Buona sera a tutti. E’ la prima volta che scrivo sul forum e sono molto felice di farlo perchè è da tempo che seguo le varie discussioni, mi interessano molto. Non sò neanche da dove cominciare, mi frullano tante di quelle cose per la testa. Inizio col raccontare un po’ la mia vita. Per motivi di privacy preferisco restare anonimo per ora, non voletemene. Sono un ragazzo e ho 22 anni, sono nato in un piccolo paesino del profondo sud italia. Sono cresciuto in questa piccola realtà fino all’età di 19 anni quando con la scusa di frequentare l’università mi sono allontanato trasferendomi in un città del nord italia. Ho avuto tutto sommato un’ infanzia felice dove non mi è macato l’affetto dei miei genitori, da sempre sono stato coccolato soprattutto da mia madre ( sono primogenito) che non mi ha mai fatto mancare niente in particolare. Sono stato sempre un tipo timido e molto sensibile anche da piccolo, non lo nascondo. Ricordo che per un nulla mi mettevo a piangere e ho sempre avuto paura di dar fastidio agli altri infatti ho avuto timore delle persone. Alle scuole elementari nonostante tutto avendo comunque un carattere solare non ho avuto particolari problemi, ero un bambino molto sveglio e dalle battute facili. Crescendo e andando alle scuole medie ho iniziato ad avere i primi istinti sessuali ed è stato lì che mi sono scoperto omosessuale. Questa cosa non l’ho vissuta male fin quando alcuni ragazzi si sono accorti della mia sensibilità e fragilità e hanno iniziato a prendermi un po’ in giro, non ero l’unica vittima di questi scherzetti però mi sono sentito parecchio male, mi hanno detto cose che mi hanno lasciato delle ferite dentro inimmaginabili. Provate a pensare cosa significhi per un ragazzino essere additato da alcuni ragazzi più grandi (frocio, ricchione) non è stato per niente bello. Sono stato comunque fortunato in quanto le amicizie non mi sono mai mancate fin da piccolo e ho tutt’ora due amicizie che risalgono all’infanzia e guarda caso anche loro hanno subito violenze psicologiche anche peggio delle mie. Il paese è piccolo e c’è molta ignoranza e in queste piccole realtà chiunque esca minimamente fuori dagli schemi e non fa’ il pecorone adeguandosi alla massa viene additato come strano e diverso. La mia vita comunque è andata avanti e mi sono lasciato alle spalle quegli insulti anche se brutti. Mi sono iscritto alle scuole superiori in una città vicina, cambiando ambiente pensavo sarei riuscito a integrarmi meglio a scuola, senza i soliti co...... del paese che prendevano in giro, purtroppo però mi sono sbagliato. La mia classe era numerosa e tutta al maschile ( immaginate un po’ in che realtà mi sono trovato: una giungla!!). Anche quì insulti che non vi dico, scherzi di pessimo gusto ecc.. Ho fatto finta che non esistessero e gli ultimi anni di scuola le cose si sono sistemate. Nel frattempo ho fatto diverse esperienze, uscite, le prime sbronze sempre con i soliti amici di infanzia più qualcuno che si è aggiunto durante il cammino. Ero spensierato tutto sommato perchè nonostante gli insulti e la sofferenza ho fatto le mie esperienze adolescenziali con questo gruppo di amici abbastanza unito e non ci curavamo assolutamente degli idioti che ridevano alle spalle perchè eravamo considerati diversi e sfigati. Dopo il diploma con un voto misero, decido di iscrivermi all’università per poter lasciare finalmente quel posto. I miei genitori mi appoggiano contenti della mia scelta.. si.. una scelta non dettata dalla passione però, ma dal semplice fatto che volessi fuggire da quella realtà. Decido così di partire e una volta trovata casa, inizia la nuova vita. Mi sono buttato a capofitto tra corsi ed esami e ne ho sostenuti 6 in un anno trovandomi perfettamente in regola. Ho stretto amicizie con il mio coinquilino e altri suoi amici. Fisicamente sono anche migliorato facendo molta corsa, anche perchè non sono mai stato brutto, però trascurandomi fisicamente ho quasi sfiorato il sovrappeso. Insomma avevo preso le mie rivincite, tuttavia con i ragazzi a parte qualche rapporto occasionale non ho mai avuto rapporti sentimentali e tutt’oggi a 22 anni non ho idea di cosa significhi amare, essere desiderato.. Trascorro le vacanze estive nel mio paese di origine controvoglia con i miei amici di sempre che alleggeriscono le giornate. Decido in questo periodo di fare il grande passo e di dichiararmi alla mia famiglia ed è quì che succede il finimondo. Mia madre inizia a piangere e a insultarmi pesantemente, mio padre anche.. sarò la causa della loro morte mi dicono, li porterò alla tomba. Ci sono rimasto malissimo anche se in fondo dentro di me sentivo che sarebbe finita così. Ho capito che nella vita purtroppo non si finisce di conoscere MAI neanche i proprio genitori e anche loro possono deluderci purtroppo. Dopo mesi di litigi e discussioni e dopo alcune sedute dallo