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Lettera pubblicata il 1 Luglio 2010. L'autore, glosstar, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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@ riplet.
Credo che la’ fuori ci siano donne e uomini per tutti. È solo questione di trovare la/il propria/o, quella/o che indossata/o come un vestito, sentiamo confacente ai nostri bisogni e alla nostra natura. Diversamente, è come pretendere di entrare in una small se si pesa 105kg. Più ci sforza, più è stretta e fa difetto.
Tu riplet hai trovato la tua. Certo la fortuna te l’ha fatta incontrare, ma poi sei stato tu a SCEGLIERE di volere continuare e costruire una bella storia. Ti sei scelto la donna che calza per te. Quella che ti consente di esprimere il tuo desiderio di protezione, la donna che quella tua protezione si aspetta e desidera. E giustamente eviti le altre quelle non vogliono alcun sostegno perché sanno tutelarsi da sole. E non è necessario disprezzarle se si comprende che quelle donne vanno bene per altri uomini.
Molte donne hanno attraversato la mia strada, ma soltanto quelle che mi erano simili nella parte intellettiva, hanno veramente avuto un significato. Forse perché non temo le sfide, ma al contrario le abbraccio, non ho mai temuto la donna assertiva che sfidata la mia mente mi offre prospettive di osservazione che io in quanto ALTRO –bada bene, ho scritto altro, non uomo—non potrei mai avere.
E non è una competizione a chi è più bravo, ma un cammino nel quale si decide di viaggiare insieme, uno in fianco all’altra utilizzando di volta il volta il talento che ognuno col suo essere contribuisce alla coppia. A volte è quello/a che ha la capacita di vedere “l’insieme” a indicare il percorso, altre è quello/a più sensibile ai “dettagli” a riuscire a trovare il bandolo della matassa più ingarbugliata.
Non esiste una regola, se non quella del più elementare rispetto dell’altro. Certo vivere insieme non è semplice e il tempo è il testimone che certifica la qualità di un’unione. Ma non si può pensare di far funzionare amori che si basano su premesse errate, o aspettative che erano differenti fin dall’inizio perché i due individui erano due pianeti diametralmente opposti.
Amare vuol dire aprirsi all’altro/a e lasciare che entri dentro di noi. Vuol dire rischiare in proprio per soddisfare un sogno, un desiderio più grande. Amare significa dipendere dall’altro per completare se stessi e questo certamente ci rende vulnerabili.
E l’unica alternativa a tutto questo purtroppo è la solitudine. Io non ne ho conosciute altre.
G.
@ raffaele.
Condivisibile l’intero tuo primo paragrafo a cui aggiungo che si tratta di una società di giovani imbelli dalle tasche piene che hanno un concetto del denaro dissociato dal lavoro che lo ha prodotto. È denaro gratis che non essendo il risultato del sudore e della fatica –sia essa fisica o intellettuale– che lo ha generato può essere quindi reclamato e dovuto, o peggio rubato. In un tale contesto, i genitori sono i primi responsabili a non avere trasmesso ai figli la dimensione di “lavoro” come valore educativo e funzionale a una crescita responsabile.
Persino il “lavoretto estivo” sottopagato, ma tanto di moda nella mia generazione oggi sembra non interessare più i genitori italiani che spesso rifiutano l’idea di vedere “sfruttare” la loro giovane prole, senza rendersi conto che è nell’associare la retribuzione alle ore di fatica e sacrificio che l’hanno prodotta l’insegnamento e il valore educativo di tale esperienza giovanile.
Da adolescente infatti ho passato estati intere facendo il cameriere, il barista, l’elettricista, finanche l’imbucatore di pubblicità non richiesta. E l’impagabile insegnamento stava nell’imparare che 3 stupidissime ore in discoteca mi costavano 4 o più giorni pieni di lavoro a fare qualcosa che non mi piaceva per nulla.
