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Annoiarsi a lavoro

di Anika
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 2 Maggio 2018. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 444 commenti

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  1. 21
    Anika -

    Yog mi hai strappato una risata! Comunque con 1.000 € diciamo che si sopravvive a malapena, poi dipende dove vivi perché ti assicuro che a Milano e dintorni con 1.000€ non arrivi neanche a metà mese! Anche se mi “accoppiassi” con qualcuno che ne prende altri 1000 (un’amica con cui dividere le spese o un ipotetico partner) non è che si farebbe questa gran vita. Forse ci si potrebbe permettere di prendere due pizze d’asporto al sabato sera, sai che roba! Io inventiva non ne ho e poi questo è il momento peggiore per mettersi a fare imprenditoria (cosa per cui comunque ci vuole un investimento iniziale). Non ho qualifiche particolari perché, a parte un misero diploma, non ho titoli di studio. La mia ex datrice di lavoro, prima di chiudere, mi ha detto: “almeno hai imparato un lavoro”. Certo, infatti rispondere al telefono e trascrivere dei dati al computer sono proprio le competenze più ricercate nel mondo del lavoro! Attualmente non posso permettermi di investire su di me e…

  2. 22
    Anika -

    …e acquisire nuove conoscenze. Qualcuno potrebbe obbiettare fesserie come “impara da autodidatta” (questa l’ho già sentita!). Certo infatti da domani grazie ai video su youtube imparerò il tedesco e tutti i segreti della contabilità! Sempre grazie a youtube o similari, secondo tanti decerebrati, potrò imparare in men che non si dica i segreti del mondo informatico o dell’alta finanza. Il punto è che non ho competenze specifiche, non ho soldi da investire in corsi per ampliare il mio cv e quindi non posso ambire a posizioni ben retribuite. Che poi anche qui ben retribuite ci sarebbe da aprire un altro capitolo. Piccolo spoiler: lavorare 14 ore al giorno 6 giorni su 7 con 2 settimane di ferie all’anno per 1800 euro al mese non è essere ben retribuiti. Ma neanche guadagnarne 5000 e poi non poterseli godere perché si lavora h24. In Italia manca il giusto equilibrio tra stipendio congruo al costo della vita e tempo libero da dedicare alle cose davvero importanti come la famiglia.

  3. 23
    Anika -

    Infine, giusto per chiarire, ci tengo a precisare che sto esponendo un mio punto di vista. Non sono qui perché qualcuno mi dia soluzioni. La mia è una mera constatazione di quanto sia sbagliato il mondo del lavoro in Italia. Non è normale che ci sia gente, come è successo a me e come succede ad altri, che venga pagata per fare niente o quasi e quando ti proponi di fare qualcosa rischi quasi il licenziamento. Non è normale percepire stipendi che, quando sei molto fortunato, coprono a stento i costi di affitto e bollette. Non è normale che vengano proposti stage non retribuiti o retribuiti una miseria. Il lavoro va pagato, SEMPRE e in modo congruo rispetto al reale costo della vita.Questa non è vita. Questo è un sopravvivere in attesa che sopraggiunga la propria dipartita.

  4. 24
    Chibi -

    Anika, sono d’accordo con te. Anche a me è successo di proporre e rendermi utile, ottenendo esattamente l’effetto opposto…mi rendo conto che può sembrare strano, ma succede più spesso di quello che uno pensa. Ancora di più in azienda ferme agli anni 80 come metodologia, distribuzione dei carichi di lavoro e mentalità.
    Io, che mi occupo di ciclo passivo e lavoro con le banche ( quindi tutto home banking) sono veloce nell’eseguirlo.
    Lo stesso vale per altre mansioni di mia competenza. Mail, whatsapp, modalità online…insomma si fa tutto nella metà del tempo.
    Ho proposto di fare dei controlli di gestione, soprattutto per il magazzino e le distinte basi (che non esistono, si usano foglietti sui quali scrivere il materiale utilizzato)
    argomentandoli, ma mi hanno risposto che il loro magazzino va bene così.
    Non mi dilungo oltre perché potrei scriverci un libro…

