Con gli anni Novanta volavano via le “serenate rap” cantate da Jovanotti,
finivano le dediche alla radio e le cartoline d’amore con sopra stampato un bacio al rossetto.
Insomma volava via una vecchia generazione di ragazzi dai blue jeans strappati e dal cuore innamorato, una generazione di ragazze troppo timide per non arrossire ai complimenti,
di uomini e donne alla ricerca del grande amore nei posti più improbabili : alla fermata dell’autobus, all’ufficio postale e persino tra le pompe funebri.
Iniziava l’era dei Social Network.
Con l’avvento dei Social Network quali Facebook, Twitter, Badoo e con l’avvento del famoso canale di YouTube, la vita dei teenagers ma anche quella degli adulti, sembra essere cambiata radicalmente.
Le infatuazioni adolescenziali, l’amore e i rapporti con gli altri sembrano prendere un’altra piega.
Dietro a quello schermo e quel processore, che sia Window Vista o Mac, ci si sente più protetti anche se non si ha l’antivirus e soprattutto ci si sente più predisposti a conoscere nuova gente, nuovi amici, nuovi amori.
I Social Network nascono per semplificarci la vita, per trovare un amico con cui confrontarsi o un partner secondo i nostri gusti senza spostarci dalla nostra scrivania.
Per trovare il partner ideale oggigiorno basta davvero poco : una e-mail che ci rispecchi tipo Sonotroppofigo82@live. it una password, una bella foto e via! Il gioco è fatto.
Una volta inserite le nostre preferenze, i nostri gusti musicali ed altre info sulla nostra vita privata quali operazioni chirurgiche subite, cicatrici riportate o ultimo acconto della bolletta del gas, nella barra di ricerca appariranno automaticamente persone con i nostri stessi interessi, stesso segno zodiacale e che magari ha frequentato anche la nostra stessa scuola.
Dopo un’accurata selezione leggeremo come status personale “Principe azzurro cercasi” che di certo non allude al titolo di un film.
Questo mondo virtuale ha cambiato il modo di intendere l’amore; oggi il vero cupido è la rete.
Ma quanto possono essere veri questi amori nati sul Web? Personalmente penso davvero poco.
Il pc dovrebbe sostituire il classico incontro casuale; due persone si incontrano, si scambiano qualche sguardo e magari si piacciono ma in un Social Network mancano davvero le basi. Mancano i gesti, i profumi, la voce, l’imbarazzo degli occhi puntati addosso.
Non ci si può innamorare di una persona attraverso uno stupido profilo.
Non si è mica stupidi nello scegliere la foto migliore o nell’inserirne una ritoccata.
Magari poi, se si combina un incontro reale con quella persona, rimaniamo persino delusi e quando scopriamo che le belle frasi che ci scriveva in chat non erano nient’altro che le frasi dei Baci Perugina (mai buttarle le carte dei cioccolatini, potrebbero tornar utili! ) .
In molti dicono che i Social Network abbiano davvero cambiato la loro vita.
Le statistiche approvano che l’11% delle coppie nate sul web sono persino convolate a nozze.
Se da una parte qualcuno trova l’anima gemella, c’è chi dall’altra finisce per chiedere il divorzio a causa della gelosia morbosa nei confronti del proprio partner, troppo preso a commentare le foto di qualche altro/a.
I Social Network sono diventate vere e proprie piazze virtuali; posto dove si affrontano problemi e dove allo stesso tempo ci si diverte.
È il posto dove si può passare un po’ di tempo prima di alzarsi dalla scrivania e tornare a vivere la vita nel mondo, quello vero.
Ma l’amore no, quello non lo si può provare seduti davanti ad una schermata.
E non solo perché ha una bella foto significa che sarà una bella persona.
Meglio staccare la spina ed andare al bar.
Magari l’amore della tua vita è proprio lì a godersi la pausa caffè.
Marie.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Amore e relazioni - Riflessioni
Grazie bellaMarie per la lettera… ottimo materiale per una ulteriore riflessione.
mi piace questa lettera, mi fa riassaporare i bei tempi che furono.. per il resto posso dirti che trovo i perchè a tante verità da te citate, la società, mutando, ci ha spinti verso il materialismo che, come è noto, non necessità di sentimenti e di emozioni, ma di soldi, di seguito, le persone, nel loro frenetico vivere, hanno sempre meno tempo per loro, e se a cio’ ci mettiamo la scarsa qualità della vita, unita alla mancanza di pecunia (per uscire e o per fare quello che prima riuscivamo a fare piu’ spesso, oggi sostituito ad un canone adsl) il gioco è fatto! preferiamo l’incertezza digitale alle genuine relazioni sociali.. grottesco ammetterlo ma è cosi!
Inoltre, non potendo molti permettersi tanti dispendiosi corteggiamenti, la rete fa da filtro se non agevola ogni possibile relazione mordi e fuggi, il fast food dell’eros, il sesso facile, la clandestinità del tradimento, il non prendersi responsabilità, il tutto per soli 19,99 euro al mese, se non gratis, dal computer al lavoro.
Avanti con fiducia, verso la catastrofe! la fine dei valori e delle posizioni sociali, tuttavia anche sulla rete si nota che la cosidetta parità non esiste, a parte i network da te citati, sono sempre gli uomini a pagare, le donne MAI, vengono abilmente usate come esca, come in altre situazioni (ingresso omaggio per sole donne etc etc) ed anche li, a meno che tu non sia uno strafigo, poche sono le donne che si dichiarano, per amore, per sesso.. pochissime! non a caso, se una donna apre il proprio contatto, ha dai 100 ai 300 richieste di contatto, l’uomo mediamente 5 o 10..