CONTINUA
Il lavoro fa crescere e da’ valore alla propria fatica, e prima si impara tale lezione, prima si diventa attori responsabili nella società. In Italia questo valore si è perso, ma non è cosi altrove. Vivo negli Stati Uniti e qui da sempre le persone si misurano per ciò che sono capaci di fare e non per il titolo che mettono davanti al nome. Qui la figura dello studente professionista è virtualmente inesistente. Soltanto i figli dei milionari possono permettersi di completare l’università senza essersi auto sostentati. Tutti gli altri da quando compiono 14 anni passano l’intera estate a lavorare, e quando poi a 18 vanno al college diventano lavoratori studenti full time. Tutti. Li trovi nei supermercati a riempire gli scaffali di notte, nei ristoranti a lavare o a servirti i piatti, nelle gas station a darti il resto e in mille altri lavori umili che insegnano a non essere un fardello per la famiglia e conseguentemente diventare individui responsabili e autonomi a un’età impensabile in Italia.
È un altro modo di concepire la propria vita e l’impatto che questa avrà nella società…o forse ancora una volta e più semplicemente è soltanto un’altra “cultura”.
G.
P.s. mi sfugge il senso di quel che scrivi, “qualcuno qui dentro non difende i deboli…e sono sicuro che queste persone pagheranno un conto SALATISSIMO…”
Glossar le generazioni cambiano, grazie a dio altrimenti saremmo tutti a spaccare pietre dalla mattina alla sera senza avere niente in tasca e soprattutto un po’ piu’ di libertà. Poi come puoi insegnare qualcosa ai tuoi figli se è la prima la società ad insegnargliene delle altre?
l’egoismo ci fa riempire la pancia a dismisura togliendo il pane all’affamato.
L’unica cosa che bisogna fare è mettersi una mano nella propria coscenza è capire che se forse molta gente è sperduta in questo mondo di squali è perchè non sà piu’ dove sbattere la testa.
Andy cosa vuoi che ti dica, basta vedere come era al sud un po’ di anni fa’ per capire la mentalità dei mussulmani.
Le donne egoiste esistono come esistono gli uomini, poi mi fai ridere perchè inciti a conoscere le straniere che le piu’ guardano solo il portafoglio è cercano l’italiano per andarsi a fare le unghie.
Cosa dovremmo fare usarci uno con l’altro per arrivare a distruggerci, bisogna pensare al futuro dei nostri figli e salvaguardarli non ad insegnargli ad usare le persone per arrivare ai propri fini.
Poi sei capace a tenere un discorso senza isultare le persone?
che male c’è se le idee sono diverse ognuno per la sua strada o no.
@ gio.
Le generazioni cambiano ma i valori quelli che definiscono la qualita’ di una societa –uno fra tutti quello del lavoro– dovrebbero restare integri.
E sono i genitori quelli responsabili a trasmetterli alla generazione successiva. Ai genitori infatti spetta il compito di dotare i propri figli degli “anticorpi” necessari a vivere e migliorare quella che e’ una societa’ alienata e sempre piu’ degenere.
Un mondo migliore si costruisce grazie a persone migliori e in questo contesto, i bambini, adulti di domani hanno un ruolo fondamentale.
G.
Giò se noterai con più attenzione lo svolgimento di questa discussione, converrai con me che non è corretto attribuire a Andy l’esclusività degli onori, purtroppo chi si esprime con enfasi e schiettezza di solito si pone in cattiva luce nonostante abbia anche lui come tutti, proprie e diverse motivazioni
Le donne egoiste esistono come esistono come esistono gli uomini, certo hai ragione, non ci piove sopra, sta di fatto però che con il concetto della sicurezza propria e della prole, la donna ragiona con dei principi non del tutto basati sul sentimento nel scegliersi il proprio partner, italiana o straniera che sia, pensiero che non mi sembra sia egualmente condiviso dall’uomo e che può ricoprire un particolare valore in determinate circostanze. In italia un matrimonio su 3 salta (sole 24h) e nella realtà quello che tu hai ventilato stà già succedendo; ci stiamo distruggendo, anzi converrai con me nel dire che ci stanno distruggendo se hai dato una sbirciatina a cosa succede all’interno dei tribunali e tale sfacelo trova spiegazioni in motivazioni assai estranee da violenze o soprusi come cinicamente ancora qualcuno vorrebbe far credere, la facilità con cui ormai si arriva ad ottenere diritti e benefici che da soli non saremmo arrivati a conseguire, fà proprio pensare che il futuro dei figli non sia in realtà la preoccupazione principale dei genitori, ignorando altresì il deleterio modello che andiamo a insegnarli, basato proprio sulla conflittualità e sullo sfruttamento per motivi celatamente egoistici.