psicologo (spinto da mia madre) le cose sembrano calmarsi. Inizio il secondo anno di università, tanti sono i cambiamenti, il mio coinquilino torna a casa sua e decide di lasciare l’università ed io resto solo in casa. Ricominciano i corsi e dopo un primo sprint e 2 esami sostenuti mi sono completamente arenato. Mi sento un idiota. Ho passato giornate intere da solo in casa a vegetare senza voglia di fare niente. Giornate intere passate al computer senza fare nulla di costruttivo e sperando che la mia vita cambiasse da sola. Sognavo una relazione con un ragazzo che mi capisse, che mi desse conforto e tanto amore. Ho iniziato anche a frequentare un’ associazione LGBT ma anche quì si è fatto sentire il mio disagio verso gli altri. Anche quì non ho costruito relazioni significative e me ne dispiace. Veniamo al punto. Ancora oggi dopo tre anni dall’iscrizione all’università ci sono 7 esami superati con buoni risultati però sento di non riuscire a memorizzare più niente. La mia testa è satura ed è piena di pensieri che non mi lasciano spazio. Ultimamente sto vivendo anche un allontanamento dagli amici di sempre perchè ora mai mi sento estraneo anche a loro. Il rapporto con i miei è migliorato anche se ci sono ancora discussioni riguardo al mio orientamento ( come se fosse una scelta mia..). La mia testa sembra vada per fatti suoi, mi faccio un sacco di paranoie sul futuro ( sono convinto che resterò solo) e sul fatto che è difficile trovare una persona che mi ami ( non è facile per gli etero figuriamoci..). Poi però ci penso e mi chiedo perchè voglio a tutti i costi un ragazzo? Forse quello che sto cercando in realtà è una persona che mi faccia da stampella e a cui poter addossare tutte le mie preoccupazioni e ansie.. penso che non durerebbe una relazione così e che dovrei pensare prima di tutto a risolvere i miei problemi. Così mi trovo quì a scrivervi incapace di agire su qualsiasi fronte. La cosa che mi distrugge è il fatto che non abbia concluso niente neanche a livello universitario. Quest’anno mi sarei dovuto laureare. I mie genitori incominciano già a farmi pressioni varie e hanno ragione.. però io ora come ora vorrei solo staccare il cervello e riposare, dormire per tanto tempo senza pensare a tutte queste cose inutili.. tutti questi pensieri mi stanno consumando piano piano.. penso che se fumassi qualche spinello ogni tanto sarei anche più felice.. non lo sò mi sento tanto insoddisfatto, non pensavo avrei fatto questa fine da piccolo. Sognavo grandi cose per me.. e invece sono quì a lamentarmi come se i miei fossero i problemi peggiori del mondo.. so che c’è gente che sta davvero male, mai io avrei tanto bisogno di sentirmi dire da qualcuno che ci è passato che andrà tutto bene, che sono fasi della vita e non mi devo preoccupare.. lasciate un commento se volete, mi sento davvero solo. Scusate la lunghezza dello sfogo. Grazie mille a tutti!
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Categorie: - Me stesso
Gli anni della pubertà sono contrassegnati dalla tendenza a chiudersi in sé stessi; più si era estroversi e più ci si riscopre introversi… in genere sono gli anni in cui ci si sente bruttini perché ancora non c’è armonia tra il bambino/a che è dentro di te e l’uomo/donna che si manifesta attraverso le trasformazioni del tuo corpo… ti senti goffo; si tratta di una realtà che i media sembrano trascurare da diversi anni; propongono sempre immagini di adolescenti belli perché consapevoli del loro potere sessuale; molto probabilmente questa consapevolezza non l’ho ancora acquisita e non mi sembra una cosa tanto drammatica, visto e considerato che l’imbarazzo sollecita i nostri freni inibitori. Ad ogni modo i maschi vivono questa stagione in maniera ancora più traumatica perché il cambio della voce li condiziona parecchio; in alcuni casi questa fatica a maturare; mi sembra naturale il rifiuto del mondo e nella fattispecie dell’altro sesso… è la storia dell’elefante e della farfalla. A parte gli scherzi, si tratta di una canzone che mi ricorda gli anni delle medie e posso dire con certezza che molti adulti non ne apprezzavano il carattere melanconico; questo per dire che già sul finire degli anni novanta la mentalità era quella che era. Per la bambina è altrettanto traumatico ma nella sua mente sopravvivono gli stereotipi che si era costruita negli anni della sua infanzia. Sta a te valutare la fatica che metti nel progettare il tuo futuro. Te ne dovresti accorgere quando ti trovi davanti ad un ostacolo. Come vivi gli impedimenti? Se li vivi come un fallimento, o se pensi che il mondo sia sbagliato, sarebbe preferibile parlarne con un medico. La vita non è semplice ma sta a noi trovare il nostro posto nel mondo e non accomodarsi in quello che inevitabilmente qualcuno avrà predisposto per noi. La civiltà ha le sue regole e non da ieri esistono i poteri forti.
