Ogni giorno sentiamo la parola “sicurezza”. Sicurezza finanziaria, sicurezza sociale, sicurezza nazionale… sono tutte cose importanti. Ma ciò di cui vorrei parlare adesso è una sicurezza più profonda, la sicurezza del Sé: sicurezza emotiva, sicurezza psichica, la sicurezza che ci rende capaci di interagire pienamente con le nostre famiglie, con i nostri compagni, con i nostri amici, con la nostra società e con la nostra civiltà. Questa sicurezza scaturisce dall’amore per noi stessi, dalla consapevolezza di avere un’anima, di aver conosciuto altre vite e viverne molte altre ancora. La vera sicurezza deriva dalla consapevolezza dell’immortalità dell’anima, concetto molto radicato nel mondo orientale, scarsamente diffuso in occidente, per ragioni religiose,culturali e storico-politiche. Nell’era definita post-industriale, viviamo una crisi di valori, il falso benessere generato dalla convinzione che saremmo diventati tutti ricchi, ha provocato la paralisi dei sentimenti e degli ideali più alti.
Ho conosciuto persone molto ricche che però sono infelici e totalmente insicure, a dispetto di tutti i loro soldi. La sicurezza non deriva dai beni materiali. Non possiamo portare i nostri averi nella prossima vita, ma potremo portarci le nostre azioni, i nostri passi avanti: ciò che avremo imparato e i progressi che avremo fatto in quanto esseri umani spirituali. E’ anche possibile portare con noi alcuni dei nostri talenti. Ritengo che Mozart fosse stato un abile musicista in una vita precedente, il che spiegherebbe la sua precocità di bambino prodigio nel diciottesimo secolo. La sicurezza e l’autostima sono direttamente correlate, e l’autostima talvolta è difficile da raggiungere; tuttavia, senza di essa non è possibile conseguire l’amore per se stessi. Molti di noi recepiscono l’immagine trasmessaci ( di solito inconsciamente) dai nostri genitori, dai nostri amici e dalla nostra comunità: l’idea che in qualche modo non siamo abbastanza bravi, non siamo all’altezza. Se riusciamo a liberarci dalle negatività, possiamo imparare ad amare noi stessi. Le tradizioni religiose che dicono: “Ama il prossimo tuo” non colgono pienamente nel segno. L’amore per se stessi è il fondamento dell’amore per gli altri, la fonte da cui sgorga la vera carità. Quando amiamo noi stessi, l’amore trabocca; quando non ci amiamo, consciamente o inconsciamente concentriamo la nostra energia nella ricerca di questo amore e non troviamo più tempo per nessun altro.
L’amore per se stessi non è una forma di egoismo: è una forma salutare di autostima. L’egoista, il presuntuoso, la diva e l’imbonitore di piazza – coloro che danno l’impressione di amare se stessi al solo scopo di trovare un compratore per sé o per i loro prodotti – spesso sono degli insicuri. Un uomo che ritenevo “tutto di un pezzo”, la quintessenza della persona sicura di sé, mi confidò che era solito giocare a “schiva l’autobus”: si metteva in un punto della strada particolarmente pericoloso per vedere fino a che punto poteva ripetere l’atto di schivare gli automezzi in arrivo. “E se ti investissero davvero?” gli domandai esterrefatto. “Allora il mondo si libererebbe di una cosa inutile” rispose.
Il vero amore per se stessi non ha bisogno di essere proclamato ai quattro venti o di essere ostentato. È uno stato interiore, una sensazione, una forza, una gioia: è sicurezza. Abbiamo tutti un’anima. Siamo sempre amati. Possiamo amare a nostra volta. T.S.
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Categorie: - Riflessioni
eh il vero problema però è che quando ami te stesso, quando sei sicuro di te stesso e perciò non ti conformi agli altri caproni che seguono il gregge perchè non ne senti proprio l’esigenza, passi per presuntuoso e stronzo anche se non lo sei
per essere se stessi, per restare se stessi amandosi ci vuole una buona dose di resistenza e coraggio
io ce l’ho (per foortuna e in certe situazioni…purtroppo), e passo un pò da eremita, nel senso di quella che vive solo per se stessa
fregandosene dell’opinione altrui…in sostanza…vivo bene anche senza che gli altri mi lodino, mi cerchino…e non sento l’esigenza di mettermi in mostra. Per chi scusa dovrei mettermi in mostra? Per quella gente lì?
