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Lettera pubblicata il 5 Giugno 2013. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Elis27.
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…non ci si dovrebbe scontrare se siamo diversi, ma accettarlo come un fatto di natura e anche usarlo appunto per collaborare insieme attingendo ogni volta alla caratteristica più utile per la coppia in quel momento (il modo di vedere dell’uomo o della donna). Nessuno dovrebbe prevaricare sull’altro/a, ci dovrebbe essere rispetto e collaborazione.
Ti rispondo su questo: “Se istintivamente provate di solito una preferenza verso i più sciolti, un motivo ci sarà. Forse una vostra insicurezza di base che vi porta ad essere attratte da una sicurezza vera o presunta? Eppure le donne che solitamente ho incontrato, mi sono sembrate spesso risolute e che sapessero bene cosa volevano e ciò di cui avevano bisogno.”
Infatti non è per nostra insicurezza personale, come tu stesso noti vedendo donne risolute e che sanno cosa vogliono. Ma è per quel bisogno di protezione detto sopra, che lì per lì uno timido non sembra “garantirci” io penso sia questo che frena molte donne che come dici tu lasciano da parte i timidi e i bravi ragazzi, poi non so, se qualcuna vuole dare una sua opinione ben venga. 🙂
“L’errore che secondo me hai commesso nei confronti del tizio impacciato, e che forse commette la maggior parte delle donne nella stessa situazione, è stato quello di basare la sicurezza dei suoi sentimenti per te, sull’insicurezza che aveva di fondo dentro si sé. E c’è una bella differenza.”
Questo posso capirlo ora, che ne discutiamo, ma prima no, anche se avevo dei dubbi, dei “sentori”, ma non mi sentivo di fidarmi, purtroppo, di ragazzi troppo indecisi sul da farsi (corteggiarmi o no? Chiedermi d uscire o no? Telefonarmi o no?) Se uno non sa cosa fare mi trasmette l’idea che non sa come comportarsi in generale nella vita, che è titubante e io come posso fidarmi (un domani mi amerà o forse non ne è del tutto convinto?) e anche affidarmi (un domani potrò contare su di lui nei problemi della vita o no perché non saprà cosa fare?).
Poi che invece la sicurezza dei sentimenti è una cosa e l’insicurezza di se stessi è un’altra sinceramente non ci ero arrivata a capirlo, non al 100 per cento, semmai avevo avuto un dubbio, ma mai la certezza assoluta.. comunque quello che dico non vuole essere “il Verbo”, alla fin fine parlo per mia esperienza personale e per come sono fatta io.. altre donne sono più brave a fidarsi di quello “giusto”, che seppur tentenna riescono a capire sia la vera persona da prendere in considerazione. questo per dirti solo che parlo per mia esperienza e non per pormi, in questo preciso caso, a portavoce di tutte le donne.
@Samuel
” non posso omettere la più grave delle conseguenze di queste relazioni sbilanciate che si chiama: DIPENDENZA”
“Questi personaggi, al di la delle comprensibili giustificazioni di Andrea nei loro confronti, hanno esattamente lo spirito del “pusher”. Sanno come drogarti tramite la loro artefatta affettività, per poi usare a loro vantaggio la dipendenza che ne deriva, senza pietà. Dico senza pietà perchè non vi sono giustificazioni di nessun genere nel mantenere certe condotte, quando vedi che dall’altra parte c’è solo chi “dipende””:
è proprio questo il punto cruciale della situazione.
Si tratta di dipendenza.
Ed è una cosa che può distruggere una persona perche, come diceva @Samuel, ha gli stessi effetti della droga.
Quando questa persona mi lasciò, (dopo avermi tradita virtualmente e sto ancora male se ci penso, come quella sera) pensavo che fosse finita li.
Mi aveva visto stare da cani e si faceva sentire sempre e non mollava mai il colpo.
Una persona normale, vedendo una persona che sta cosi’ male, non alimenta la tua sofferenza, ma cerca di stare al proprio posto , di essere coerente con le proprie decisioni e lasciare l’altra persona in pace affinchè questa si riprenda.
