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Quando “l’amore” uccide

di glosstar
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 1 Luglio 2010. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 146 commenti

Pagine: 1 7 8 9 10 11 15

  1. 81
    raffaele -

    A me non interessa l’intelligenza.
    A me interessa soltanto l’istinto ed il sentire.
    Io sono un cavernicolo che non si adatta alle mutazioni geno-fenotiche.
    La mascolinizzazione della donna sta portando alla femminilizzazione degli “uomini”.
    Io continuo a cercare la FEMMINA che si nasconde tra 1000, le altre 999 non mi fanno perdere nulla, ma “colei” che dico io potrebbe essere giusta per me. Un inchino ed un baciamano a tale donna senza nulla pretendere. Per la donna vera io sarò suo servo ed un Cavaliere che la difenderà in nome della “SALVEZZA DELLA VERA FEMMINA”.

  2. 82
    glosstar -

    @ MET. Riconosco che un titolo più appropriato poteva essere “quando l’ossessione per l’ex uccide”, fatto a cui ho cercato di porre rimedio successivamente spiegando che la dedica era a quelli che l’amore non lo vivono come un dono ma come una proprietà. Ti ringrazio quindi per la puntualizzazione.

    Rispondo inoltre a un tuo post, sottolineando che cambiamento e progresso si favoriscono e si tutelano con leggi che definiscono quali sono i diritti e stabiliscono limiti che se varcati vengono sanzionati. Ed è soltanto dopo, quando quei diritti tutelati per legge diventano valori, ovvero una cultura interiorizzata, che il cambiamento si è realmente compiuto. Questo in Italia deve ancora avvenire.

    Un banale esempio. Negli Stati Uniti, cinquant’anni fa era perfettamente normale e accettato che i neri dovessero viaggiare in fondo all’autobus, e che dovessero bere da fontane diverse. Se oggi c’è un presidente afro americano, è solo perché la discriminazione è finita prima per legge, e soltanto poi nel cuore della gente.

    @ SERGIO. Parlare per slogan, come fa qualcuno, è più semplice ma non spiega nulla. Al contrario, articolare un pensiero, specie quando la materia è vasta, richiede spazio e tempo. Raccolgo comunque il tuo suggerimento e cercherò di evitare di confutare “integrali di Lebeque in discoteca”.

    @ ROSSANA. È vero che in Cina le donne per secoli si son viste legare i piedi, ma loro condizione è radicalmente cambiata con l’avvento del comunismo di Mao che per legge –che in realtà era il risultato di una necessità economica perché tutte le braccia servivano– equiparò entrambi i sessi. Tra le “Tigri economiche” asiatiche, la Cina è l’unico paese che garantisce la totale parità di diritti tra uomo e donna.

    G.

  3. 83
    gio -

    per glossar, tu sei un uomo e ragioni per l’uguaglianza di entrambi i sessi, ma altri uomini la pensano come te, e non meritano di subire ancora, se tu scrivi in questo modo fai intendere che tutte le donne in un modo o nell’altro hanno sempre subito, ma non è cosi’.
    Perchè con questo ragionamento molte donne prese dalla rabbia si accaniranno contro quegli uomini che magari le rispettano facendogli pagare colpe che non hanno.
    Poi mi chiedo un’altra cosa,conoscendo ormai la mentalità malata di uomini di potere, perchè le donne continuano a sottomettersi a loro, perchè non cominciano a ribellarsi a quel tipo di uomo che le riempie di attenzioni,soldi e complimenti solo per averle schiave? Non comincia forse li la prima ribellione.
    Su un’altra cosa non sono daccordo, sul fatto che in altri paesi premino i piu’ meritevoli, Tutti meritiamo di vincere,anche se la vita ha degli scompensi a volte enormi ovvero chi nasce in africa e deve morire di fame e ci chi nasce Cristiano Ronaldo e si fa pitturare le unghie dei piedi.
    Tendere la mano a chi vediamo sta sotto di noi è il modo migliore di vivere e stare bene tutti.
    Non fare a gara a chi è il migliore il piu’ bravo il piu’ inteligente il piu’ in qualsiasi campo.

    @Francy, puo’ essere che siano piu’ uomini che tendono a prevalere sulle donne, nessuno tranne dio puo’ conoscere i pensieri di tutti noi, e cosa siamo noi per condannare o prevalere su un sesso piuttosto che un altro, non deve diventare una guerra di parte anche se un po’ gia lo è, ma bisogna entrare nell’ottica “io sono un uomo ma potevo nascere donna” quindi porto rispetto per quello che mi è stato concesso ovvero la libertà, rispettando la libertà di chi vive su questo mondo perche’ vale quanto me.

