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Lettera pubblicata il 2 Maggio 2018. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Anika.
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@Chibi parole sante, se solo fosse così semplice! La scorsa settimana sono arrivata a venerdì talmente a terra che ho improvvisato un imprevisto e ho chiuso facendo solo mezza giornata inutile dire che mi è cambiato completamente l’umore, stamattina sento quasi la nausea da quanto non vorrei essere qui. La voglia di mollare è sempre più forte, sono passata dal metterci tutte le energie che avevo a comprendere che non serviva a niente alla conclusione finale che si meritano meno di niente quindi è sempre più difficile fare finta di nulla perché sono consapevole di buttare via il mio tempo avendo a che fare con persone che davvero non vorrei neanche vedere figuriamoci “frequentare”.
Ci sono cose che evito di scrivere per non entrare troppo nello specifico ma se potessi avresti modo di capire la follia più tale che c’è qui dentro quanto ho scritto è un nulla rispetto alle cose assurde all’ordine del giorno. La quantità di energie sprecate a discutere di cose che in altri ambienti neanche immaginano figuriamoci messe sul tavolo e pretese.
Siamo arrivati al punto in cui devo periodicamente giustificarmi con la collega dell’altro ufficio su fatti puramente inventati che le vengono raccontati al solo fine di mettere zizzania e avvalere la tesi di un qualche complotto “contro di” ovviamente del tutto inesistente. Sono più le energie che spreco per dimostrare che la cosa inventata del giorno è in realtà andata in quell’altro modo, che quella decisione è stata presa in conseguenza di quel comportamento ecc. ecc. che quelle che mi servono per fare il mio lavoro e alla fine della giornata mi chiedo “ma chi me lo fa fare”.
Visto che ormai si vive alla giornata conto i giorni che mi separano dalle vacanze in agosto e poi inizierò a cercare altrove senza più scuse, senza più paura devo solo avere il coraggio di buttarmi una volta per tutte, sono certa che una volta fatto mi chiederò perché non l’ho fatto prima!
Brava Già! Così ti voglio datti delle scadenze, degli obiettivi.
Anche a me è successo una cosa simile,una collega che inventava balle sul mio conto e su una collega, ricordo bene quel periodo, fortunatamente il resto dei colleghi sapeva che questa persona era mossa da invidie legate al fatto di non poter avere figli..di conseguenza si accaniva con chi invece di figli ne aveva e faceva sempre la gatta morta coi colleghi uomini, un cliché!
Lei era una donna con dei grossi problemi, e purtroppo le avevano affidato un ruolo di responsabile attraverso il quale faceva il buono e il cattivo tempo.
Di positivo c’era che non nessuno la prendeva in considerazione e le sue cattiverie le si sono ritorte contro. Abbiamo gioito tutti quando il compagno l’ha lasciata.
Comunque Gia inizia già adesso a cercare, iscriviti se non l’hai fatto a LinkedIn, aggiorna il CV, magari nella tua città hai la possibilità di fare dei corsi di aggiornamento serali è sempre un modo per farsi conoscere .
Chibi comunque più ci confrontiamo tra di noi e anche con le altre persone che scrivono più trovo agghiacciante tutto quanto, è assurdo che nel 2023 parecchi ambienti lavorativi presentino tutte queste problematiche e che nessuno se ne occupi, sindacati, burocrazia varia ecc. ecc. direi che non funzionano visto lo spaccato che esce da questi messaggi, siamo davvero in troppi costretti ad accettare certe situazioni per tenerci stretto il nostro posto di lavoro.
Non voglio generalizzare ma quando leggo che i giovani non hanno voglia di lavorare mi piacerebbe far vivere le nostre realtà a quelli che parlano, assurdo. Praticamente non ho neanche iniziato a cercare un altro lavoro che quasi già mi chiedo quali saranno i problemi che troverò nella prossima azienda come fosse scontato che qualcosa per forza di cose non funzionerà.
Analizzando a mente fredda anche i discorsi che faccio con le miei amiche. C’è quella che fa poco niente, zero autonomia e si annoia ma non lo ammette perché l’azienda è più che solida, vicino casa con un titolare con i controfiocchi quindi se lo fa andar bene, l’altra che dai racconti sembra lavori a Uomini & Donne colleghi fidanzati, amanti e tresche anche durante l’orario lavorativo e un’altra ancora che si trovava talmente bene che come ha finito la maternità si è dimessa “perché tanto l’ambiente è invivibile e ci trattano come schiavi”.
Non fraintendermi non gioisco delle problematiche altrui è più che altro una constatazione è come se una persona fosse costretta a chiedersi “qual è il problema, la situazione assurda che sono disposta ad accettare per restare?” e da li comportarsi di conseguenza.
Probabilmente lo capirò con gli anni, sono 7 anni che lavoro, ma avevo un’idea del mondo del lavoro completamente diversa, ormai sono completamente disilussa.
Vi consiglio il film “Impiegati… Male!”
Grazie per il consiglio!
Quando il controproducente reddito di cittadinanza sarà finalmente sparito, gli scontenti smetteranno di lamentarsi e torneranno al lavoro consapevoli che nonostante tutto un’impiego ce l’hanno. I soldi si fanno lavorando e non poltrendo. Per il discorso dei salariacci e condizioni da fame, la colpa è di chi lo permette, di chi lo accetta, e aggiungerei anche di chi non controlla o peggio gira la testa dall’altra parte. Per ognuno che si lamenta c’è la fila di lavoratori a buon mercato (spesso non italiani), che accettano tutto e stanno zitti. Colpa della società moderna, dove la mentalità del “politically correct” favorisce pochi speculatori sulle spalle di tanti cittadini che fanno fatica a campà. Povera Italy, un tempo ammirata, oggi paese di precariato.
Blando, non capisco questo tuo messaggio cosa c’entri con la discussione in questione. Qui si parla di avere un lavoro, con paga buona, in cui però c’è poco e niente da fare e di questo ci si lamenta. Non ci lamentiamo dello stipendio né diciamo che vorremmo essere dei nullafacenti anzi vorremmo avere qualcosa da fare nell’azienda in cui siamo stati assunti per LAVORARE.
Ragazze magari non è il posto giusto ma vorrei chiedere di rivolgere un pensiero o una preghiera per la mia Romagna che in questo momento come sapete è in grande difficoltà.
Noi romagnoli abbiamo una forza e uno spirito fuori dal comune….ci rialzeremo come sempre!
Romagna Tin bota!