Ma non mi riferisco ad amori tra fidanzati ma bensì tra qualunque individuo…
Vorrei tanto sapere se qualcuno di voi ha avuto una esperienza simile…. supponiamo che l’oscurità abbia preso l’anima di un soggetto qualunque siano le ragioni… io mi chiedo è possibile uscire da quella oscurità per amore?… rammento può essere amore paterno ecc… Cioè si può salvare un individuo donandogli tutto il tuo amore che hai per lui o lei?
Lettera pubblicata il 23 Luglio 2012. L'autore ha condiviso 8 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore chikita.
Secodo me una una persona si puó salvare grazie all’amore, cioè grazie alla forza dell’amore che prova per qualcuno, questo puó farlo uscire dal buio… Ma tu con il tuo amore per quanto sia infinito non puoi salvare chi non vuole essere salvato. Deve essere un amore vero, che bada più al bene dell’altro che al proprio, in genere chi si trova dentro un baratro difficilmente riesce a provare un sentimento così altruistico il più delle volte è concentrato solo su se stesso.
Sarò tonto ma non ho capito un accidente della tua domanda, malposta, scritta in modo approssimativo e completamente generica?
Lui, lei, gli altri, amore paterno. Ma che vai truann’?
Secondo me l’amore è l’unico sentimento in grado di salvare qualcuno dal buio.. anche se quella persona non vuole essere salvata.. perchè l’amore non bada a perchè o a condizioni.. e non per forza dev’essere ricambiato.. e quindi la persona chiusa non si sentirà in dovere di fare qualcosa, o di aprire il suo cuore.. ma accetterà.. e poi col tempo imparerà che non si puo essere immuni a questo sentimento cosi grande.. allora uscirà dalla “tana” e comincierà a vivere…
Concordo con Sole, voglio solo precisare alcuni aspetti, e il modo migliore è raccontarti una mia esperienza.
Anni fa il mio migliore amico precipitò in una brutta depressione in seguito all’abbandono della sua ragazza. 7 anni insieme.
Cercavo di passare quanto più tempo possibile con lui, lo lasciavo parlare, anche se ad un certo punto, schiacciato dal dolore, mi chiese esplicitamente se potevo ucciderlo, lui non avrebbe mai trovato il coraggio di farlo.
Non dormiva più, faceva discorsi sconnessi. Gli proposi di andare a fare un viaggio insieme, partimmo in macchina senza una meta, puntando però verso il mare. Non era ancora estate e trovammo facilmente una sistemazione a basso prezzo. Passammo la notte in bianco, lui parlava sempre di lei, era talmente fuori di testa che ad un certo punto pensai di aver sbagliato a fare quel viaggio. Tutto quello che gli dicevo non suscitava nessun interesse in lui, aveva lo sguardo perso nel vuoto, capii che non mi ascoltava per niente.
Alle 4 eravamo in spiaggia a passeggiare, piangeva in continuazione, nella mia incompetenza pensai di farlo stancare mettendoci a correre, sperando che riuscisse finalmente a dormire. Niente! Anzi era peggiorato. A pranzo non mangiò niente, disse che aveva la nausea.
Il gestore dell’albergo mi fece cenno che voleva parlarmi.
Era un’ uomo sui 50 anni (noi avevamo 24 anni)Mi disse che aveva notato il malessere del mio amico e che aveva bisogno al più presto di un supporto psichiatrico, raccontandomi di una sua nipote che aveva avuto lo stesso disturbo. Fu così convincente che quando andammo nella nostra stanza proposi al mio amico di tornare a casa. Volevo parlarne con i suoi genitori. Mi sentivo completamente impotente di fronte alle sue esternazioni sconclusionate.
La nostra era una solida amicizia nata sui banchi di scuola, avevamo una stima infinita l’uno per l’altro. Mi piangeva il cuore nel vederlo in quello stato, mi avvolse una tristezza profonda.
