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Lettera pubblicata il 20 Maggio 2010. L'autore ha condiviso 14 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore toroseduto.
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Toroseduto, è la stessa cosa che è capitata a me. Ho provato il tuo stesso sconforto nel notare il silenzio quasi imbarazzato che segue certe affermazioni… adoro lottare, forse non in modo chiassoso, ma le conquiste tendo a volerle fare lo stesso. Mi sono iscritto qui pochi mesi fa, in un momento di debolezza, lo ammetto… ma mi interessava sapere, curiosamente, cosa ne pensasse la gente sulle mie questioni. Ho visto code di commenti allungarsi su drammi esistenziali, depressione, dolore. Neanche un minimo accenno a delle piccoli grandi domandine che ponevo io… Mi son detto, non importa a nessuno una persona che dal suo dolore riesce a riemergere. Viviamo un nuovo Romanticismo a metà, per tutti l’eroe romantico ormai è solo la Vittima. Il Titano non importa più a nessuno.
Con questo non voglio dire che mi sento frustrato perché ai miei post non ha commentato quasi nessuno… Tanto più che spesso mi sono accodato con calore umano accesissimo e tanta passione alle lettere di gente che soffriva… e mi è piaciuto farlo. Ma a un certo punto mi è presa un po’ una specie di rabbia, sembra una strana processione senza fine, tutti lì che portano questa croce e nessuno che canta!!! Mi si passi l’esempio religioso, so che a volte sono troppo critico a riguardo. Ecco perché proprio oggi, di getto, ho pubblicato una lettera proprio qui, rivolta a tutti quanti. Se ti interessa esprimere un’opinione simile, credo la troverai sicuramente fra le ultime lettere.
Anche a 42 anni di differenza, condivido la tua vocazione per le analisi costruttive. Ho passato ben troppo tempo a distruggermi, ciò non ha portato a niente di buono. All’inizio della depressione si avverte quasi un torpore, non vuoi essere svegliato… Non vuoi essere preso per mano… Quasi ti autocompiaci della tua miseria. Ma NON può andare avanti!!! Non sono assolutamente d’accordo sulle classificazioni generazionali: e non vedo come ti si possa incolpare (neanche fossi stato tu!) di aver prodotto molti danni. A questo punto, vuol dire che noi giovani d’oggi siamo una generazione di depressi e smidollati? Non voglio crederci. Questo ragionamento rientra perfettamente nell’autocompiacimento tipico della fase pre-depressiva. Non va. Non va.
Quello di cui abbiamo bisogno è un po’ di umiltà. Siamo presi da noi stessi e dal nostro futuro, non ci accorgiamo che a volte chi ci parla dal seggio dell’esperienza (ed a 62 anni sono certo tu ne abbia!) lo fa senza interesse. Cos’ha da guadagnarci? Facile, zittire
il grillo parlante. Poi si scopre che aveva ragione.
Sai, mi sento onorato che proprio tu abbia commentato per primo la mia prima lettera. Proprio onorato. Allora non sospettavo minimamente di avere di fronte una persona tanto simile, sebbene lo intuissi, nonostante la differenza di età. Ciò prova che la distanza generazionale non significa niente.
Tanto più evidente se pensiamo al caso di Mina, che non posso per ovvie ragioni ricordare, ma che sento spesso raccontare da mia mamma che la adora… è un po’ la stessa cosa che è accaduta al cantante Morgan, dopo le sue dichiarazioni che gli sono costate l’esclusione da Sanremo. A prescindere dal mio parere o meno, quanta ipocrisia c’è dietro? La stessa che aveva cacciato via una grande artista come lei.
Spendo sempre molte parole nei commenti… Ops, quasi non me ne accorgo. Spero di non averti tediato. Per me, è stato molto interessante, finalmente!, trovare qualcuno per un confronto. Se ti va, leggi anche qui: http://www.letterealdirettore.it/aquila-eagle/. Stranamente, a differenza di anni, chilometri e parole, i concetti sono gli stessi.
A presto!