[ la vedi-immagini la smorifia sul mio viso?…hihihi ]
in realtà non tengono conto di piccoli gesti quotidiani che ci sono, nei confronti della mia famiglia, dei confronti del mio capo, anche se non li pubblicizzo perchè mi sembra doveroso farli, li do come una cosa compresa in me stessa ciò che sono realmente. Starei male se non lo facessi.
invece c’è gente capace di fare un marketing di se stessa incredibile, facendo un quarto di quel che faccio io
e alla fine hanno più di me. Così è. Che schifo.
Sacrosanto.
Gesù dice: “ama il tuo prossimo COME TE STESSO”. Gesù dice anche: “chi ha orecchie per intendere intenda”… Hai inteso bene ed hai semplicemente tradotto le parole del Maestro. Che tu lo sappia o no. Che tu lo voglia o no.
Ciao silvana.
Capisco che il discorso ha un valore da “obbiettivo raggiunto”
e va di pari passo con l’età, la maturità e la consapevolezza.
Conosci la mia età, e proponendo questa riflessione, ho cercato di dare uno sguardo dall’alto, non potrei fare diversamente, mi dispiace che a tratti tu senta la tua ricchezza interiore come un handicap. Sei a metà cammino,riferendomi all’età, rispetto a me. Però so bene che non cambieresti mai.
Ho visto la smorfia sul viso. C’è stato un’applauso…
@ ultimo
Mio caro amico, il punto è che troppi, NON SI AMANO. Questo forum è lo specchio della realtà in cui viviamo nel 2010. La mia intenzione non è far nascere una bagarre religiosa-filosofica.
Non è il luogo adatto. Prova ad andare nella lettera del suicidio.
La leggo da tre anni, e non sono mai intervenuto. Lo faccio in privato con alcune persone. E’ molto difficile trovare le parole giuste che vadano bene per tutti.
Molti potrebbero confondere un consiglio come saccenza. Invece nel privato si riesce a creare il clima giusto.
Pensando a questo ho voluto postare la lettera, il mio cammino, all’ombra dei 60 anni, mi ha portato a conoscere qualcosa da poter condividere, cercando il giusto equilibrio.
Chi non ama se stesso, come può amare gli altri? A questo non so
rispondere nel forum, in privato ci riesco. E ho avuto riscontro dalle
mail private, nessuno di loro se la sentiva di commentare sulla lettera. Purtroppo!
grazie dell’applauso…
saluti toro, con la mia visione dal basso
sguardo dal basso che quando sente certe cose di propaganda dall’alto (o dal basso apparente manovrato dall’alto) del tipo:
” e si sai, perchè io ho fatto questo ”
” eh si sai perchè io sono andato qua ”
” eh si sai perchè io ho questa cosa qui ”
ti dice (senza parlare)
” embè…ti sembra na roba tanto unica e speciale? pensi di essere il solo? ”
Come sgonfiare un pallone in due secondi: facendo spallucce.
E questo mi capita al lavoro, e mi capita quando tentano di appiopparmi qualche ragazzo referenziato dalle mie amiche che ahimè non hanno molto occhio come carino-buono-bravo (in realtà tanta apparenza e poca sostanza)
Si lo so, non sto simpatica a sti tipi qua. Faccio sempre la figura dell’antipatica di turno, quella che rovina tutto, alla fine.
Ma certe cose nella vita non hanno prezzo (tipo la faccia che fa l’altro alla mia reazione).
Per tutto il resto c’è mastercard.