Tornammo a casa. Dopo 3 giorni cominciò una cura. Dormiva sempre. Era inutile andare a casa sua. Passai la mia prima notte in bianco. Seguirono altre notti, cominciai a sentirmi come il mio amico.
Adesso lo capivo bene, ero precipitato nelle sue stesse condizioni.
Cominciai anche io una cura. Lo psichiatra mi sconsigliò di vedere il mio amico, dovevo pensare a risolvere i problemi che lo stargli vicino mi erano piombati addosso.
Ora tutto questo è un lontano ricordo, va tutto bene. Ho voluto raccontarti questa esperienza per aiutarti nel tuo problema, anche se non hai epresso chiaramente il tuo pensiero. Forse è la difficoltà che si incontra quando si toccano argomenti scottanti che ci stanno a cuore. Fammi sapere se ti sono stato utile. Ciao TS
grazie per aver condiviso con me il vostro pensiero…
toroseduto: ti ringrazio per il tuo interesse…ti devo dire che hai ragione non ho specificato bene perchè è davvero complicato scrivere in lettere quello che è la mia pena…quante lacrime di sangue si sono versate… forse avete ragione la forza dell’amore può cambiare tutto…se si è veramente sicuri del proprio amore quello che è l’inferno piano piano diventerà il paradiso…l’amore che si prova non si può arrendere facilmente…no…non si può nè si deve arrendere cosi tanto facilmente…
Secondo me no; purtroppo dipende da come,quando e soprattutto perché finisce. Il rischio è che il cosiddetto salvataggio generi una dipendenza affettiva che alla fine del rapporto amoroso fa precipitare nel baratro sia il soggetto che l’oggetto della relazione come un’onda amplificata in cui le oscillazioni modificano l’ampiezza per ogni t=t+1
No. Perché le persone non cambiano mai, ci provano si, e magari ci riescono anche un per un po’ ma prima o poi tornano ad essere quello che sono sempre state. È purtroppo un dato di fatto, brutto da dire ma verità
Bisogna vedere cosa si intende per “cambiamento”. se vi aspettate che qualcuno cambi perchè lo desiderate voi, no. non può succedere. ma se la cosa è spontanea e parte prima di tutto dall’ altra persona, allora si. questa può cambiare e come. e anche profondamente. ma di solito succede non perchè l’ “aiuta” il partner o la persona che se ne innamora, ma perchè scatta qualcosa dentro questo individuo che lo spinge a cambiare, e anche profondamente. Naturalmente un amore può farti cambiare sia in meglio che in peggio, perchè non tutte le storie sentimentali sono positive. Nel caso di passioni o di rapporti negativi, il cambiare in peggio dipende da quanto sei o non sei strutturato, da quali insicurezze hai e da quanto il rapporto può essere deleterio.
“se la cosa è spontanea e parte prima di tutto dall’ altra persona, allora si. questa può cambiare e come. e anche profondamente. ma di solito succede non perchè l’ “aiuta” il partner o la persona che se ne innamora, ma perchè scatta qualcosa dentro questo individuo che lo spinge a cambiare, e anche profondamente.” – concordo: tardivamente, ma in modo convinto, anche a seguito di recenti riscontri in altro thread.
vero che chi nasce tondo, DI SOLITO non può morire quadrato, ma anche vero che improvvise esperienze pesanti o un lento accumulo di un certo tipo di vissuti può indurre a cambiare. in genere, però, quasi mai all’improvviso, in quanto il cambiamento richiede un profondo riesame di parti importanti del proprio schema mentale.
NON per aspettative o speranze altrui, ma per una diversa elaborazione di indole in rapporto a ragioni derivanti da riscontri ottenuti in ambito pratico o esistenziale.
L’ amore, quando è VERO, può cambiare CHIUNQUE e QUALUNQUE COSA. E IN MEN CHE NON SI DICA. Quando è fasullo non riesce a cambiarsi nemmeno i calzini.