Internet strumento sociale? certo.. rispecchia il peggio della nostra società, pur conservando le meccaniche che da sempre ci distinguono..
E’ proprio vero quel che dici,IL Duca !
Ed io,pur facendo parte di questa nuova generazione( ho 18 anni) che
materializza i sentimenti non riesco proprio a vivere in una società che
fa dell’amore un sentimento banale e freddo.
Ho nostalgia di un epoca passata che purtroppo non ho nemmeno
vissuto..ma che di certo sarà stata migliore di quella presente-.
Io ho vissuto quegli anni senza tecnologie, in cui ci si incontrava tutti i giorni anche senza il cellulare. e in cui internet ancora non esisteva, e esistevano le cartoline vere, i bigliettini veri, le telefonate a casa, anche i mazzi di fiori non virtuali ma reali.
E in cui in effetti era più difficile anche tirare il sasso e nascondere la mano, giustificandosi dietro il fatto che tanto la virtualità marcia a tremila all’ora e non si capiscono i toni degli sms. Di anni ne ho 37, non 370.
Quando sono uscite le prime chat, e per fare chat la gente tra l’altro andava negli internet point, credo, perché a casa internet non lo aveva, guardavo :O queste novità… zero attirata da quel mondo virtuale di cui non capivo il fascino e preoccupandomi per le amiche che pensavano di avere una cotta pazzesca per uno finché non andavano a conoscerlo e scappavano dopo aver visto da lontano che era tutta un’altra persone di quella che si erano immaginate.
A me piaceva il fatto che potevo parlare con mia cugina dall’altra parte del mondo. In realtà la tecnologia ci ha permesso anche di avere dei forum come questi, e simpatie e antipatie, empatie o meno, scambi di opinioni che sono reali, pure se dei tanti codici che fanno una conoscenza se ne possono usare solo alcuni.
La tecnologia, certo, ha creato anche per molte persone un tipo di solitudine e di rifugio che viene chiamato socialitù e illusione di andare in mille posti diversi, quasi con un finto dono dell’ubiquità.
In realtù credo che, a parte per chi va a caccia di conoscenze di un certo tipo in internet, anche attraverso le parole possano esistere dei colpi di fulmine, come nel bar sotto casa. Anche se i presupposti sono diversi. cioè non ti innamori di uno sguardo, e ti fai una tua idea, ma ti innamori di una parola e ti fai una tua idea.
Il discorso è che come nella vita al colpo di fulmine dovrebbe seguire una conoscenza reale. Sono d’accordo con quello che dici tu sul fatto che internet non permette di sentire odori, sapori, sensazioni tattili e vedere che faccia fa uno o una difronte a un tramonto ecc ecc. tutto vero. Intendo dire che può esistere certamente anche una buona fede in una simpatia che scatta per una persone proprio quella nel mare di internet come nel mare di una discoteca fumosa. Il fatto è, appunto, che poi tutte le altre cose, tattili, reali, visive, condivise presto devono realizzarsi altrimenti il solo virtuale diventa una specie di altro mondo. Ed è nel mondo,invece, che, con tutte le
tecnologie che pure ci sono, continuamo a vivere. ed è del reale che abbiamo bisogno, anche quando il virtuale ci sembra sopperire in qualche modo per compensazione.
In realtà esistono ancora le persone che si piacciono e si innamorano alla vecchia maniera. Almeno nella mia generazione, che ha vissuto entrambe “le epoche”. Nella tua non so, perché voi quell’epoca in effetti non l’avete conosciuta. Mio fratello, che ha 12 anni meno di me, pur essendo un esperto di computer anche per lavoro, è fidanzatissimo a anni e con sua morosa non vive certo abbarbicato ai sms, a fb e chat. Lui manco ce l’ha fb.
Tecnologia si diceva, ma gli esseri umani, pure se l’espressione di un sentimento o di un’emozione può oggi passare attraverso i sms, o lasciare un messaggio in fb, alla fine credo che hanno le stesse necessità di ieri, quando vogliono conoscere qualcuno, vogliono farsi conoscere veramente, e vogliono passare realmente del tempo insieme forse lo fanno sempre nello stesso modo.
Forse quando vanno in crisi entrano in internet, a compensare con il rumore della virtualità, il calderone della virtualità. In questo senso la virtualità oggi diventa una nuova espressione dei sintomi, del disagio della solitudine o del disagio di una crisi, personale.
Ma alla fine credo che il corteggiamento, quello vero, e il piacersi, quello vero, non sia poi così diverso da quello di ieri. Perché le persone, qualsiasi palliativo tentino di usare, di adrenalina o di anestesia, hanno ancora bisogno, per vivere veramente certe emozioni, di guardarsi negli occhi, di essere nella stessa stanza, di annusarsi e di guardare lo stesso cielo. Anche se, nel tempo in cui sono lontani la tecnologia aiuta, come aiutavano le lettere degli emigranti. Ma relazioni fatte solo di parole e di assenza, per quanto delle emozioni possano essere intense, soffrono comunque la mancanza di tutte quelle cose che facevano felici anche i nostri nonni.
La mente dell’essere umano è potente, ma da sola non basta, in nessun caso, a ricreare tutta la gamma di emozioni dei 5 sensi. Neanche nel 2011. che tu abbia 80, 60, 40, 20 anni. Non sei una mosca bianca, secondo me. Baci