Ciao, abbiamo la stessa età, io sono una ragazza. Non posso darti consigli per quanto riguarda la tua necessità di un ragazzo da amare… Ma ti capisco per quanto riguarda la crisi universitaria… Quando hai parlato dei sei esami fatti al primo anno, i due al secondo e poi lo smarrimento, la mancanza di una reale passione per quello che studi… mi ci sono riconosciuta. A volte le cose vanno fatte e basta, cercando di finire quello che si è iniziato, non si può vivere di sole passioni… Questo è quello che mi ripeto sempre.. Ma poi torno in crisi con lo studio nonostante sia sempre stata brava.. Ci sarebbe qualcosa di alternativo che vorresti fare? Perché nel mio caso non lo so nemmeno.. Sicuramente il tuo desiderio di stare accanto ad un ragazzo ti fa sentire frustrato, ma secondo me dietro alla tua crisi c’è qualcosa di più, un vuoto personale che non dipende dal tuo orientamento sessuale o dalla tua situazione sentimentale. Non voglio essere presuntuosa, anche perché io predico bene ma troppo spesso razzolo male.. Mi verrebbe da dirti: nell’attesa di un amore, fai uno sforzo supremo e riprendi a studiare, il più è iniziare. Se ne vuoi parlare mi farebbe molto piacere
Ciao,
Le cose miglioreranno sicuramente crescendo.
Per i tuoi genitori, purtroppo, non hai che accettare i loro limiti. Non capiranno mai, magari non riusciranno mai ad accettarlo, ma e` colpa del contesto in cui si trovano.. troppo chiuso mentalmente. Non vuol dire pero` che non ti amino, anzi.
Io ho un amico colombiano omosessuale. Anche lui ha avuto gli stessi problemi, famiglia e ambiente che non accettavano la cosa, e si e` trasferito in australia (dove ci siamo conosciuti) in cui finalmente era libero di essere se stesso. Pero` anche lí aveva problemi a trovare una relazione con sentimenti veri, spesso era solo sesso.
Ho un altro amico gay, anche lui del Sud Italia, trasferitosi al Nord. Anche lui non lo vedo avere relazioni stabili.
Peró anche loro sono molto giovani, come te. Gli uomini in generale maturano piu` avanti con l’eta`, quindi non ti preoccupare che piu` avanti trovarai l’amore!
Per ora pensa a costruirti un futuro migliore, la vita che vuoi avere un giorno la costruisci oggi, passo dopo passo.
Impegnati e fidati di te stesso, ricordati che il tuo valore e potenziale ci sono, ma spetta a te utilizzarli al massimo.
Un abbraccio
Comunque ti consiglio questa lettura!
http://diventarefelici.it/mente-sana-in-corpo-sano-come-allenare-la-mente/
Eccomi quì ragazzi.. anzi ragazze!=) Mi fà molto piacere il fatto che mi abbiate risposto, spero che lo facciano in tanti. Riflettendo su quello che avete detto in effetti il mio penso sia più un vuoto d’anima e una sorta di crisi.. vi spiego.. Anche quando magari mi trovo in compagnia di amici o conoscenti noto che la compagnia delle persone non mi fà più stare bene e non mi dà quel senso di benessere che mi dava molto tempo fà. Mi sento come se fossi distaccato da tutti anche dalle persone che conosco da tanto. Sto scrivendo nella mia pausa.. sto cercando di preparare un esame mattone che trascino da un anno. Mi ha completamente bloccato e non riesco ad andare avanti con le altre materie. Vivo sempre nell’ansia e oggi mentre ero in casa mi sono sentito strano.. ho avvertito come forti calori che si diffondevano su tutto il corpo e mi sentivo pesante. Questo senso di immobilità lo trovo assurdo. Sono lucido e mi rendo perfettamente conto che potrei uscire da questa situazione solo agendo e iniziando a muovermi ma c’è qualcosa che non và. Qualcosa che si è rotto dentro. Non riesco ad organizzare nemmeno un’idea, sono confuso in tutto e anche se mi metto di impegno perdo subito capacità ed energia. Stavo meditando da tempo di iniziare un percorso psicoterapeutico valido ma mi spaventano i costi ed il fatto che con questo professionista sarei obbligato a mettere a nudo il mio IO e ne sono spaventato. Mi riesce meglio confidarmi quì con voi. Non credo tutto sommato che la vicinanza di un ragazzo possa guarirmi. Anzi forse farei ammalare anche lui e per il momento mi sforzo di non pensarci più.. Ho letto l’articolo comunque e lo trovo molto utile;)
Continuate a scrivere così ci confrontiamo.. Sto leggendo molto e vedo che siamo in tanti e di tutte le età a soffrire ed è sicuramente un segno dei tempi purtroppo.