Diego io non sto’ assolutamente dicendo che sono delle sante,ma per quanti secoli hanno dovuto subire certe donne? Ma ricordati che se tante se ne approfittano è perchè hanno dietro qualche ometto che le mantiene.
Perchè la nostra piu’ grande debolezza stà in mezzo alle loro gambe.
Io sono stato proprio da poco vittima di 2 donnine ma ho capito che non tutte le donne si svegliano la mattina con l’intento di farci soffrire.
E’ cosi’ che si entra nel conflitto perchè se un andy attacca in continuazione una rossana o un’altra donna ella si difende, o deve subire e stare zitta.
Il mondo cambia perchè noi cambiamo non dobbiamo cambiare gli altri sono gli altri a decidere di cambiare.
Io odio violenza,abusi,ingiustizie,povertà,menzogne,ipocrisie,egoismi,avidità,potere e tutte debolezze che uccidono l’amore e la voglia di stare insieme e imperfezioni che sia donne che uomini si portano dentro.
ma tanto caro diego tutte queste belle parole serviranno proprio a poco.
o si mette mano alle leggi e le si riporta dove DEVONO STARE, perchè fanno solo DANNI.. in cucina e a far la calzetta e guai a loro se vedono un altro uomo..
..o saremo invasi da chi oltre a seguire questi semplici regolette, usa anche decapitazioni e lapidazioni in pubblica piazza con tanto di applausi.
è inutile che continuiamo con la diplomazia del nulla: è provato da tutte le statistiche che le femmine hanno rovinato la società da quando usano il loro corpo in libertà e senza vergogna.
poi qui ve la potete cantare come volete, ma anche se il tutto avviene molto lentamente, avviene eccome e all’improvviso ci sarà il boom, come è avvenuto in economia per i cinesi: saremo invasi semplicemente per un motivo matematico.
per ogni figlio occidentale ne nascono venti-trenta loro ed il tutto avviene tramite un motivo sociologico evidente: l’uomo non si può fidare di una femmina che oggi ti dice “ti amo” e domani “ti lascio perchè sono emancipata e siamo nel 2010 e tanto tu non mi puoi fare niente altrimenti ti denuncio per stalking e non puoi nemmeno indagare sulla mia ars meretricia perchè altrimenti ti denuncio per violazione della privacy”.
quindi niente fiducia, niente matrimoni, niente famiglie e niente figli.
e quelli continuano ad aumentare dimostrando che il problema sociale non è dovuto alla crisi economica (poveri come sono loro DAVVERO, non potrebbero minimamente figliare allora).
è solo questione di tempo, è solo questione di chi ha capito o no:
le femmine hanno rovinato la società perchè non hanno le capacità mentali, non è cosa loro, si deve ritornare ai tanto cari agli uomini: “femmina, vai in cucina e non ti immischiare che queste sono questioni da uomini!”, bisogna riportarle ai loro ruoli primari: mamma e casalinga.
non ci sono altre parole e parolai senza sostanza che tengano: il resto sono solo chiacchiere buoniste di chi è troppo limitato mentalmente per capire i processi sociali e per capire l’opportunismo travestito da ingenuità forzata che è proprio delle femmine.
si potrebbe forse asserire che la tanto apprezzata maggior stabilità sociale dei bei tempi andati si basava essenzialmente sul sacrificio del più debole, come ancora avviene in alcuni paesi fondamentalisti?
se così fosse, non ci si potrebbe che rallegrare della stupenda ed ineffabile giustizia patriarcale…