su questi temi(pur essendo personalmente distante).E’ stata una piacevolissima conversazione credo utile ad entrambi.Quello che comunque ci ha accomunato e’ un bisogno,come hai detto tu,”di andare oltre”.Lei ci e’ riuscita’,io ho avuto e ho un percorso piu’complicato.Credo pero’ che piu’ delle risposte sia…
Le risa scanzonate, l’ innocenza di quando eravamo bambini, il piacere semplice e gioioso di stare tutti insieme senza fini particolari, lo scherzare e il prendersi in giro sapendo che ci si vuol bene. Credo si tratti di questo, mio caro Yog, forse è questo che abbiamo perduto, credo che dovremmo un pò tutti tornare dei ..fanciulli.
Ciao Alberto. Questo è un mondo che ha fame e sete di giustizia, l’ unico modo per “saziarsi” è quello di unirsi gli uni con gli altri, sostenersi gli uni con gli altri. Non c’è davvero un’ altra via efficace. Nel commento precedente ho descritto l’ accostamento al sentire di un bambino perchè a quell’ età avevamo tutti quella purezza d’ animo che ci permette di essere generosi e disinteressati verso gli altri. Man mano cresciamo perdiamo quel sentire, in noi si installa l’ io adulto, che “urla” all’ individualismo e ad una grigia razionalità. Ritrovare il “fanciullo” che c’è in noi vuol dire riscoprire la voglia di donare e di stare insieme agli altri, quell’ attitudine che la vita di tutti i giorni, con tutti i suoi problemi e le sue incombenze, ci ha lentamente strappato via. Secondo me, quanto più riusciremo ad elevarci e a distaccarci rispetto ai nostri piccoli desideri terreni, tanto più diventeremo evoluti e quindi “preparati” per accogliere il prossimo. O almeno, questo è quello che io ho avuto modo di sperimentare..
..I rituali esoterici e le pratiche di meditazione trascendentale, così come le musiche buddiste, vanno in direzione opposta, ti allontanano dalla comunione con gli altri e ti portano a concentrarti e ripiegarti unicamente su te stesso. Questo è il motivo principale per cui i convertiti al cristianesimo consigliano di tenersene alla larga.