No, io ricevevo puntualmente sue foto, messaggi, mi ha pure chiamato una volta. Non dico che mi tartassava ma per me era una sofferenza continua perche non riuscivo a farmene una ragione e a riprendermi.
Dicevo: “come mi ha lasciato e ora mi cerca lui? Prima mi disprezzava e ora si fa sentire?” Poi cercavo di allontanarlo e mi dava risposte ambigue, che mi facevano sperare. Si trattava di una persona che era capace di gesti buoni quanto di una cattiveria sottile e gratuita.
E’ stato un inferno e lo è tuttora perche non mi sono liberata di questa persona e spero che ciò accada presto perche voglio essere serena e soprattutto: libera.
@Samuel, credo di aver passato pressapoco quello che ha passato tua moglie e voglio rispondere, se permetti, alla tua domanda.
La risposta è NO.
Io sto vivendo questa cosa come un incidente di percorso.
Prima mi chiedevo cosa avessi fatto di male per meritare questo, pensavo che Dio mi stesse punendo (pensa un pò).
Non so se tua moglie ha capito il tipo di personalità di quel soggetto, se si è documentata, se ha capito veramente con chi ha avuto a che fare.
Ha avuto a che fare con una “illusione” e ora che io lo so e me ne sono fatta una ragione (anche se ancora non mi sono ripresa al 100% e a volte sto ancora male, ma almeno rispetto a prima va meglio) prima non riuscivo perche non c’era logica in quei comportamenti, ma ora so perche e so che non devo cercare piu di capire. So che non è quella la normalità in un rapporto, so che quello non significa amare una persona perche quando si è amati e si ama si sta bene, ci si sente gratificati e non umiliati e frustrati. C’è un dare e ricevere alla pari. Non la normalità che diventa anormalità come in un rapporto malsano.
La mia non sarà un’alternativa.
La mia sarà un scelta, data dal fatto che al mondo ci sono tantissime persone, donne e uomini, maschi e femmine.
Io al mio fianco voglio un uomo vero, non una persona che ha bisogno di ricorrere a strategie
per sentirsi soddisfatto, o nutrirsi della sofferenza altrui per colmare un vuoto interiore.
Ci sono persone buone e cattive, bisogna essere bravi e riconoscerle, imparando soprattutto a conoscerle.
Io mi sono rassegnata, si, ma non al fatto che non ho potuto avere lui (anche perche volevo che lui fosse completamente diverso con me),
al fatto che ho incontrato nel mio cammino una persona sbagliata, che mi ha fatto stare male, mi ha fatto commettere degli errori.
Ho impiegato tanto tempo per accettare la cosa (e tuttora faccio fatica), ma soprattutto per perdonare me stessa.
Io ho deciso di scegliere e ho scelto che voglio una persona che sia all’altezza di quello che sono in grado di dare.
Quindi @Samuel, hai fatto bene a cercare di comprendere tutto quello che è successo, ma non pensare che sei stato un’alternativa per tua moglie.
Non ci può essere nemmeno un paragone con chi sa amare e questi soggetti. Perche significherebbe sminuire la persona ricca di qualità.
Tua moglie forse non aveva ben compreso chi aveva davanti o comunque aveva sofferto tanto per questa persona.
E’ chiaro che rimangono i segni e probabilmente ha avuto qualche momento di debolezza ma non perche tu sia stato l’alternativa.
E sono sicura che ha notato la differenza tra chi sa amare e ti fa stare bene e chi ti fa stare da cani.
Io al momento mi chiedo se starò bene veramente e se ci penserò ancora.
Molti mi dicono che non ricorderò nemmeno il viso o il nome.
Se dovessi rispondere, al momento, io dico che ricorderò tutto quello che ho passato, e lo imprimerò bene nella mia mente perche non voglio piu ripassare una cosa del genere.