  4. 84
    raffale -

    Glosstar che sofistico che sei, in poche parole ti dico che le donne che tu descrivi sono le tedesche e le svedesi, nel frattempo gli uomini diventano tutti froci e si baciano in bocca con la lingua come ho visto qualche mese fa a Berlino.
    Tu Glosstar non hai capito nulla e di fronte all’emancipazione pazzoide femminile sei disposto a diventare gay ed a farti sco.... dalle donne. Ti faccio le condoglianze di fronte a questa tua scelta.
    Tratta da puttana la principessa, tratta da principessa la puttana.
    Finora le mie teorie non hanno mai sbagliato.
    E’ l’uomo che scopa la donna e non la donna che scopa l’uomo.
    Gli uomini sono stati creati per dominare la donna a letto e fingere di lasciar decidere alle donne in altri ambiti.
    L’italia in questo e’ numero uno, all’opposto in altri stati nordici “emancipati” prolificano i frocini…

  5. 85
    diego -

    si è partiti strumentalizzando un fatto di cronaca per enfatizzare una presunta e perenne forma di violenza nei confronti della donna e si è finiti col parlare della carenza femminile in cariche o ruoli decisionali; che attinenza c’è dietro questo ragionamento? si può affermare quindi che nel Burundi o nella Repubblica delle Banane del caso la violenza non esiste, perchè la loro posizione si distingue dalla nostra zona cesarini?
    Inoltre citare paragoni in questa discussione come la discriminazione dei neri d’america mi sembra assai azzardato e fuori luogo, vogliamo arrivare a convincerci che la prossima concubina verrà lapidata al Marassi come è usanza negli stadi di Kabul? Vogliamo ancora credere che in italia la donna è discriminata e sottomessa ignorando la quantità di leggi che la tutelano e delle quali spesso ne è fatto abuso? Perdonatemi, ma continuo a ripetere che dietro questi ragionamenti c’è una sana dose di fomentazione di cui ignoro la ragione che finisce col confondere le idee ed a questo proposito non posso che condividere la considerazione di gio nel suo post n.83; è assurdo voler ridurre il già delicato rapporto tra uomo e donna ad una frenetica competizione per il dominio, non credo sia questo il fine che voglia perseguire un individuo normalmente responsabile, non è certo la misoginia o la discriminazione il sentimento per cui proviamo ambizione e non è certo la sete di rivalsa dei diritti negati in passato che contribuirà a rendere più facile la convivenza.

  6. 86
    gio -

    raffaele quindi la tua teoria sarebbe tratta male chi ti vuole bene e dai tutto te stesso a chi non gliene frega niente di te.
    Un giorno ti accorgerai da solo di quanto ai torto, adesso non serve a niente dirtelo.

  7. 87
    glosstar -

    Quando il dito punta la luna, lo stolto guarda il dito. Se lei sposta lo sguardo, noterà che il mio messaggio, per nulla confuso, sollecitava infatti uguali diritti per TUTTI, (il maiuscolo c’era anche allora) cosa che l’Italia nega ad alcune categorie più che ad altre.

    Siamo infatti un paese piegato su se stesso capace solo di dire no. No a chi vuol vedere prevalere la competenza professionale sulla raccomandazione politica o familistica. No a chi aspira a uno stato davvero laico, plurale e equidistante ove non sia il denaro pubblico a mantenerne il clero ma il volontario contributo dei fedeli. No a chi reclama il riconoscimento civile della propria affettività non volendo o potendo contrarre matrimonio. No a chi vuole ricorrere alla fecondazione assistita per nutrire un desiderio di genitorialità che una scarsa fecondità gli nega. No a chi giunto al termine della propria vita in condizioni disperate vuole porre fine all’inutile sofferenza con legittima e trasparente dignità. Siamo figli di un paese che risponde no a chi chiede QUALSIASI istanza di cambiamento con cui abbiamo difficoltà a misurarci.

    La menzione sugli Stati Uniti era un esempio di facile comprensione anche per lei. Scrivo di questo paese perché è la realtà che vivo e “l’azzardato” paragone è più che pertinente perché spiega che è la legge a cambiare la cultura di un paese ponendo standard a cui la mentalità comune è OBBLIGATA ad adeguarsi. Le norme sui diritti civili, hanno infatti posto fine alla discriminazione, ma la mentalità razzista è cambiata solo quando le generazioni successive a quelle leggi, mescolandosi sull’autobus e bevendo alla stessa fontana hanno scoperto la normalità di tali gesti. E questi valori sono oggi così radicati da essere un patrimonio comune a tutti gli americani, di destra o di sinistra.

