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Lettera pubblicata il 2 Maggio 2018. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Anika.
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Ciao Dolly, ovviamente è già tutto rientrato e ho ricominciato a spostare le mucchiette di fogli da una parte all’altra della scrivania…
Non ho scritto per non risultare noiosa e ripetitiva..!!
Fortunatamente i pomeriggi a casa mi aiutano a rigenerarmi, tra casa da riordinare, figlia, marito e letture (alla sera) compenso le mattine lunghe.
Di fatti quando arrivano le 12 ho sempre fretta di andare via…non ti nascondo che spesso mi “cade la penna” perché sono alla frutta e anche 5 minuti in più non li reggo.
Prossima settimana lavoro fino al 23 compreso e poi rientro il 4.
La nostra azienda è molto piccola e le ferie sono viste male dal titolare..che è un signore stile padre padrone!!!
Continuo ad inviare CV.
A te come va?
Buona giornata.
Chiara
Thread molto interessante, come spaccato di scarsa capacità organizzativa di aziende datate e come constatazione di ambizioni insoddisfatte di giovani donne, con visione di vita molto più ampia ed esigente di quella di una trentina d’anni fa.
particolarmente apprezzato, come quasi sempre, il commento 40.
Rossana, mi è piaciuto molto quello che hai scritto, in poche righe hai centrato il problema.
Grazie!!
È piaciuto anche a me Chiara. Perchè è quello che uno vuole sentirsi dire in certi momenti. Forse però la verità è che il lavoro “dipendente” (ma anche quello indipendente) bene o male è SEMPRE stato così, perché di fatto si è degli interfaccia con una realtà più ampia che non sia la nostra sola individualità. Anche quando si fa il lavoro che si è sempre sognato il compromesso è sempre presente.
Andrebbe piuttosto aperta una discussione su quanto, in quel senso, siano cambiate le nostre aspettative rispetto a quelle dei nostri genitori, e quanto siano realistiche. La tendenza di questo momento “storico” a mostrarCI realtà illusorie a cui mirare é piuttosto alta, quando invece il “piatto piange”
Golem, per quello che riguarda la mia situazione si tratta di mala organizzazione aziendale, siamo nel 2020 con tutta la velocità della tecnologia per molti lavori soprattutto amministrativi ma, i titolari ( persone anziane e poco avvezze ai cambiamenti) ancora non hanno capito che si fa’ tutto in metà del tempo.
E il tempo che rimane si potrebbe essere impiegato per fare controlli di gestione..e tanto altro!
Quando mi confronto con le mie amiche,impiegate come me,.ti assicuro che c’è un abisso..
Io lavoro da 23 anni, è la prima volta che mi trovo in un’azienda piccola, anzi molto piccola e con tutto il bene che voglio ai miei titolari e colleghi, non fa’ per me.
Non ho stimoli e obiettivi.
Se propongo qualcosa mi guardano come se fosse un’aliena…
Mi sento ferma al palo.
Ho ancora molto da dare e offrire in ambito lavorativo.
E soprattutto ho tanta voglia di imparare cose nuove!
Non mi sento mai arrivata.
Bè, mi sembra che ci siano tutti gli elementi oggettivi per prendere una decisione. Inutile pensare di fare cambiare la “vecchia”… gestione. Tempo, acqua e sapone sprecati.
Voglia d’imparare cose nuove?Per alcuni “cose nuove”vuol dire ripartire completamente da capo e, in alcuni casi e con la buona sorte a fianco ,sfruttare la fortuna di certi quiz in TV e aprire una propria attività in proprio dopo aver perso un” sicuro”(?)mestiere(vedasi l’esperienza del trio ‘3 di denari’a reazione a catena Rai1).
In ogni caso è bene tener presente se l’ETA’ AVANZATA può remare contro a qualsiasi ambizione di cambio di stile di vita!
Ciao a tutti, riscrivo il commento perché il precedente non è stato pubblicato. Ho letto i vostri commenti, tutti molto interessanti. Chiara siamo sulla stessa barca, dopo qualche giorno di lavoro pseudo-intenso, ora il nulla. Meno male tra poco ferie. Anche io alle 18:00 faccio cadere la penna stile Fantozzi, non posso proprio farcela a stare un minuto di più. Rossana ha centrato il punto, si tratta di scarsa gestione aziendale. È anche vero che, come dice Golem, esiste un conflitto tra il mondo “reale” e le aspettative individuali, però qua si parla di piccoli imprenditori che hanno difficoltà a gestire un’azienda, ad affidare mansioni, a rendersi conto delle cose. Il mio titolare sembra vivere un po’ nel suo mondo, ha le sue convinzioni e non le cambi. Sì, credo sia quasi impossibile un cambiamento quando si ha a che fare con mentalità di questo tipo. Peccato, perché ne gioverebbero tutti.
Ciao Dolly, la penso esattamente come te, su tutti i punti.
Al momento sono in crisi nera.
Aspetto le ferie come la manna dal cielo, nella speranza di aver da fare i primi giorni al mio rientro.
Per il resto, lavorativamente parlando, sono in crisi nera.
A livello razionale sono consapevole di tutti gli aspetti positivi ma, a livello emotivo, è tutto diverso.
Ho visto che ho ripetuto crisi nera molte volte!!!