Mio caro amico,
mi permetti di dire due parole? Se intervengo è perche mi sento coinvolto dalle tue parole quando parli dei molti che accusano la tua generazione di aver causato lo stato presente di menefreghismo e decadenza morale,ideale,emozionale e di ogni altro genere.Ecco:forse mi sono intrufolato arbitrariamente ma vorrei dire che,per quanto mi riguarda,io non intendevo,con le mie affermazioni poco lusinghere del ’68,esprimere disprezzo per la persona che in quel clima di euforia e entusiasmo collettivo si è sentita trascinata da un trasporto che,e non dubito della buona fede,lo portava in piazza a vivere il proprio impegno nei modi che riteneva più giusti.Ognuno si impegna e si espone come può e io mi inginocchio davanti a coloro che per essere andati avanti fieri e sicuri sulle strade della non accettazione di cio che si presenta a tutti gli effetti come inaccettabile hanno pagato,pagano e pagheranno la loro cambiale dell’esclusione sociale.Perchè questo sarà l’epilogo!Ma quegli ideali,quell’impegno,quelle grida,quelle urla,quelle chitarre,quelle voci,quei canti,quei sorrisi,quelle bestemmie,quelle pietre oggi,per i più (e non sarà il tuo caso),le vedo riciclate in una scelta di comodo,di opportunismo,di sopraffazione.E’ questo il menefreghismo di cui ho tentato di parlare:non il vostro,non il tuo ma quello che è stato generato dall’incoerenza di certe scelte e condotte (e non parlo della positiva capacità di poter cambiare idea).Io,senza accusare voi e i vostri ideali e passioni cercavo di fare questo discorso più ampio e mi spiace di non esserci riuscito!
ora mi scopro meravigliato di stare parlando di politica quando a me ha sempre ripugnato (e lo dico a mia vergogna)ma proprio per le ragioni di cui sopra.Nella mia miseria,cerco di impegnarmi in altri campi,su altri aspetti.Come meglio mi è possibile!Risultati garantiti non ne ho ma ci provo,semplicemente ci provo.
Perdonami se sono stato inopportuno,
Alessandro
Ciao Alessandro, ma che scherzi? Tu inopportuno…magari abbondassero i “suchende” e i capatosta come te! In fondo stai facendo una scoperta
,se tu ripudi la politica, prima o poi lei si prenderà “cura” di te e ti userà a suo piacimento. Il passaggio successivo sarà la scelta, lo schierarsi da qualche parte, magari turandoti il naso…e forse rimpiangerai qualcosa. Mi è venuto in mente che da qualche parte sono stato preso di mira anche per il mio nick, quando dico qualcosa che ha
attraversato la mia vita,il mio toroseduto diventa un’ostentazione di saggezza, un voler passare da gran saggio. Allora confondo ancora di più le acque e spiego perchè scelsi questo nome. Credo nella reicarnazione e ho sempre avuto una visione da indiano, mi sono stranamente familiari tutti i disegni la forma delle tende, sento perfino l’odore dei calumet, che come saprai venivano scelti in occasione di riti o in prossimità diavvenimenti particolare, un mio antenato fumava spesso il “calumet della pace” e io quell’odore lo percepisco come si percepisce dai segni premonitori l’apprestarsi di una tempesta, un uragano. Quando ho letto la “STORIA DEGLI STATI UNITI D’AMERICA”, non ero un semplice lettore, ero ben presente con tutti i sensi agli avvenimenti e ai mille tradimenti dei bianchi, che con astuzia ed accanimento distruggevano interi villaggi, bambini compresi. Questa storia a molti non piace, nessuno oggi direbbe che gli europei si sono comportati come i nazisti, quando attaccavano un villaggio,riducevano tutto in cenere.
Scusa se ho divagato, ma se siamo qui per arricchirci è giusto che ognuno racconti le proprie esperienze, letterarie o di vita vissuta.
Io credo fermamente che la prevaricazione c’è sempre stata, ora ha altre forme, ma la brama di possedere oltre l’immaginabile è presente in gran parte delle persone, oggi come migliaia di anni fa. Anche se fa male ammetterlo, non sono molto cambiate le cose, la politica e la religione, sono i due poteri assoluti che hanno manipolato,ammazzato, narcotizzato le coscienze fin dalla comparsa dell’uomo sulla terra. Come si può tirarsi fuori da tutto questo come se non ci riguardasse?