    Qui è impensabile porre la bella presenza, l’età o lo stato civile tra i requisiti di una qualsiasi inserzione di lavoro, cosa che nessuno trova scandalosa nel Bel Paese. Un altro esempio?

    CONTINUA

  8. 88
    glosstar -

    Anni fa sostenni un colloquio di lavoro con una nana (e non tutta tana, come si dice dalle sue e dalle mie parti), una di quelle col testone e i braccini corti che a mala pena arrivava al tavolo. Era la persona che rappresentava l’azienda, un’importante agenzia di pubblicità, scelta e pagata per la sua competenza e non certo per la presentabilità. In Italia, persone cosi non spingono neppure il bidone del rusco.

    Molte leggi che equiparano i diritti individuali restano da varare, e tra quelle approvate la mentalità italiana tarda a recepirne il valore –questo forum ne è l’esempio– al punto di scambiare culi e tette in tv per pari opportunità dimenticandosi quindi che l’upper management italico è saldamente composto da chi si rade la mattina. Certo qualche donna ci arriva sgomitando enne volte più della controparte maschile. Altre prendono la scorciatoia allargando le gambe, e qualcuna arriva finanche ai ministeri, a dimostrazione che il potere assegnato loro non è frutto di un diritto proprio, ma è debitore del maschio che lo ha concesso. Grottesca infatti la nomina a ministro alle pari opportunità di chi per ottenerne la sedia, tale opportunità ha svilito gattonando sotto la scrivania del sultano.

    Saltar di palo in frasca, pare sia un’arte diffusa nell’intero forum dove dalla lettera iniziale, spesso il discutere si evolve fino a raggiungere “Marassi e zona cesarini”. Dall’iniziale misoginia infatti, ora qualcuno è passato a celebrare l’omofobia senza accorgersi che se a Berlino i gay possono baciarsi, è solo perché in quelle strade, a differenza delle nostre, non vengono “pettinati” col bastone.

    Un “individuo normalmente responsabile” non scriverebbe di “fomentazione” indossando l’abito del buonista peloso e riconoscerebbe invece che l’Italia dei diritti è un paese che arranca. Lei al contrario, egregio signore, non solo tace la sua autorevole condanna a misoginia e ora anche a omofobia, ma come al solito si ferma ad ammirare la cornice senza osservare la tela.

    G.

  9. 89
    glosstar -

    Molte delle norme che equiparano l’uomo e la donna, sono state varate DOPO la nascita della maggioranza dei lettori di questo forum. Non c’è da sorprendersi se ancora non siano parte del patrimonio culturale di tutti. Ci vorranno generazioni, come ci sono volute in quei paesi che questo percorso lo hanno realizzato prima di noi.

    G.

    1946. Le donne votano per la prima volta
    1963. Abolita l’esclusione delle donne dall’impiego statale e pubblico e cancellato lo “ius corrigendi”, il diritto del marito a battere la moglie per comportamenti contrari alla “morale pubblica”
    1966. La pillola può essere prescritta solo a fini terapeutici e non come antifecondativo, la contraccezione è infatti un “reato contro la stirpe”
    1968. L’adulterio non è più reato. Per le donne era prevista la carcerazione fino a 2 anni, l’uomo era punito solo se l’infedeltà diveniva pubblica e quindi offensiva contro la morale e la famiglia
    1970. Approvata la legge sul divorzio. Prima ci pensava la Sacra Rota con l’annullamento e il conseguente disconoscimento dei diritti per il coniuge debole e persino per i figli
    1971. Approvato il divieto di licenziare le madri in gravidanza e fino al compimento del 1mo anno del bambino. In quell’anno viene anche legalizzata la vendita della pillola
    1974. Referendum abrogativo della legge sul divorzio. Bocciato, la legge resta
    1975. Nuovo diritto di famiglia che equipara i coniugi. Fino ad allora è l’uomo a decidere tutto grazie alla patria potestà, e alla potestà maritale
    1977. Uguali diritti, uguali salari. Legge sulla parità nel lavoro
    1978. L’aborto è legale
    1981. Abolito il delitto d’onore che prevedeva fino a 7 anni se l’uomo uccideva la moglie, la figlia, la sorella “nello stato d’ira determinato dall’offesa arrecata al suo onore” Per l’omicidio del marito in circostanze analoghe, l’ergastolo per la donna
    1996. La violenza sessuale è riconosciuta come reato contro la persona e non più contro la morale

  10. 90
    rossana -

    glosstar,
    grazie soprattutto per la scaletta con le date.
    non ne ricordavo una, in particolare, e non avevo gran voglia di mettermi a cercarla…

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