Vedi EU, le reazioni di ognuno di noi di fronte ad una delusione come quelle di cui stiamo parlando, sono tante quanti sono i caratteri dei soggetti che subiscono le conseguenze di certe azioni. Nello specifico, quelle della mia futura moglie erano molto più miti rispetto alle tue, quasi rassegnate. Era il risultato di una lenta azione di “condizionamento” da parte di lui nei confronti di lei, fino a spingerla ad un ruolo di “outsider” come possibilità di aspirare ad un futuro con questo bellimbusto. Diciamo che lei era una specie di piano B se non C. Insomma, l’opinione che lei aveva di sè stessa, in ragione di quel condizionamento avvenuto a causa di quella “dipendenza”, era talmente bassa che si era quasi rassegnata a quel ruolo di elemosinante “ruota di scorta”. Quindi lei era conciata molto peggio di te psicologicamente, non riusciva neppure a indignarsi, tanto era impoverita nel suo amor proprio. Questo nonostante fosse uno schianto di donna che pendeva dalle labbra di un pagliaccio, morale e materiale. Ma lei evidentemente lo vedeva come il prototipo del maschio, essendo stato il primo della sua vita, faticosamente scelto tra i tanti che si erano avvicendati. Insomma per lei avere un uomo significava accettarne quel comportamento. Ti sembrerà incredibile ma è stato così. Naturalmente anche lui sapeva benissimo utilizzare i metodi della carota e del bastone che ha utilizzato il tuo soggetto, ma sempre in maniera “scientifica”, anche se travestiti di “pathos” adeguato, il tutto per tenere la famosa pollastrella a disposizione, nei tempi e nei modi a lui graditi.
Non so se quell’86 dopo il tuo acronimo rappresenti il tuo anno di nascita. Se così fosse tu hai esattamente l’età che aveva mia moglie quando la conobbi, e oltre la bellezza e la dolcezza di quel momento ricordo il suo modo di vestire, quasi “protettivo”, come se volesse nascondere un corpo spettacolare del quale però, lei si…vergognava. Non si vedeva bella,perchè nessuno, e lui in particolare, la faceva sentire tale non accettandola mai completamente.
Cara EU, per non farla troppo lunga, la mia lei relativamente alla vicenda si è auto colpevolizzata dell’aver accettato quel ruolo, per dirti quanto è stata, a mio avviso, molestata moralmente. Questo atteggiamento è lo stesso di quello che si riscontra nei bambini che vengono violati da pedofili di cui riconoscono l’autorità, e per questo si sentono LORO colpevoli dei fatti. Non è esagerata la reazione credimi, conoscendo mia moglie e il carattere che ha specie verso chi ama. Ecco perchè non ha mai fatto sapere a quel pezzente quanto fosse squallido.
Ne ha tenuto i ricordi, lei, di quello che è stato il suo “impegno” in quella storia. In un modo analogo, vedo te sfogarti con un misto di odio e amore verso il tuo lui. Tempo perso: non ne vale la pena. Perchè? ” Probabilmente oggi non si ricorderebbe neppure il mio nome” Questo mi ha detto lei riguardo quel lui per il quale ha penato 6 anni più gli interessi? Valeva la pena?
Cara Eu, sono oltre due anni che cerco di capire come la donna che conosco e che amo abbia potuto accettare per cosi lungo tempo un ruolo di quel genere, e non ho trovato ancora una spiegazione plausibile, se non quella di una spinta istintuale irresistibile quanto irrazionale.
Se ho cercato la spiegazione è solo per capire meglio la sua psicologia, per cercare di evitare che si ricada in comunicazioni “alterate” come quelle che portarono alla crisi.
Tuttavia, dal punto di vista esclusivamente maschile, il sentirsi rifiutato dalla donna che ami e scoprire che questa, in precedenza, ha concesso tutto e senza mai lamentarsi, a chi l’ha usata, è destabilizzante, quasi quanto è accaduto a te per le tue vicende. Non si capisce quale debba essere il comportamento da assumere in amore, quando scopri che uno stronzo qualunque egoista era “rincorso” come una specie di mito, mentre tu, sempre presente vieni dato per “scontato”, con il relativo comportamento di cui mi sono lamentato.