I miei primi anni, a guerra finita, erano infarciti di reminescenze fasciste, se tu fossi nato in quell’epoca, sulla tessera alla voce paternità ci sarebbe un N. N. (non noto) niente concorsi nel pubblico impiego, esclusioni dalle principali attività della vita sociale. E difficilmente saresti potuto arrivare alla laurea. Continuerò… TS
toroseduto, di ringrazio del commento alla mia lettera, che ancora non era stato pubblicato prima della mia risposta… ho trovato molta forza nascosta tra le tue parole, la forza della rivoluzione più efficace e più difficile, quella del silenzio, del non detto, della maturità. Concordo con ventolibero (a proposito, bel nome!) quando dice di trovare alcuni della nostra generazione un’eco sbiadita dei famosi sessantottini… Devo aver frainteso quello che diceva toroseduto riguardo all’incolpare: perdonatemi, ammetto di non aver letto tutti i commenti! Io la vedrò ora dalla mia prospettiva, quella di un ragazzo di quasi 20 anni che si trova a vivere con i suoi coetanei – che ben facilmente parlano di ebbrezza, di libertà, di rivoluzione senza saperne cogliere il senso… ovviamente ci sono le rare e dovutissime eccezioni, non dico di no – non sfocio nel campo politico perché sarebbe lungo e complesso da spiegare, lo farò eventualmente poi… ma il clima che noi ragazzi viviamo oggi è di confusione, cliché, sbandamento e monotonia. Al primo anno di università, io non ci sto capendo niente, si rimandano lezioni, esoneri, esami. Per protesta. Credo che siamo in una di quelle epoche di passaggio di cui tanto parlavamo a scuola, abbiamo già passato una sorta di rinascimento da un buio medioevo, ancora non sappiamo bene cosa fare. Così ci diamo ai manierismi, imitiamo un po’ quello che succedeva prima. Copiamo qua e là, perché nel periodo che culmina nel 68 vediamo la chiave di volta e la vogliamo anche noi… boh, è come se in quell’epoca vedessimo il Peter Pan che sconfigge Capitan Uncino, però se proviamo noi a metterci i suoi panni verdi facciamo una magra figura, perché non sappiamo più volare. Lui è leggenda e storia, noi oggi saremmo uno stupido manierismo fuori contesto. Ci serve un’altra figura nuova, perché il Capitan Uncino è già stato sconfitto. La storia purtroppo va avanti, molte cose sono cambiate.
(Oh, ma perché ho scritto “purtroppo”? Ben venga! L’unica cosa immutabile che c’è in questo universo è proprio il cambiamento!)
Per farvi vedere QUANTO i vostri interventi non siano stati inopportuni, e quanto non possiate MAI battermi in quanto a Cose-Che-Non-C’entrano-Un-Tubo, aggiungo un PS che (dovrete riconoscere): è veramente fuori luogo.
PS: i nostri nomi se notate sono un po’ collegati. Toroseduto, capo indiano. Eagle (Aquila) era un simbolo per tante tribù. Nel Ventolibero, Toroseduto respira, e l’Aquila vola. Ciaooo, a presto!
Carissimo amico,
certo che la politica,la religione e tutte le istituzioni di potere in genere hanno da sempre ammazzato,prevaricato,narcotizzato,manipolato gli uomini e le loro coscienze.Ti sono grato per l’aver usato nei miei confronti il termine “suchende” di hesseniano (si dice così?)rimando.Dobbiamo farlo,dobbiamo provare a cercare una nuova strada per un nuovo cielo.E ognuno segue i suoi percorsi! Nei miei,in tutti questi anni,almeno da quando ho cominciato a far uso di senno (poco,molto poco credimi che sennò…a quest’ora)non c’è mai stata la politica.Ho le mie idee,certamente,i miei orientamenti,le scelte e le condotte civiche che maggiormente apprezzo e alla quali di più mi sento vicino.Le vogliamo definire idee di sinistra?E cosa significa?Mi guardo dentro e dico:ma quello che credo,quello che penso appartenga alla Sinistra è praticato da chi si dice di Sinistra?Ecco il malumore,ecco il MIO menefreghismo che però è indotto.Dò una risposta e di fatto emetto un giudizio(facile e riduttivo)e mi vedo biasimato per averlo fatto. Come uscire da questo equivoco logico che di logico ha poco? Sono anni che non vado a votare perchè mi ripugna (e preoccupa) questa volontà di potenza dei tanti che si accalcano al banchetto dell’avidità.E allora mi allontano e mi illudo di non contaminarmi con la follia del mondo. Ma nel mondo ci sono,inestricabilmente appartengo ad esso,ne faccio parte e forse,come molti,come tanti,ne sono vittima. NON GIGLIO MA FIGLIO VITTIMA DI QUESTO MONDO direbbe lui,il mio Faber. Però,per non scadere nell’accettazione passiva e nel facile giudizio di condanna per ciò che si ritiene causa di questo stato presente di pura follia e delirio di onnipotenza collettivo nel campo che abbiamo scelto,nelle scelte che abbiamo decise bisogna trovare il coraggio di andare oltre. Preti,politici (meglio politicanti)maestri e istruttori vari: a nessuno di loro io attribuisco la guida del mio andare,del mio peregrinare. E SE NON AMI SEGUIRE IL GREGGE PRENDI UN SENTIERO DA SOLO E DA QUALCHE PARTE ARRIVERAI.Questo è diverso dal credere che tutti si viva nel buio e che ognuno pratica la sua dancing in the dark. NESSUNO CI CONOSCE E NOI NON CONOSCIAMO NESSUNO! Ecco le parole d’ordinanza di tutti questi “profondi depressi” che sentiamo lamentarsi in giro.Lesti,pronti e capaci al giudizio e alla condanna,sempre,ovunque,comunque e con chiunque. Ma il loro impegno? No,non possono…sono “depressi”! Ecco,mio caro amico:siamo dei cercatori di senso
che si muovono in un “lebbrosario dell’anima”. Agostino dice:”cammina per le strade dell’uomo,è lì che troverai Dio”.
