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Lettera pubblicata il 1 Luglio 2010. L'autore, glosstar, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao gianni.
Non sono molto daccordo sul fatto di pubblicare una lettera che parla di un fatto di cronaca altamente drammatico.
Su una cosa del genere sarebbe stato meglio tacere, per rispetto alle tre persone morte. Anche perché tra i commenti non si fa altro che
continuare a parlare dell’eterna questione uomini-donne infedeli. Stiamo correndo il rischio di fossilizzarci in questo lurido
pantano e non riuscire ad andare oltre. Ritrovo Raffaele, uguale a come l’ho lasciato sull’altra lettera, in cui ho aperto il
mio cuore, raccontandogli la mia esperienza di padre con due figlie femmine. Stranamente, ha risposto a tutti tranne che a me.
Capisco che ci sono dei vent’enni che ritengono sia tempo perso parlare con un sessantenne, un chiaro segno del degrado dei tempi.
Nel 68″ quando avevo vent’anni c’era una quasi venerazione per gli anziani, io preferivo parlare con loro dei miei problemi, e non
ero il solo.Era un valore aggiunto di cui oggi si sono perse le tracce. Leggo un nome nuovo Rilpet e sento una voce conosciuta,
Sergio, non affrettarti a smentirmi, ti conosco da 3 anni, sarò arrugginito nel corpo, ma nella memoria, funziona ancora tutto bene. Chiudo dandoti un consiglio, da padre, nonno, scegli tu, nei tuoi confronti potrei essere le due cose. Raccogli l’invito
di glosstar e scrivigli in privato, non è solo divertente, ha la capacità di trasmetterti qualcosa, prima che tu sprofonda sempre
più in basso, già ti trovo in un pantano, potrebbero diventare sabbie mobili mortali! Ciao TS
Ciao Glosstar,
anch’io vorrei dirti qualcosa. Mi ci ritrovo nel commento di Rilpet, che se mi è permesso, vorrei personalizzare. Io credo che un’ostinata dualità che continua a separare e schierare “donne” e “uomini” sia palese; però non a ragione, almeno non sempre. Uomini e donne sono costitutivamente diversi perché la natura li ha creati tali per completarsi a vicenda, intrecciare le loro peculiarità innate a fini armoniosi, salutari e procreativi. Però, puntualmente, ci scopriamo indegni, inadempienti a tale compito, che dovrebbe essere più un piacere che un dovere. Questo parla della nostra miseria. Se un uomo con la sua forza dovrebbe sentirsi fiero nel proteggere la compagna, spesso finisce per usare “l’arma facile” vilmente, consapevole del fatto che lei difficilmente riuscirà a difendersi. Però sarei di parte se non ammettessi che, da parte sua, la donna avrebbe una sensibilità più suscettibile, dovuta all’emisfero destro, quello che stimola la sfera emotiva-sensoriale, più sviluppato rispetto al maschile: questo le permette di essere più scaltra.
Tuttavia, queste nozioni basilari diffuse, a mio avviso sono insufficienti per comprendere davvero il rapporto, che si perpetua conflittuale. Se lo riducessimo a questo, sarebbe un po’ spicciolo, no?
Anch’io penso che così come l’hai posto, l’episodio venga un po’ stumentalizzato (non penso alla mala fede, anzi, se ho imparato un po’ ad interpretarti, credo che tu, se davvero credi in ciò che scrivi, sia una persona retta, onesta e indubbiamente colta).
Io, nel mio piccolo, ogni qualvolta sento questi drammi, mi chiedo perché ma soprattutto vorrei capire qual è l’ambiente e la realtà che circonda i protagonisti. Credo siano essenziali. A questo proposito vorrei dirti di fare attenzione a 2 aspetti, anche se comunque ne saprai più di me:
1_ noi comunque sia siamo “solo” i riceventi di una notizia impastata a piacimento e delizia della gogna mediatica, che deve andare a calcare i particolari macabri e oscurare
lati che renderebbero il tutto più umanamente comprensibile;
2_ credo che ogni singolo fatto non sia generalizzabile. Di mezzo ci sono circostanze, caratteri, vissuti, aspetti psicologici, antropologici unici. La nostra vita è unica. Per quanto vi siano dei comportamenti che generalmente si somigliano, non sono generalizzabili. E di questo ne sono convintissima.