Potrò anche non essere stato un’alternativa EU, ma sicuramente certi “tasti” nascosti dell’animo femminile io non li ho toccati evidentemente, almeno con lei. E ci deve essere qualcosa di strano, che ha ha che fare col “piacere” della sofferenza nel carattere delle donne, se si sta dietro anni ad uno che ti fa l’elemosina di affetto, o se , come te, si autoflagella, colpevolizzandosi di aver incontrato la persona sbagliata. Vogliti bene! Cancellalo! Non ti merita! Stai facendo un torto a quell’uomo che ti amerà VERAMENTE, e che da qualche parte ti sta aspettando!
EU, è inutile che ti dica che se hai 27 anni hai più vita davanti a te che alle tue spalle, al contrario di me; e proprio per questo ormai so come vanno le cose della vita, e cosa potrà accaderti.
Ma devi liberarti da questo pensiero, perchè quel personaggio è il passato, mentre tu sei già nel futuro. Sono due “stadi” incompatibili. Ma non crescerai se non ti scrolli di dosso quel soggetto e i pensieri che l’accompagnano, vedendo la cosa come un percorso della tua vita.
Poi, ti auguro che possa capitarti quello che è successo a mia moglie incontrando me, che, sia che sia l’amore della sua vita o meno, so di essere stato per lei un salvagente che le ha consentito di non annegare in quel mare di merda (parole sue) che era diventata la sua prospettiva di vita.
Tutto quello che è accaduto tra me e lei, e successo quando nè io nè lei ce lo aspettavamo. Perchè le nostre vita, i nostri destini sembrano scritte da qualcun’altro; e oggi voglio pensare che se quello stronzo non fosse stato lo stronzo che era, io non avrei potuto incontrare lei, e la mia vita sarebbe stata meno bella. Pensa mi vien voglia quasi di ringraziarlo con questo ragionamento.
EU,da qualche parte c’è il “tuo vero uomo” che ti sta aspettando, e spero che un giorno, incontrandolo, se dovessi raccontargli del tuo passato, anche lui arrivi a “ringraziare” il tuo stronzo, per avergli permesso di…amarti.
Ciao
Visto che mia lei non ha potuto “sposare il suo istinto” ma si è DOVUTA RASSEGNARE, domanda: il seguito è stata un’ALTERNATIVA? Ecco “il nocciolo”.
Bhè il nocciolo della questione è venuto fuori e non è un dubbio da poco, ora capisco questa tua “ossessione”. E’ emersa da parte tua un bella sofferenza, mi chiedo quanto tua moglie sia stata in grado di rassicurarti in merito se hai ancora tutti questi dubbi.
Intanto ripeto, penso che commetti l’errore di considerare le persone come entità statiche, mai in evoluzione. Di solito molte stupidate si commettono quando si è più giovani, proprio perché non si sa di preciso cosa si vuole e si tende un po’ ad aggiustare il tiro di volta in volta.
Altro errore che commetti secondo me è di paragonare le due storie. Una è durata circa 6 anni se ho capito bene, la prima esperienza in età giovanile, l’’altra perdura da 25 anni in un rapporto solido e consolidato. Io credo che se per ipotesi, venissero scambiati i protagonisti delle due storie e ora lei fosse sposata con il balordo, molto probabilmente rimpiangerebbe il bravo ragazzo che aveva conosciuto da giovane e che si era lasciata sfuggire per finire malamente a condivivdere la vita con un tizio del genere.
La storia non si fa con i se e con ma, questo è vero, però nella tua analisi sorvoli volutamente alcuni dettagli, come hai sorvolato alcuni punti che ti avevo messo di fronte nel mio commento precedente.
Terzo errore, stai tentando da anni di razionalizzare e scomporre in un’equazione matematica, ciò che è irrazionale per eccellenza. Come rimproverare un tizio perché alla Venere di Botticelli, per dire, preferisce un quadro astratto fatto di pennellate buttate qua e la.
