Le case della mia città interiore sono adagiate sulle pareti oblique del vuoto dell’esistenza.
Sono pochi gli edifici situati oltre il confine col dirupo in cui l’essere possa dimorare a cuor leggero.
Buona parte delle persone si affanna a costruirsi una vita oltre questo confine, dove poter vivere per lo meno logicamente.
Solo nei momenti di noia e di solitudine scorge e sente dalla finestra il pesante nel profondo.
Ci sono, dicevo, pochi posti situati al sicuro in cui accolgo le persone che fanno la mia conoscenza. Questi posti sono anche accoglienti e piacevoli e contribuiscono a far credere agli stranieri che io possa essere un analogon di quei posti illusori.
Ma il cuore del mio essere s’è perso nel profondo insenso.
Non so per quale motivo i muratori della mia essenza abbiano deciso di edificare la mia città interiore proprio sopra l’oblio, se conoscessi le motivazioni potrei avere le informazioni necessarie per riniziare a costruire in un luogo più sicuro.
Le case su queste pendenze a-spaziali e a-temporali si colorano di qualità inqualificabili, se non per proiezione estrinseca: talvolta prendono la forma della paura, talaltra dell’anticonformismo, talvolta della rabbia, talaltra dell’insoddisfazione.
Si vola con me, con voli pindarici anche affascinanti. Ma non so fare altro. Non ho più la capacità di parlare o di pensare ad altro che non alla mia riflessione depressa sul non senso del mio non-essere. Ogni fibra cerebrale tende a scaricare la propria energia sul vuoto, un po’ come sparare al cielo.
A volte le persone che si vogliono privare della vita sono quelle che più la amano, ma vedendo la propria inettitudine a vivere vogliono solamente far cessare una sofferenza.
Ho paura
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Categorie: - Me stesso
Ei fu
siccome immobile
seduto sul boccale
aspettava intrepido
la scarica fatale
Spinse ben tre volte
ma nulla mai gli uscì
ma alla quarta volta
sbadabram
e il boccale si riempì
Ragazzo,
interessante ma molto criptico il tuo scritto. difficile da commentare…
viene il dubbio che tu abbia molti anni in più dei 23 che indirettamente dichiari. poi, però, mi sembra di percepire la confusione e lo scoramento caratteristici dei vent’anni.
resisti, e passerà.
L’Anticristo è la donna fatale che apre le porte che ci separano dal mondo invisibile, dove il sogno si confonde con la realtà. Vuole prendersi anche la seconda vita. Quando arriverà la donna nella storia sarà oscurata. Cristo non tradisce. Questo pensiero si deve cancellare. Per farti uscire dalla solitudine metafisica ti ha dato una vita uguale alla tua che è la vita Sua e te ne rende padrone. Questo è vero. Non la lasci perché l’altro padrone non è un servo come te ed è infedele. Allora vivi per custodire la reliquia del Santo. Per questo non capisci bene i divini misteri. Non dico a te. Parlo a chi ha questo diritto santissimo di vedere la fedeltà di Gesù. Il resto è letteratura. Gesù sa con quale cuore vengono fatte le cose. Per attenuare il contrasto ci si reca alla fonte della storia per portare il fiume alla foce. Non c’è dolore. Quando tra due persone passa il dolore si costruisce una storia. Questa è la fine del mondo. Si può vivere meglio di così. Chi sono questa gente?
L’Anticristo, che apre un passaggio con il mondo dell’invisibile, vuole prendersi la seconda vita.
Caspita, sembra la trama di un film dell’orrore, complimenti per la fantasia!
Rosa,
concordo: “Per attenuare il contrasto ci si reca alla fonte della storia per portare il fiume alla foce.”
quanto al dolore, non c’è nel suo senso più concreto ma non è detto che in sua vece non aleggino inquietudine e incertezza.