Un abbraccio fortissimo a tutti.
Ciao! Ho letto tutto d’un fiato e, a parte l’omosessualità, credo di avere molto in comune con te e la tua storia. Nel mio caso, però, é stata proprio una durissima e inaspettata delusione d’amore a farmi piombare nel baratro. Una persona che amavo e che credevo mi amasse follemente, ma soprattutto che mi volesse bene…e invece…mi ha mollato in un tiepido pomeriggio di aprile, con una telefonata, di botto, d’un fiato, chiedendomi di sparire perché ormai un’altra persona aveva preso il mio posto e io non gli “servivo piÚ”.Il telefono mi é caduto dalle mani e da quel giorno la mia vita non é stata più la stessa. Tuttavia sono riuscito a laurearmi, con il massimo dei voti. Quel senso di smarrimento, la forte perdita di autostima e la mancanza di fiducia in qualsiasi altra persona,però, a distanza di 2 anni permangono. Ho affrontato tutto da solo, piangendo in camera, e sorridendo a tavola di fronte ai miei genitori e ai miei fratelli, proprio per non dargli un ulteriore pensiero,avendone già abbastanza di loro. Tutto questo per dirti che non è certo un’altra persona a farti sentir meglio, anzi. Quello che ti consiglio è di cercare di credere di più in te stesso e di impegnarti a conoscere e fare nuove AMICIZIE ma senza aprirti troppo… Fallo sempre gradualmente! Ti abbraccio forte e ti auguro il meglio! Aspetto una tua risposta eh! Per qualsiasi cosa tienimi in considerazione.
Ciao! Mi sono riconosciuto tantissimo nella tua lettera. Nelle tue caratteristiche di bimbo/adolescente, nel rapporto stretto con la madre, e nelle problematiche che stai affrontando ora con lo studio. Prima di tutto vorrei complimentarmi con te, per il coraggio che hai avuto ad uscire allo scoperto con i tuoi genitori. Sono dispiaciuto per come l’abbiano presa… Grazie a Dio i tempi stanno cambiando ma i genitori fanno parte ancora di una generazione che certe cose fanno molta difficoltà ad accettarle, penso più per il giudizio della gente ancora un pò ottusa che si aggira per il mondo e in particolar modo nelle realtà molto piccole come quelle dei paesi. Comunque il loro affetto nei tuoi confronti rimane immutato. Avranno solo bisogno di tempo per poter “digerire” la notizia che gli hai dato. Posso chiederti una curiosità? I tuoi fratelli/sorelle come hanno reagito? Penso che loro possano esserti molto d’aiuto, anche cercando di far capire ai tuoi che non c’è nulla di drammatico nell’avere un figlio omosessuale. Cambiando argomento penso che tu soffra un pò di depressione e ansia, la descrizione che hai fatto nel tuo commento della sensazione di caldo e di pesantezza del corpo può essere ricondotta a dei sintomi di un principio di attacco di panico. Un percorso psicoterapeutico potrebbe sicuramente farti bene. Certo i costi sono sempre l’ostacolo principale ad iniziare un percorso come la psicoterapia che è un percorso piuttosto lungo però se te lo puoi permettere io te lo consiglio assolutamente. Per quanto riguarda l’università è veramente una bella gatta da pelare… I blocchi capitano veramente a tanti, Dio solo sa quanti ne ho avuti io xD Comunque l’unica soluzione è appunto quella di rimettersi piano piano a fare, senza porsi obiettivi impossibili, magari partendo da esami più facili o che più ti aggradano. Mi ha fatto piacere leggerti, per le tante cose in comune che ho trovato avere con te. Cerca di stare bene. Un abbraccio.