  5. 25
    Dolly -

    Ciao a tutti, mi unisco ad Anika e alle altre persone che lamentano noia e insoddisfazione sul posto di lavoro. Nel 2017 mi sono laureata col massimo dei voti in lingue, i miei umilissimi genitori erano orgogliosi di me e io un po’ mi illudevo che il fantomatico pezzo di carta mi avrebbe aiutata a trovarmi un buon e soddisfacente posto di lavoro. Dove? Ma in ufficio naturalmente! Trovo lavoro in una piccola azienda a conduzione famigliare nella mia città che si presenta come realtà dinamica e in forte espansione, con un portafoglio clienti già esistente e da coltivare. Accetto e inizia la mia “avventura” nel mondo del lavoro e basta qualche giorno per rendermi conto che clienti esteri non ce ne sono e che devo fare tutto da zero senza alcun tipo di affiancamento. In questi 3 anni sono stata abbandonata a me stessa, ho cercato di inventarmi il lavoro, di fare il possibile per combinare qualcosa, ma i risultati sono deprimenti e di conseguenza zero motivazione. Non so davvero che…

  6. 26
    Anika -

    Mi consolo pensando che almeno non sono la sola ad avere avuto queste esperienze.

  7. 27
    Dolly -

    Ciao a tutti, riprendo il mio messaggio di ieri in cerca di qualche opinione e punto di vista. Come spiegavo, lavoro per una piccola azienda a conduzione familiare gestita da zio e nipote, quando facevo i colloqui di selezione mi era stato spiegato che sarei stata formata e affiancata da una Export manager. La export manager in questione, mia attuale collega, è una signora tedesca sulla 50ina alla sua prima esperienza di lavoro praticamente…è stata scelta solo perchè di madrelingua tedesca. Nella testa dei miei titolari basta sapere le lingue ed ecco fatto l’ufficio estero. In questi 3 anni ho cercato di farmi venire delle idee e di provare a smuovere qualcosa nel nostro piccolo, ma senza una strategia export solida, senza investimenti, senza obiettivi aziendali è davvero dura. La mia collega nonché export manager è una persona carina ma molto pigra e la situazione le fa solo comodo. Quel poco che c’è da fare (qualche ordine) lo smolla volentieri a me… (continua)

  8. 28
    Dolly -

    Se all’inizio cercavo di arrangiarmi e di proporre l’azienda a potenziali clienti (soprattutto a distanza, via mail o telefono), ora non ho motivazione e, non essendoci nulla di concreto da fare il più delle volte, finisco per cazzeggiare su internet. Io non sono mai stata una fancazzista, ma mi sento bloccata in questa situazione che mi da pochi stimoli dal punto di vista intellettivo. Mi annoio talmente tanto che mi sono anche buttata a capofitto nello shopping per colmare il senso di insoddisfazione! Ogni giorno mi sembra non passi mai e guardo sempre l’orologio. Ora ho terminato l’apprendistato e sono appena stata assunta ufficialmente, ma la voglia di guardare altrove è tanta…Ovviamente ho la famiglia contro, che non comprende e mi reputa un po’ lamentona e ingrata. Cosa mi consigliate? Col covid ora è tutto molto più complicato. Non vorrei però trovarmi un giorno a non saper fare nulla di utile e con un’età non più appetibile per il mondo del lavoro…

  9. 29
    Yog -

    Dolly, renditi conto che, ahitè, non sei skillata.
    I tuoi “umilissimi genitori” temo che abbiano davvero ecceduto in umiltà, sennò ti avrebbero fatto conseguire una laurea con possibilità di carriera.
    Date le premesse, ti conviene rilassarti e sperare che il lavoro – per via di agnazione, se ho ben capito – ti duri fino ai 70, ma ne dubito assai.

  10. 30
    Anika -

    Cara Dolly ti capisco PERFETTAMENTE! La tua paura è fondata: purtroppo nel mercato del lavoro dopo i 30 anni sembra che uno sia da buttare. Il punto è che devi chiederti se ti va bene vivere così. Se prendi uno stipendio alto o comunque che ti permette di fare la vita che vuoi, e fai un orario comodo che ti permette di dedicarti alle tue passioni potresti anche valutare di rimanere. Per esempio se domani mi offrissero 1500 euro al mese per lavorare 4 ore al giorno dal lunedì al venerdì senza fare nulla come facevo prima io lo farei (ovviamente non succederà mai è per capire il punto). Di sicuro non lavorerò mai più dalle 8 alle 18 per 1100 euro al mese. Piuttosto farei 28 ore settimanali al supermercato per 900 euro al mese (l’ho già fatto quindi so di cosa parlo). Per quanto riguarda i tuoi amici e parenti ignorali e anzi evita di spiegare loro la questione tanto non capirebbero: in questo paese se hai il posto fisso da 1000 euro al mese non hai diritto di lamentarti.

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