Sperando di non averti annoiato,con amicizia,
Alessandro
P.S Avrei una proposta da farti,se ti va,possiamo parlarne…E’ da un pò che ci penso
Dai Alessandro, tira fuori questa proposta. Ci stiamo un po’ impantanando,siamo rimasti in tre, come ha sottolineato bene Eagle, e questo mi dispiace. Noi non facciamo audience, almeno proviamo con la variazione sul tema, potrebbe saltar fuori qualche voce nuova. Cari Grandi Fratelli! L’italia non si è desta, vuoi vedere che è già in atto la guerra chimica? Si giustificherebbe questa calma piatta, questo torpore che ci inibisce, il peso dell’elmo di Scipio (si è poi saputo chi era costui?) da solo non basta. Pensatela come volete, io mi sento una ragnatela addosso. Devo decidermi, qui si parla tanto di elezioni anticipate…ci pensate? Il più solido governo della storia della Repubblica si sta sfaldando…il mondo ci ride alle spalle. Spero che se proprio si debbano fare, le facciano di notte, così nessuno mi riconoscerà. Ho una sola certezza: so bene chi non voterò.
‘notte ragazzi TS
Allora Alessandro,la proposta la scrivi qua sul sito o in privato?
Sappi che ho chiuso la casella in cui ci siamo scritti. Mi arrivavano oltre 100 inutili mail al giorno, perché avevo registrato il sintetizzatore che per LORO accordi commerciali dovevano passare per quel server. Metti che NON ho l’adsl, puoi immaginare il tempo sprecato ogni giorno per cancellare tutti i messaggi inutili di principianti che hanno avuto i soldi per comprare il synt e poi non riescono ad avere le sofisticate combinazioni. il manuale è di 400 pagine, io avevo il modello precedente, quindi il 90 % delle funzioni
mi erano già familiari. Se vuoi scrivermi in privato usa frattinima@gmail.com Ciao mario
Ciao Mario,
perdonami se non sono stato “tempestivo” nel risponderti.Dunque,da dove cominciamo? La prendo dal principio,abbi un pò di pazienza dai, Saggio Toroseduto.Sono un pò imbarazzato a dire il vero,è una mia peculiarità caratteriale,anche se non si direbbe (forse).
OK,bando alle cose serie,passiamo a quelle importanti (e che cavolo,una rigenerante risata ogni tanto,maaamma mia oh).
Nell’ultimo ottobre,ho partecipato,ad Agrigento,ad un incontro di giovani psichiatri e psicopatologi di orientamento fenomenologico.E’ stata un’occasione per rivedere dei compagni della scuola di specializzazione in Psichiatria di Bologna coi quali condivido gli stessi orientamenti.Il più grande tra noi aveva l’età di 37 anni,mentre la media si attestava intorno ai 29.Abbiamo parlato a lungo,ci siamo confrontati sulle dinamiche lavorative che viviamo negli ambienti nei quali ci troviamo ad agire
e come queste ci interessano come medici e come uomini.Ed essendo “psichiatri fenomenologici”,principalmente come uomini.
Non sono mancate,tra noi,parole di comprensione e vicinanza quando ognuno non nascondeva quel senso di impotenza,angoscia e inutilità allo stesso tempo,che ti prende di fronte ad un dolore che non sai come alleviare,sostenere,come fare per stargli accanto. Parlando,abbiamo anche discusso dei tanti stigmi (fasulli, ipocriti e comodi),degli infiniti preconcetti che ingabbiano e imprigionano la vita del disagiato psichico.Abbiamo convenuto che qualcosa va fatta,che occorre “contaminare” la società e le sue menti sane e savie
col loro “pensiero” che viaggia sulle lineari e rassicuranti strade del pregiudizio e del diniego (e questa è già follia per ovvie ragioni LOGICHE),per consentirgli di uscire contromano,di deragliare sulle più difficili strade del dubbio e delle perplessità che ti vengono imposte dall’osservazione attenta e onesta (di noi stessi prima di tutto).Ecco:abbiamo pensato di organizzare un evento,da svolgersi nelle piazze,per le strade,sui luoghi di aggregazione urbana per dare occasione,a chiunque,di guardarsi dentro e scoprirsi più fragili di quanto in realtà non si creda ma,anche e soprattutto,per sapersi più vicini,più legati al prossimo,più capaci di tendere la mano a realtà che pensavamo distanti,estranee,lontane.
Non si tratta delle solite “manifestazioni” tipiche delle comunità “terapeutiche” che poi ad altro non approdano che a far apparire lui,il MATTO,il PAZZO,il FOLLE,lo SCHIZZATO,il MALATO MENTALE