Non vi sono sfumature, chi non ama se stesso non può amare gli altri. Quale altra risposta? Non è una legge, un comandamento, una regola che si può scegliere di infrangere. E’un “ordine” al quale non ci si ribella e non si scende a compromessi, mai. Religiosità e Fede da parte.
l’amore per se stessi non è egoismo se si capisce bene cos’è AMORE. non dobbiamo confondere l’amore con l’egoismo perchè tutto ha una logica. anche l’amore a mio parere ha una logica. chi vive bene con se stesso, vive bene anche con gli altri. non so se rendo il concetto perchè non è semplice: vivere bene è una cosa….ma vivere bene con se stessi è ben diverso, anche se si vive male.ho fatto un pò di confusione vero? chissà se si è capito ciò che intendo.
ciao toroseduto ci sentiamo presto.
Finalmente una voce fuori dal coro… Finalmente qualcuno che inneggia alla vita… Finalmente mi è spuntato un link positivo fra tutte queste lettere di angoscia e lamentele.
Probabilmente è un po’ tardi per commentare questa lettera, sono passati dei mesi dalla sua pubblicazione. Nonostante tutto, ci tenevo a regalare una nota di merito ad un pensiero che condivido in pieno. Del resto, la data in cui è stata scritta una bella pagina non conta; altrimenti non leggeremmo più né l’Odissea, né la Divina Commedia.
“L’amore per se stessi non è una forma di egoismo: è una forma salutare di autostima.” è quel che spesso cerco di dire nei miei commenti, a gente che si annulla, a gente che si autocommisera. Siamo tutti fragili… Ma c’è anche chi, tra i fragili, non è debole. Forza non necessariamente vuol dire resistenza. E penso che valga di più.
Grazie toroseduto, ci eravamo già incontrati in una mia lettera; non ne avevo mai letta una tua. Sono contento di esserci riuscito.
Ciao Eagle. Ricordo che ci siamo incontrati su qualche altro argomento, e che hai molta positività nelle tue esternazioni.
Al momento che postai questa lettera,ero angosciato dalle tante
lettere e post vari, in cui c’erano (e ci sono ancora) tanti che si piangono addosso, tanti che fanno fatica a trovare il già citato centro di gravità permanente. Il limite imposto dalle regole del sito, molte volte non ti lasciano esternare completamente una riflessione, una certezza da “obiettivo raggiunto” come dico in una replica a Silvana 1980. La costrizione di racchiudere in poche parole concetti che meriterebbero una analisi e un dibattito più approfondito, cosa che io mi sarei aspettato quando ho postato la lettera. Invece diventa tutto molto dispersivo, molti invece di leggere e riconoscersi in una situazione come quella da me descritta. Scrivono una lettera che sembra la fotocopia di quella precedente o successiva. Vedo passare a decine lettere senza risposta, e questo fa si che nel breve periodo la lettera finisce nel dimenticatoio. Non ti nascondo che spesso sono scoraggiato, non ricevendo risposte adeguate,
si sveglia un tarlo malefico che fa sentire inutile il mio sforzo di avere una discussione che potrebbe servire a molti che vivono un disagio.
Per questo motivo (non c’è assolutamente autocompiacimento) ti sono grato di aver commentato questa lettera a distanza di diversi mesi.
So per altri canali, che molti hanno letto e mi hanno candidamente messo al corrente di non aver trovato le parole giuste per un commento
riconoscendo la validità dell’argomento, e a volte sono queste le cose che ti fanno cadere le braccia. Io sono portato per le analisi costruttive, ho 62 anni, come sai…ecco quello che una volta era un valore aggiunto, oggi è un handicap, per molti (e qui mi piacerebbe far nascere un nuovo dibattito)la gente della mia età dovrebbe tacere, la mia generazione ha prodotto molti danni dicono. Invece io mi sento di gridare a voce alta e fiera che avevamo degli ideali nobili e di alte vedute, abbiamo lottato contro il potere politico, se oggi ci troviamo a poter scrivere liberamente il nostro pensiero, è anche grazie alle nostre battaglie. Cito un caso. Mina, forse la più grande cantante del dopoguerra, ebbe il figlio che vediamo nella trasmissione della Clerici “Ti lascio una canzone”, fu censurata dalla RAI, unica emittente dell’epoca. Per diversi anni ha dovuto pagare lo scotto di avere un figlio illegittimo. Fu esclusa dai palinsesti. TS