Ti dico questo per meglio esporre la mia visione: non conosciamo né vittime né carnefice, possiamo condannare il fatto perché in sé è sbagliato (mala in sè), ma non possiamo andare oltre. Questo perchè trarremmo delle conclusioni affrettate: se, ad esempio, scoprissi che le due vittime lo hanno illuso per anni, ok, continueresti a provare ribrezzo per il gesto, ma probabilmente con un po’ di immedesimazione, proveresti un po’ di pena anche per l’assassino. Con questo non lo sto giustificando, ci mancherebbe!, quello che sto dicendo è che per conto mio non è riducibile a semplice guerra tra m. e f., qui di mezzo ci stà sicuramente dolore, malessere, probabilmente una malattia psichica, che se non giustificano, spiegano, e ci creano una reazione diversa. Se ragionassimo sul puro piano razionale, faremmo una selezione non onesta, rifiutandoci di ammettere che un quadro non è solo la tela, è anche la cornice, la parete, la luce, i riflessi, le espressioni, i particolari, i colori, le forme e via dicendo.
Certo, l’emotività può anche ingannare, ma io continuo ad appellarmi al senso umano.
Spero che tu possa capire ciò che intendo,
se hai volgia di parlarne, ti risponderò volentieri.
ciao Gianni.
Piuttosto che parlare di uomini o donne…il problema è la malattia mentale di cui queste persone soffrono. “Morire d’amore”, titolo azzecato. Sai cosa mi ricorda? un libro che si intitola “donne che amano troppo”,non so se ne hai sentito parlare. Il problema è sempre e solo uno, che si arrivi a casi estremi come quelli da te citati o che si arrivi a stare male da cani: non è amore. Quella è la fase di ” frustrazione” di un sentimento,che degenera in un bisogno viscerale incontrollabile che non è qualificabile come amore. La perdita di una “linfa” vitale. A volte questo basta a spiegare anche il perchè molti,fuori dai casi estremi da te mensionati si fanno nutrire immediamente da un’ altra linfa, che sia uomo o donna.credo sia la stessa cosa… e pure quello, non è amore.
saluti glosstar. Ti stimo.
“prima che tu sprofonda sempre
più in basso, già ti trovo in un pantano, potrebbero diventare sabbie mobili mortali! Toroseduto che dirti, come al solito attachi sproporzionati tesi ad offendere. Il mio “divertente” verso Glosstar non era ironico, lo stimo molto, ma secondo me ha sbagliato notizia per dire certe cose.
Non mi conosci affatto. Io ho sofferto per una ragazza che mi ha ferito profondamente. Anch io non avevo piú fiducia nelle donne, e non mi sento uno sprovveduto se a volte do ragione a Sergio, Andy e compagnia. La societá prima andava male per colpa degli uomini, adesso é allo sfascio per colpa delle donne.
Non parlo cosí perché ho ancora rimorsi dentro di me, quella storia mi é scivolata addosso, ma c’é da essere ciechi per non accorgersene che l’emancipazione femminile sta influenzando negativamente le persone e le relazioni.
Non vivo in Italia, sto con una ragazza sudamericana da tempo ormai, e non potete immaginare minimamente l’amore che queste ragazze sanno dare, e la sicurezza che ti danno a livello di relazione, e i valori che possiedono. Potrebbe anche andare a finire male certo, ma mai mi sono sentito cosí sicuro e felice. Nemmeno dico che in italia non avrei mai trovato una ragazza cosi, non faccio di tutta l’erba un fascio, peró le probabilitá sono oggettivamente poche.