Non penso proprio che la donna che è tua moglie,dopo la storia con quel balordo, se avesse incontrato un altro balordo si sarebbe innamorata alla follia anche dell’altro.
Perché crescendo si diventa più consapevoli, meno totalitari. E’ qualcosa che riguarda più o meno tutti, non solo la tua lei.
Posso inoltre riportarti storie di balordi, fotocopie di ciò che è capitato a tua moglie, a EU, a bimba..
Quella che conosco in maniera più approfondita è capita a mia sorella in età adolescenziale, anche lei con un balordo, anche se sto tizio anziché essere informe era il classico belloccio e pure figlio di papà. Insomma, le aveva tutte per essere il perfetto seduttore e difatti così era: storia ufficiale con mia sorella, numerose amanti e mia sorella innamorata persa, lo lasciava, lo perdonava, lo riprendeva e via così (calcola 6/7 anni), fino a quando ad un certo punto ha chiuso con lui per sempre.
Il suo attuale compagno, è con lei da molti anni, non è un tipo che si atteggia, né che fa il brillantone, tuttavia tra i due personaggi c’è un abisso in termini di intelligenza e qualità della persona.
Mia sorella nota in lui delle mancanze, come quasi ogni donna fa, lo vorrebbe più intraprendente e determinato, tuttavia al quel fantomatico ex non ci pensa nemmeno più…
..Le volte in cui è saltato fuori quel personaggio, l’ha sempre dipinto con uno sfigato e mai e poi mai sognerebbe di stare con un tizio del genere, se ne parlava le veniva da ridere per quanto era stata pirla a stargli dietro tutti quegli anni. Questo perché ha subito un’evoluzione, è maturata, sono cambiati i suoi parametri.
C’è anche questo da dire, questi personaggi, nonostante vadano avanti con gli anni, se non cambiano modo di essere, spesso hanno bisogno di accompagnarsi a ragazze più piccole, più facilmente plagiabili e influenzabili, sicuramente immature. Difficilmente una donna che ha raggiunto un certo livello può farsi irretire di individui simili.
Tutto questo per dirti che non è mica detto che il balordo resti impresso a vita nella memoria e il bravo ragazzo no. E’ inutile che passi tutto questo tempo a farti le paranoie sul perché l’abbia attratta così tanto, di solito, altro tratto comune, sono individui di intelligenza medio/bassa, che vivono senza porsi tante domande, consci del fatto che le donne vanno matte per le carinerie e le piaggerie (come il fatto di farla sentire l’unica donna che ha il suo cuore in mano), ma al contempo sono molto più interessati al proprio benessere che non a quello dell’irretita. Per cui oscillano tra smanceria e menefreghismo e la donna in questione diventa dipendente.
Ma io non confonderei amore e innamoramento. Si innamorano di questi tizi, ma poi è la mancanza di controllo e conferme che le tengono aggrappate a loro, per cui ad un certo punto non si tratta più né di innamoramento, né tanto meno di amore, è più una sfida con se stesse per dimostrare che possono averlo al 100%.
Poi se tu moglie ti ha fatto venire tutti quei dubbi, la cosa migliore sarebbe che tu ne parlassi con lei. Forse non ha capito fino in fondo quanto questa storia ti abbia fatto male, ma tentare di razionalizzare in maniera scientifica ciò che per te è principalmente un problema di natura emotiva, non ti porterà da nessuna parte.
Bimba
“Se uno non sa cosa fare mi trasmette l’idea che non sa come comportarsi in generale nella vita”
Come dicevo precedentemente, spesso le donne compiono questa equazione: lui è timido e insicuro = non mi da garanzia di una coppia forte e duratura. Purtroppo è un grosso limite, perché in realtà spesso accade proprio il contrario.Mio “cognato”, che appariva sulle sue, sicuramente un po’ titubante e fuori dal mondo, si è poi dimostrato una vera colonna, facendo per lei cose che pochi avrebbero fatto.
