Ciao a tutti. Sono Claudia.
Questa lettera è un grido lanciato in rete in attesa che arrivi dentro di me e possa indicarmi la strada verso la luce.
Da un mese e mezzo sono stata lasciata dalla mia donna. Dopo 4 anni.
Non lo credevo possibile, quella indecisa su di noi ero sempre io, ma vi giuro che non avrei mai creduto che lei potesse tradirmi e lasciarmi per un’altra.
Così all’improvviso mi sento precipitata in un buco nero, umiliata, tradita, sanguinante e senza forze, senza parole e senza risposte. Piango e mi dispero ogni giorno e quando smetto di piangere ecco che sale su l’orgoglio e la rabbia, il desiderio di farle del male, lo stesso male che lei ha fatto a me.
È tutto così annebbiato e privo di senso. Sto facendomi aiutare da amici, dalla mia psicanalista… ma vi giuro che non mi basta.
Non basta più niente. È come se in ogni cosa mancasse sempre qualcosa, se le stelle fosse imprigionate dalle nuvole. Il risveglio al mattino è lacerante.
Provo a nascondere le lacrime, non voglio che lei sappia che sto soffrendo come una bambina, non voglio che lei sappia che mi mancano i suoi occhi, le corse nei prati, le sue carezze e i suoi baci.
Lei sta con un’altra e devo farmene una ragione, una ragione che non so quale sia, che nome abbia e in quale angolo della vita si possa cercare.
Fa male.. malissimo… lacera e ti penetra dentro come un ago.
Non credo di avere mai sofferto in questo modo. Mai.
Leggo tanti libri che mi dicono che la soluzione è dentro di me, che occorre capire i propri errori per evitare di rifarli… eppure ancora è qui… e il dolore si trasforma in rabbia e la rabbia in dolore.. ed è così da un mese e mezzo.
Ho conosciuto nuova gente, sto facendo il possibile per rimettermi in riga… ma non passa. Lei è la mia ossessione e il mio tormento.
Vorrei vederla e fare l’amore solo per ridarle l’umiliazione che mi ha fatto subire, solo per darle tutto questo dolore che sento e che non mi lascia in pace.
Mi sento intrappolata dalla mia coscienza. All’improvviso mi sento attraversata da mille dubbi, da una fragilità che mi ha fatto perdere l’equilibrio. Sto in bilico tra la pace e la guerra, il sogno e l’incubo, l’amore e l’odio.
I mie amici mi dicono di pensare a prendermi cura di me, di guardare altre donne. Ma non riesco a guardare più nessuno. Non voglio più nessuno accanto a me. Non adesso, non così.
Non doveva finire così. Lei mi adorava e non pensavo potesse arrivare a farmi questo. Non mi ha più cercata. Si è messa con un’altra ed io sono diventata all’improvviso l’ultimo dei suoi pensieri. Esce con lei nei locali, si fa vedere in giro ridente e felice, dice ai miei amici che si sente in colpa per me ma che ormai non mi amava più ma che vorrebbe rimanere mia amica.
Come si può non provare rabbia per questo? Se dovessi incontrarla in giro con lei come dovrei comportarmi? Come faccio a non odiarla più? Come faccio ad uscire da questo incubo?
Disperatamente Claudia.
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Categorie: - Amore e relazioni - Gay
Claudia, credo solo il tempo ti possa aiutare….e mi spiace molto non poterti dire o consigliare altro Q_Q
è un qualcosa di sbagliato e contro natura.
Ricordi? Fiorivan le viole alle nostre parole… Non ci lasceremo mai, mai… E poi mai…
Alle volte vorrei davvero poter aiutare, e poi non ci riesco mai. Ma forse se ci provassi…
Claudia, io non ti conosco, io non so chi sei… Uff, basta cantare.
Io non ti conosco, ma evidentemente i sentimenti sono universali. Il tempo non cancella,
ma affievolisce. Affievolisce amore, odio rancore, rabbia. Non è trovando altri a cui
donare il nostro cuore che si risolve la faccenda. E solo aspettare che il tempo
incenerisca il cuore donato a Quella persona, che lo stringe tra le dita secche di chi non
ama più, e lo sgretola aumentando la sua presa su un muscolo ingrigito. E quando la
polvere cadrà dalle sue mani allora i tuoi polmoni saranno li a raccogliere le ceneri, e il
tuo cuore ti tornerà in petto. Quando scoprirai chi è stata a far muovere il vento con i
suoi capelli allora tornerà a pulsare amore.