Dedicato a tutti i “cavalier serventi”(non vedenti)…
Caro glosstar, da te non me l’aspettavo proprio! Capisco la “diatriba” con Raffaele,ma sinceramente non capisco dove vuoi andare a parare con questo post(…a parte queste due tristi equazioni, naturalmente: uomo = strçnzo e carnefice, donna = vittima dell’uomo, sempre e comunque…)
“…“Nel giro di poche ore, D.C. ha assassinato due ex e infine si è suicidato. L’uomo era sotto inchiesta per stalking…” embè, allora? Cosa centrano gli altri uomini(vittime)? non sarà mica colpa delle forze dell’ordine che non l’hanno tutelata, per caso?
Parli di statistiche…posso farti una domanda? Secondo te sono più le donne vittime di uomini che alla fine di un rapporto “malato” commettono quanto tu hai scritto nel tuo post( omicidio suicidio), o gli uomini vittime di donne che alla fine di un rapporto normale( o presunto tale) vengono privati dei figli, della casa e della loro dignità( per non parlare dei dineros, of course…), “ammazzandoli” socialmente?
sai quanti di questi “uomini” passano da una morte sociale ad una morte vera?
Fermo restando la tristezza e l’amarezza per l’episodio di cui sopra, ti faccio notare che, per fortuna, gesti del genere rappresentano l’eccezione(avendo a che vedere con menti malate…), e per quanto brutti, ne veniamo a conoscenza tramite i media…purtroppo gli episodi a cui mi riferisco io, rappresentano la regola,basta guardarsi attorno…
Leggiti questi due post(in giro ne troverai mooolti altri…):
http://www.letterealdirettore.it/separazione-moglie/
http://www.letterealdirettore.it/mia-moglie-minaccia-sms/
Dedicato a tutti gli amanti delle finte statistiche che “vittimizzano” l’uomo quando “TROPPO SPESSO” è invece la donna a pagare il conto in relazioni di coppia con squilibrati che non sanno accettare la fine di un amore…
sei proprio sicuro di quello che dici? Informati meglio, potresti avere delle sorprese!
Tutto questo senza generalizzare naturalmente, tanto si parla di statistiche…
sta di fatto che negli ultimi anni gli eventi di cronaca di questo tipo sono diventati più frequenti.
il che potrebbe significare
– che prima non erano resi noti dalla stampa come lo sono ora
– che la popolazione è più “malata” di 5-10 anni fa oppure
– che si è di fronte a una svolta sociologica,
determinata da un più fermo atteggiamento delle
donne in difesa del loro diritto a autoderminarsi.
io propendo per l’ultima lettura… e invito Raffaele a non limitarsi al credo casalingo della sua famiglia ma ad aprire la mente sul resto del mondo, non per dar lezioni ma per apprendere altre filosofie di vita, più tramite esempi e fatti che per mezzo di parole…
si continua stupidamente ognuno a difendere la propria categoria, alla “ciao Darwin” quando siamo tutti uguali e invece di provare a capirci continuiamo a puntarci il dito, bella soluzione degna di noi esseri umani.
Toroseduto le tue risposte sotterrano tutti ed è giusto sia così.Anche se personalmente dovresti darmi contro non cambierei la mia positiva opinione che ho e ho sempre avuto su di te.E’ sempre un piacere leggerti e meditare sui tuoi consigli.Quasi tutti (me compresa) scrivono risposte che non accettano repliche e giudizi negativi.Tu invece da buon artista sei pieno di sfumature,a volte difficili da comprendere subito ma come un oracolo danno la risposta quando meno te lo aspetti…
un grazie anche a Rossana che ha ben descritto cosa ci aspetta in una relazione e come vedi anche smussando il mio “sempre” rimane ben poco…
hai ragione gio: non serve a niente buttarsi la croce addosso l’un l’altro…
si deve comunque ammettere che, anche se maschilismo e femminismo sono e restano deleteri, è SEMPRE molto difficile comunicare davvero e comprendersi tra i sessi. sono così diversi fra loro!
e non sembra affatto che la situazione nel tempo vada migliorando…