“Questo posso capirlo ora, che ne discutiamo, ma prima no”
A me sorprende piacevolmente ogni volta questa tua capacità di ascolto e di mettersi in discussione.Dimostri di avere una mente libera, che vuole crescere e capire, fa davvero piacere 🙂
Ciao Andrea, e grazie per l’attenzione che stai impiegando in questo dibattito, che in fondo cerca di spiegare alcuni aspetti dell’animo umano, e le decisioni che si operano in ragione di alcuni bisogni fondamentali, come lo è il sesso e l’amore che ne deriva (eventualmente)
Vorrei chiarire un lato di me che attiene ai ragionamenti che stiamo facendo: io non sono nè appaio (o apparivo) il classico bravo ragazzo, affidabile sogno di tutte le mamma. Mi porto dietro, da sempre, un aspetto molto maschile, per alcuni piuttosto gradevole, anche oggi che gli “anta” sono passati da un pezzo. Per questo motivo, come ho avuto modo di dire, da ragazzo (ma anche da adulto) sono stato avvicinato e cercato dalle donne, non certo per la mia eventuale sensibilità, cultura o capacità relazionale, ma soprattutto per quello che “apparivo” e facevo “immaginare”, secondo certi schemi stereotipati per i quali un certo fisico, lo sguardo e il modo di fare volitivo di solito “producono”, inoltre sono “anche” pilota d’aerei, il che aggiunge “machità” a quell’aspetto di cui sopra. Insomma ho l’aspetto e la sicurezza di uno che non si fa scrupoli in certe situazioni. Mia moglie questo pensò quando mi vide la prima volta, per poi restare sorpresa di scoprire che mi rivolgevo a lei non come una preda, ma come ad una persona interessante, che in più aveva un aspetto gradevole, in tono con il carattere che dimostrava, e da lì il seguito della nostra storia si conosce. Sono ccos’ perchè tra i tanti difetti che ho, posseggo sicuramente un pregio: sono leale, e non inganno nessuno, soprattutto se questo è in una condizione di “inferiorità” rispetto a me, come nel caso di una donna innamorata o “cotta”.
Il tipo con cui confronto il sentimento di mia moglie, è (era) esattamente il contrario del sottoscritto, ma possedeva una capacità di “ingraziarsi” la simpatia femminile giocando soprattutto sul sentimento matermo, di accudimento che in queste muoveva. Relativamente piccolo, magro, dall’aspetto malaticcio, dedito alla droga, ma scoppiettante di energia, ammiccante, capace di lusingare adeguatamente la vanità femminile con intelligenza e furbizia facendo immaginare un carisma da artista maledetto quanto incompreso.
La personalità femminile è talmente sfaccettata che anche tipi di questo genere riescono a conquistare e avere successi inaspettati, proprio perchè solleticano aspetti che altri maschi non toccheranno mai. Potrei dirti, senza essere frainteso, che il suo stile era più “femminile” che maschile nel senso che attiene alla descrizione che ho fatto di me.
Ma questo non vuol dire che chi lo frequentava (e non erano poche, credimi) avesse tendenze omosessuali, no, è che un tipo così appariva rassicurante per donne come mia moglie, molto delicate d’aspetto e di modi, interessante per il suo essere “inquieto” e per l’uso della droga, quindi non banale per la modesta esperienza di “quella ragazza”, ma soprattutto il tipo millantava aspirazioni e talenti inesistenti …>>>
>>> che lo facevano sentire un “grad’uomo in attesa di essere scoperto dal mondo”, nell’ambiente ristretto dove si atteggiava a leader carismatico. Insomma un pesciolino rosso che si sentiva uno squalo nell’acquario in cui viveva, perchè non conosceva l’esistenza… dell’oceano. Le ragazzine abboccavano a questo cocktail di caratteristiche folcloristiche, ma poi…
In realtà era un povero lenone, che viveva di espedienti, anche non puliti, che lo hanno portato più volte a visitare le patrie galere. Era uno spiantato senza arte ne parte, e con nessuna voglia di lavorare, tanto che tra le righe di quei diari di mia moglie ho letto che “…lui vuole una vita da benestante, con tanti soldi e una moglie straniera che lo mantenga”.
