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Lettera pubblicata il 4 Febbraio 2018. L'autore ha condiviso 18 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore maria grazia.
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..Per sapere quale sia il bene dell’ altro, spesso basta anche solo SAPER ASCOLTARE l’ altro. Di solito invece ci si limita a sentire distrattamente, o peggio ancora a parlare e rispondere a sproposito senza nemmeno riflettere.
Le persone che pensano solo a se stesse che sono incapaci di pensare anche agli altri ( soffrendo o gioendo per loro, a seconda ) sono le più infelici in assoluto. Perchè dentro sono “spente”. Sono “morte”. io preferisco VIVERE. Ciao.
MG, il vero orrore – come vorrebbe farci credere qualche cineasta da strapazzo – non sono i morti viventi (in gergo “zombies”). Sono i vivi morenti (in gergo “piddins”, o “rensibboys”).
Ma questo già si sapeva, è banale.
Le lettere di questo sito, oltre ad avere carattere confessionale per chi le scrive,
sono oggetto di spunti, riflessioni, disaccordi e spesso anche critiche. Questo è ciò
che la tua lettera mi ha trasmesso e non capisco con quale fallimento dovrei fare i conti.
Ciò che ho scritto è ciò che mi è arrivato dai tuoi pensieri.
Se dovessi risponderti in maniera velatamente offensiva, come hai fatto tu, ti direi:
L’intervento di “Mariagrazia” è la prova che non basta essere Crystal Bassette per metà della popria vita
per poi convertirsi a pastorella d’anime pensando come spesso fa, di essere la dispensatrice di verità assoluta. Che dire poi
di questo trionfo di luoghi comuni letti centinaia di volte…il bene il male bla bla bla ascoltare dire fare baciare lettera testamento…
Forse è il caso, vista la tua non più giovane età di pensare non solo alla “conversione”, piuttosto, dovresti pensare anche e soprattutto, alla possibile prossima “curvatura”, o cifosi dorsale se preferisci.
Ma, non essendo acida come te, mi limiterò a risponderti simpaticamente, come ho fatto prima del resto. 😉
Maria grazia, sei bastian contrario di John Lennon. Sei sicura di stare bene?
“And, when we get to the point that you are in love with yourself first, that’s when you can fall in love with somebody.”
È un discorso talmente generalizzato che può voler dire tutto e niente. Fai qualche esempio di rinuncia e di sofferenza da cui poter trarre insegnamenti. Io so solo che è più semplice pensare al prossimo quando si è felici, condividendo il proprio benessere. Una persona nei momenti di difficoltà non ha le risorse mentali per vedere null’altro all’infuori di se stesso.
Cassy-milf.. non ti illudere.. non mi sono strappata i capelli dalla rabbia leggendo il tuo commento. Mi hai sopratutto fatto sorridere. Resta il fatto che risposte e reazioni come le tue denotano un problema personale da parte di chi le scrive. sempre. Altrimenti avresti commentato rispettosamente come hanno fatto gli altri, pur loro non condividendo le mie considerazioni. E’ anche vero che sono i commenti come i tuoi a tenermi in “allenamento”, a ricordarmi costantemente che tipo di mondo c’è la fuori e con chi o cosa devo confrontarmi. Mi piacerebbe però, anche solo ogni tanto, poter dibattere in maniera seria su argomenti che io ritengo di un certo spessore. Di certo non penso di avere la verità in tasca e nè tantomeno mi ritengo una pastorella di anime. Lascio volentieri ad altri/e questo ruolo. io sono solo una persona che, come molte altre, è in fase di “apprendimento” ed è alla ricerca di se stessa. Scrivendo questa lettera ho voluto condividere la mia esperienza esistenziale, ma poi ognuno sarà libero di farsi una sua idea nel merito. Non ho nulla in contrario se qualcuno mette in discussione ciò che dico, ma mi piacerebbe che lo facesse con argomenti concreti, non con le solite scemenze..
..Di cougar affascinanti e sessualmente disponibili il mondo è pieno, e non credo che succederà nulla di grave se si farà a meno di me.
Helmut, sto benissimo, proprio perchè sono un bastian contrario.
“Una persona nei momenti di difficoltà non ha le risorse mentali per vedere null’altro all’infuori di se stesso.”
Questa è un’ osservazione interessante, che focalizza il problema. Una persona evoluta riesce a non concentrarsi solo su stessa anche e sopratutto nei momenti di sua maggiore difficoltà nella vita. Paradossalmente, è proprio non pensando solo a se stessi che si otterrà di più dall’ esistenza in termini di felicità personale. Sembra un controsenso ma non è così. Ovviamente non significa che dobbiamo fare del bene per aspettarci un ritorno. Quella che descrivo è semplicemente una “legge universale”. Quello delle rinunce è un discorso troppo vasto e complesso per affrontarlo in poche righe. Per ora, mi limito a dire che per avere carattere di “insegnamento”, la “rinuncia” non dev’ essere semplicemente punitiva e fine a se stessa, ma deve essere volta a un nostro miglioramento interiore.
Yog, avrei potuto stupire con effetti speciali.. ma preferisco dire come stanno le cose. Ciao!
Maria Grazia, devo proprio dirtelo.
Sono preoccupato.
Mi sembri, come dire, strana.
Cos’è tutto questo afflato di fraternità?
Ma forse hai ragione tu, non dobbiamo pensare solo a noi stessi, ma anche ai nostri simili.
Dei quali, peraltro, ci si può fidare a occhi chiusi – e solo a occhi chiusi.
Professore, lei è la mia fonte quotidiana di serotonina. Un segno tangibile ( uno dei tanti ) della presenza Divina nel mio presente. Nel ritorno all’ epoca del baratto ( cioè quella verso cui l’ umanità si sta avviando ) il senso di fratellanza tornerà molto utile. Ne conviene?
Conviene, conviene. Soprattutto alle signore, che in caso di baratto hanno indubbiamente delle risorse più o meno nascoste che difettano ai signori.