Per non annoiarti posso dirti questo; mia moglie, a amio avviso, aveva preso talmente a cuore le sorti di qesto personqaggio che il fatto di non averlo potuto avere per sè ed aiutarlo a realizzare i sogni che aveva in testa l’ha quasi fatta sentire in colpa. L’aver saputo che quel tipo, usciva da una galera e entrava in un’altra, mentre nell’intervallo lo cacciavano anche dai posti di lavoro che parenti e amici gli trovavano, le ha fatto pensare di non essere stata all’altezza “della missione”. Una missione, così mi disse lei una volta per definire quel rapporto. Che dirti di più Andrea,
era un personaggio che assommava dentro di sè caratteristiche che un uomo medio comeme non può comprendere possano “toccare” la sensibilità femminile; l’istinto materno, la sindrome della crocerossina e tutto quanto attiene a quegli istinti di accudimento e protezione di cui la femmina è portatrice.
Ritengo che in questo senso abbia abbracciato un ventaglio di istinti e sensazioni che un altro uomo, come posso essere io non può fare, perchè troppo “maschio”. Era il sogno d’amore, un fratellino ( parole sue) forse anche un figlio, nella mente di lei. In realtà era un grandissimo figlio di puttana che ha rovinato almeno un paio di ragazze con la droga, e in questo senso temo sarebbe successo anche alla mia lei, plagiata com’era da quel personaggio, ha rubato in casa di amici, clonato carte di credito di clienti e conoscenti ( quando faceva il cameriere in attesa che…lo scoprissero). Ma trovava sempre qualcuno disposto a perdonarlo grazie ai modi ruffiani che aveva.
Quell’individuo ha approfittato totalmente, di quella che sarebbe diventata mia moglie,(con squallori che non voglio citare) come delle disgraziate che ha abbindolato. Ma mia moglie non può che ricordarlo con la tolleranza che si addice a chi ha visto in quell’individuo una propria …creatura. E come si dice a Napoli “Ogni scarrafone è bello a mamma soia”.
Un salutone
Samuel
secondo me non dovresti porti in confronto con questo ex di tua moglie andando a notare le cose che lui ha suscitato in lei e tu invece no, siete due persone diverse, come hai detto tu stesso, e tua moglie provava per lui appunto sentimenti più da “mamma” che non vero amore.. dunque perché dovresti sentirti un’alternativa a questo tizio? solo perché tu non hai suscitato quegli istinti di accudimento di cui parli in tua moglie? e se li avessi suscitati non credi che quello non sarebbe stato vero amore ma appunto compassione da parte di tua moglie? veramente credo che abbia detto tutto giusto Andrea, ne dovresti parlare con tua moglie, perché si vede che lei non ti ha saputo rassicurare o forse ci ha provato ma il tuo è un chiodo fisso… le crisi nei rapporti ci sono ma non vuol dire che lei a te dà meno di ciò che dava a lui ed è per questo che avete avuto la crisi.. le crisi sono normali nei rapporti lunghi e servono anche a crescere come coppia. solo le coppie vere, basate su veri sentimenti come voi due resistono.. perché non riconosci il valore che ha la vostra relazione e anche ciò che tua moglie dà in essa? perché svalutarla così rispetto a questa vecchia storia (in cui appunto tua moglie era giovane e ha commesso errori) ? ..insomma ripeto che secondo me l’amore di tua moglie per te è vero e maturo amore, mentre quello per il tuo “rivale” era tutt’altro… quindi non c’è proprio niente da invidiare secondo me…
Andrea
concordo con ogni parola che hai detto a Samuel, non cambierei nulla… 🙂
ti ringrazio per il complimento.. anzi, la mia mente ti ringrazia.. eheheh… 🙂